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R - Centro Restauro

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ALGHE E CIANOBATTERI<br />

PREVENZIONE E CONTROLLO DEI MICRORGANISMI FOTOSINTETICI<br />

Giovanna Miceli<br />

Nel quadro degli interventi effettuati nel<br />

cantiere di restauro dei mosaici della<br />

Villa del Casale si inserisce la ricerca<br />

condotta dal Laboratorio di Indagini<br />

Microbiologiche del CRPR finalizzata<br />

alla definizione delle metodologie più<br />

idonee per la prevenzione ed il controllo<br />

dei microrganismi fotosintetici (cianobatteri<br />

ed alghe).<br />

I fenomeni di degrado che questi<br />

microrganismi hanno determinato sul<br />

pavimento musivo sono stati innescati<br />

dalle condizioni ambientali esistenti<br />

all’interno della Villa, in particolare dall’elevata<br />

umidità che rappresenta la<br />

principale causa di sviluppo microbico.<br />

Cianobatteri ed alghe sono i primi colonizzatori<br />

della pietra poiché necessitano<br />

solo di luce, acqua e pochi composti<br />

inorganici. Sono in grado di colonizzare<br />

i materiali lapidei esposti in ambienti<br />

esterni ed interni e la maggior parte di<br />

essi è incapace di crescere in assenza di<br />

luce. Alcune specie di cianobatteri tuttavia<br />

sono in grado di svilupparsi con<br />

valori di illuminamento molto bassi o<br />

addirittura in assenza di luce. A tal proposito<br />

va riferito che sotto il pavimento<br />

musivo sono state evidenziate patine di<br />

cianobatteri con una colorazione verde<br />

molto intensa. Questa fenomenologia di<br />

degrado si è riscontrata anche dopo il<br />

trattamento di disinfezione, e le analisi<br />

hanno evidenziato una particolare resistenza<br />

dei cianobatteri al disinfettante<br />

utilizzato anche dopo più applicazioni di<br />

impacchi.<br />

La ricerca si è basata su una sperimentazione<br />

in situ e in laboratorio in cui sono<br />

stati analizzati campioni trattati con i<br />

prodotti biocidi utilizzati nell’intervento<br />

di restauro (Preventol R80 e Biotin T<br />

soltanto in alcune zone).<br />

In fase preliminare è stata eseguita l’osservazione<br />

diretta, sulle aree trattate,<br />

delle modificazioni macroscopiche delle<br />

patine, quindi sono state effettuate altre<br />

analisi quali l’osservazione dei campioni<br />

al microscopio a fluorescenza e la<br />

determinazione della quantità di adenosintrifosfato<br />

(ATP) cellulare residuo.<br />

I risultati hanno dimostrato che, dopo<br />

l’applicazione del biocida, la patina presente<br />

sotto le tessere musive non era stata<br />

danneggiata, infatti appariva di colore<br />

verde intenso. Questi risultati sono congruenti<br />

con quanto osservato in fluorescenza,<br />

in quanto il prodotto sembra non<br />

agire con grande efficacia sulle cellule<br />

dei cianobatteri, che non perdono la fluorescenza<br />

rossa tipica delle cellule ancora<br />

vive e attive. Inoltre anche i valori di<br />

ATP hanno evidenziato presenza di attività<br />

microbica nei campioni esaminati.<br />

Nel corso del cantiere di restauro sono<br />

stati eseguiti diversi sopralluoghi e ulteriori<br />

controlli. In laboratorio sono stati<br />

inoltre operati altri test applicando ad<br />

impacco, sotto una tessera, il Biotin T in<br />

alcool etilico al 2%. Dopo l’applicazione<br />

del prodotto, trascorso il tempo di<br />

azione, si è osservato che la patina subiva<br />

una variazione drastica del colore,<br />

infatti da verde intenso assumeva una<br />

colorazione bruna e la fluorescenza<br />

appariva di un rosso attenuato.<br />

Le indagini svolte hanno consentito di<br />

stabilire che i test operati in laboratorio<br />

sono più efficaci, questo molto probabilmente<br />

perché in situ il trattamento sotto<br />

le tessere musive risulta difficile. Inoltre<br />

bisogna sottolineare che le condizioni<br />

ambientali durante l’intervento di disinfezione<br />

continuavano ad essere favorevoli<br />

allo sviluppo microbico.<br />

Alla luce di quanto è emerso durante<br />

l’intervento conservativo e sulla base<br />

dei risultati delle indagini è possibile<br />

affermare che la colonizzazione di cianobatteri<br />

presente sotto le tessere potrà<br />

essere controllata allorquando sarà limitata<br />

la presenza dell’acqua all’interno<br />

della Villa. Questo si attuerà con la realizzazione<br />

della copertura e degli<br />

impianti per la canalizzazione e lo smaltimento<br />

delle acque meteoriche.<br />

E’ necessario comunque sottolineare<br />

che, se le condizioni ambientali dovessero<br />

continuare ad essere favorevoli alla<br />

colonizzazione biologica, potrà essere<br />

effettuato un trattamento di disinfezione<br />

nella fase finale dell’intervento di<br />

restauro ed eventualmente si potranno<br />

prevedere applicazioni periodiche di<br />

biocidi ripetute a intervalli opportunamente<br />

stabiliti.<br />

Infine è fondamentale condurre il monitoraggio<br />

dello stato di conservazione<br />

delle superfici musive che consentirà di<br />

segnalare l’eventuale necessità di una<br />

manutenzione e permetterà di valutare<br />

la durabilità del trattamento.<br />

Patina sotto la tessera. Prima del trattamento.<br />

Dopo il trattamento con Biotin T.<br />

Bibliografia<br />

M. Bartolini, S. Ricci, Rilascio di<br />

pigmenti fotosintetici da biocenosi<br />

epilitiche trattate con biocidi,<br />

in “Kermes”, a. XVII,56<br />

Ottobre/Dicembre 2004.<br />

G. Caneva, M.P. Nugari, D. Pinna,<br />

O. Salvadori, Il controllo del<br />

degrado biologico, Firenze 1996.<br />

G. Caneva, M.P. Nugari, O.<br />

Salvadori, La Biologia Vegetale<br />

per i Beni Culturali, I,<br />

Biodeterioramento e Conservazione,<br />

Firenze 2005.<br />

M. Tretriach et al., Efficacy of<br />

biocide tested on selected lichens<br />

and its effects on their substrata,<br />

in “International Biodeterioration<br />

& Biodegradation”, 59,<br />

2007, pp. 44-54.<br />

31<br />

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