copertina AAA - Associazione Arma Aeronautica
copertina AAA - Associazione Arma Aeronautica
copertina AAA - Associazione Arma Aeronautica
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
SUL FILO DEI RICORDI<br />
nenza presente qui ad Augusta. Cosa ne pensa di trasferirsi<br />
qui con la sua famiglia? Disponiamo di alloggi INCIS di nostra<br />
gestione ed uno di questi si è reso libero nella palazzina<br />
degli ufficiali».<br />
Gradii moltissimo la proposta e il giorno stesso mi recai a<br />
visitare l’appartamento che mi era stato segnalato, sito all’ultimo<br />
piano della palazzina ufficiali ad un chilometro di<br />
strada dall’idroscalo.<br />
Era un alloggio spazioso e moderno che rispondeva perfettamente<br />
alle nostre esigenze; era superiore ad ogni mia<br />
aspettativa perfettamente pulito e in ordine; il fitto poi era<br />
veramente minimo in rapporto all’abitazione che mi veniva<br />
offerta.<br />
Fu Dal Carobbo che si premurò di farmi avere il mezzo di<br />
trasporto delle masserizie con alcuni avieri e lasciando la<br />
simpatica casa di Siracusa, dopo un paio di settimane prendemmo<br />
possesso del<br />
nuovo alloggio. Ciò avvenne<br />
ai primi di marzo<br />
del 1950. Passarono<br />
così felicemente altri<br />
due anni nella nuova<br />
abitazione di Augusta.<br />
L’<strong>Aeronautica</strong> italiana<br />
intanto si stava avviando<br />
ad una più completa<br />
riorganizzazione<br />
anche nel campo della<br />
difesa aerea con i primi<br />
apparati radar che<br />
aveva acquistati dall’Inghilterra.<br />
Un giorno, dopo una<br />
interessantissima conferenza<br />
tenutaci dal<br />
magg. Dal Carobbo, lo<br />
stesso mi chiese se volevo partecipare ad un corso per tecnici<br />
radaristi tanto più che con i miei 43 anni mi avviavo verso<br />
il collocamento a riposo per limiti di età quale pilota,<br />
mentre, se avessi preso il brevetto di radarista, avrei avuto<br />
forse la possibilità di proseguire nella carriera sia pure in<br />
un’altra specialità.<br />
La cosa mi interessò molto e quando pervenne dal Ministero<br />
una richiesta di personale da inviare ad un corso per radaristi<br />
a Borgo Piave (Latina) fui nuovamente interpellato<br />
da Dal Carobbo. Accettai e fui inviato al corso teorico-pratico<br />
che sarebbe durato soltanto tre mesi. Trovai il corso molto<br />
interessante e mi ci appassionai tanto; eravamo una<br />
trentina di allievi provenienti dai vari reparti dell’Italia, quasi<br />
tutti piloti anziani.<br />
Intanto il tempo passava senza che io vedessi, nemmeno alla<br />
lontana, la soluzione dei miei problemi familiari con moglie<br />
e figli nuovamente lontani, ad Augusta. Una mattina<br />
con un permesso mi recai al Ministero a Roma riuscendo a<br />
far presente a chi di dovere il mio caso e la mia situazione.<br />
Fui ricevuto da un colonnello del Genio Aeronautico, un<br />
pioniere dei centri radar avendo frequentato dei corsi speciali<br />
in Inghilterra e che, per l’appunto, stava organizzando<br />
un po’ da per tutto delle nuove installazioni.<br />
Mi propose di andare a costituire un CRP, ossia un Centro<br />
radar sull’aeroporto disarmato di Chinisia a Trapani; mi<br />
avrebbe fatto ottenere un foglio di viaggio per una missione<br />
in quella base per vederne la situazione.<br />
Con quell’ordine superiore partii da Borgo Piave e mi recai<br />
a Chinisia ove, a prescindere dal dissesto che vi trovai con<br />
un paio di sottufficiali specialisti e un gruppo di avieri che<br />
in quell’aeroporto disarmato non avevano niente da fare,<br />
notai un confortevole alloggio che doveva essere stato quello<br />
del comandante di quella base quando l’aeroporto era efficiente.<br />
