18.06.2013 Views

TFO - Tesi Filosofiche Online - Online Philosophical Theses SWIF ...

TFO - Tesi Filosofiche Online - Online Philosophical Theses SWIF ...

TFO - Tesi Filosofiche Online - Online Philosophical Theses SWIF ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Per Miller e Spengler la "macchina" riassume in sé tutta la tragedia del<br />

tramonto della civiltà. Essa non è strumento, cioè produzione<br />

secondaria della tecnica, ma è simbolo della tecnica stessa, è ciò che<br />

"produce" la civiltà tecnologica e non ciò che ne è "prodotto"; il<br />

procedimento che la informa sta all'origine e non alla fine del pensiero<br />

della tecnica, pensiero che è al centro del dibattito filosofico negli anni<br />

venti-trenta grazie ai contributi di Heidegger, Junger, Husserl, per citare<br />

i nomi più noti.<br />

Partiamo da Spengler. La riflessione sulla macchina è alla fine de Il<br />

Tramonto dell'Occidente, perché la macchina è il simbolo della tecnica<br />

e la tecnica è l'esito estremo della civiltà faustiana. Il discorso parte da<br />

lontano:<br />

"La tecnica è antica quanto la vita che si muove<br />

liberamente nello spazio. [...] L'animale, in quanto si<br />

muove, ha anche una tecnica del movimento da lui<br />

usata per conservare e per difendere la sua<br />

esistenza." (Tramonto, p. 1389)<br />

La tecnica qui è la tecnica dell'animale predatore, dell'uomo che<br />

caccia, è il pensiero che muove i primi passi nel mondo, che passa<br />

dalle "impressioni" fornitegli dai sensi ad un "giudizio" volto all'azione.<br />

Il pensiero valuta la situazione ed elabora gli strumenti per affrontarla.<br />

Il passo successivo è la costruzione di una "immagine" del mondo,<br />

con la quale si vuole fissare la natura e così, attraverso i segni<br />

dell'uomo (parole, nomi e numeri), intervenire per plasmarla in base<br />

alle proprie esigenze. La natura rimane al fondo un mistero, ma l'uomo<br />

ora la ritiene un campo dove intervenire con delle modifiche<br />

intenzionali. Da questo all'imitazione delle leggi di natura, il passo è<br />

breve:<br />

"Si è spiato il corso della natura annotandone i segni<br />

e si è incominciato ad imitarla grazie e mezzi e a<br />

metodi che utilizzano le leggi del ritmo cosmico.<br />

L'uomo ha osato assumere la parte di un dio, e si<br />

capisce che i primi che si dettero a fabbricare e a<br />

conoscere queste cose artificiali [...] siano stati<br />

considerati come esseri strani, però timorosamente<br />

venerati o aborriti." (ibidem, p. 1387)<br />

44

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!