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CONEGLIANO - FRONTIERE

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Vuoi CONOSCERE più da vicino<br />

la MARCA TREVIGIANA?<br />

Se sei interessato a ricevere materiale promozionale gratuito sulla Marca Trevigiana, compila il coupon e invialo a:<br />

Ufficio IAT Informazioni e Accoglienza Turistica, Via XX Settembre, 61 - 31015 Conegliano<br />

Nome ................................................................ Cognome ............................................................................... Età .....................<br />

Via ............................................................................................................................................. n. .................................................<br />

CAP ....................... Città ......................................................................................................... Provincia .....................................<br />

tel. ..................................................................... e-mail ...................................................................................................................<br />

CULTURA/STORIA<br />

EVENTI/MANIFESTAZIONI<br />

Autorizzo l’Ufficio Turismo della Provincia di Treviso ad utilizzare i miei dati per eventuali fini statistici SI NO<br />

Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/2003 si informa che i dati saranno utilizzati solamente per l’inoltro del materiale promozionale richiesto.<br />

IL CASTELLO<br />

E IL MUSEO<br />

CIVICO<br />

NELLE TERRE<br />

DEL GUSTO<br />

INFORMAZIONI<br />

PROVINCIA DI TREVISO<br />

Ufficio Informazioni Turistiche (IAT)<br />

Tel. +39.0438.21230 - iatconegliano@provincia.treviso.it<br />

http://turismo.provincia.treviso.it<br />

COMUNE DI <strong>CONEGLIANO</strong><br />

Ufficio Turismo<br />

Tel. +39.0438.413398-330 - protocollo@comune.conegliano.tv.it<br />

http://www.comune.conegliano.tv.it<br />

Museo Civico del Castello<br />

Piazzale S. Leonardo - Tel. +39.0438.22871<br />

da aprile a settembre: 10/12.30 e 16/19.30<br />

da ottobre a marzo: 10/12.30 e 14.30/18 - chiuso: il lunedì non<br />

festivo e nel mese di novembre, tranne sabato e domenica<br />

Sala dei Battuti e Sala del Capitolo (Duomo)<br />

Via XX Settembre - da aprile a settembre: sabato 10/12, domenica e<br />

festivi 16/19 - da ottobre a marzo: sabato 10/12, domenica e festivi<br />

15/18 - chiuso: Natale, Capodanno, Lunedì di Pasqua, Ferragosto.<br />

PRENOTAZIONE OFFERTE DI SOGGIORNO<br />

Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso<br />

Tel. +39.0422.541052 - fax +39.0422.591195<br />

www.marcatreviso.travel - info@marcatreviso.travel<br />

In cima al colle,<br />

si erge uno dei<br />

più amati tesori<br />

di Conegliano,<br />

l’antico Castello,<br />

con la ben con-<br />

servata “Torre<br />

della Campana”,<br />

che un tempo<br />

custodiva la campana magna per chiamare a<br />

