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dicembre 2011 - Comune di Brescia

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8 Perio<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Informazione della Circoscrizione NORD <strong>di</strong> <strong>Brescia</strong><br />

N° 6 - Dicembre <strong>2011</strong><br />

A Borgo Trento, nel quadro della<br />

festa patronale <strong>di</strong> Cristo Re, è stato<br />

presentato il restauro della pala<br />

<strong>di</strong> Palma il Giovane raffigurante<br />

Sant’Antonio Abate<br />

A<br />

Borgo Trento, nel quadro della festa patronale<br />

<strong>di</strong> Cristo Re, è stato presentato il restauro della<br />

pala <strong>di</strong> Palma il Giovane raffigurante Sant’Antonio<br />

Abate.<br />

Dopo 18 mesi <strong>di</strong> lavoro è tornata a splendere, nella<br />

chiesa parrocchiale <strong>di</strong> Cristo Re, a <strong>Brescia</strong>, la grande<br />

pala (cm. 360 x 230) raffigurante S. Antonio Abate, imponente<br />

opera autografa <strong>di</strong> Palma il Giovane (Venezia,<br />

1544 –1628). Per l’occasione, in concomitanza con la<br />

festa patronale, il parroco don Umberto Dell’Aversana,<br />

che dal suo predecessore don Enrico Bonazza ha<br />

ere<strong>di</strong>tato l’intraprendente spirito d’iniziativa rivolto al<br />

recupero <strong>di</strong> tutto il patrimonio artistico della splen<strong>di</strong>da<br />

chiesa, ha organizzato una serata culturale. Presentazione<br />

del restauro eseguito, ma anche illustrazione dei<br />

prossimi interventi che si intenderebbe realizzare, tra<br />

i quali il restauro delle restanti tre gran<strong>di</strong> tele, e quello<br />

del bellissimo e prezioso organo Amati del 1810.<br />

Un’iniziativa che ha trovato una risposta più che positiva<br />

nel numeroso pubblico presente, nonostante la<br />

fitta cappa <strong>di</strong> nebbia scesa sulla città. Dopo una breve<br />

introduzione, nella quale si sono ringraziati tutti coloro<br />

che con il contributo economico hanno permesso<br />

la realizzazione <strong>di</strong> questo intervento, primi tra tutti, la<br />

Fondazione Comunità <strong>Brescia</strong>na, che ha contribuito<br />

col 50% della spesa, l’apertura della serata è stata in<br />

chiave musicale. Giuliano Galli, già violoncellista della<br />

Scala <strong>di</strong> Milano, e il figlio Alessandro, bravissimo organista, hanno deliziato la platea con alcuni pezzi <strong>di</strong><br />

grande qualità. È stato poi il turno <strong>di</strong> don Luigi Salvetti, che ha commentato, con grande capacità critica,<br />

il <strong>di</strong>pinto, l’autore, e il contesto storico artistico dell’epoca, riallacciandosi, anche con immagini, ad altre<br />

raffinate opere raffiguranti S. Antonio Abate, primo fra tutti lo splen<strong>di</strong>do quadro <strong>di</strong> Moretto conservato nel<br />

santuario <strong>di</strong> Auro <strong>di</strong> Casto. Dopo la lettura critica, è stato il turno del restauratore prof. Leonardo Gatti, che<br />

ha illustrato attraverso numerose <strong>di</strong>apositive, tutto il lavoro <strong>di</strong> restauro eseguito, accompagnando virtualmente<br />

la platea passo per passo all’interno del laboratorio, coinvolgendola <strong>di</strong>rettamente in tutte le fasi <strong>di</strong><br />

lavoro, trasmettendo sensazioni ed emozioni, ma anche le preoccupazioni dovute alle <strong>di</strong>fficoltà e agli imprevisti<br />

incontrati. “Un restauro molto complesso”, ha spiegato Gatti, “poiché sotto lo strato pittorico inizialmente<br />

visibile, compromesso da almeno tre invasivi precedenti interventi, è stata ritrovata l’originale opera<br />

autografa in pessime con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione. Numerosissime erano le lacune e le cadute <strong>di</strong> colore ben<br />

nascoste dai vecchi restauri. La pulitura, eseguita con nuovi materiali a basso impatto ambientale, ha permesso<br />

<strong>di</strong> recuperare le splen<strong>di</strong>de tinte originali, fino ad oggi illeggibili, nonché la firma dell’autore, “JACO-<br />

BUS PALMA F”, anch’essa sottostante una ricostruzione ottocentesca. Un restauro che per la sua <strong>di</strong>fficoltà ha<br />

richiesto tempi molto più lunghi <strong>di</strong> quelli inizialmente pianificati, e per il quale è stata applicata, <strong>di</strong> comune<br />

accordo con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici <strong>di</strong> Mantova, una metodologia d’intervento assai<br />

sofisticata”. La serata si è conclusa con la proiezione <strong>di</strong> una serie d’immagini ine<strong>di</strong>te, raffiguranti il restauro<br />

<strong>di</strong> tutti gli interni della chiesa, eseguito dallo Stu<strong>di</strong>o Laboratorio Leonardo Gatti nel 2005-2006. Durante<br />

quell’intervento, furono restaurati sia l’imponente ciclo pittorico (circa 3.000 mq.), capolavoro <strong>di</strong> Vittorio<br />

Trainini eseguito nel 1934-35, sia la grande soasa lignea dorata del presbiterio, con splen<strong>di</strong>do <strong>di</strong>pinto in essa<br />

collocato, nonché gli altari <strong>di</strong> marmo, la struttura lignea dell’organo e la cantoria.<br />

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