18.06.2013 Views

Testo - Consiglio Regionale della Basilicata

Testo - Consiglio Regionale della Basilicata

Testo - Consiglio Regionale della Basilicata

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

182<br />

119-120] <strong>Basilicata</strong> Regione Notizie<br />

de GAspeRi, Lo sTATisTA<br />

CHe HA LeGATo iL sUo nome<br />

ALLA RinAsCiTA di mATeRA<br />

BASILICATA CULTURA<br />

per o n o r a r e la m e m o r Ia dell’u o m o polItIco t r e n t In o la cIttà d e I sassI, n e l 1971, Fece e r I g e r e u n<br />

m o n u m e n t o. sa r e B B e Bello se o g g I, n e l s u o n o m e , sI desse v Ita a d u n gemellaggIo t r a le d u e c o m u n It à,<br />

legate dalle medesIme r a d I c I c o n ta d In e.<br />

Filippo Radogna<br />

Matera, 5 dicembre 1971, cerimonia di inaugurazione del monumento dedicato ad Alcide De Gasperi (foto Genovese – collezione Gallo)


BASILICATA CULTURA<br />

Alcide De Gasperi (1881–1954), Archivio Centro Studi tradizioni<br />

popolari di Puglia, <strong>Basilicata</strong> e Calabria – Sez. “R. Giampietro” – Matera<br />

Nella tarda mattinata del 5 dicembre 1971, a Matera,<br />

con una solenne cerimonia si inaugurava il monumento<br />

dedicato ad Alcide De Gasperi (Pieve Tesino, Trento<br />

3 aprile 1881- Sella di Valsugana, Trento- 19 agosto<br />

1954). Dopo quasi 21 anni dalla sua prima storica visita<br />

da presidente del <strong>Consiglio</strong> dei ministri, risalente al 23<br />

luglio 1950, la città ricordava lo statista che in maniera<br />

decisiva aveva affrontato il problema dei rioni Sassi<br />

portando al varo <strong>della</strong> legge n. 619/1952. La disposizione<br />

legislativa aveva avviato il cosiddetto risanamento<br />

degli antichi rioni materani prevedendo finanziamenti<br />

straordinari per la costruzione di moderni quartieri popolari<br />

e borghi rurali residenziali e il relativo trasferimento<br />

<strong>della</strong> popolazione, con la conseguente rinascita<br />

sociale ed economica <strong>della</strong> città.<br />

<strong>Basilicata</strong> Regione Notizie [119-120<br />

Il monumento, una imponente statua di bronzo che<br />

richiamava alla memoria l’autorevole figura dell’uomo<br />

politico, era stato realizzato dallo scultore altoatesino<br />

Othmar Winkler, presente alla manifestazione 1 .<br />

Per la collocazione fu scelto l’ampio piazzale ubicato al<br />

crocevia tra via Nazionale, una delle direttrici principali<br />

<strong>della</strong> città (lo è ancora oggi) e via Manzoni, a ridosso del<br />

moderno quartiere Spine Bianche, sorto con i fondi previsti<br />

dalla normativa, nei pressi dell’importante ingresso<br />

di Matera Nord. Il sentito riconoscimento nei riguardi<br />

dello statista da parte <strong>della</strong> popolazione <strong>della</strong> città, ma<br />

anche di tanti altri centri del Materano, fu testimoniato<br />

dalla presenza di alcune migliaia di persone che parteciparono<br />

alla cerimonia 2 .<br />

La commemorazione fu presieduta dall’on. Emilio Colombo,<br />

lucano, esponente di punta <strong>della</strong> Democrazia<br />

cristiana, in visita ufficiale nella città da presidente del<br />

<strong>Consiglio</strong> dei ministri (incarico che rivestì dal 6 agosto<br />

1970 al 15 gennaio 1972) 3 . Proprio con De Gasperi, Colombo<br />

aveva iniziato la sua lunga carriera governativa<br />

rivestendo ancora giovanissimo dapprima l’incarico di<br />

sottosegretario all’Agricoltura (V e VI Governo De Gasperi),<br />

e poi ai Lavori pubblici (VIII Governo De Gasperi).<br />

All’inaugurazione prese parte la figlia primogenita e<br />

biografa dello statista, Maria Romana De Gasperi.<br />

La questione dei Sassi, l’arrivo di Alcide De Gasperi<br />

e il varo <strong>della</strong> legge 619/1952<br />

Quando De Gasperi giunse per la prima volta a Matera,<br />

l’Italia, in un clima di netta contrapposizione tra gli<br />

schieramenti politici, affrontava la ricostruzione del Paese<br />

dopo la devastante esperienza <strong>della</strong> Seconda guerra<br />

mondiale. In tale momento egli guidava un governo di<br />

coalizione formato da Dc-Psli-Pri.<br />

Per comprendere le vicende che portarono al varo <strong>della</strong><br />

legge n. 619/1952 è necessario fare alcune premesse.<br />

Anzitutto va evidenziato che il problema <strong>della</strong> condi-<br />

183


184<br />

119-120] <strong>Basilicata</strong> Regione Notizie<br />

Scorcio dei Sassi di Matera (Archivio Centro Studi tradizioni popolari<br />

di Puglia, <strong>Basilicata</strong> e Calabria – Sez. “R. Giampietro” – Matera)<br />

zione di miseria e degrado <strong>della</strong> popolazione materana<br />

che viveva nei Sassi in immonde caverne e tuguri,<br />

privi dei più elementari servizi igienici, e <strong>della</strong> relativa<br />

necessità di provvedere al risanamento, fu posta dalle<br />

rappresentanze locali al presidente del <strong>Consiglio</strong> Giuseppe<br />

Zanardelli nel corso del suo viaggio in <strong>Basilicata</strong><br />

effettuato nel 1902. A seguito <strong>della</strong> legge speciale per<br />

la <strong>Basilicata</strong> n.140 del 31 marzo 1904 (cosiddetta Zanardelli)<br />

nei Sassi furono realizzate alcune opere di carattere<br />

igienico-sanitario. Nel corso <strong>della</strong> seconda metà<br />

degli anni Venti, in epoca fascista, si edificavano case<br />

popolari da destinare anche agli abitanti degli antichi<br />

rioni, era inoltre costruito il villaggio Venusio (che fu<br />

inaugurato verso la fine del 1929). Si fa presente che<br />

con l’elevazione di Matera a Capoluogo di provincia,<br />

avvenuta con Regio decreto n.1 del 2 gennaio 1927,<br />

il Comune proponeva un esteso programma di nuove<br />

opere con una previsione di spesa pari a 38 milioni di<br />

lire. Per la questione Sassi si prevedevano 12 milioni. Il<br />

problema era pure affrontato nel Piano regolatore del<br />

BASILICATA CULTURA<br />

1935. Sulla stampa nazionale, sia prima <strong>della</strong> tappa<br />

materana (agosto 1936) dell’allora capo del Governo,<br />

Benito Mussolini, sia dopo, erano pubblicati articoli che<br />

evidenziavano la gravosa situazione delle famiglie contadine<br />

e se ne ipotizzavano soluzioni. La realizzazione<br />

delle opere del programma relativo agli interventi riguardanti<br />

i rioni Sassi si concretò essenzialmente nella<br />

costruzione <strong>della</strong> strada che fiancheggiava gli antichi<br />

rioni congiungendo il Sasso Caveoso al Barisano, nella<br />

realizzazione di punti di erogazione pubblica di acqua<br />

potabile da parte dell’Acquedotto pugliese, e nella costruzione<br />

di 60 nuovi alloggi nella zona di Piccianello 4 .<br />

Ma la questione Sassi si doveva porre in modo decisivo<br />

solo nel Secondo dopoguerra con la denuncia dello<br />

stato di abbandono dei contadini meridionali fatta da<br />

Carlo Levi nel celebre libro “Cristo si è fermato a Eboli”,<br />

pubblicato da Einaudi nel 1945. Da rilevare, ancora,<br />

che nel 1948 durante la rovente campagna elettorale<br />

il segretario del Pci, Palmiro Togliatti, aveva tenuto<br />

un comizio a Matera nel quale, dopo aver preso atto<br />

del drammatico modo di vivere degli abitanti dei Sassi,<br />

aveva espresso parole di condanna verso la carenza di<br />

efficaci politiche <strong>della</strong> classe di governo democristiana;<br />

in seguito arrivava a Matera anche il democristiano<br />

Umberto Tupini, ministro dei Lavori Pubblici nel IV e V<br />

Gabinetto De Gasperi che garantiva l’intervento del Governo.<br />

Lo stato <strong>della</strong> popolazione che abitava i Sassi, in sostanza,<br />