raccolta la popolazione e dare inizio al Consiglio<br />

cittadino. Oggi essa ospita il piccolo ma pre-<br />

zioso Museo Civico, visitabile fino al terrazzo<br />

sommitale. Nel corso dei secoli la struttura<br />

architettonica subì diversi rifacimenti: al perio-<br />

do scaligero risalgono il possente mastio, che<br />

serviva a difendere la corte di guardia interna,<br />

e le profonde feritoie strombate; le piccole fine-<br />

stre ad arco risalgono al 1467, mentre l’originale<br />

cella campanaria, storicamente posto di vedet-<br />

ta, venne ricostruita e sopraelevata all’altezza<br />

attuale nella metà del XIX secolo. A partire dal<br />

1946 cominciarono le prime raccolte, ma sarà<br />

soprattutto nel 1952, grazie al direttore Cav.<br />

Alfredo De Mas, che il Museo prenderà una<br />

Terra dai mille<br />

ingredienti e<br />

dai tanti sapori,<br />

il territorio<br />

coneglianese<br />

ha mantenuto<br />

saldi, anche<br />

nella gastronomia,<br />

i legami<br />

con il passato e la sua cultura.<br />

Nella semplice trattoria o nel più raffinato<br />

ristorante, così come negli ormai numerosi<br />

ristori agrituristici, tradizionale è la mescita<br />

dei vini e delle grappe, ovunque famosi.<br />

Citiamo uno per tutti il simbolo di questa<br />

terra: il Prosecco Doc dal caratteristico<br />

profumo e dal sapore fruttato, il vino<br />

italiano oggi più richiesto al mondo, nelle<br />

tre diverse tipologie: Tranquillo, Frizzante e<br />

Spumante. Non poteva che essere così, nel<br />

luogo in cui sono stati istituiti la prima<br />

Scuola Enologica (1876), nata dalla collaborazione<br />

fra A. Carpenè e G.B. Cerletti, e il<br />

primo itinerario enologico d’Italia, oggi<br />

denominato “Strada del Prosecco e Vini dei<br />

ENOGASTRONOMIA<br />

OSPITALITÀ<br />

DOV’È <strong>CONEGLIANO</strong><br />

Milano<br />

Treviso<br />

Bologna<br />

Venezia<br />

Roma<br />

Verona Vicenza<br />

Padova<br />

<strong>CONEGLIANO</strong><br />

LA CITTÀ DEL CIMA, NELLE TERRE DEL PROSECCO<br />

Belluno<br />

Rovigo<br />

Treviso<br />

Venezia<br />

PROVINCIA<br />

DI VICENZA<br />

PROVINCIA DI BELLUNO<br />

•<br />

PROVINCIA DI TREVISO<br />

Asolo<br />

• Possagno<br />

• Oderzo<br />

• Maser<br />

PROVINCIA<br />

DI PADOVA<br />

• Castelfranco<br />

Città di Conegliano<br />

• VittorioVeneto<br />

PROVINCIA DI<br />

PORDENONE<br />

Conegliano<br />

TREVISO<br />

PROVINCIA DI VENEZIA<br />

Conegliano è situata a 40 minuti da Venezia e 50 minuti da Cortina e può essere raggiunta da:<br />

Autostrade: A27 (uscita Conegliano), A28<br />

In alto: Museo Civico del Castello, Sala del camino<br />

Qui sopra: un vigneto primaverile<br />

A destra: germogli di vite<br />

Aeroporti: Antonio Canova (TV), Marco Polo (VE), Valerio Catullo (VR)<br />

Linee ferroviarie: Venezia-Belluno, Venezia-Udine, Venezia-Calalzo<br />

Realizzazione: Frontiere, progetti per comunicare - www.frontiereprogetti.com<br />

