La borsadellaspesa - ACSI

More documents

Recommendations

Info

La borsa della spesa 5.2012 2 Organo di informazione dell’Associazione Con su matrici e Consumatori della Svizzera Italiana Esce 8 volte all’anno Quota sociale fr. 40:– E–MAIL: bds@acsi.ch n.5 agosto 2012 Editoriale Pubblicità TV per ragazzi: non siamo ancora alla frutta 3 La posta Moon & Stars: un concerto … a secco 4 Binario 7 o abbonamento generale? 4 Associazioni e privacy 5 Acsi Contratti telefonici ottenuti in modo ambiguo 5 Inchiesta Televisione e bambini, la cattiva abbuffata è servita - Swiss Pledge 6 L’impegno di ACSI, FRC e SKS 9 Primo piano Parrucchieri: 1 su 5 non espone i prezzi 10 Test flash Smalto per unghie - Valigie 12 Test Come scegliere la padella giusta 13 Doppioclick Occhio alle truffe 16 Assicurazioni Non telefonare alla cassa malati prima di una visita può costare caro 17 Pazienti e consenso informato 25 Consumatori attenti Concorrenza sleale: nuova tappa legislativa 18 Società Mercato svizzero delle verdure 20 Nel tempo libero le donne lavorano 22 Inchiesta telefonini in Ticino 29 Alleanza Giornali e riviste, prezzi troppo alti 24 Verde vert grün Edimburgo 26 Alimentazione Surimi 27 La borsa della spesa EdITORE: ACSI REdATTRICE RESPONSABILE: Laura Bottani–Villa IN REdAzIONE: Ivana Caldelari Magaton CONCETTO GRAFICO: Marcello Coray HANNO COLLABORATO A QuESTO NuMERO: Antoine Casabianca Laura Regazzoni Meli Katya Schober Fabrizia Sormani Bernadette Mottini Silvano Toppi Paolo Attivissimo Giuseppe Valli Leggi la BdS 5.12 online su www.acsi.ch con il codice ML8S6 STAMPA: TBS, La Buona Stampa sa 6963 Pregassona TIRATuRA: 10’000 copie CARTA: Cyclus Print, riciclata bianca 80gm2 FOTO dI COPERTINA: TV e ragazzi (Sébastien Féval) La borsa della spesa È il periodico d’informazione dell’As so ciazione Con sumatrici e Consumatori della Sviz zera Italiana (ACSI). La rivista è indipendente e non contiene nessun tipo di pubblicità, una precisa scelta dell’associazione che ha lo scopo di garantire la trasparenza, l’obiettività dei giudizi e il rifiuto di ogni forma di condizionamento. La riproduzione di articoli per scopi non pubblicitari è autorizzata, con l’indicazione della fonte e l’invio di una copia giustificativa all’ACSI. I test comparativi su beni di consumo, servizi pubblici e privati, prodotti finanziari e assicurativi, ecc. sono l’altro elemento che contraddistingue il periodico: le regole e i metodi dei test comparativi svolti a livello europeo sono coordinati dall’In - ternational Con sumer Research and Testing, un organismo indipendente che raggruppa le principali associazioni di consumatori. Sul piano nazionale, i test vengono coordinati e svolti in collaborazione con la Federazione romanda dei consumatori (FRC). Per queste ragioni, l’ACSI vieta espressamente la riproduzione anche parziale degli articoli e dei risultati dei test per fini commerciali o pubblicitari. L’ACSI è un’associazione senza scopo di lucro fondata nel 1974 che conta oggi oltre 9’000 soci attivi. L’ACSI, in piena autonomia e indipendenza, si pone come scopo l’informazione, la difesa e la rappresentanza dei consumatori e delle consumatrici presso produttori e fornitori di beni e servizi, enti o istituzioni pubbliche. È membro dell’Alleanza svizzera delle organizzazioni dei consumatori. I servizi dell’ACSI sono: – l’Infoconsumi – la Consulenza alimentare – la Consulenza casse malati e pazienti – la Consulenza contabilità domestica – i Mercatini dell’usato – lo Scambio dell’usato. Uscite BdS 2012 1 – inizio febbraio 2 – metà marzo 3 – inizio maggio 4 – metà giugno 5 – inizio agosto 6 – metà settembre 7 – inizio novembre 8 – metà dicembre Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana PRESIdENTE: Antoine Casabianca SEGRETARIA GENERALE: Laura Regazzoni Meli SEGRETARIA AMMINISTRATIVA: Fabrizia Sormani SEdE: via Polar 46 c.p.165 6932 Breganzona tel. 091 922 97 55 fax 091 922 04 71 E–MAIL: acsi@acsi.ch ccp 69–4470–1
