Regno di un pesciolino cieco e altre poesie - Comune di Parma

REGNO DI UN PESCIOLINO CIECO
No, non parlare più..
Guarda il tuo tragitto di vita e vai
Tu sei con me, e non te ne andrai mai più.
Adesso che il vento cancella tutti i ricordi più odiosi
Tu resterai con me, soli, in mezzo al mondo.
Quello che conta è non stare da soli.
Quello che importa è che sei tu qui con me.
Speravo che avrei insegnato a qualcuno a non amare
ma non posso sperare di fare qualcosa che può esistere.
Il cuore rallenta, tutto rallenta..
Potrei essere vittima del mio subconscio,
E adesso ridi e ti versi un bicchiere d’assenzio
Lo bevi e cadi a terra.
Un tacito grido, e il nulla.
Il resto viene sempre da se..
Ti volevo regalare dei fiori,
ma purtroppo vendevano solo gabbiani parlanti
Gabbiani perduti in un unisono cercano
di sussurrare, mentre una lacrima scende dai loro occhi, “Mistero..”
Principe Azzurro Salvami..
Se non mi avessero detto che le favole non esistono,
io con te lì, fra le tue braccia, mi perderei.
Regalami un pesciolino d’oro, regalami un pesciolino cieco,
lo accudirò come se fosse un gabbiano parlante.

SITUAZIONE DI INCOSCIENZA, DESIDERI ORRIPILANTI
Polvere sottile
Indubitabili presagi sorvolano la mia mente
E tu potresti essere afflitto da un dolore disumano
potresti sollevare la tua lacrima con il pensiero.
tracce di putrefazione
Trasformazione da morte a vita.
Mi rendo conto che la vita è una morte
Un’illusione in cui tutto è ciò che si vive
Odore di incenso vaga nella mia orribile vita
Sapore di sangue nella mia bocca
e un terribile povero e tenero pianto
mi calma l’anima e mi purifica lo spirito
mentre tutto ciò che è fuori tace
invece quello che è dentro è in un subbuglio apparente
mentre tutto scorre, io mi riparo nei tuoi occhi
che piangono d’amore, così illusi di questo effimero amore.
Le mie amare parole sono un vento che presto volerà per altre mete proprio quando sarò morto,
e , ti prego, ricordati di me,
perchè io sarò sempre nella tua vita,
affinche riesca a comprendere un giorno che cosa veramente mi manca per vivere, nella morte.

DESTINO CATEGORICO
Ci sarà un momento in cui avrò un po di amore?
Ci sarà un momento in cui ci sarà qualcuno da amare veramente?
Ci sarà qualcuno che sarà in grado di accarezzarti con le fantasie dell’amore..
No.. Non credo.. Mi stai cambiando.. Lo sento..
Accarezzarti.. Pensare a te.. Sono in un lago di lacrime..
Sono in un lago di sangue.. penso che tu mi salverai dal mio vuoto..
Sono una persona vuota io?
Si lo sei.. Sei un essere manigoldo e marrano..
Ma cosa stai dicendo?
Non sono crudele! Al massimo sono un pò disonesto con me stesso e con il mondo..
Andrò vivere con un barbone che fa il wisky distillando fiori..
Le mie parole ormai sfinite.. si sciolgono in lacrime..
Ma la paura si raccoglie adesso negli occhi.. e inonda il viso..
E te volerai mai tra le mie braccia come una rondine?
La tua tenerezza di un sorriso.. un affetto quasi implorato..
Fai quello che devi fare.. non perchè qualcuno ti da un premio o una punizione..
ma perchè sai quello che devi fare..
L’imperativo categorigo..
Ma cos’è l’imperativo categorigo..
Non lo so.. ma diciamo che è una cosa che pensi tu..
Guarda il cielo e le stelle e ti accorgi che ti sta guardando..
Dico delle cose assurde e mi viene da pensare che sono un demente squilibrato..
Ma io chi sono?
Sarò felice se tu ci sarai.. e solo quando verrai ad abbracciarmi io sarò solamente finalmente sulle
stelle.