Foto: Francesco Galifi, Archivio fotografico Comune di Conegliano<br />

connotazione più artistica. Nell’attuale Pinaco-<br />

teca, tra i dipinti e affreschi di maggior interes-<br />

se, si ricordano: la grande tela con la Consegna<br />

delle chiavi a San Pietro (1614-1616), di Palma<br />

il Giovane, il San Girolamo penitente, attribuito<br />

allo Spagnoletto, e la Madonna e Santi del<br />

Pordenone (sec. XVI). All’interno sono visibili<br />

anche notevoli sculture e una sezione archeo-<br />

logica con materiali preistorici e romani.<br />

Colli Conegliano-Valdobbiadene” che da<br />

Conegliano appunto, attraverso rigogliosi<br />

filari di vigneti ed eccellenze storico-arti-<br />

stiche, conduce fino a Valdobbiadene.<br />

Conegliano<br />

IL CIMITERO<br />

EBRAICO<br />

NATURA/SPORT<br />

Uno dei luoghi<br />

più suggestivi e<br />

panoramici,<br />

dopo il castello,<br />

è sicuramente il<br />

cimitero ebraico,<br />

sorto nel 1545<br />

sul colle detto<br />

del “Cabalan”.<br />

Nel 1882-84 circa, una disposizione comunale<br />

decise di riunire tutti i cimiteri cittadini a<br />

San Giuseppe, assegnando agli ebrei un’area<br />

al di fuori del cimitero cristiano, provocando<br />

l’abbandono e il successivo degrado<br />

dell’antico cimitero ebraico.<br />

Grazie al recente recupero ad opera del<br />

Centro Coneglianese di Storia e Archeologia,<br />

incaricato dalla Comunità ebraica di Venezia,<br />

oggi sono visibili circa 130 lapidi, in pietra<br />

arenaria o calcarea; nelle epigrafi, scritte per<br />

lo più in ebraico, sono riportate citazioni<br />

della Bibbia. Sulle lapidi, per la maggior<br />

parte orientate verso Gerusalemme, le varie<br />

famiglie sono contraddistinte da interessanti<br />

stemmi simbolici.<br />

www.provincia.treviso.it


<strong>CONEGLIANO</strong><br />

E LA SUA<br />

STORIA<br />

Posta tra le mor-<br />

bide colline del<br />

Prosecco, tanto<br />

celebrate nei<br />

quadri del Cima,<br />

la città di Cone-<br />

gliano era già<br />

popolata ben<br />

6000 anni fa, in<br />

epoca tardo-neolitica. Attestata storicamente<br />

nel 1016 come fortezza del vescovo di Belluno,<br />

già agli inizi del ‘200 presentava una struttura<br />

cittadina ben organizzata, con il Castelvecchio e<br />

il borgo sottostante, ristrutturati e rafforzati du-<br />

rante il dominio Scaligero (1330-1334), attraverso<br />

imponenti recinzioni murarie e torri angolari.<br />

Anche sotto la Serenissima (1339-1381) e<br />

successivamente con la potente famiglia dei<br />

Carraresi, vedrà continue migliorie e ampliamenti.<br />

Conosciuta per i suoi vini, i pannilani e<br />

l’olio, famoso nel Cinquecento, la città seppe<br />

affrontare dignitosamente le distruzioni e le<br />

tragedie dei due conflitti mondiali, diventando<br />

nel secondo dopoguerra, uno dei centri<br />

industriali fra i più attivi del Nordest.<br />

In alto: facciata del Duomo<br />

Qui sopra: Scuola dei Battuti, Sala delle Riduzioni<br />

Francesco da Milano, La resurrezione di Lazzaro<br />

(1520 ca.)<br />

Qui sopra a destra: Scuola dei Battuti, facciata Ludovico<br />

Pozzoserrato, Davide e il corteo di cantori e suonatori<br />

che accompagnano l’arca dell’alleanza, 1593<br />

CONTRADA<br />

GRANDE<br />

GIAMBATTISTA<br />

CIMA, OPERE E<br />

CASA NATALE<br />

Via XX Settembre,<br />

l’antica<br />

Contrada<br />

Grande,<br />

rappresenta il<br />

fulcro cittadino<br />

di Conegliano.<br />

In origine essa<br />

era circondata<br />

da mura e si poteva raggiungere attraverso<br />

tre porte: del Rujo, ad ovest, del Monticano,<br />

ad est, e di S. Polo, a sud. La Porta del Monticano,<br />

già citata nel 1309 e ristrutturata dagli<br />

Scaligeri e dai Carraresi, presenta sulla facciata<br />

un affresco raffigurante il “Leone di S. Marco<br />

andante”, opera del Pordenone (1483<br />

