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scarica il PDF del percorso di Paolo Francesconi (37,1 MB) - Matithyah

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LIBRO 3-03-2006 9:26 Pagina 43<br />

una piccola coccinella. / La sp<strong>il</strong>la è <strong>di</strong> colore giallo<br />

come l’oro e quin<strong>di</strong> rappresenta la vita che può<br />

essere dorata e allo stesso tempo è pungente…<br />

chiusa tra due estremi: la felicità e la tristezza.<br />

/ Una catena, l’avevo presa per attaccarla<br />

alla porta <strong>di</strong> camera mia ma poi ho deciso <strong>di</strong> portala<br />

qui. / Il mio oggetto è un pacchetto <strong>di</strong> fazzoletti vuoto<br />

tutto celeste, l’ho portato perché sono curioso<br />

<strong>di</strong> scoprire <strong>il</strong> suo significato. / … non abbiamo<br />

quasi mai <strong>di</strong>segnato ma molto parlato. / È una lettera<br />

<strong>del</strong>l’alfabeto, una ‘E’ perché è considerata la nostra<br />

comunicazione umana. / Comunicare è la cosa più<br />

importante per trasmettere sentimenti, rabbia, felicità.<br />

/ Ho portato un pezzettino <strong>di</strong> straccio con attaccati<br />

due bottoni che avevo fatto quando ero piccola<br />

e doveva essere un vestitino… / Secondo me sono stati<br />

incontri importanti perché, da piccoli oggetti <strong>di</strong> poco<br />

significato trovati per terra, è nato un capolavoro…<br />

/ Ci furono molte idee stravaganti ma quella che mise<br />

d’accordo tutti fu la mia: io ho detto, siccome era<br />

San Valentino, <strong>di</strong> trasformare con la nostra<br />

immaginazione i nostri lavori in lettere per formare<br />

la frase “ti amo”. <strong>Paolo</strong> <strong>di</strong>sse che andava bene però<br />

<strong>di</strong> aggiungere anche <strong>il</strong> contrario cioè “ti o<strong>di</strong>o”,<br />

perché se c’è amore c’è anche o<strong>di</strong>o. Così li abbiamo<br />

collegati con la lettera che avevano in comune la ‘T’<br />

scrivendo “ti amo” in verticale e “ti o<strong>di</strong>o”<br />

in orizzontale.<br />

Impostare percorsi che trasformino la convinzione non<br />

so <strong>di</strong>segnare, non sono portato. Conoscere regole e<br />

co<strong>di</strong>ci dei linguaggi che fanno sbloccare la situazione e<br />

acquisire consapevolezza <strong>del</strong>le proprie capacità.<br />

L’artista, con <strong>il</strong> suo affascinante e travolgente ESSERE,<br />

ha condotti i ragazzi, ut<strong>il</strong>izzando regole e co<strong>di</strong>ci, attraverso<br />

i labirinti creati dall’età e dal bisogno <strong>di</strong> protagonismo<br />

che da alcuni anni sono quasi una costante <strong>del</strong><br />

loro comportamento. Alla fine, tutti convinti <strong>del</strong>la valenza<br />

etica, alcuni perplessi <strong>del</strong>la valenza estetica.<br />

Lucia Morelli<br />

Secondo laboratorio:<br />

Scuola Primaria Oltrera classe 3 B<br />

Michela Bernini, insegnante<br />

L’artista propone ai bambini <strong>di</strong> scegliere e portare dei<br />

piccoli oggetti-ricordo per formare un’opera collettiva.<br />

L’artista, per far comprendere ai bambini quanto sia<br />

importante lasciare dei segni, racconta come nei secoli<br />

passati gli uomini si siano espressi attraverso <strong>di</strong> essi.<br />

Ogni bambino, in pie<strong>di</strong> su <strong>di</strong> un banco, presenta ai<br />

compagni l’oggetto che ha portato spiegando quali<br />

ricor<strong>di</strong> ed emozioni lo legano ad esso.<br />

Francesca porta una foto che la ritrae con la sua<br />

famiglia e con amici a Parigi, ricordo <strong>di</strong> un bel<br />

viaggio. / Marco, una scarpina da neonato, ricordo<br />

<strong>del</strong>la sua nascita. / Luca, una pistolina, un giocattolo<br />

che gli piace molto. / Loredana, un sasso raccolto<br />

per strada quando era insieme alla sua migliore<br />

amica. / Anna, una sp<strong>il</strong>la trovata nell’uovo<br />

<strong>di</strong> Pasqua. / Virginia, un gran nastro rosa che era<br />

attaccato alla sua carrozzina, ricordo <strong>di</strong> quando<br />

era molto piccola. / Chiara, una cartolina<br />

raffigurante <strong>il</strong> Duomo <strong>di</strong> Pontedera, ricordo <strong>di</strong> quando<br />

c’è entrata da piccina con la nonna.<br />

/ Fabrizio, un sasso che sembra marmo, ricordo <strong>del</strong><br />

pavimento <strong>del</strong>la sua vecchia sala.

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