fu oggetto di un ampio dibattito e di approfondite<br />

analisi sia da parte di esponenti politici nazionali e<br />

locali, di studiosi, e di importanti quotidiani italiani ma<br />

anche esteri; ebbe pertanto una grande eco. “La risposta<br />

a tale denuncia – ha scritto Raffaele Giura Longo, già<br />

parlamentare del Pci e attuale presidente <strong>della</strong> Deputazione<br />

di Storia patria per la Lucania - venne: nel luglio<br />

del 1950 fu lo stesso De Gasperi a portarla agli abitanti<br />

dei Sassi. Egli assumeva l’impegno di risolvere la questione,<br />

posta con forza dallo schieramento di sinistra,


BASILICATA CULTURA<br />

e di cancellare quella che era considerata<br />

ormai una ‘vergogna nazionale’ ” 5 .<br />

L’azione di De Gasperi che dal dicembre del<br />

1945 guidava ininterrottamente i Governi<br />

italiani si inseriva in una difficile e complessa<br />

fase politico-economica, che, dopo<br />

l’esclusione delle sinistre dal Governo, avvenuta<br />

nel maggio del 1947, vedeva i cattolici<br />

proporsi come classe dirigente italiana<br />

nel tentativo di dare risposte ad un Paese<br />

prostrato dalla sconfitta, in una visione sì<br />

di parte ma fondatamente popolare.<br />

A tal proposito lo storico Nico Perrone nel<br />

saggio introduttivo a “L’Italia Atlantica”<br />

che raccoglie due discorsi del leader democristiano,<br />

ha rilevato che “ La modernizzazione,<br />

in Italia, si è iniziata attraverso varie<br />

riforme, alle quali la Dc di De Gasperi ha<br />

atteso con il contributo dialettico di tutte<br />

le sue componenti. Si possono sommariamente<br />

ricordare, queste riforme: ricostruzione, intervento<br />

nel Mezzogiorno, sconfitta <strong>della</strong> miseria” 6 .<br />

In tale quadro si inserirono sia l’istituzione <strong>della</strong> Cassa<br />

per il Mezzogiorno del 1950, che attraverso l’intervento<br />

pubblico aveva l’intento di promuovere opere straordinarie<br />

per il progresso economico e sociale nel Sud, sia<br />

la Riforma agraria varata nello stesso anno, tesa alla distribuzione<br />

delle terre dei latifondi a braccianti e contadini,<br />

oltreché all’attuazione di trasformazioni fondiario-agrarie<br />

sulle stesse. Nelle cronache dei giornali sulla<br />

prima visita materana di De Gasperi si legge che il capo<br />

del Governo giungeva nella Città dei Sassi alle ore 14 di<br />

domenica 23 luglio 1950. Il giorno precedente era stato<br />

a Potenza dove aveva visitato vari cantieri e annunciato<br />

i provvedimenti che si intendevano prendere a favore<br />

delle regioni meridionali impegnando considerevoli finanziamenti<br />

statali.<br />

Aveva anche verificato la realtà del territorio e il fermen-<br />

<strong>Basilicata</strong> Regione Notizie [119-120<br />

17 maggio 1953, secondo viaggio dell’on. De Gasperi a Matera (Archivio Centro Studi<br />

tradizioni popolari di Puglia, <strong>Basilicata</strong> e Calabria – Sez. “R. Giampietro” – Matera)<br />

to dei lavori, già avviati, relativi agli invasi che avrebbero<br />

resi irrigui migliaia di ettari nelle campagne lucane.<br />

Al contempo riscontrava l’assenza delle infrastrutture,<br />

testimoniata peraltro dalle difficoltà che egli stesso affrontò<br />

quando con il corteo di auto al suo seguito si<br />

inerpicò su strade tortuose e polverose. Il percorso si era<br />

concluso a Matera. Dopo aver ricevuto le autorità <strong>della</strong><br />

provincia in Prefettura, accompagnato dal sindaco Giovanni<br />

Padula e da vari parlamentari, in testa dei quali<br />

era presente il giovane sottosegretario Emilio Colombo,<br />

egli si volle rendere conto personalmente delle effettive<br />

condizioni nelle quali versavano i Sassi e i suoi abitanti.<br />

“Mio padre a Matera vedendo le difficilissime condizioni<br />

di vita, pianse”. La dichiarazione rilasciata alla stampa<br />

da Maria Romana De Gasperi, nei giorni in cui sono<br />

stati celebrati i 54 anni dalla scomparsa dello statista,<br />

è forse enfatizzata, tuttavia ci rende la dimensione dello<br />

stupore dell’uomo politico, del quale è riconosciuta<br />

l’umanità, di fronte al triste carattere delle scene cui<br />

185


186<br />

119-120] <strong>Basilicata</strong> Regione Notizie<br />

Case rurali del borgo La Martella (Archivio Centro Studi tradizioni<br />

popolari di Puglia, <strong>Basilicata</strong> e Calabria – Sez. “R. Giampietro” – Matera)<br />

dovette assistere quando entrò nelle case-grotte “ (…)<br />

nelle quali- annotava in un lungo articolo l’inviato de<br />

La Gazzetta del Mezzogiorno, Oronzo Valentini - vivono<br />

come trogloditi, uomini, donne, animali, tutti insieme<br />

tra l’umido, che è il nemico più feroce <strong>della</strong> salute degli<br />

