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catalogo cappelli DEFINITIVO file completo di copertina

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Franco Cappelli<br />

Città ra<strong>di</strong>ose<br />

A cura <strong>di</strong><br />

Domenico Asmone<br />

Siliano Simoncini<br />

Maurizio Tuci<br />

E<strong>di</strong>zioni Brigata del Leoncino


Franco Cappelli<br />

Ha iniziato a de<strong>di</strong>carsi alla pittura alla fine degli anni '60<br />

nel clima culturale della scuola pistoiese <strong>di</strong> orientamento<br />

figurativo e, particolarmente, è attratto dalle esperienze<br />

<strong>di</strong> derivazione espressionista; corrente rappresentata con<br />

eccellenza dall'artista Alfiero Cappellini. La ricerca <strong>di</strong> un<br />

linguaggio essenziale e sintetico, che gli consentisse <strong>di</strong><br />

rifuggire il rischioso accademismo, lo porta sempre più a<br />

prendere le <strong>di</strong>stanze dalla realtà, fino a trasporla<br />

nell'ambito dell'astrazione. Così, il periodo che va dagli<br />

anni sessanta agli ottanta, costituisce un fervido<br />

momento creativo il cui riscontro è ben tangibile in opere<br />

basate sia sull'equilibrio compositivo quanto sulle sue<br />

scomposizioni. Al contempo s'interessa all'uso <strong>di</strong> nuovi<br />

materiali e ciò lo porta a rigenerare le proprie tipologie<br />

formali con ricchezza <strong>di</strong> varianti. Dagli anni '80<br />

abbandona gradatamente la figura e l'immagine della<br />

realtà per de<strong>di</strong>carsi esclusivamente all'astrazione<br />

schematica e rigorosa, che lo induce, agli inizi degli anni<br />

duemila a fare riferimento esclusivo alle morfologie <strong>di</strong><br />

derivazione geometrica che a tutt'oggi caratterizzano le<br />

sue opere. Opere, la cui tipicità nasce dall'interazione<br />

dello spazio planimetrico con quello stereometrico. Più<br />

che <strong>di</strong>pinti dunque, oggetti/scultura, strettamente legati<br />

alla cultura del progetto che il razionalismo storico ha<br />

lasciato in ere<strong>di</strong>tà. Insegnamento interpretato dall'artista<br />

secondo il principio che la geometria è parte della nostra<br />

vita: dalla crescita delle città, al mondo degli oggetti, fino<br />

alle forme della stessa natura. Da qualche tempo il suo<br />

tema <strong>di</strong> riferimento è, per l'appunto, legato alla<br />

rappresentazione geometrico/simbolica della città:<br />

composizione, tracciati, vettori, colore, e soprattutto la<br />

luce, <strong>di</strong>vengono gli elementi peculiari della grammatica<br />

visiva che qualifica la sua opera. Le Corbusier è stato uno<br />

dei massimi rappresentanti del razionalismo e a lui va il<br />

deferente omaggio delle città ra<strong>di</strong>ose che Franco Cappelli<br />

<strong>di</strong>pinge.


