Paura e carne - Sardegna Cultura
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sentire di nuovo il respiro, il movimento, la voce, la voce…<br />
Siamo giovani…<br />
Questo convincimento ostinato, secondo Carmina,<br />
assomiglia a quello dei matti e si arrabbia.<br />
Dopo tre anni di matrimonio vede che l’idea dominante<br />
di Efisio comanda su tutto. Lei non voleva così.<br />
Sente dolore, si intristisce e tiene lontana quell’idea.<br />
Però non ci riesce.<br />
Lui ha lavorato tutto il giorno nel suo bugigattolo all’istituto<br />
di anatomia e ora, con la luna alta, se n’è andato<br />
al cimitero della Madonna di Bonaria a continuare il<br />
lavoro che considera un artigianato ma spera diventi<br />
arte.<br />
Rosa mugola dal suo lettino e Carmina la sente. Trova<br />
una zanzara gonfia sul collo della bambina; la fa volare<br />
via, le dà la caccia sui muri: la zanzara imperiale si posa<br />
in basso, lei la schiaccia e guarda lo sbaffo rosso sulla<br />
parete.<br />
* * *<br />
– Dottor Marini, ecco la mano della ragazza. Era in<br />
ghiacciaia, – dice sottovoce il necroforo Antioco Ciccotto,<br />
figlio di Piricco, becchino filosofo defunto e sepolto<br />
nello stesso cimitero in una tombina di seconda<br />
classe.<br />
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– Grazie, Antioco.<br />
Efisio prende il fagotto, svolge la mano, la mette sotto<br />
la lampada della sala mortuaria e scrive:<br />
16 giugno<br />
Mano di ragazza di ventisei anni morta di febbre cerebrale.<br />
Conservata in ghiaccio da dieci ore. Colore: grigio.<br />
Consistenza: come fibrosa. È una mano bella, di una ragazza<br />
che curava la mente e il corpo. Probabilmente suonava<br />
uno strumento. Forse accudiva solo a qualche lavoro<br />
domestico. Una donna intelligente? Non so, comunque<br />
una donna attenta alle cose. Grandi pensieri? Sì, forse,<br />
è una mano importante questa, di un corpo importante<br />
e magari con una testa importante.<br />
Chiude il quaderno. Riempie d’acqua una bacinella<br />
metallica. Ci mette dentro la mano che resta palmo all’insù<br />
e si assicura che stia tutta immersa zavorrandola<br />
con un piombo. Versa e scioglie due polveri diverse.<br />
Poi toglie dalla borsa una pila cilindrica, la collega ai<br />
bordi del recipiente e inizia il bagno elettrico.<br />
– Ora bisogna aspettare, Antioco. La corrente elettrica<br />
dispone lei le sostanze, distribuisce la materia e la<br />
mano cambierà colore. All’inizio cambierà velocemente,<br />
poi con lentezza e poi… e poi… Sono stanco, stanco.<br />
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