Bastò questo per farmi decidere; tornai a Roma da<br />
quel colonnello e gli detti il mio benestare.<br />
Una settimana dopo avevo già assunto il comando dell’aeroporto<br />
di Chinisia.<br />
22<br />
Cant.Z.506 della 149ª Squadriglia ad Augusta<br />
Eravamo così giunti al mese di luglio 1953 e con la mia brava<br />
licenza di trasferimento fui in grado di sistemarmi con<br />
tutta la mia bella famiglia in quella nuova sede di lavoro.<br />
Aeroporto di Chinisia (Trapani): luglio 1953<br />
A Chinisia trascorremmo due anni che furono bellissimi<br />
tanto per me che per i miei cari.<br />
Dipendevo operativamente da Catania e amministrativamente<br />
da Palermo; con tutto ciò mi sentivo pressoché autonomo<br />
in quanto potevo prendere delle iniziative avendo<br />
avuto carta bianca per quanto riguardava l’organizzazione<br />
del nuovo Centro radar (CRP). Avevo la collaborazione di<br />
eccellenti graduati specialisti che mi vennero assegnati in<br />
forza al Centro e così,<br />
piano piano, quell’aeroporto<br />
abbandonato<br />
prese nuova vita, il<br />
personale che avevo alle<br />
dipendenze aumentava<br />
ed era in gran<br />
parte specializzato nel<br />
campo radio e telecomunicazioni.<br />
In pochi mesi riuscii a<br />
portare a termine la<br />
mia fatica approntando<br />
un Centro attivo e<br />
funzionante quasi alla<br />
perfezione con una sala<br />
operativa ove si potevano<br />
svolgere tutte<br />
quelle operazioni tattiche<br />
e strategiche che<br />
avevo imparato ad osservare alla Scuola di Borgo Piave.<br />
Continuavo la mia attività di volo all’aeroporto di Milo-Trapani<br />
con un piccolo aereo da turismo che mi veniva mandato<br />
semestralmente dall’aeroporto di Palermo, ma ben presto<br />
arrivò la data del mio collocamento a riposo per limiti di età<br />
(45 anni): fu nel maggio del 1955.<br />
Mi trovai davanti al dilemma se congedarmi o continuare il<br />
servizio presentando domanda di tre mesi in tre mesi, e<br />
scelsi questa seconda soluzione poiché ero contento del mio<br />
stato, ma poco tempo dopo arrivò da Palermo un tele che<br />
mi comunicava l’arrivo imminente di un maggiore del ruolo<br />
servizi al quale avrei dovuto passare le consegne in quanto<br />
assumeva il comando dell’aeroporto di Chinisia e del CRP.<br />
A questo punto considerai che non me la sarei sentita di capovolgere<br />
di punto in bianco la mia posizione da quella di<br />
comandante in quella di modesto gregario tanto più sapendo<br />
che avrei dovuto cedere l’alloggio che abitavo con la famiglia.<br />
Quando arrivò gli passai le regolari consegne e quindici<br />
giorni dopo presentavo le mie dimissioni per essere collocato<br />
in congedo assoluto, congedo che non tardò ad arrivare<br />
con un dispaccio ministeriale e così, dopo trenta anni di servizio<br />
reso allo Stato, rientravo nella vita civile.<br />
Anche in questa occasione, come già fatto a conclusione di<br />
quanto pubblicato su <strong>Aeronautica</strong> n. 12/2009, mi rivolgo ai<br />
lettori di queste note esprimendo il vivo desiderio di potermi<br />
mettere in contatto con i colleghi piloti e non, o loro familiari,<br />
che hanno conosciuto e volato con mio padre - in special modo<br />
sui Cant.Z.501 e Cant.Z.506 - negli aeroporti e idroscali di<br />
Orbetello, di Cadimare, di Milano Taliedo, di Roma Ciampino<br />
Nord, di Vigna di Valle, di Taranto ed infine ad Augusta, sede<br />
della 149ª Squadriglia Soccorso Aereo invitandoli a contattarmi<br />
a uno dei seguenti miei recapiti: 1° m.llo Claudio Nostro –<br />
Via Francesco Petrarca, 9 – 30027 San Donà di Piave (Venezia)<br />
- Tel. 0421-43021, cell. 335-5233253, e.mail:<br />
claudio.nostro@libero.it<br />
AERONAUTICA 8-9/2010