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TFO - Tesi Filosofiche Online - Online Philosophical Theses SWIF ...

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L'identificazione dell'accettazione con la decadenza porta al<br />

fraintendimento della complessità dell'opera milleriana 107.<br />

Accettare la paradossale coesistenza di opposti della realtà<br />

significa solo riconoscere una struttura dialettica evidente<br />

nell'esperienza: per Miller accettare significa allargare gli orizzonti,<br />

o, più precisamente, far entrare la materialità, la fisicità dell'uomo,<br />

la sua parte carnale e "naturale" nel mondo del pensiero, donare<br />

dignità di rappresentazione alla parte corporea dell'individuo, ed<br />

alla sua componente animale, dionisiaca.<br />

Accettazione significa ammettere la complessità e la<br />

contradditorietà del reale:<br />

"Questa dottrina dell'accettazione, la più difficile<br />

eppure la più semplice tra tutte le idee radicali [...]<br />

incarna il concetto che [...] bene e male<br />

coesistono, anche se l'uno non è che l'ombra<br />

dell'altro, e che il mondo, con tutti i suoi mali e i<br />

suoi difetti, fu creato per la nostra gioia." 108<br />

E' un dualismo che vuole farsi monismo: il lato spirituale e il lato<br />

materiale, lo spirito e la carne, le digressioni metafisiche e le<br />

descrizioni degli accoppiamenti sessuali, tutto rientra nella realtà.<br />

L`opposta polarità di due fenomeni non deve portare<br />

all`esclusione: tutto rientra con uguali diritti nel mondo, l`angelo<br />

come il demonio. Ecco perchè Miller non si sente in<br />

107 Lo stesso appunto venne mosso ad Orwell da un noto critico e seguace di<br />

Miller, Karl Shapiro: "Orwell ha scritto uno dei più bei saggi su Miller, nonostante<br />

la prospettiva tendenzialmente sociologica e il suo tentativo di codificare Miller tra<br />

gli scrittori della Depressione o qualcosa del genere." Shapiro sottolinea come<br />

questo errore di prospettiva derivi proprio dall'aver frainteso il senso<br />

dell'accettazione milleriana: "Orwell definisce il libro di Cèline [Viaggio al termine<br />

della notte, n.d.r.] un grido di insopportabile disgusto [...] E si stupisce che il<br />

Tropico del Cancro sia quasi esattamente il contrario ! [...] è un peccato che<br />

Orwell non abbia saputo vedere al di là della situazione sociologica di Whitman e<br />

di Miller." in K. Shapiro, 'Il più grande autore vivente', in AAVV, H. Miller, il<br />

sesso, la censura e il Tropico del Cancro, Milano, Feltrinelli 1967, p. 46. (ed.<br />

orig. K. Shapiro, 'The greatest living author' in Defense of ignorance, New York,<br />

1960, pp. 313-338).<br />

108 H. Miller, Come il colibrì, cit., p. 31.<br />

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