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TFO - Tesi Filosofiche Online - Online Philosophical Theses SWIF ...

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stato predesignato...e nondimeno c'è libertà. Libertà<br />

di cantare le lodi di Dio. [...] Dio ha composto la<br />

partitura, Dio dirige l'orchestra. Compito dell'uomo è<br />

di eseguire la musica con la propria persona."<br />

(Rimbaud, p. 103)<br />

La creazione si configura come un atto di passività: l'artista rinuncia<br />

alla propria volontà e svuota sé stesso da ogni ambizione egoistica,<br />

liberando lo spazio che viene colmato dalla "rivelazione". È con<br />

questa terminologia profetica che Miller parla della creazione: essa non<br />

è costruzione, manifestazione della soggettività, bensì intuizione di<br />

qualcosa che trascende l'ego, qualcosa di superiore, di "ulteriore", che<br />

fonda la dignità dell'uomo -artista e della sua creazione 15. La creazione<br />

non avrebbe valore se fosse l'espressione di opinioni personali e non<br />

fosse radicata profondamente nell'anima dell'uomo, radicamento che la<br />

prospettiva di Miller tende a garantire. L'arte ha significato perché il<br />

suo valore è oggettivo, in quanto emanazione diretta della legge del<br />

cosmo.<br />

Qui siamo sullo stesso piano di Spengler, quando, ne Il Tramonto<br />

dell'Occidente, cercava di fondare oggettivamente l'espressione<br />

estetica attraverso l'idea di uno "stile" della civiltà. Anche lì, l'artista<br />

riproduceva solo un "tipo", cioè metteva in scena una verità che<br />

proveniva dall'esterno, archetipica, e della quale egli era un semplice<br />

strumento. Sul concetto di rivelazione si misura, però, anche la<br />

distanza tra i due. Per Spengler, fedelmente al quadro della propria<br />

filosofia della storia, l'arte è rivelazione, di volta in volta, dell'anima<br />

peculiare di una civiltà. Questo carattere relativo è pressoché<br />

inesistente in Miller, dove la prospettiva è metastorica: l'arte è la<br />

rivelazione di un sostrato metafisico della realtà che si sovrappone alle<br />

distinzioni sancite dalla storia. In questo senso, l'arte si configura<br />

come la rivelazione di una verità metafisica, laddove ne Il Tramonto<br />

dell'Occidente il creatore era sempre "funzione" della propria civiltà,<br />

con particolare insistenza sul suo carattere storico-relativo. Spengler<br />

vede distinzioni dove Miller scorge un eterno processo di<br />

disvelamento della dimensione metafisica e metastorica del reale.<br />

15 - Senso dell'ulteriore per il quale Miller utilizza l'espressione "l'angelo è la mia<br />

filigrana", che dà il titolo ad uno dei racconti di Primavera Nera (vedi Primavera, pp.<br />

701-719).<br />

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