circa-1539). Proseguendo lungo la via, si<br />

incontrano alcuni caratteristici palazzetti<br />

rinascimentali ricchi di affreschi e decorazioni<br />

in pietra scolpita. Tra i più belli si segnala, sulla<br />

destra, l’antico Monte di Pietà (ora albergo e<br />

ristorante) voluto dalla Confraternita dei<br />

Battuti nel 1524, per aiutare gli strati più umili.<br />

Poco più avanti, sul lato opposto della strada,<br />

si erge Palazzo Montalban nuovo (XVIII sec.),<br />

La fama di<br />

Conegliano è<br />

certamente<br />

legata al nome<br />

del pittore<br />

Giambattista<br />

Cima (1459/60-<br />

1517/18), al quale<br />

ha dato i natali.<br />

Si suppone che, dopo aver appreso la tecnica<br />

del dipinto, probabilmente tra il 1487 e il 1488,<br />

l’artista si sia trasferito a Venezia. Qui verrà<br />

influenzato dalla scuola veneziana, caratterizzata<br />

dall'interesse per il colore e per la luce, e<br />

dalle opere del Bellini, suo grande maestro.<br />

Pur svolgendo la propria attività artistica intera-<br />

mente a Venezia, il Cima rimarrà sempre molto<br />

legato a Conegliano, i cui richiami naturalistici<br />

ed architettonici ritornano costantemente<br />

nelle sue opere (le colline, il Castello con l’an-<br />

tica chiesa di S. Leonardo, i castelli di San<br />

Salvatore e Collalto), fornendo un’interessante<br />

testimonianza documentaria della struttura<br />

della città tra il XV e il XVI secolo. Giambattista<br />

Cima dipinse diverse opere a soggetto religioso.<br />

IL DUOMO E<br />

LA SALA DEI<br />

BATTUTI<br />

In Contrada<br />

Grande,<br />

l’attuale via XX<br />

Settembre, tra<br />

nobili case e<br />

palazzi porticati,<br />

si incontra l’ori-<br />

ginale facciata<br />

affrescata del<br />

Duomo che, con l’annessa Sala dei Battuti,<br />

costituisce il cuore religioso ed artistico della<br />

città. I primi lavori di costruzione della chiesa<br />

cominciarono nel 1345, con i Battuti, membri<br />

la grande tela di Jacopo Palma il Giovane<br />

(1544-1628) raffigurante S. Caterina<br />

battezzata dall’eremita. Accanto all’ingresso<br />

del Duomo, si può facilmente raggiungere la<br />

Sala dei Battuti che rappresenta uno dei<br />

più interessanti monumenti cittadini. Degna<br />

di nota anche la Sala del Capitolo, impreziosita<br />

da cinque arazzi di fattura fiamminga, di<br />

notevole pregio, raffiguranti storie di Davide<br />

e Betsabea. Gli arazzi, che adornavano<br />

questo ambiente dal 1567 al 1907, sono stati<br />

recentemente restituiti all’originaria colloca-<br />

Per committenza ecclesiastica eseguì grandi<br />

pale d'altare e polittici, mentre per i privati<br />

realizzò una ricca produzione di dipinti di<br />

piccole dimensioni, sempre di soggetto sacro<br />

e devozionale. In via G.B. Cima è visitabile la<br />

sua casa natale. Per anni lasciata in abbandono,<br />

grazie al mecenatismo di Camillo Vazzoler<br />

è stata restaurata rivelando, tra l’altro, un’inte-<br />

ressante stratigrafia con frammenti ceramici<br />

dell'età del Bronzo recente (XIV-XIII sec.<br />

di una congregazione nata in Umbria verso il<br />

1260, che già pochi anni dopo era presente a<br />

Conegliano. La nota confraternita, il cui<br />

nome derivava dalla pratica purificatoria<br />

dell’autoflagellazione, si dedicava ad opere<br />

di misericordia, alla cura della spiritualità e<br />

all’assistenza materiale degli abitanti, attra-<br />

verso la fondazione di ospedali ed ospizi.<br />

La congregazione fece erigere la primitiva<br />

chiesa di S. Maria Nuova dei Battuti al centro<br />

di un ospizio per pellegrini e, dopo una serie<br />

di ampliamenti, nella seconda metà del XIV<br />

secolo e alla fine del Quattrocento, essa<br />

divenne nel XVIII secolo l’attuale Duomo<br />

della città, intitolato a S. Maria Annunziata e<br />

a S. Leonardo.<br />

Oggi la chiesa ospita notevoli opere d’arte<br />