Comune <strong>di</strong> Pistoia<br />

Biblioteca San Giorgio<br />

Via S. Pertini - Pistoia<br />

Con il patrocinio <strong>di</strong><br />

Brigata del Leoncino<br />

Amici della San Giorgio<br />

Città ra<strong>di</strong>ose<br />

Mostra personale <strong>di</strong> Franco Cappelli<br />

28 giugno 2012 -31 luglio 2012<br />

Geometrie stereometriche<br />

(Esposizione nelle vetrine della Biblioteca)<br />

1-31 Agosto 2012<br />

a cura <strong>di</strong><br />

Domenico Asmone<br />

Siliano Simoncini<br />

Maurizio Tuci<br />

Testo critico <strong>di</strong><br />

Siliano Simoncini<br />

Progetto grafico e impaginazione<br />

Domenico Asmone<br />

Stampa<br />

Tipografia Artigiana s.r.l. Pistoia<br />

E<strong>di</strong>zioni Brigata del Leoncino 2012


Franco Cappelli<br />

città ra<strong>di</strong>ose<br />

a cura <strong>di</strong><br />

Domenico Asmone<br />

Siliano Simoncini<br />

Maurizio Tuci<br />

E<strong>di</strong>zioni Brigata del Leoncino


Terza pubblicazione, questa, per la Brigata del Leoncino de<strong>di</strong>cata alle arti figurative nel 2012. Dopo i volumi<br />

«Valerio Gelli, <strong>di</strong>segni» e «Gli specchi delle ombre- poeti e artisti al dunque», il presente <strong>catalogo</strong> «Franco<br />

Cappelli, città ra<strong>di</strong>ose» accompagna la mostra dell’artista pistoiese alla Biblioteca S.Giorgio <strong>di</strong> Pistoia.<br />

Come le precedenti due anche questa pubblicazione è curata dalla troika Asmone - Simoncini - Tuci. A<br />

<strong>di</strong>fferenza dell’originale significato della suddetta definizione <strong>di</strong> memoria staliniana, non abbiamo fini<br />

<strong>di</strong>spotici, ma cerchiamo <strong>di</strong> rendere giusto merito all’eccellenza culturale pistoiese valorizzandone le<br />

peculiarità, amplificando per quanto possibile l’eco della grande capacità creativa della nostra città,<br />

con<strong>di</strong>videndo appieno l’intento primario che la Brigata del Leoncino persegue da più <strong>di</strong> quarant’anni.<br />

In questo caso, sono al centro della nostra attenzione le opere dell’artista pistoiese Franco Cappelli,<br />

ultimamente uno dei più fecon<strong>di</strong> e attivi sulla piazza.<br />

Con Franco Cappelli, socio della Brigata del Leoncino e compagno d’avventure pittoriche da svariati anni,<br />

ho con<strong>di</strong>viso molteplici esperienze organizzando mostre e partecipando ad esposizioni in tutta Italia. Per<br />

questo al dovere <strong>di</strong> sostenere un valido artista pistoiese come presidente della Brigata del Leoncino, in una<br />

importante mostra istituzionale citta<strong>di</strong>na con la pubblicazione <strong>di</strong> questo <strong>catalogo</strong>, si aggiunge per me il<br />

piacere <strong>di</strong> accompagnare Franco in questa nuova avventura.<br />

E’ un particolare viaggio attraverso alcune città: a volte luminose, altre volte ra<strong>di</strong>ose, in alcuni casi musicali;<br />

impianti scenici bi<strong>di</strong>mensionali <strong>di</strong> cromatismi decisi che permettono a Franco <strong>di</strong> architettare consecutive<br />

variazioni sul tema legate sempre da un solido fil rouge basato sulla geometria mentale che incastona concetti,<br />

idee, forme e colori.<br />

Questa personale segue la partecipazione ad eventi importanti nel panorama culturale pistoiese, quali<br />

Viaggio nella pittura contemporanea pistoiese del 2010 e Confidenze dell’arte del 2011, un percorso denso <strong>di</strong><br />

importanti affermazioni che ne conferma l’attuale felice temperie artistica.<br />

Domenico Asmone<br />

Presidente Brigata del Leoncino


Di solito la qualità creativa <strong>di</strong> un artista si esprime, durante la carriera, con una curva abbastanza regolare.<br />

Nel senso che le sue possibilità espressive salgono abbastanza velocemente fino ad un punto massimo negli<br />

anni giovanili, si stabilizzano durante la maturità, e calano dolcemente verso una rassicurante vecchiaia.<br />

