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Antigone di Sofocle di Brecht: un modello possibile di resistenza di ...

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Anche sul piano strettamente linguistico, la<br />

<strong>di</strong>versificazione tra prologo e trage<strong>di</strong>a è netta. Il<br />

linguaggio del componimento tragico, al <strong>di</strong> là della<br />

traduzione <strong>di</strong> Hölderlin, è complesso, a volte<br />

oscuro, sprofondato in <strong>un</strong> passato immemorabile,<br />

con <strong>un</strong>a cadenza arcaica che evoca la metrica<br />

classica. La lingua del prologo invece è semplice e<br />

piana, scan<strong>di</strong>ta da <strong>un</strong> ritmo familiare <strong>di</strong> coppi<br />

rimanti <strong>di</strong> endecasillabi. Non vi sono metafore,<br />

presenti invece in abbondanza nel testo<br />

drammatico vero e proprio. Nel prelu<strong>di</strong>o non<br />

parlano antichi re ed eroi del mito, bensì due<br />

povere ragazze costrette a lavorare duramente in<br />

fabbrica. Di pari grado, immenso e <strong>di</strong>sumano, è<br />

però il dolore, che deriva dall’oppressione del<br />

potere. Queste due donne anonime sono la<br />

reincarnazione <strong>di</strong> <strong>Antigone</strong> ed Ismene, anche se<br />

con <strong>un</strong> rovesciamento: la mite è colei che vuol<br />

soccorrere il fratello, la dura è quella che<br />

impe<strong>di</strong>sce il soccorso. Nel prologo attualizzante il<br />

gesto “irragionevole”, solitario ed esemplare, non<br />

viene compiuto. La <strong>resistenza</strong> al nazismo, infatti,<br />

per <strong>Brecht</strong> non è <strong>un</strong> fatto in<strong>di</strong>viduale ma <strong>di</strong><br />

coscienza collettiva.<br />

Non sussiste nel testo <strong>di</strong> <strong>Brecht</strong> il <strong>di</strong>lemma tra la legge non scritta (nomos agraphos) <strong>di</strong> <strong>Antigone</strong> e<br />

la legge scritta <strong>di</strong> Creonte, il dubbio <strong>di</strong> <strong>un</strong>a verità che oscilla da <strong>un</strong> capo all’altro: le ragioni della<br />

pietas familiare e <strong>di</strong>vina da <strong>un</strong>a parte e le ragioni del <strong>di</strong>ritto, della legge dello Stato dall’altra; e<br />

neppure, secondo l’interpretazione del testo sofocleo data da Guido Paduano 37 , l’idea che lo scopo<br />

primario dell’atto <strong>di</strong> ribellione <strong>di</strong> <strong>Antigone</strong> sia l’amore, allorché “<strong>Antigone</strong> è perfettamente<br />

consapevole, sin dall’inizio, che lei sola è la portaban<strong>di</strong>era intrepida della fedeltà al ghénos, che in<br />

lei sola è l’orgoglio <strong>di</strong> appartenere a quella stirpe regale (maledetta ma regale)” 38 . Nel testo <strong>di</strong><br />

<strong>Brecht</strong> si ha <strong>un</strong>a <strong>di</strong>stinzione manichea: da <strong>un</strong> lato “il tiranno tout court”, come rileva Roberto<br />

Alonge, “nel senso moderno, non in quello greco, che talvolta vale semplicemente capo” 39 , assieme<br />

al coro <strong>di</strong> vecchi tebani 40 , dall’altro <strong>Antigone</strong> che vi si oppone ideologicamente, “solo per dare <strong>un</strong><br />

esempio” 41 (fig. 15). <strong>Antigone</strong>, infatti, intende contrapporre <strong>un</strong> segnale <strong>di</strong> rifiuto a quello <strong>di</strong> terrore<br />

imposto alla città da Creonte. Cesare Molinari afferma a ragione che: “dare <strong>un</strong> esempio significa<br />

porsi sul piano dell’opposizione non più in<strong>di</strong>viduale ma politica” 42 <strong>Antigone</strong> con la tavola e Creonte<br />

. La <strong>di</strong>scussione tra <strong>Antigone</strong> e<br />

Creonte passa dal significato morale del gesto dell’eroina (il gesto va compiuto anche se non è utile<br />

e non mo<strong>di</strong>ficherà niente; la potenza del tragico sta nell’affermazione <strong>di</strong> questo gesto) alla critica<br />

37<br />

Cfr. Guido Paduano, <strong>Antigone</strong> e la democrazia ateniese, in in Roberto Alonge (a cura <strong>di</strong>), <strong>Antigone</strong>, volti <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />

enigma, cit.<br />

38<br />

Roberto Alonge, <strong>Antigone</strong>, volti <strong>di</strong> <strong>un</strong> enigma, in “Turin D@ms Review”, 2007,<br />

http://obelix.cisi.<strong>un</strong>ito.it/turindamsreview/link/antigone.pdf<br />

39<br />

Roberto Alonge, <strong>Antigone</strong>, volti <strong>di</strong> <strong>un</strong> enigma, in “Turin D@ms Review”, 2007,<br />

http://obelix.cisi.<strong>un</strong>ito.it/turindamsreview/link/antigone.pdf<br />

40<br />

Come afferma Lia Secci “il coro [è] il termine <strong>di</strong> paragone più sintomatico per le versioni moderne <strong>di</strong> trage<strong>di</strong>e<br />

greche” e nel rifacimento <strong>di</strong> <strong>Brecht</strong> continua a rivestire <strong>un</strong> ruolo fondamentale. Cfr. Lia Secci, Il mito greco nel teatro<br />

tedesco espressionista, cit., p. 134.<br />

41<br />

Bertolt <strong>Brecht</strong>, <strong>Antigone</strong>, traduzione italiana <strong>di</strong> M. Carpitella, in <strong>Sofocle</strong>, Anouilh, <strong>Brecht</strong>, <strong>Antigone</strong>. Variazione sul<br />

mito, a cura <strong>di</strong> Maria Grazia Ciani, cit., p. 142. Tavola 15 <strong>di</strong> <strong>Antigone</strong>modell, cit.. La <strong>di</strong>dascalia recita: “<strong>Antigone</strong><br />

quando venne condotta, interrogata perché avesse infranto la legge, guardò intorno e vide gli Anziani, li vide atterriti e<br />

<strong>di</strong>sse loro: questo è <strong>un</strong> esempio!”<br />

42<br />

Cesare Molinari, Storia <strong>di</strong> <strong>Antigone</strong> da <strong>Sofocle</strong> al Living Theatre, cit., p. 165.<br />

www.turindamsreview.<strong>un</strong>ito.it<br />

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