tra cui la nota pala d’altare di Giambattista<br />

Cima da Conegliano (1493), collocata nel<br />

presbiterio, raffigurante la Madonna col<br />

Bambino e angeli, tra i santi Giovanni<br />

Battista, Nicola, Caterina d’Alessandria,<br />

Apollonia, Francesco e Pietro; da non per-<br />

dere inoltre il dipinto di Francesco Beccaruzzi<br />

(artista coneglianese vissuto nel sec. XVI) e<br />

zione, dopo un sapiente restauro.<br />

La bellissima facciata, che copre anche<br />

quella della chiesa, vede il susseguirsi di nove<br />

archi a sesto acuto e presenta pregevoli<br />

affreschi del Pozzoserrato (della fine del<br />

‘500), con monumentali scene bibliche e<br />

figure di sibille e profeti di gusto ancora<br />

manierista. All’interno, una sala rettangolare<br />

dal bel soffitto ligneo offre un suggestivo<br />

ciclo di affreschi realizzato per la maggior<br />

parte da Francesco da Milano, in due mo-<br />

menti distinti nella prima metà del XVI<br />

secolo. In seguito la Sala venne ampliata e<br />

furono realizzate nuove decorazioni, opera<br />

del Pozzoserrato e di altri artisti locali.<br />

Il ciclo pittorico descrive episodi che vanno<br />

dalla creazione del Mondo al Giudizio<br />

Universale. Dopo le soppressioni napoleoniche,<br />

la Sala fu trasformata inizialmente in<br />

carcere (1807), poi in ricovero dei soldati<br />

(1847) e quindi fu lasciata in stato di<br />

abbandono fino agli anni Sessanta, quando<br />

è stata restaurata e riportata al suo originario<br />

splendore.<br />

costruito sul luogo che consentiva il passaggio<br />

tra la Contrada e la Piazza delle Pecorelle<br />

(ora Piazza IV Novembre), attraverso un<br />

portico al pianoterra, i cui portoni anche<br />

attualmente vengono sempre lasciati aperti.<br />

Sulla sinistra, altri due edifici degni di nota<br />

sono Palazzo Sarcinelli, della prima metà del<br />

XVI secolo, e Casa Longega (sec. XV). Nelle<br />

vicinanze si raggiunge Palazzo Montalban<br />

vecchio, della scuola del Sanmicheli (sec. XVI)<br />

e piazza Cima, su cui si affacciano: il Palazzo<br />

del Municipio, progettato nel sec. XVIII e<br />

fortemente rimaneggiato nel secolo successivo;<br />

il Teatro dell’Accademia, della metà<br />

dell’Ottocento, e Palazzo Da Collo, edificio<br />

cinquecentesco al cui interno è inglobato<br />

l’oratorio dell’Assunta. Giunti alle “Torricelle<br />

Dante” (l’antica Porta del Rujo) si gode di una<br />

vista scenografica sulla medievale Contrada<br />

Grande. Svoltando a destra, in via Beccaruzzi,<br />

si raggiunge il Convento di S. Francesco del<br />

sec. XV (visitabile su richiesta). Del complesso<br />

conventuale che comprendeva due<br />

chiostri e la chiesa dei francescani rimane il<br />

chiostro maggiore con eleganti arcate.<br />

a.C.). Attualmente la casa, oltre ad ospitare<br />

le riproduzioni dei quadri dell’artista e un<br />

piccolo museo archeologico, è sede della<br />

Fondazione Cima, che promuove conferenze<br />

e studi sul pittore.<br />

Anta precedente: sopra uno scorcio di Piazza Cima<br />

e Contrada Grande, sotto Convento di San<br />

Francesco, chiostro con pozzale settecenteso<br />

Qui sopra da sinistra: Madonna in trono col<br />

Bambino e santi, particolare della Pala del Cima<br />

presso il Duomo, Casa di Giambattista Cima<br />

UN INDIMENTICABILE WEEKEND<br />

a Conegliano<br />

Conegliano regala ai suoi visitatori luoghi d’arte e storia, itinerari culturali e naturalistici, percorsi enogastronomici.<br />

Varia ed interessante è l’offerta culturale, con un ricco calendario di eventi.<br />

A giugno, piazza Cima si trasforma per due serate in un palcoscenico a cielo aperto, in cui si rinnova<br />

la storica battaglia tra Conegliano e Treviso. È l’evento della Dama Vivente, scandito dal ritmo<br />

dei tamburi e degli sbandieratori, con la sua corte di re e regine, dame e cavalieri.<br />