Con Franco Cappelli invece, ad oggi, nonostante la lunga militanza, non si può parlare <strong>di</strong> curva, ma <strong>di</strong> un<br />

viaggio in lenta e sicura ascesa.<br />

Occorre <strong>di</strong>re per onestà che la partenza è avvenuta ormai <strong>di</strong>versi decenni fa, abbastanza da lontano, da quel<br />

folto limbo cioè <strong>di</strong> <strong>di</strong>lettantismo entusiasta che a Pistoia si rifà ai gran<strong>di</strong> artisti del secolo scorso e soprattutto<br />

al magnifico paesaggismo <strong>di</strong> Alfiero Cappellini.<br />

Dal limbo però Franco è uscito presto ed ha cominciato lucidamente a percorrere, con ostinazione, quella<br />

strada in salita, <strong>di</strong>fficile e faticosa, che porta alla semplificazione formale, qualche volta, anche oltre.<br />

L’oltre per il nostro artista ha significato rincorrere, spesso col fiatone, le avanguar<strong>di</strong>e artistiche del<br />

novecento, finendo per misurarsi, senza paura, con uno dei mostri sacri dell’astrattismo: Mondrian.<br />

Qui è venuto fuori il carattere <strong>di</strong> Franco, che, senza rischiare accostamenti troppo ravvicinati, col pericolo <strong>di</strong><br />

bruciarsi le ali, ha, viaggiando per la tangente, riscritto e mo<strong>di</strong>ficato la formula matematico-coloristica del<br />

grande maestro, adattandola con cosciente misura alle sue capacità.<br />

Questo gli ha consentito <strong>di</strong> migliorare ancora, sfrondando parecchio la costruzione delle composizioni,<br />

rendendole piacevoli e facili da leggere anche per essere rimasto, in definitiva, legato a suggestioni ed<br />

ancoraggi che solo l’osservazione del vero possono dare. Il percorso in salita <strong>di</strong> Franco Cappelli non è,<br />

evidentemente, ancora terminato.<br />

Maurizio Tuci


Militanza estetica<br />

<strong>di</strong> Siliano Simoncini<br />

Franco Cappelli, dagli inizi degli anni duemila, dopo aver concepiva per la nascita della sua città moderna. Opere<br />

frequentato a lungo l'ambito della figurazione, ha come la serie in cui la forma <strong>di</strong>namica del<br />

tracciato in maniera risolutiva il percorso che, d'ora in parallelogramma (composta avvicinando due triangoli<br />

avanti, lo porterà ad affinare quella linea analitica isoscele), che portano rispettivamente il titolo: Città<br />

dell'arte identificabile per il rigore formale, le relazioni luminosa 115, Città luminosa 116, Città luminosa 117, Città<br />

geometrico-matematiche, il colore al massimo della luminosa 119, risultano la prova tangibile del pensiero<br />

saturazione; e comunque, per quel concetto <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne, espresso in precedenza. Infatti, come non in<strong>di</strong>viduare in<br />

armonia, perfezione, completezza, che ne regola questi “oggetti”, il formalismo simbolico che ne sta alla<br />

l'organicità del sistema e lo pone al centro della ra<strong>di</strong>ce? E ciò costituisce, in maniera esplicita, l'essenza, il<br />

concezione cosmica o teosofica dell'arte: ve<strong>di</strong> Klee e “mattone” <strong>di</strong> quell'architettura <strong>di</strong> città, immaginata da<br />

Kan<strong>di</strong>nskij nel primo caso, Mondrian per l'altro. Un'arte, Cappelli e restituita con l'entusiasmo e la fiducia <strong>di</strong> chi è<br />

basata su punti, linee, superfici, colori, che molto ha a che convinto che l'arte abbia anche'essa un compito sociale.<br />

fare con il ritmo - Cappelli infatti, titola alcune sue opere Il modulo predeterminato e utilizzato da Cappelli, il<br />

