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10<br />

8 novembre - Padova<br />

La grande emozione chiamata<br />

Italia Australia<br />

LaPresse/FIR<br />

Alfero Filippo<br />

Ad incitare oltre 30.000 spettatori Ph<br />

L’attore Richard Burton <strong>di</strong>ceva a proposito del rugby : “Riesce a essere al tempo stesso balletto, opera e sanguinoso duello”. Rispetto e contatto.<br />

Combattimento corpo a corpo e gran<strong>di</strong> slanci. Disciplina e umiltà. Capacità <strong>di</strong> soffrire e esempio <strong>di</strong> valore: questo sport racconta in<br />

fin dei conti storie semplici la cui morale umanistica e fervore toccano ormai un pubblico vastissimo. Gli azzurri hanno testato la loro nobiltà<br />

<strong>di</strong> decimi nel ranking mon<strong>di</strong>ale, risultato raggiunto proprio con una faticosa vittoria in Argentina in giugno. Ed è stato l' inizio <strong>di</strong> una<br />

nuova avventura tecnica alla ricerca dell' assetto che permetta al ct Mallett <strong>di</strong> affrontare il Sei Nazioni del 2009 con una squadra competitiva<br />

e ben strutturata. Il rugby si sente in grande salute, Giancarlo Don<strong>di</strong> è stato plebiscitariamente rieletto alla presidenza, ci sono sponsor<br />

e televisioni, il capitano Parisse è stato appena eletto il migliore numero 8 al mondo e ha firmato per altri tre anni per lo Stade Francais. La<br />

partita Italia-Australia è stata un "test" match anche per la città <strong>di</strong> Padova. La nostra regione era orfana della nazionale <strong>di</strong> rugby da troppi<br />

anni e ha colto l'occasione per lanciare una can<strong>di</strong>datura importante: quella <strong>di</strong> "capitale" dei test match invernali. I brivi<strong>di</strong> durante l'inno nazionale<br />

sono un'esperienza comune, l'emozione al momento della meta <strong>di</strong> Mirco Bergamasco palpabile. Insomma un grande spettacolo sugli<br />

spalti. Eventi che non vivono solo nel campo: “La partita è il culmine <strong>di</strong> giorni <strong>di</strong> festa che <strong>di</strong>ventano tanti motivi <strong>di</strong> coinvolgimento. È stato<br />

bellissimo vedere i giocatori australiani entrare in campo per il riscaldamento e fermarsi a guardare i nostri bimbi giocare. Vedere poi a fine<br />

gara le due squadre fare il giro d'onore attorniate dai piccoli rugbisti. È stata la <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> cos'è il rugby. C'è piaciuto molto anche poter<br />

giocare nella nostra città”, parole <strong>di</strong> Andrea Marcato, incapace <strong>di</strong> controllare la forte emozione. Maggiore spazio all'atmosfera e alle con<strong>di</strong>zioni<br />

ambientali lo ha invece concesso chi ormai con la maglia azzurra è abituato a giocare, ma che non aveva mai avuto l'occasione <strong>di</strong> farlo<br />

nella città che lo ha visto nascere e crescere. Come Marco Bortolami: «Il pubblico è stato incre<strong>di</strong>bile, l'atmosfera bellissima. Noi in campo dovevamo<br />

<strong>di</strong>mostrare <strong>di</strong> essere all'altezza <strong>di</strong> queste partite e lo abbiamo fatto. Lo stesso è stato sugli spalti. Non vedo dunque perchè un<br />

evento del genere non debba tornare ogni anno a Padova».Una meta all'Australia è sempre da ricordare, segnarla poi <strong>di</strong> fronte non solo ai<br />

propri tifosi, ma agli amici e alla propria famiglia, <strong>di</strong>venta speciale. Mirco Bergamasco è tornato a segnare in azzurro e lo ha fatto proprio<br />

all'Euganeo: «Quando segni non pensi a nulla, in realtà. Solo ai cinque punti della tua squadra. Ma prima abbiamo sentito un'emozione<br />

particolare. Giocare davanti alla famiglia ci ha fatto sentire un affetto un sostegno enorme che ha fatto crescere la voglia <strong>di</strong> tutta la squadra».<br />

A proposito <strong>di</strong> famiglia. Il primo ad abbracciare Mirco Bergamasco dopo la meta è stato il fratello Mauro, come sempre anima <strong>di</strong> questa<br />

nazionale, presente e spesso decisivo a tutto campo: «Ringrazio tutti per il sostegno e le emozioni che ci hanno regalato. Siamo partiti<br />

molto carichi proprio perché avevamo voglia <strong>di</strong> metterci alla prova. Noi ci credevamo davvero e fino a <strong>di</strong>eci minuti dalla fine eravamo vicini<br />

a qualcosa <strong>di</strong> importante». Noi ci auguriamo <strong>di</strong> “riaverli” in città al più presto perché ci hanno portato una vera ventata <strong>di</strong> grande sport<br />

e <strong>di</strong> tanta allegria…<br />

Silvia Carraro

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