abitanti: i due terzi <strong>della</strong> popolazione di Matera, cioè<br />

circa sedicimila persone” 7 .<br />

Dopo la sconfortante visione dei Sassi, la visita all’orfanotrofio<br />

provinciale, al sanatorio in corso di realizzazione<br />

e l’inaugurazione di un nucleo di case popolari in<br />

via Passarelli, nelle cronache si legge dell’incontro di<br />

saluto di De Gasperi con la cittadinanza. Nella Piazza<br />

Vittorio Veneto, alla gente che si accalcava, egli assicurava<br />

l’impegno del Governo affinché le difficoltà fossero<br />

superate chiedendo al contempo il necessario apporto<br />

propositivo <strong>della</strong> popolazione e delle sue rappresentanze.<br />

“Sono arrivato a Matera - affermava nel suo discorso<br />

- e ho constatato che qui, accanto ai tristi avanzi<br />

di una storia secolare, è il fervore di una nuova epoca<br />

che inizia. Dopo la testimonianza delle opere già avvia-<br />

BASILICATA CULTURA<br />

te in questi anni, abbiamo il diritto di pretendere che si<br />

creda ai nostri programmi di ricostruzione: e così sarà<br />

anche impostato e gradualmente risolto il problema dei<br />

Sassi” 8 .<br />

Qualche giorno dopo De Gasperi relazionava nel <strong>Consiglio</strong><br />

dei ministri sulla sua visita in terra lucana e sulle<br />

condizioni <strong>della</strong> popolazione sottolineando la necessità<br />

di proseguire nella politica di intervento per risollevare<br />

l’economia del Mezzogiorno e caldeggiando progetti di<br />

edilizia popolare.<br />

Nell’agosto del 1951 il Governo faceva propria la proposta<br />

di legge avente per oggetto il risanamento dei Sassi<br />

di Matera stilata dalla Commissione interministeriale<br />

presieduta da Emilio Colombo. Va segnalato che qualche<br />

tempo prima ne era stata presentata una analoga<br />

dal parlamentare materano del Pci, Michele Bianco, che<br />

fu esaminata dalla Commissione VII - Lavori pubblici<br />

insieme al disegno di legge governativo. In occasione<br />

<strong>della</strong> discussione di quest’ultimo provvedimento, l’on.<br />

Bianco pur non condividendo l’impostazione <strong>della</strong> parte<br />

relativa alla costruzione dei borghi rurali 9 che sradicavano,<br />

a suo parere, i contadini dal loro contesto diede<br />

un rilevante apporto. Il testo di legge del Governo,<br />

emendato, era quindi approvato alla unanimità dal Parlamento.<br />

La legge dal titolo “Risanamento dei rioni dei Sassi<br />

nell’abitato del comune di Matera” fu promulgata con<br />

il n. 619 in data 17 maggio 1952 e pubblicata sulla<br />

Gazzetta Ufficiale <strong>della</strong> Repubblica Italiana n.139 in<br />

data 18 giugno 1952. Nell’articolo 1 erano fissati i criteri<br />

riguardanti: il trasferimento dagli ambienti considerati<br />

inabitabili, la riparazione di quelli reputati idonei<br />

per essere abitati, la realizzazione di opere di carattere<br />

igienico, e la costruzione dei borghi rurali in base alla<br />

normativa sulla Bonifica integrale 10 . L’articolo 15 prevedeva<br />

uno stanziamento pari a 5,2 miliardi di lire. Dopo<br />

secoli di isolamento e abbandono la città aveva finalmente<br />

la possibilità di riscattarsi.


BASILICATA CULTURA<br />

<strong>Basilicata</strong> Regione Notizie [119-120<br />

Rione Lanera, inaugurato nel 1957 (Archivio Centro Studi tradizioni popolari di Puglia, <strong>Basilicata</strong> e Calabria – Sez. “R. Giampietro” – Matera)<br />

L’opera di ricostruzione e il secondo viaggio<br />

di De Gasperi a Matera<br />

Alcide De Gasperi tornò a Matera il 17 maggio del 1953<br />

( precisamente un anno dopo la promulgazione <strong>della</strong><br />

legge di risanamento dei Sassi) alla vigilia delle elezioni<br />

politiche. All’epoca era alla guida del suo settimo e ultimo<br />

Governo composto da Dc e Pri.<br />

Ed è ancora dalle pagine dei giornali che possiamo ricostruire<br />

il clima che accompagnò la visita del presidente<br />

del <strong>Consiglio</strong> giunto nuovamente in <strong>Basilicata</strong>, questa<br />

volta per illustrare le realizzazioni compiute e il programma<br />

di ricostruzione. Arrivò alle 8 del mattino con il<br />

treno presidenziale ad Altamura, in provincia di Bari, a<br />

circa 20 chilometri da Matera.<br />

Tra le tappe fondamentali materane da citare la cerimonia<br />

di consegna al borgo La Martella delle prime 49<br />

abitazioni con gli annessi poderi agli sfollati dei Sassi.<br />

Il borgo, ancora in costruzione, era stato progettato e<br />

finanziato con i fondi dell’Unrra-Casas 11 . Più tardi ci fu<br />

la partecipazione alla simbolica chiusura di una casagrotta<br />

nei Sassi liberata da una famiglia trasferita proprio<br />

a La Martella; e, prima di ripartire, il primo colpo<br />

di piccone nell’area dove sarebbero sorte le nuove case<br />

rurali del borgo Venusio.<br />

Nel gremito comizio nella piazza centrale <strong>della</strong> città, De<br />

Gasperi svolse alcune riflessioni essenzialmente politiche.<br />

Richiamò alla memoria il suo primo viaggio a Matera<br />

quando vedendo la situazione dei Sassi aveva pensato<br />

ai problemi sui quali si sarebbe dovuto ripiegare.<br />

187


188<br />

119-120] <strong>Basilicata</strong> Regione Notizie<br />

Ma le grandi difficoltà, evidenziava, erano state affrontate<br />

con decisione, sia quelle create in Parlamento nelle<br />

battaglie con l’opposizione sia quelle di ordine tecnico<br />

e pratico per l’applicazione dei provvedimenti. Richiamava<br />

tutti alla collaborazione per mantenere stabile il<br />

Governo e la democrazia, fattori fondamentali per la<br />

rinascita del Mezzogiorno.<br />

Ringraziò, inoltre, l’Unrra-Casas per l’aiuto fornito nella<br />

ricostruzione ribadendo la posizione internazionale del<br />

Paese che aveva oramai avviato una politica di collaborazione<br />

con gli Stati Uniti dai quali giungevano aiuti<br />

finanziari e assistenza tecnica. Toccò quindi al ministro<br />

Pietro Campilli, al seguito del presidente del <strong>Consiglio</strong>,<br />

BASILICATA CULTURA<br />

Rione Spine Bianche in costruzione (Archivio Centro Studi tradizioni popolari di Puglia, <strong>Basilicata</strong> e Calabria – Sez. “R. Giampietro” – Matera)<br />

illustrare le cifre impegnate per la regione dai governi<br />

del dopoguerra. Esse comprendevano la costruzione dei<br />

borghi rurali e le nuove case popolari, opere di bonifica,<br />

miglioramenti fondiari, rimboschimenti, reti di acquedotti<br />

sul territorio ed altre opere civili per un totale di<br />

47 miliardi di lire, rivendicando in questo anche l’azione<br />

<strong>della</strong> Cassa per il Mezzogiorno. “Noi dobbiamo dire –<br />

concludeva Campilli, dando risalto all’opera del responsabile<br />

dell’Esecutivo- che il merito di avere trascinato<br />

il problema del Mezzogiorno dal campo <strong>della</strong> letteratura<br />

economico-politica, delle inchieste parlamentari,<br />

a quello <strong>della</strong> realtà positiva spetta esclusivamente a<br />

De Gasperi” 12 .


BASILICATA CULTURA<br />

Settembre 1965, lo scultore Winkler mo<strong>della</strong> la statua nel suo studio<br />

di Trento (foto Celva – Archivio Winkler, Trento)<br />

Il presidente del <strong>Consiglio</strong> risaliva sul treno ad Altamura<br />

alle 13,10 per tornare a Roma. A conclusione del suo<br />

servizio sulla Gazzetta del Mezzogiorno, il cronista Valentini,<br />

scrisse con una frase ad effetto, che un cartello<br />

tra la gente assiepata riportava il seguente convincimento:<br />

“Sul Meridione altri scrissero, De Gasperi realizza”<br />

13 .<br />

La ricostruzione economica e civile dell’Italia e del suo<br />

Mezzogiorno nonostante l’atmosfera politica esacerbata<br />

dai riflessi <strong>della</strong> guerra fredda, che non giovava all’attuazione<br />

delle necessarie riforme, proseguiva. E in tale<br />

contesto Matera si incamminava a vivere un proficuo<br />

periodo di mutamenti e modernità sia dal punto di vista<br />

<strong>Basilicata</strong> Regione Notizie [119-120<br />

Fase di lavorazione <strong>della</strong> statua (foto Celva – Archivio Winkler,<br />

