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TFO - Tesi Filosofiche Online - Online Philosophical Theses SWIF ...

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La macchina è il simbolo di questa tecnica. Essa è un "piccolo<br />

cosmos obbediente esclusivamente alla volontà dell'uomo" (ibidem, p.<br />

1390). La natura da "coadiutrice" diventa "schiava": la sua energia<br />

viene incanalata e calcolata in termini di "cavalli-vapore", "massa",<br />

"forza meccanica", unità di misura umane. L'Occidente impone le<br />

tracce della sua volontà sul mondo come mai prima nella storia:<br />

"questa tecnica lascerà le sue tracce anche quando tutto sarà<br />

dimenticato e sepolto" (ibidem, p. 1391).<br />

Ma la macchina non è solo un prodotto dell'uomo: la macchina<br />

lavora, ma costringe anche l'uomo a lavorare insieme a lei. Qui<br />

comincia a prender risalto un aspetto decisivo nel destino della tecnica:<br />

la perdita di controllo, da parte dell'uomo, del mondo che con la<br />

macchina va creando. La civiltà faustiana crea la macchina come<br />

simbolo della propria anima, ma questa stessa macchina, che potenzia<br />

le forze dell'uomo e lo porta a dominare il cosmo, esige un tributo:<br />

l'uomo ora non può più sottrarsi al lavoro della macchina, deve<br />

lavorare con essa, cosicché "tutta la civiltà è giunta ad un tale grado di<br />

attivismo, che sotto di esso la terra trema" (ibidem, p. 1391).<br />

Due immagini si sovrappongono. La prima è quella di una tecnica che<br />

crea<br />

"opere di cristallo e di acciaio che vibrano nel<br />

frastuono di ogni specie di meccanismi nelle quali<br />

l'uomo, questo essere minuscolo, si muove come un<br />

signore assoluto sentendo finalmente sotto di sé la<br />

natura" (ibidem, p. 1391)<br />

Qui c'è tutto il fascino della macchina che dona il dominio, la potenza<br />

dell'acciaio e del cemento e l'inesorabilità e la freddezza della loro<br />

azione. Ma la macchina mostra anche il tradimento dell'anima<br />

dell'Occidente: la macchina agisce per conto dell'uomo, gli si<br />

sostituisce, e l'uomo faustiano tradisce la propria vocazione all'azione,<br />

depone ai suoi piedi la propria capacità creatrice, avviando così il<br />

proprio tramonto. L'Occidente sorge come civiltà dell'azione, come<br />

sfida dell'uomo alla natura, e se la tecnica è il simbolo supremo di<br />

questa lotta, la macchina ne mostra il compimento: l'uomo diventa<br />

passivo e si sottomette proprio a quella macchina che era il simbolo<br />

della sua inaudita potenza sulla natura:<br />

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