Città musicali - come con lo sviluppo formale (in cui le parallelogramma, a <strong>di</strong>fferenza del rettangolo, è una<br />

parti vuote sono poste alla pari <strong>di</strong> quelle piene, perché figura geometrica “attiva”; per <strong>di</strong> più l'artista, la<br />

vicendevolmente si compensano) e più, con la genesi <strong>di</strong> suggerisce facendo ricorso a due triangoli e ciò ne<br />

artifici organici in grado <strong>di</strong> commisurarsi con i principi <strong>di</strong> <strong>di</strong>namizza ulteriormente le peculiarità <strong>di</strong>rezionali e<br />

quell'utopia <strong>di</strong> origine razionalista che il grande l'energia potenziale. Tutto questo viene a rappresentare il<br />

architetto Le Corbusier, celebrò con il suo scritto teorico frammento <strong>di</strong> una mappa infinita che andrà a prefigurare<br />

La ville ra<strong>di</strong>euse pubblicato nel 1935. quella città ideale, luminosa/ra<strong>di</strong>osa, profetizzata<br />

Ebbene, Franco Cappelli <strong>di</strong>pinge Città luminose; dall'artista come luogo per una “società estetica”. E se il<br />

ovvero, ne rappresenta la sintesi simbolica evocandone razionalismo ipotizzava l'equivalenza tra estetica ed<br />

le fantasiose, quanto lu<strong>di</strong>che, planimetrie; così come ne etica, concetto oggi non più accettabile, è anche vero<br />

interpreta il pulsare <strong>di</strong>namico in elementi vettoriali però che l'estetica sta comunque alla base della bellezza<br />

capaci <strong>di</strong> esprimerne lo spazio in una sorta <strong>di</strong> flusso e, come tale, non può essere certo accantonata. Cappelli,<br />

senza soluzione <strong>di</strong> continuità. Il frammento e la totalità <strong>di</strong> questo è consapevole e le sue opere, con fermezza, ne<br />

in un incessante <strong>di</strong>venire, grazie a composizioni il cui denunciano l'irrinunciabilità. Si tratta <strong>di</strong> un'estetica la cui<br />

colore esalta certamente l'energia luminosa, ma, al grammatica visiva ha un'impronta personale - pur nei<br />

contempo, esprime quell'affettività giocosa e gioiosa, suoi riman<strong>di</strong> morfologici, elencati in precedenza - e certo<br />

che il “positivismo” razionalista <strong>di</strong> Le Corbusier si propone come linguaggio a “<strong>di</strong>mensione” metrica, a


canone proporzionale che prefigura, in senso euritmico, con forme aperte (i listelli che fuggono oltre il formato)<br />

l'unità della parte con il tutto. riusciamo a percepirne induttivamente la tipica sfericità<br />

Ma Cappelli è un irrefrenabile sperimentatore e e, al contempo, possiamo intuirne il significato: quale? Il<br />

quin<strong>di</strong>, pur mantenendosi fedele ai presupposti <strong>di</strong> fondo, progetto ideale <strong>di</strong> Cappelli è confluito nell'entità cosmica<br />

dà continuamente vita, all'interno del proprio “sistema”, del nostro pianeta. Con Geometrie circolari invece, l'artista<br />

a nuove generazioni morfologiche le quali, dalla versione riafferma il valore della superficie e la declina con sintesi<br />

planimetrica a quella stereometrica, ampliano la visione estetica efficace. Convergenze, si basa sul perimetro<br />

del commensurabile e ne stabiliscono nuove ellittico e allora oltre allo spazio qui si tratta <strong>di</strong> rilevare la<br />

connessioni. Sì, perché certamente non va <strong>di</strong>menticata, presenza del tempo: apogeo e perigeo, rintracciabili nel<br />