Trento)<br />

sociale, sia culturale, registrando un rilevante attivismo<br />

economico e una consistente espansione urbanistica,<br />

con la costruzione dei nuovi quartieri, che si avvalse dei<br />

più importanti progettisti a livello nazionale.<br />

De Gasperi, in una visione d’insieme delle problematiche<br />

del Paese, benché settentrionale, aveva dato ampio<br />

spazio nei programmi dei suoi governi al Mezzogiorno<br />

affrontando, attraverso l’intervento diretto dello Stato,<br />

la Questione meridionale. Egli con abilità garantì e dominò<br />

la scena politica nel Paese fino al 1953. Dopo le<br />

elezioni di quello stesso anno in cui la Dc perse la maggioranza<br />

assoluta in Parlamento, mentre il Pci avanzava,<br />

iniziava la stagione di crisi dei governi cosiddetti<br />

189


190<br />

119-120] <strong>Basilicata</strong> Regione Notizie<br />

Plastico del monumento a De Gasperi (foto Celva – Archivio Winkler,<br />

Trento)<br />

centristi. De Gasperi, oramai malato, si ritirava dalla<br />

vita politica spegnendosi nelle prime ore del 19 agosto<br />

1954, nella sua casa di Sella di Valsugana, in provincia<br />

di Trento 14 .<br />

La delibera del <strong>Consiglio</strong> comunale di erigere<br />

un monumento allo statista trentino<br />

A distanza di un anno dalla scomparsa di Alcide De<br />

Gasperi, nella seduta del 19 agosto 1955, il <strong>Consiglio</strong><br />

comunale di Matera, riunitosi in sessione straordinaria,<br />

discuteva la proposta <strong>della</strong> Giunta municipale di erigere<br />

un monumento allo statista. Nell’illustrazione all’assemblea,<br />

con parole appassionate, il sindaco democristiano,<br />

BASILICATA CULTURA<br />

Giuseppe Lamacchia, ricordava come: “L’impostazione<br />

del problema del risanamento dei Sassi voluta e difesa<br />

dal Governo De Gasperi, superò il rimedio contingente<br />

ispirandosi alla concezione etico-sociale dello Stato<br />

democratico e pose le basi <strong>della</strong> integrale soluzione. La<br />

legge De Gasperi sui Sassi di Matera – continuava il<br />

sindaco- non vale una stretta di mano che lascia indifferenti<br />

popolo e Governo ma un abbraccio affettuoso<br />

che cementa i vincoli tra popolo e Governo, infonde<br />

speranza nelle anime di quanti soffrono ancora nelle<br />

nostre malsane abitazioni e aiuta a credere nell’efficace<br />

intervento del Governo in nostro favore”.<br />

Nella narrativa <strong>della</strong> delibera si spiegava che l’intento<br />

<strong>della</strong> realizzazione era ricordare nel tempo la figura<br />

di De Gasperi e il suo grande impegno per risollevare<br />

il Paese dai danni <strong>della</strong> guerra, la gratitudine per aver<br />

avviato la rinascita <strong>della</strong> città e la soluzione dei problemi<br />

sociali e umani attraverso il varo <strong>della</strong> legge n.<br />

619/1952, oltreché l’ammirazione verso lo statista che<br />

con coerenza aveva lottato per offrire al popolo la possibilità<br />

di “un avvenire illuminato dalla giustizia, dalla<br />

pace e dal lavoro”.<br />

La proposta era quindi messa ai voti: con 20 voti favorevoli<br />

e 3 astenuti (uno di questi, il consigliere del<br />

Movimento sociale italiano, Eustachio Acito, si astenne<br />

sostenendo che l’opera di De Gasperi non fosse ancora<br />

compiuta e che fosse sufficiente per ricordarlo la lapide<br />

già scoperta a borgo La Martella), il <strong>Consiglio</strong> comunale<br />

deliberava “di erigere con il contributo del Comune,<br />

degli Enti e dei cittadini un monumento ad Alcide De<br />

Gasperi, all’insigne Statista che comprese e volle la rinascita<br />

di Matera”.<br />

In continuazione <strong>della</strong> stessa seduta, sempre su proposta<br />

<strong>della</strong> Giunta municipale, con 21 voti favorevoli e<br />

2 astenuti il <strong>Consiglio</strong> comunale “(…) con animo riconoscente<br />

verso colui che rappresenta il degno e fedele<br />

continuatore dell’opera di Alcide De Gasperi culminata<br />

nella ispirata legge sul Risanamento dei Sassi”, delibe-


BASILICATA CULTURA<br />

<strong>Basilicata</strong> Regione Notizie [119-120<br />

Luglio 1966, la scultura da assemblare nella Fonderia Guastini, Gambellara (VI) - (foto Ramaroli – Archivio Winkler, Trento)<br />

rava di concedere la cittadinanza onoraria all’onorevole<br />

Emilio Colombo, all’epoca ministro dell’Agricoltura 15 .<br />

La realizzazione dell’opera<br />

Non furono poche le vicende concernenti la realizzazione<br />

<strong>della</strong> statua. Anzitutto va detto che dalla deliberazione<br />

del <strong>Consiglio</strong> comunale all’incarico assegnato allo<br />

scultore Othmar Winkler passarono ben 10 anni.<br />

Va evidenziato, tra l’altro, che inizialmente <strong>della</strong> questione<br />

se ne occupò direttamente il sindaco Giuseppe<br />

Lamacchia come si legge dalla documentazione fornita<br />

da Ivo Winkler, figlio dell’artista, e dai documenti<br />

conservati nell’Archivio di Stato di Matera. Lamacchia,<br />

attraverso il vice segretario nazionale <strong>della</strong> Dc, on. Flaminio<br />

Piccoli, politico trentino, aveva avuto i primi contatti<br />

con lo scultore altoatesino che viveva e operava a<br />

Trento, il quale fu invitato a realizzare l’opera d’arte.<br />

L’artista alla fine di luglio del 1965 effettuò il primo<br />

sopraluogo nella città, dove prese visione dei Sassi e<br />

dei nuovi rioni per individuare il luogo dove ubicare la<br />

statua. Fu indicato il rione Lanera, quartiere popolare<br />

ultimato nel 1957 e sorto con la legge di risanamento<br />

16 . In seguito fu costituito dalla Democrazia cristiana<br />

materana, un Comitato (che si affiancava al Comune)<br />

denominato “Matera e De Gasperi - Manifestazioni celebrative”<br />

con l’intento di organizzare e raccogliere i<br />

fondi per commemorare lo statista in concomitanza alla<br />

191


192<br />

119-120] <strong>Basilicata</strong> Regione Notizie<br />

presentazione <strong>della</strong> seconda legge speciale sui Sassi 17 .<br />

Nell’ottobre del 1965 era lo stesso Comitato, presieduto<br />

da Lucio Marconi, assessore al Turismo e allo Spettacolo<br />

del Comune di Matera e vice segretario provinciale <strong>della</strong><br />

Democrazia cristiana, che assumeva l’iniziativa di far<br />

realizzare il monumento dando mandato a Winkler 18 .<br />

Secondo quanto riportato nella lettera ufficiale di incarico<br />

il costo complessivo dell’opera, una statua di bronzo<br />

di 3 metri e 20 centimetri, ammontava a 9 milioni<br />

di lire 19 .<br />

Dalla fitta corrispondenza tra Winkler, Marconi, l’on.<br />

Piccoli e la segreteria particolare dell’on. Emilio Colom-<br />

BASILICATA CULTURA<br />

Matera, 5 dicembre 1971, il presidente del <strong>Consiglio</strong> dei ministri, on. Colombo, in visita ufficiale nella città (foto Genovese – collezione Gallo)<br />

bo che in quel momento reggeva il Dicastero del Tesoro,<br />

si desume che nella realizzazione del monumento<br />

si verificarono una serie di incomprensioni in merito<br />

all’aspetto <strong>della</strong> statua (in particolare alla testa del monumento<br />