La cultura enologica di questa terra è protagonista in agosto con Calici di Stelle, nella splendida cornice<br />

del Castello, e nell’ultimo weekend di settembre con la Festa dell’Uva e la Cena della Vendemmia,<br />

grande banchetto lungo la Contrada Grande.<br />

PROPOSTA DI SOGGIORNO<br />

Offerta in hotel 3/4 stelle o agriturismo a partire da<br />

€ 50,00 per persona per notte, con sistemazione in camera doppia.<br />

Questa quota comprende: pernottamento e prima colazione in struttura socia del Consorzio Marca Treviso.<br />

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Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso<br />

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CULTURA/STORIA<br />

EVENTI/MANIFESTAZIONI<br />

Autorizzo l’Ufficio Turismo della Provincia di Treviso ad utilizzare i miei dati per eventuali fini statistici SI NO<br />

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LA<br />

NATURA<br />

INFORMAZIONI<br />

PROVINCIA DI TREVISO<br />

Ufficio Informazioni Turistiche (IAT)<br />

tel./fax +39.0423.976975 - iat.valdobbiadene@provincia.treviso.it<br />

http://turismo.provincia.treviso.it<br />

CONSORZIO VALDOBBIADENE<br />

Via Piva, 53 - 31049 Valdobbiadene (TV)<br />

Tel./fax +39.0423.976975<br />

www.valdobbiadene.com - info@valdobbiadene.com<br />

STRADA DEL PROSECCO E VINI DEI COLLI<br />

<strong>CONEGLIANO</strong>-VALDOBBIADENE<br />

Via Piva, 89 - 31049 Valdobbiadene (TV)<br />

Tel./fax +39.0423.974019<br />

www.coneglianovaldobbiadene.it<br />

info@coneglianovaldobbiadene.it<br />

PRENOTAZIONE OFFERTE DI SOGGIORNO<br />

Consorzio di Promozione Turistica<br />

Tel. +39.0422.541052 - fax +39.0422.591195<br />

www.marcatreviso.it - promo@marcatreviso.it<br />

Per chi volesse<br />

visitare i dintorni<br />

di Valdobbiadene,<br />

può prose-<br />

guire verso nord<br />

e raggiungere la<br />

zona montana<br />

di Pianezze,<br />

dove è pos-<br />

sibile godere di suggestivi panorami.<br />

Lungo via San Floriano si incontra l’omonimo<br />

oratorio, del quale si hanno notizie già in un<br />

testamento del 1424. Nel 1724 esso verrà<br />

completamente ristrutturato e ultimato con il<br />

campanile-faro. Dopo i bombardamenti<br />

bellici degli anni 1917-18, l’oratorio verrà<br />

nuovamente ricostruito, ampliato e dotato<br />

del piazzale antistante, dal quale si può<br />

ammirare il territorio circostante.<br />

La cappella ad ovest, aggiunta dopo la<br />

seconda Guerra Mondiale, è dedicata alla<br />

Madonna di Fatima e fu eretta per tener fede<br />

ad un voto solenne. Proseguendo ancora<br />

verso nord si raggiunge piazzale San<br />

Francesco (a m. 1070 s.l.m.), dove si erge il<br />

In alto: Veduta del paesaggio<br />

Qui sopra: Pianezze, il bosco<br />

Sopra a destra: Pianezze, ciaspolada<br />

ENOGASTRONOMIA<br />

OSPITALITÀ<br />

NELLE TERRE DEL PROSECCO DOC<br />

DOV’È VALDOBBIADENE<br />

Milano<br />

Treviso<br />

Bologna<br />

Venezia<br />

Roma<br />

Verona Vicenza<br />

Padova<br />

Belluno<br />

Valdobbiadene<br />

Treviso<br />

Rovigo<br />

Venezia<br />

PROVINCIA<br />

DI VICENZA<br />

PROVINCIA DI BELLUNO<br />

Valdobbiadene Conegliano<br />

Vittorio<br />

Veneto<br />

Possagno<br />

Oderzo<br />

Maser<br />

Asolo<br />

PROVINCIA DI TREVISO<br />

Castelfranco<br />

TREVISO<br />

PROVINCIA<br />

DI PADOVA<br />

PROVINCIA DI VENEZIA<br />

Valdobbiadene è situata a km 37 da Treviso e a km 24 da Feltre. Può essere raggiunta da:<br />