<strong>di</strong> questa esperienza neomoderna, la componente formato, ne confermano “l'orbita” e la composizione,<br />

semantica; ovvero quel significato che l'unità simbolica tripartita, attraverso il flusso <strong>di</strong> energia espresso dai<br />

proposta da Cappelli <strong>di</strong> fatto intende rivelare. Tanto che “fasci luminosi” <strong>di</strong> colore, definisce quella convergenza<br />

siano, a rappresentarla questa valenza simbolica, le Città nello spazio/tempo proposta dall'insieme.<br />

luminose incluse nel parallelogramma, nel quadrato o nel Geometrie stereometriche, sono invece opere che<br />

cerchio, come le Città musicali - quadrato cavo, nel interagiscono con lo spazio/tempo in virtù della loro<br />

quadrato - oppure le Geometrie circolari, compren<strong>di</strong>amo al variabilità visiva, per cui la somma dei momenti<br />

meglio quanto <strong>di</strong> collaterale stanno a testimoniare la percettivi, che l'osservatore può riassumere girando<br />

forma, il colore e la composizione. Ovvero, un sistema <strong>di</strong> attorno, sta suggerendo che l'artista, con questo nuovo<br />

pensiero sostenuto dall'ideale estetico e dal presupposto lavoro intende, in maniera concreta, “progettare” nella<br />

che l'arte è progetto, è non fase istintiva e incontrollata totalità. Dunque, nel continuo della propria ricerca,<br />

dell'espressività. A ciascuno il suo, e Franco Cappelli non fa Franco Cappelli si accinge a impossessarsi della<br />

altro che proseguire l'ere<strong>di</strong>tà lasciata, a Pistoia, da artisti relazione interattiva e così gli si prospetta un percorso<br />

come Fernando Melani e Gianfranco Chiavacci. molto più arduo e complesso ma forse, anche ricco <strong>di</strong><br />

Infatti, opere come la serie de<strong>di</strong>cata al tema sorprese.<br />

Mappamon<strong>di</strong>, Geometrie circolari, Convergenze, o Geometrie<br />

stereometriche (che vedremo esposte nelle vetrine della<br />

Biblioteca San Giorgio dall'1 al 31 agosto) sono la<br />

conferma della volontà dell'artista <strong>di</strong> effettuare non<br />

tanto delle variazioni sul tema ma, piuttosto, <strong>di</strong><br />

rigenerare le matrici del proprio linguaggio estetico<br />

accordando nuovi ritmi formali e cromatici, nonché,<br />

attraverso il titolo, suggerire ulteriori “compensazioni”<br />

<strong>di</strong> senso. I Mappamondo, grazie ai gra<strong>di</strong>enti <strong>di</strong> colore e<br />

l'interazione <strong>di</strong> forme chiuse (i quadrati dei segmenti)