che fu eseguita più volte), e difficoltà tecnicoamministrative<br />

da parte del Comitato, che portarono a<br />

ritardare la consegna del monumento.<br />

Le lunghe fasi del lavoro si svolsero dal settembre 1965<br />

al luglio del 1966. Va evidenziato che il monumento a<br />

De Gasperi è la singola opera più grande che Winkler ha<br />

realizzato e l’unica statua dedicata ad un personaggio<br />

contemporaneo. L’imponente figura in bronzo del peso


BASILICATA CULTURA<br />

di 7 quintali misura, come da progetto, 3 metri e 23<br />

centimetri di altezza.<br />

Per quanto riguarda i caratteri dell’opera è utile rifarsi<br />

alla recensione approntata dal critico d’arte veronese<br />

Gian Luigi Verzellesi (sebbene riferita alla fase in gesso<br />

<strong>della</strong> statua che tra le varie lavorazioni precede la definitiva<br />

esecuzione in bronzo). In sintesi Verzellesi riscontrava<br />

“una mo<strong>della</strong>zione sciolta e sobria, cui risponde la<br />

pacatezza del gesto evidentemente antiretorico”. Nella<br />

statua si possono considerare tratti a metà tra l’osservanza<br />

veristica e quella ideale dell’autore. La gestualità<br />

e la figura sono prive di enfasi ma contraddistinte da<br />

vigoria fisica. Emerge sia l’inflessibilità dell’uomo sia la<br />

pronta cordialità impressa nell’opera concepita immaginando<br />

lo statista che “viene incontro e saluta” 20 .<br />

Per verificare come procedevano i lavori, dapprima nel<br />

periodo di preparazione del monumento e, in seguito,<br />

nell’attesa che la statua fosse definitivamente trasferita<br />

a Matera, il sindaco Giuseppe Lamacchia, e il presidente<br />

del Comitato, Lucio Marconi, si recarono più volte a<br />

Trento.<br />

Vale la pena ricordare che entrambi parteciparono il 18<br />

settembre del 1966 ad una manifestazione congiunta<br />

in memoria di De Gasperi organizzata con le autorità<br />

<strong>della</strong> Democrazia cristiana di Trento. Nel corso <strong>della</strong><br />

cerimonia, fu posta una corona al monumento dedicato<br />

allo statista, realizzato dallo scultore Antonio Berti e<br />

ubicato in Piazza Venezia, la cui statua ha similitudini<br />

con quella realizzata da Winkler per Matera.<br />

Completata, l’opera fu trasportata a Matera nel febbraio<br />

del 1968, consegnata ai componenti del Comitato e<br />

depositata in attesa <strong>della</strong> sua collocazione in un locale<br />

nel rione Piccianello. Frattanto, già da tempo, sulla base<br />

delle indicazioni del modello predisposto da Winkler il<br />

Comune di Matera aveva deliberato e fatto realizzare il<br />

basamento in pietra, nel quale sul lato sinistro sporgeva<br />

una fontana. Tutto, pertanto, era pronto per l’installazione.<br />

Ma si attese ancora.<br />

<strong>Basilicata</strong> Regione Notizie [119-120<br />

Matera, 5 dicembre 1971, l’on. Colombo sul palco delle autorità.<br />

è presente la figlia dello statista Maria Romana De Gasperi (foto<br />

Genovese- collezione Gallo)<br />

L’inaugurazione del monumento in occasione <strong>della</strong> visita<br />

ufficiale del presidente Colombo<br />

Nel 1971 una serie di situazioni portarono alla decisione,<br />

da parte dell’Amministrazione comunale, di collocare il<br />

monumento nella città. Infatti, erano maturate alcune<br />

condizioni: in primo luogo da tempo era in corso un<br />

ampio dibattito politico, economico e culturale intorno<br />

al recupero e alla destinazione da dare ai Sassi per assegnare<br />

loro un nuovo ruolo integrato con la città.<br />

In tale quadro, nel mese di giugno, l’équipe di studiosi<br />

veneziani de “Il politecnico” guidati dal sociologo Aldo<br />

Musacchio era stata incaricata dalla Giunta municipale,<br />

guidata da Francesco Gallo (che apparteneva a quella<br />

nuova classe politica democristiana più disponibile al<br />

confronto con gli altri partiti), di elaborare un’indagine<br />

economica, sociale e urbanistica per tracciare le linee<br />

guida per un innovativo sviluppo di Matera. Stava,<br />

inoltre, materializzandosi la nuova legge speciale (la n.<br />

193


194<br />

119-120] <strong>Basilicata</strong> Regione Notizie<br />

Colombo rende omaggio alla statua di De Gasperi (foto Genovese –<br />

collezione Gallo)<br />

1043 del 29 novembre del 1971) tesa, come era oramai<br />

nelle idee delle varie componenti politiche e socioculturali<br />

cittadine, a preservare dal degrado gli antichi<br />

rioni, ritenuti oramai un bene artistico-monumentale.<br />

Inoltre, aspetto non di poco conto, alla guida del Governo<br />

nazionale vi era l’on. Emilio Colombo, ossia colui che<br />

da sottosegretario di Stato aveva accolto De Gasperi a<br />

Matera nel 1950 e aveva posto le basi per l’approvazione<br />

<strong>della</strong> prima basilare legge di risanamento dei Sassi.<br />

Il monumento di Winkler a De Gasperi, era quindi, sì<br />

un’opera d’arte di certo valore artistico, ma nell’esaltare<br />

le radici del legame dello statista con Matera rappresentava<br />

essenzialmente l’emblema dall’affrancamento<br />

dalla miseria degli abitanti dei Sassi e al contempo il<br />

simbolo dello Stato, intervenuto per guidare e promuovere<br />

l’azione di riscatto <strong>della</strong> città. Azione scaturita dal<br />

provvedimento governativo del “Presidente <strong>della</strong> rico-<br />

Il monumento in una foto recente<br />

BASILICATA CULTURA<br />

struzione” e garantita da Colombo, che idealmente,<br />

ispirandosi agli stessi principi politici, ne esprimeva la<br />

continuità. Vale la pena rilevare che la città era oramai<br />

risorta su basi nuove. Infatti, con i fondi dello Stato,<br />

attraverso i quartieri popolari e i borghi rurali di recente<br />

costruzione aveva cambiato totalmente volto sviluppandosi<br />

con criteri evoluti e razionali e senza effettivi<br />

scempi edilizi.<br />

E’ in tale contesto che Colombo, all’apice <strong>della</strong> sua<br />

carriera politica, giungeva nel Materano per una visita<br />

di due giornate, in veste di presidente del <strong>Consiglio</strong><br />

dei ministri. Per dare il massimo rilievo all’occasione si<br />

svolsero una serie di cerimonie di inaugurazione e di<br />

avvio di lavori pubblici tesi a evidenziare l’impegno profuso<br />

per lo sviluppo di Matera e provincia dalla classe di<br />

governo democristiana.<br />

Si cominciò con il giorno 4 dicembre 1971 quando nella


BASILICATA CULTURA<br />

Val Basento Colombo pose la prima pietra di due rilevanti<br />

iniziative che avrebbero dovuto portare un contributo<br />

al già avviato processo di industrializzazione: quella del<br />

Centro Pneumatici Pirelli, e quella relativa alle Manifatture<br />

del Basento rientrante nell’accordo operativo Eni-<br />

Anic-Chatillon 21 . Il 5 dicembre, nell’intensa giornata<br />

dedicata alla Città dei Sassi, Colombo inaugurò il nuovo<br />

Palazzo degli uffici finanziari, ampio complesso costato<br />

1 miliardo e 400 milioni e pose la prima pietra per la costruzione<br />

del nuovo Palazzo di giustizia. Dalle cronache,<br />

inoltre, si legge che visitò i suoli dove era prevista la<br />

costruzione del Convitto nazionale, dell’Istituto tecnico<br />

femminile, <strong>della</strong> Casa di riposo “Brancaccio”; infine, verificò<br />