La borsa della spesa 5.2012 3 editoriale Antoine Casabianca presidente ACSI Pubblicità TV per ragazzi: non siamo ancora alla frutta In Svizzera, come in numerosi altri paesi, il sovrappeso e l’obesità stanno diventando un flagello che colpisce 2 adulti su 5 e 1 bambino su 5, con costi sanitari miliardari. Le cause di questa situazione e della sua evoluzione sono diverse e vanno dai cambiamenti degli stili di vita - più sedentari - al tipo di alimentazione - più ricca di grassi e di zuccheri - e nel caso dei bambini da una diminuzione drastica del movimento quotidiano combinata con una assunzione crescente di prodotti ad alta densità calorica, spesso consumati davanti al televisore. Se poi il piccolo schermo propina alle ore di maggior ascolto dei ragazzi e in continuazione pubblicità che vantano la bontà di questi prodotti confezionati non vi è alcuna possibilità di rovesciare la tendenza, nonostante gli sforzi che stanno facendo attualmente quasi tutti cantoni – Ticino compreso – con i loro programmi di promozione di una alimentazione equilibrata e di movimento sufficiente. di fronte a questo problema planetario, anche alcune multinazionali del settore agroalimentare si sono mosse proponendosi, attraverso la firma di un impegno volontario e auto-controllato (Swiss Pledge), di rinunciare a bersagliare di pubblicità “inadeguata” i ragazzi di meno di 12 anni durante le trasmissioni a loro dedicate. una iniziativa certamente lodevole e che andrebbe estesa a tutte le ditte che propongono pubblicità di questo tipo in TV, ma che lascia sempre il tempo che trova, visto che nessuna di queste imprese intende veramente rinunciare alla crescita della propria cifra d’affari e perciò opera su altri registri per accaparrare l’attenzione dei piccoli e grandi consumatori. I risultati dell’indagine KIWI 2 condotta dalle associazioni di consumatori, che sono presentati in questo numero della BdS, illustrano il bombardamento sistematico che subiscono i ragazzi davanti al televisore: 19 spot per ora di trasmissione, di cui 1/3 dedicato a derrate alimentari, con Mcdonald’s che colonizza il 50% degli spazi. un aspetto incoraggiante: nessuno dei firmatari di Swiss Pledge ha violato il proprio impegno, anche se talvolta i criteri per stabilire la distinzione tra prodotti “sani” e prodotti “normali” (cioè ricchi di grassi e zuccheri) sono molto discutibili e decisi solo dalle ditte stesse, senza indicazione dei motivi che portano a tale dicitura. Resta il fatto che la pubblicità per i veri prodotti sani, come la frutta fresca e le verdure, per esempio, non supera lo 0.2% del totale della pubblicità alimentare e non figura certo tra gli hit delle promozioni TV, in barba ai “5 al giorno” della campagna nazionale. Per questo motivo l’Alleanza delle organizzazioni dei consumatori ha deciso di scrivere alle ditte che hanno aderito allo Swiss Pledge – e ad alcune altre che dovrebbero cogliere l’occasione per aderirvi – invitandole a migliorare la coerenza dei loro impegni e fissando di comune accordo delle regole e delle definizioni valide per l’insieme del settore agroalimentare. V’è da augurarsi che questa iniziativa non sia vista come i… cavoli a merenda.
Page 1: La borsa della spesa Periodico dell
Page 5 and 6: La borsa della spesa 5.2012 5 l pos
Page 7 and 8: La borsa della spesa 5.2012 7 inchi
Page 9 and 10: La borsa della spesa 5.2012 9 inchi
Page 11 and 12: La borsa della spesa 5.2012 11 prim
Page 13 and 14: La borsa della spesa 5.2012 13 test
Page 15 and 16: La borsa della spesa 5.2012 15 COOP
Page 17 and 18: La borsa della spesa 5.2012 17 assi
Page 19 and 20: La borsa della spesa 5.2012 19 cons
Page 21 and 22: La borsa della spesa 5.2012 21 soci
Page 25 and 26: La borsa della spesa 5.2012 25 assi
Page 27 and 28: La borsa della spesa 5.2012 27 alim
Page 31 and 32: Inviate l’intera pagina a: ACSI,

La borsadellaspesa - ACSI

Create successful ePaper yourself

Delete template?

Save as template?