Opere


Città ra<strong>di</strong>osa - omaggio<br />

a Le Corbusier, 2012<br />

tecnica mista, cm 50x125


Città luminosa n°117<br />

<strong>di</strong>ttico 2010<br />

olio su tela, cm 30x65<br />

Città luminosa n°115<br />

<strong>di</strong>ttico 2010<br />

olio su tela, cm 30x65


Città luminosa n°119<br />

<strong>di</strong>ttico 2010<br />

olio su tela, cm 30x65<br />

Città luminosa n°116<br />

<strong>di</strong>ttico 2010<br />

olio su tela, cm 30x65


Città luminosa n°120<br />

2010, olio su tela<br />

<strong>di</strong>ametro cm 35


Città luminosa n°121<br />

2010, olio su tela<br />

<strong>di</strong>ametro cm 35


Geometria circolare n°8<br />

2010<br />

olio su tela, cm 30x30


Geometria circolare n°9<br />

2010<br />

olio su tela, cm 30x30


Città luminosa n°124<br />

2010<br />

olio su tela, 50x50


Città luminosa n°130<br />

2010<br />

olio su tela, cm 80x80


Città musicale, 2011<br />

tecnica mista su tela<br />

cm 45x45


Città musicale, 2011<br />

tecnica mista su tela<br />

cm 45x45


Città musicale, 2011<br />

tecnica mista su tela<br />

cm 45x45


Città luminosa n°129, trittico 2010<br />

olio su tela, cm 30x45


Mappamon<strong>di</strong>, 2012<br />

tecnica mista, cm 42x85<br />

Convergenze<br />

trittico <strong>di</strong> ovali, 2012<br />

olio su tela<br />

ciascuno cm 25x20


Attività espositive recenti<br />

2012: Pistoia – Biblioteca San Giorgio<br />

Pisa – Centro d'Arte Moderna<br />

Pisa – Artexpò 2012<br />

Catania – Complesso Le Ciminiere<br />

2011: Messina – Camera <strong>di</strong> Commercio<br />

Milano – Galleria Passepartout<br />

Pontedera – Ex Archivio Piaggio<br />

Trieste – Galleria Poliedro<br />

Veron (USA) – Tanelli Gallery<br />

Genova – Palazzo Stella<br />

Pistoia – Confidenze dell'Arte<br />

Pomezia – Galleria Hesperia<br />

2010: Messina – Palazzo Zanca<br />

Firenze – Museo Archeologico<br />

Zamosc (PL) – Galleria BWA<br />

Noto – Palazzo Trigona<br />

Pistoia – Au<strong>di</strong>torium Vi Banca<br />

Taormina – Palazzo Duchi <strong>di</strong> Santo Stefano<br />

2009: Aci Trezza – Villa Fortuna<br />

Reggio Emilia – ArteFiera “IMMAGINA”<br />

San Severino Marche – Galleria La Tavolozza<br />

Firenze – Galleria Via Larga<br />

Scilla – Castello Ruffo<br />

Pistoia – Stu<strong>di</strong>o 54<br />

Rende – Museo del Presente<br />

Mombercelli – Museo d'Arte Moderna<br />

Cagliari – Casa Lonis<br />

Enna – Galleria Civica<br />

Taranto – Galleria AZ<br />

Stoccarda (D) – Arte Fiera Sidenfinghen<br />

2008: Firenze – Galleria La Pergola<br />

Firenze – Banca Caricentro<br />

Fiesole – Basilica <strong>di</strong> San Alessandro<br />

Gorizia – Palazzo della Provincia<br />

Palombara Sabina – Galleria Rossocinabro<br />

Firenze- Palazzo Panciatichi<br />

Milano – Galleria Eustachi<br />

Marina <strong>di</strong> Pisa – Villa Bon<strong>di</strong><br />

St Paul de Vence (F) – Galleria Le Hameau<br />

Lubijana (SLO) – Sale espositive Università<br />

Montecatini T. - Galleria Del Pittore<br />

Firenze – Cassa <strong>di</strong> Risparmio<br />

Gorizia – Centro Culturale Sloveno<br />

2007: Roma – Galleria Il Trittico<br />

Reggio Emilia – ArteFiera “IMMAGINA”<br />

Forli' – Arte Fiera “Contemporanea”<br />

Agrigento – Arte Fiera Palacongressi<br />

Genova - “BiCu” Antichi Magazzini del Cotone<br />

Lubijana (SLO)– Sale espositive Università<br />

St Paul de Vence(F) – Hotel de Charme<br />

Livorno - “La Rotonda” Ardenza<br />

Venezia - Spazio Eventi Mondadori<br />

Genova – Palazzo Ratto/Picasso<br />

Lignano Sabbiadoro – Gall. Art Time<br />

Roma – Galleria Pentart<br />

2006: Praga(CK)- Galleria Leonardo<br />

Berlino(D)- Galleria Pinna<br />

Reggio Emilia – ArteFiera “IMMAGINA”<br />

Busalla – Galleria Il Sorpasso


Geometrie stereometriche<br />

Geometrie stereometriche n°1


Geometrie<br />

stereometriche n°2


Finito <strong>di</strong> stampare<br />

nel mese <strong>di</strong> giugno 2012<br />

dalla Tipografia Artigiana s.r.l. Pistoia

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