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TFO - Tesi Filosofiche Online - Online Philosophical Theses SWIF ...

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massificazione e l'omologazione dei cittadini, l'intellettualismo, la fine<br />

di ogni grande arte come simbolo dell'esaurirsi di ogni capacità<br />

espressiva. Tutti questi elementi tradiscono una fondamentale perdita<br />

di contatto con i valori originari dell'esistenza, con la terra, con il<br />

sangue e con la razza, sradicamento che fa dell'uomo un "nomade<br />

intellettuale".<br />

Proprio la figura del "nomade intellettuale" è al centro del fitto<br />

tessuto di citazioni da Il Tramonto dell'Occidente che compare<br />

nell'ultimo capitolo del romanzo milleriano Plexus; un vero e proprio<br />

elenco che sembra voler richiamare il potere evocativo della parola<br />

spengleriana. La figura dell'uomo moderno come "nomade<br />

intellettuale" privo di focolare (come a dire senza radici e dunque<br />

senza identità) è affiancata da altre immagini tratte da Il Tramonto<br />

dell'Occidente. Innanzitutto la "macchina", fulcro della riflessione<br />

spengleriana sul significato della tecnica moderna e topos dell'opera di<br />

Miller e delle sue invettive contro la meccanicità e la disumanizzazione<br />

dell'esistenza. La "macchina" è il momento finale di un percorso che<br />

ha tratti identici in Miller come in Spengler: la macchina è il simbolo<br />

tutto negativo della tecnica, vista come momento conclusivo della<br />

civiltà. Altro simbolo evocato in Plexus è la "cosmopoli", la metropoli<br />

moderna; immagine dello sradicamento dell'uomo dal suolo,<br />

testimonianza di un impulso creativo che si è ormai spento, essa<br />

costruisce un mondo artificiale ed un'umanità altrettanto artificiale<br />

attorno a sé, cercando di animare con le forze dell'intelletto ciò che<br />

solo la vitalità del contatto con le radici può generare. In questo modo,<br />

Miller si appropria della prospettiva spengleriana e fa dell'artificialità<br />

della vita metropolitana un tema centrale della sua opera.<br />

Giunti a questo punto, saremmo portati a credere che il rapporto tra<br />

Miller e Spengler si sviluppi all'insegna della decadenza. Questo è solo<br />

parzialmente vero. Già in Plexus si scorge la presenza di un forte<br />

valore "positivo" che rappresenta, agli occhi di Miller, la possibilità del<br />

riscatto dal declino: ciò che è più interessante è che questa stessa<br />

positività è presente ne Il Tramonto dell'Occidente. È la fiducia nel<br />

"flusso della Vita" o, come scrive Spengler, nella "corrente del<br />

divenire": oltre il destino di caducità delle forme resta l'energia<br />

primordiale che le ha plasmate, una forza che garantisce il futuro<br />

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