i lavori per la realizzazione delle “Cementerie Calabro<br />

Lucane”. Nel discorso commemorativo, prima dello<br />

scoprimento dell’opera scultorea dedicata a De Gasperi,<br />

Colombo ricordò l’attualità del pensiero dello statista<br />

trentino permeato di europeismo e solidarietà, e teso<br />

negli interessi del Paese all’incontro tra forze cattoliche<br />

e <strong>della</strong> democrazia laica e socialista. Mentre il sindaco<br />

Francesco Gallo testimoniò a nome dei materani<br />

che con il monumento si voleva onorare un “antico<br />

debito di gratitudine” ricordando come la presenza di<br />

De Gasperi a Matera“ rappresentò anche e soprattutto<br />

l’incontro fra il risveglio dei contadini e lo spirito riformatore<br />

di uno statista che ha scritto pagine decisive<br />

nella storia del Paese” 22 . Per l’ubicazione del monumento,<br />

come riferitoci recentemente da Francesco Gallo, la<br />

Giunta comunale optò per il quartiere Spine Bianche<br />

in quanto da poco completato e adiacente all’importante<br />

via Nazionale (lungo la quale era stato ammodernato<br />

l’impianto di illuminazione pubblica) rispetto<br />

al più marginale rione Lanera, indicato inizialmente.<br />

Ma proprio l’ex primo cittadino che allora ne dispose<br />

la collocazione adesso immagina uno spostamento del<br />

monumento nei rioni Sassi “non per un ripensamento –<br />

fa presente Gallo- rispetto alla sistemazione di via Nazionale<br />

che rimane di tutto rispetto, ma perché ritengo<br />

<strong>Basilicata</strong> Regione Notizie [119-120<br />

che i Sassi rappresentino il luogo che fu il fondamento<br />

del rapporto tra lo statista e la città”. Tale rapporto,<br />

aggiungiamo noi, andrebbe ripreso e rinsaldato per la<br />

profonda e civile vicenda che esprime soprattutto oggi<br />

che gli antichi rioni in parte ristrutturati, riabitati e ambita<br />

meta turistica, sono passati da “vergogna nazionale”<br />

a Patrimonio mondiale dell’Unesco. Proveniente dal<br />

Trentino, territorio dalle profonde origini contadine, De<br />

Gasperi riuscì attraverso la sua azione politica a legarsi<br />

a Matera, luogo assai lontano e diverso dalla sua terra,<br />

ma con le medesime radici. Sarebbe bello se nel suo<br />

nome si potesse dar vita ad un gemellaggio tra le due<br />

comunità teso a richiamare alla memoria la lezione di<br />

un uomo che con intelligenza, passione e lungimiranza<br />

diede un apporto determinante alla rinascita civile del<br />

Mezzogiorno e dell’Italia intera.<br />

Note<br />

1) Othmar Winkler nasce a Brunico (BZ), in Alto Adige nel 1907 (allora in<br />

Austria). Negli anni Trenta è a Roma dove segue i corsi all’Accademia di Belle<br />

Arti, qui esegue dal vivo il busto dedicato a Mussolini. Alcune sue opere sono<br />

collocate nel museo <strong>della</strong> Capitale. L’architetto Marcello Piacentini gli commissiona<br />

un Cristo da sistemare nell’Università. Soggiorna a Vienna e Berlino<br />

dove approfondisce i suoi studi accademici. Dal 1937 al 1939 vive a Oslo,<br />

dove conosce Munch ed esegue il ritratto del meteorologo Jacob Bjerkenes.<br />

Tornato in Italia si sposa, tra il 1940 e il 1943 insegna a Ortisei (BZ), Firenze<br />

e Pesaro. Dopo una crisi mistica negli anni <strong>della</strong> guerra, tra il 1943 e il 1953<br />

si dedica all’arte sacra lignea (rilevante la Via Crucis del 1952 presente nella<br />

Chiesa dell’Istituto di Santa Maria Bambina di Trento). Nel 1954 abbandona<br />

l’arte sacra lignea per passare al bronzo realizzando, tra gli altri, il monumento<br />

ai caduti a Bressanone (BZ).<br />

Negli anni Sessanta, per la Provincia Autonoma di Trento, realizza il ciclo<br />

bronzeo dedicato al mondo contadino di montagna che, insieme alla citata<br />

Via Crucis, può essere considerato il più importante lavoro dell’artista.<br />

Tra il 1965 e il 1966 esegue per Matera il monumento dedicato ad Alcide De<br />

Gasperi. Inoltre, suggestionato dalla contestazione studentesca del ’68 crea<br />

originali rappresentazioni ironiche, satiriche e dissacratorie. Sul finire degli<br />

anni Sessanta lo sceneggiato televisivo “L’Odissea”, diretto da Franco Rossi,<br />

gli ispira numerosi lavori di volti scolpiti nel legno.<br />

Risalgono agli anni Settanta il ciclo grafico pittorico dell’Apocalisse e il ciclo<br />

dedicato al condottiero contadino del 1500 Michael Gaismair. Dal 1991 riprende<br />

l’attività espositiva. Nel 1998 dona il bronzo “San Francesco straziato”<br />

alla Basilica di Assisi. Si spegne a Trento nel 1999.<br />

Winkler considerava l’arte un dono di Dio e riteneva che l’artista avesse la<br />

missione di migliorare il mondo. Negli oltre cinquant’anni di attività l’opera<br />

di Winkler, uomo dal carattere indomabile, con una formazione di respiro<br />

195


196<br />

119-120] <strong>Basilicata</strong> Regione Notizie<br />

europeo e di grande fede, attraversa vari periodi: quello formativo fino al ‘40,<br />

poi dell’arte sacra (profondamente sentita), i temi del lavoro e <strong>della</strong> sacralità<br />

del lavoro, e i cicli a carattere storico ma anche satirico e del grottesco.<br />

Egli è fondamentalmente un espressionista che utilizza un linguaggio comprensibile<br />

per la gente. L’arte figurativa non sarà mai messa in discussione.<br />

La sua arte sacra poggia sulla religiosità come valore universale nella quale<br />

si avvertono momenti dissacratori che gli creeranno incomprensioni con gli<br />

ambienti clericali. Dalla sua terra contadina, apprese lo spirito e la dignità per<br />

il mondo del lavoro che egli ha rappresentato come altissimo valore positivo.<br />

In tale quadro si inserisce il ciclo delle opere che esaltano quel microcosmo<br />

rurale in via di estinzione.<br />

Bibliografia di riferimento:<br />

- Othmar Winkler, Das Zerschundene Leben - La vita Offesa, Edizione Pro-Loco<br />

Velturno - Trento 1991<br />

- Fra cielo e terra - L’arte sacra lignea di Othmar Winkler 1928-1957, Comune<br />

di Trento, Assessorato alla Cultura e Biblioteche – Museo Diocesano Tridentino<br />

– Maggio 2006, Trento.<br />

- E. Cripolti, M. Cattaneo, Othmar Winkler, Skira Ginevra Milano – 2007.<br />

2) Secondo quanto comunicato dalla Questura di Matera al Ministero dell’Interno<br />

alla cerimonia presero parte circa 8000 persone. ASM (Archivio di Stato<br />

di Matera) Atti Prefettura Gabinetto, ricovero 90, b. 707, fasc. 9287 – Matera-<br />

Manifestazioni celebrative dedicate a “De Gasperi”- Nota <strong>della</strong> Questura<br />

in data 5 dicembre 1971.<br />

3) Emilio Colombo, leader storico <strong>della</strong> Dc, è nato a Potenza (città <strong>della</strong> quale<br />

