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TFO - Tesi Filosofiche Online - Online Philosophical Theses SWIF ...

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Parigi è stata la levatrice di Tropico del Cancro perché ha<br />

rappresentato il distacco dal mondo americano e dai "valori borghesi"<br />

della famiglia e del lavoro. È una città carica di fascino dove persino i<br />

nomi delle vie sono evocativi ed ispirano la fantasia di un'artista; è un<br />

carnevale perpetuo, quella che Hemingway chiamerà "festa mobile", un<br />

palcoscenico dove Miller ha la parte dell'attore e dello spettatore.<br />

Attore, perché mette in scena il proprio dramma personale, compie<br />

quella metamorfosi che lo porta ad abbandonare ogni incertezza ed a<br />

scegliere la propria vocazione di artista: nascono così Tropico del<br />

Cancro, Tropico del Capricorno e Primavera Nera. Spettatore, perché<br />

Parigi è un palcoscenico dove l'Occidente mette in scena il proprio<br />

tramonto. Il palcoscenico ruota e mostra tutte le fasi del conflitto, ogni<br />

sfaccettatura; è una terra di nessuno, un palcoscenico artificiale che,<br />

proprio per la sua neutralità, costituisce lo sfondo ideale per i drammi<br />

di tutti, un'incubatrice di feti giunti da ogni parte del mondo. Parigi è la<br />

metropoli dell'era della civilizzazione, l"ultima città" per usare un<br />

termine spengleriano ripreso da Miller 27:<br />

"Città eterna, Parigi ! Più eterna di Roma, più<br />

splendida di Ninive. Ombelico del mondo [...] È<br />

come un sughero trascinato a finire nel centro morto<br />

dell'oceano, qui si galleggia sulla feccia e sulle alghe<br />

dell'oceano, sbadato, disperato [...] Le culle della<br />

civiltà sono gli acquai putridi del mondo, i colombari a<br />

cui uteri fetenti affidano i loro sanguinolenti pacchi di<br />

carne e ossa." (ibidem, p. 194)<br />

Parigi è come Roma, come Ninive, città simbolo di una civiltà. Roma,<br />

Ninive, Parigi sono i simboli della decadenza: le "culle della civiltà"<br />

mostrano nella loro immagine il cancro del declino. Qui c'è tutta la<br />

simbologia negativa di Parigi come realtà devitalizzata, ma anche tutto il<br />

suo fascino di città decadente, che libera le ultime forze della civiltà nel<br />

celebrare la propria fine. È una Parigi che bisogna vivere, perché<br />

l'esperienza del tramonto va vissuta fino in fondo, sino al suo pieno<br />

compimento. Se il destino è il tramonto, direbbe Spengler, occorre<br />

tramontare:<br />

27 - Vedi Capricorno, p. 490.<br />

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