è stato sindaco) l’11 Aprile del 1920. E’ stato eletto deputato per la prima<br />

volta nel 1946 all’Assemblea Costituente. Parlamentare per varie legislature<br />

e più volte ministro (Affari Esteri, Tesoro, Finanze, Bilancio e Programmazione<br />

Economica, Industria e Commercio, Agricoltura e Foreste, Commercio<br />

con l’estero). Da presidente del <strong>Consiglio</strong> (guidò un governo di coalizione<br />

Dc-Psi-Psdi -Pri) rivestì ad interim l’incarico di ministro <strong>della</strong> Giustizia. Nel<br />

1977 fu eletto presidente del Parlamento Europeo. Nel 2003 il presidente<br />

<strong>della</strong> Repubblica Carlo Azeglio Ciampi lo ha nominato senatore a vita. “Emilio<br />

Colombo- ha scritto l’ex deputato democristiano, Vincenzo Viti, in una<br />

riflessione che ci sentiamo di condividere - è stato dentro grandissima parte<br />

dello svolgimento storico più che cinquantennale <strong>della</strong> vita del Paese, a partire<br />

dalla Costituente fino alla nomina a Senatore a vita che ne ha coronato<br />

un lungo e onorato servizio reso all’Italia, come ha inteso testimoniare, con<br />

parole di sincero apprezzamento, il presidente <strong>della</strong> Repubblica (Ciampi, ndr)”.<br />

V. Viti – “Luoghi e metafore del cambiamento”- S. Giorgio Editrice-Milano<br />

2004, p. 55.<br />

4) Cfr. - A. Pontrandolfi La vergogna cancellata - Matera negli anni dello sfollamento<br />

dei Sassi – Altrimedia Edizioni, Eumenidi, Matera 2002- p. 27.<br />

5) R. Giura Longo, I comunisti e i Sassi di Matera – Festa de l’Unità Matera<br />

77 – 4/11 settembre - Sasso Caveoso - La lunga vicenda dei Sassi di Matera,<br />

p. 5.<br />

6) A De Gasperi, L’Italia Atlantica (a cura di N. Perrone) – Manifestolibri,<br />

Roma 1996, p.11.<br />

7) O. Valentini, De Gasperi Esploratore <strong>della</strong> Lucania ha riconfermato al Mezzogiorno<br />

la solidarietà <strong>della</strong> Nazione, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”, Bari,<br />

Lunedì 24 luglio 1950. pp.1, 2. (Biblioteca provinciale - T. Stigliani – Matera-<br />

Luc. S.B. 00436 - De Gasperi in <strong>Basilicata</strong> 1950-1966 – Articoli di giornali<br />

raccolti dal Dott. Mauro Padula).<br />

8) S. Zoppi, De Gasperi e la nuova Italia, Rubbettino - Soveria Monnelli (CZ)<br />

2004, p.43.<br />

BASILICATA CULTURA<br />

9) Cfr. G. D’Andrea, Dal governo di Salerno alla crisi <strong>della</strong> Prima Repubblica<br />

p. 31, in Storia <strong>della</strong> <strong>Basilicata</strong> - G. De Rosa - A. Cestaro (a cura di) - 4. L’Età<br />

contemporanea, G. De Rosa (a cura di), Ed. Laterza, Roma- Bari 2002. Anche,<br />

Michele Bianco- Una vita per un’idea – Discorsi e atti parlamentari, G. Caserta<br />

(a cura e introduzione di), Altrimedia Edizioni Matera-Roma, 2001, p. 37.<br />

10) Per un approfondimento in materia di Bonifica integrale, F. Radogna, La<br />

Bonifica integrale nella provincia di Matera, in “<strong>Basilicata</strong> Regione Notizie”,<br />

n. 113-114/2006, pp. 8-17.<br />

11) L’Unrra (United nation relief rehabilitation administration), Organizzazione<br />

delle Nazioni unite che forniva aiuti e assistenza ai Paesi liberati dagli Alleati,<br />

era stata costituita nel 1943. A seguito di accordi stipulati tra il 1945 e<br />

il 1946, l’Unrra operava anche nel nostro Paese. In tale ambito rientrò l’edificazione<br />

del borgo La Martella finanziato dall’Unrra-Casas, Comitato assistenza<br />

ai senza tetto, che operava in Italia. Lo stanziamento rientrò nell’ambito<br />

degli aiuti americani all’Europa previsti dal cosiddetto Piano“Marshall”. La<br />

realizzazione del borgo rurale (i cui lavori ebbero inizio nel settembre 1951),<br />

come sostenuto da Alfonso Pontrandolfi nel saggio “La vergogna cancellata-<br />

Matera negli anni dello sfollamento dei Sassi” si basava sul progetto di massima<br />

redatto nel 1950 dal prof. Nallo Mazzocchi Alemanni, in collaborazione<br />

con la direzione del Consorzio di Bonifica <strong>della</strong> Media Valle del Bradano. Non<br />

meno importante per quanto ci si apprestava a realizzare fu il supporto dato<br />

dalla ricerca del Gruppo di studio coordinato dal sociologo Friedrich George<br />

Friedmann, dell’Università dell’Arkansas, che trovò l’apporto e la disponibilità<br />

del presidente dall’Istituto nazionale di urbanistica (Inu), Adriano Olivetti.<br />

Successivamente il borgo La Martella entrò a far parte dei programmi di Riforma<br />

agraria e delle azioni relative al risanamento degli antichi rioni materani.<br />

(Cfr.- A. Ambruso “Quarant’anni di Cisl- Le idee, gli uomini, le lotte in<br />

provincia di Matera”. Unione sindacale territoriale di Matera. Matera Grafiche<br />

Paternoster, 1993, p. 55).<br />

12) -13) O. Valentini, La luce umana di una nuova fiducia sull’antico disperato<br />

volto <strong>della</strong> Lucania, in “La Gazzetta del Mezzogiorno”, Bari, Lunedì 18<br />

maggio 1953, pp.1,2. (Biblioteca provinciale - T. Stigliani – Matera- Luc.<br />

S.B. 00436, cit.).<br />

14) Cfr. - M.R. De Gasperi, De Gasperi – Ritratto di uno statista, Oscar Storia<br />

– Mondadori, Milano, 2004, pp. 317-328.<br />

15) Cfr. Archivio del Comune di Matera – Deliberazioni originali del <strong>Consiglio</strong><br />

comunale n.32 e n.33 del 19 agosto 1955.<br />

16) Archivio Winkler, Trento, La storia del monumento ad Alcide De Gasperi.<br />

Da un promemoria dello scultore si apprende che era giunto a Matera il<br />

28 luglio del 1965 . Dopo un incontro con il sindaco Giuseppe Lamacchia e<br />

l’assessore Lucio Marconi aveva visitato i Sassi e dato inizio al bozzetto per<br />

il monumento. In serata, nella visita ai nuovi quartieri <strong>della</strong> città era stato<br />

individuato il luogo dove sarebbe stata ubicato il monumento (appunto rione<br />

Lanera). L’area dove collocarlo era apparsa a Winkler una “piazza brulla in<br />

pendenza con vista giù nei Sassi”. In tale occasione si parlò anche <strong>della</strong> sistemazione<br />

<strong>della</strong> piazza. Negli appunti è specificato che l’elaborato dell’autore<br />

era approvato dal sindaco e dall’assessore Marconi i quali chiedevano che<br />

l’altezza <strong>della</strong> statua fosse di circa tre metri.<br />

17) Dopo la legge n. 619/1952 - che tra l’altro creò le basi per la realizzazione<br />

del Piano regolatore generale elaborato dall’architetto Luigi Piccinato<br />

e approvato nel 1956 – vide la luce la normativa n. 299/1958 tesa al<br />

suo rifinanziamento. La seconda legge speciale cui ci riferiamo fu, invece,<br />

la n.126/1967 che mirava oltre che a completare il risanamento, anche alla<br />

tutela storico-artistica dei rioni Sassi preannunciando a tal proposito un con-


BASILICATA CULTURA<br />

corso di idee. In seguito, attraverso il provvedimento legislativo n. 1043/1971,<br />

che modificava la precedente legge, si misero a punto i meccanismi operativi<br />

del Concorso, bandito a livello internazionale, per la redazione di un progetto<br />

di sistemazione utilizzo e restauro urbanistico ambientale dei Sassi e dell’Altipiano<br />

murgico. Per il Concorso, espletato durante gli anni Settanta, non fu<br />

proclamato alcun vincitore. Infine, nel 1986 era approvata la legge speciale<br />

771 che doveva occuparsi esclusivamente <strong>della</strong> conservazione e del recupero<br />

degli antichi rioni).<br />

18) Del Comitato organizzatore oltre a Lucio Marconi facevano parte: Mario<br />

Salerno (segreteria particolare on. E. Colombo, ndr) impiegato del Banco di<br />

Napoli a Roma; Vincenzo Baldoni, capo dell’Ufficio tecnico dell’Istituto autonomo<br />

case popolari di Matera; Franco Colombo giornalista del quotidiano “Il<br />

Popolo” di Roma; Giuseppe Capitani, capo dell’Ufficio stampa del Ministro<br />

del Tesoro, on. Emilio Colombo; Luciano Mezzini, capo dell’Ufficio stampa<br />

e propaganda <strong>della</strong> Democrazia cristiana. Fu anche costituito un Comitato<br />

d’onore così composto: on. Aldo Moro, presidente del <strong>Consiglio</strong> dei ministri;<br />

on. Emilio Colombo, ministro del Tesoro; on. Michele Tantalo, sen. Domenico<br />

Schiavone; sen. Antonio Bolettieri; Giuseppe Lamacchia, sindaco di Matera;<br />

Salvatore Peragine, presidente dell’Amministrazione provinciale di Matera;<br />

Edo Benedetti, sindaco di Trento; Bruno Kessler, presidente <strong>della</strong> Provincia<br />

autonoma di Trento. Oltre alla realizzazione <strong>della</strong> statua nelle manifestazioni<br />

erano previste una mostra fotografica sullo sviluppo di Matera e la proiezione<br />

di un apposito documentario. Si prevedeva una spesa di 15 milioni di lire. Tra i<br />

propositi del Comitato vi era di quello di non chiedere contributi ad Enti locali<br />

ma esclusivamente a ministri, parlamentari, grandi industrie del Nord e sedi<br />

centrali di istituti bancari. Era inoltre previsto un ragguardevole contributo da<br />

parte <strong>della</strong> direzione centrale <strong>della</strong> Dc. Alla metà di febbraio del 1966 erano<br />

stati raccolti: 2 milioni di lire dalla direzione centrale <strong>della</strong> Dc, 100 mila lire<br />

dalla Fiat, 500 mila lire dalla direzione nazionale del Banco di Napoli, 100<br />

mila lire dalla Banca d’Italia. Fonte: Nota inviata al prefetto di Matera a firma<br />

del Questore Farina, in data 15 febbraio 1966 conservata presso l’Archivio di<br />

Stato di Matera - Atti Prefettura Gabinetto, ricovero 90, b. 707, fasc. 9287 –<br />

Matera - Manifestazioni celebrative dedicate a “De Gasperi”.<br />

19) Archivio Winkler, Trento- Lettera del Comitato organizzatore “Matera e De<br />

Gasperi - Manifestazioni celebrative” datata Matera, 30 ottobre 1965. Nella<br />

lettera ufficiale di incarico si indicavano le misure <strong>della</strong> statua. Si specificava<br />

anche che l’artista avrebbe dovuto occuparsi dello studio del monumento e<br />

<strong>della</strong> progettazione relativa alla sistemazione dell’area adiacente, dell’esecuzione<br />

dell’opera e <strong>della</strong> fusione di bronzo, oltreché dei costi di trasporto a<br />

Matera. La data <strong>della</strong> consegna era il 5 maggio 1966.<br />

20) La recensione del prof. Gian Luigi Verzellesi è conservata nell’Archivio<br />

Winkler, Trento.<br />

21) La prima iniziativa industriale prevedeva un investimento di 7 miliardi<br />

di lire e, per la fine del 1973, un impiego di manodopera di 850 unità lavorative.<br />

Per la seconda era previsto un investimento di 9 miliardi e 800 milioni<br />

e l’occupazione di 400 lavoratori. Nel suo discorso Colombo mise in risalto<br />

come tali investimenti che vedevano la collaborazione tra pubblico e privato<br />

dimostravano che le scelte politiche per lo sviluppo del Meridione si concretavano<br />

in realtà produttive, “(…) e che tutte le altre iniziative programmate<br />

e da programmare per Matera - aggiungeva- sono un fatto positivo capace<br />

di accelerare i tempi dello sviluppo economico e di saldare la fase storica alla<br />

fase matura di questo sviluppo”. (E. Pizzilli, “L’on. Colombo nel Materano per<br />

due iniziative industriali”, in “Il Tempo”, Roma, Domenica 5 dicembre 1971, p.<br />

4. Biblioteca provinciale - T. Stigliani – Matera- Emeroteca 3).<br />

<strong>Basilicata</strong> Regione Notizie [119-120<br />

Sulle idee, la volontà e la determinazione di quanto fatto per garantire<br />

progresso e occupazione e sulle conseguenti azioni politiche attuate dalla<br />

classe dirigente nella Val Basento si possono effettuare analisi critiche e<br />

cercare quelli che sono stati gli errori compiuti. I risultati di quell’esperienza<br />

industriale, sfociata nel fallimento, sono comunque sotto gli occhi di tutti.<br />

Sull’argomento il senatore a vita, Emilio Colombo, in un’intervista (rilasciata<br />

al mensile di Ferrandina (MT) “La Cupola Verde - Notizie” n. 56 dell’agosto<br />

2006) ha dichiarato non più proponibili ritorni al passato con la presenza<br />

delle grandi imprese, facendo invece riferimento a progetti di sviluppo relativi<br />

a possibilità che dovrebbero coinvolgere piccole e medie aziende. Per<br />

una comprensione relativa a tutta la vicenda industriale <strong>della</strong> Val Basento si<br />

suggerisce l’interessante studio pubblicato da Alessio Ambruso Le occasioni<br />

perdute - Viaggio nell’industrializzazione dell’asse basentano e <strong>della</strong> <strong>Basilicata</strong>,<br />

Ediz. Il Lavoro Lucano - Potenza 2006, nel quale l’autore esamina le<br />

scelte politiche, sindacali e imprenditoriali che portarono alla nascita, allo<br />

sviluppo e successivamente al declino dell’apparato produttivo nell’area presa<br />

in esame.<br />

22) A. Rossano, Colombo: Ritroviamo coscienza dell’unità, nel nome di De Gasperi,<br />

in “La Gazzetta del Mezzogiorno”, Bari, Lunedì 6 dicembre, pp. 1,16.<br />

Biblioteca provinciale - T. Stigliani – Matera- Emeroteca 6.<br />

Per le informazioni fornite, la documentazione e il materiale fotografico<br />

messo a disposizione si ringraziano il dr. Francesco Gallo, già sindaco di Matera;<br />

il dr. Antonio Giampietro direttore del Centro Studi di tradizioni popolari<br />

di Puglia, <strong>Basilicata</strong> e Calabria - Sez. “R. Giampietro” di Matera; e il dr. Ivo<br />

Winkler, curatore unico dell’Archivio Winkler di Trento.<br />

Nei testi virgolettati e nelle note sono stati, in alcuni casi, effettuati leggeri<br />

interventi per eliminare refusi e conformare la scrittura.<br />

197

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!