Autostrade: A27 VE-BL uscita Vittorio Veneto Nord o Conegliano, A31 uscita Vicenza Nord,<br />

A28 uscita Portogruaro<br />

Aeroporti: Antonio Canova (TV), Marco Polo (VE)<br />

Stazioni ferroviarie: Cornuda, Alano/Fener/Valdobbiadene<br />

Autobus: da Treviso, Vittorio Veneto, Conegliano, Montebelluna, Feltre per Valdobbiadene<br />

Realizzazione: Frontiere, progetti per comunicare - www.frontiereprogetti.com<br />

Foto: E. Bogo, P. Chiodero, U. Stefani, M. Tramet, Consorzio Valdobbiadene<br />

Tempio Internazionale del Donatore.<br />

Il 16 ottobre 1962 a Pianezze venne benedetta<br />

la prima pietra del tempio, ma solo il 16<br />

settembre 1979 il Vescovo di Padova, Mons.<br />

Girolamo Bortignon, con una cerimonia<br />

solenne, lo inaugurò e consacrò. Caratterizzato<br />

da uno stile moderno, il Tempio presenta una<br />

struttura lignea lamellare, progettata dall’archi-<br />

tetto Giuseppe Davanzo; al suo interno custo-<br />

disce un prezioso affresco di Carmelo Puzzolo<br />

di Forlì, del 1986. Costruito con le pietre del<br />

Piave, in una terra teatro di battaglie, l’edificio<br />

delle escursioni con le ciaspole, durante la<br />

stagione invernale. Proprio in cima al monte<br />

si erge una suggestiva croce, che rappresenta<br />

il punto più elevato del Comune di<br />

Valdobbiadene. In questa zona, oltre ad<br />

ammirare lo spettacolare scenario delle<br />

Dolomiti Bellunesi, si può percorrere il TV1,<br />

l’ormai noto sentiero panoramico che dal<br />

Grappa conduce al Cansiglio e che passa per<br />

il Monte Cesen, salendo da Segusino,<br />

attraversando Balcon, Barbaria e Mariech e<br />

scendendo poi verso Posa Puner nel<br />

Comune di Miane. Nel Piano Regionale<br />

l’area del Monte Cesen viene proposta come<br />

Riserva Naturale Regionale poiché è un’area<br />

alpina di forte interesse ambientale e<br />

paesaggistico che racchiude, nelle forme del<br />

carsismo, habitat caratteristici degli ambienti<br />

submontani, montani e alpini.<br />

A sud rispetto a Valdobbiadene, nella frazione<br />

di Bigolino, si estende l’area naturalistica del<br />

Settolo Basso. Un percorso di circa 5 km<br />

offre la possibilità di scoprire, in una zona<br />

pianeggiante, una serie di freschi corsi<br />

d’acqua, risorgive, flora e fauna tipiche degli<br />

VALDOBBIADENE<br />

NATURA/SPORT<br />

vuole essere un simbolo di pace e fratel-<br />

lanza. Partendo dal Piazzale San Francesco e<br />

seguendo una serie di sentieri, si può<br />

raggiungere a piedi il Monte Cesen,<br />

sostando nelle caratteristiche malghe (alcune<br />

recentemente ristrutturate), dove è possibile<br />

assaporare i prodotti tipici montani, come il<br />

gustosissimo formaggio. Ci troviamo nelle<br />

Prealpi Venete, nel Comprensorio della<br />

Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane,<br />

a 1570 metri sopra il livello del mare, in un<br />

ambiente ideale per gli amanti del trekking e<br />

ambienti umidi. Il parco del Settolo Basso è<br />

stato riscoperto in tempi recenti, per<br />

ricordare la sua importanza già all’epoca<br />

della Serenissima, quando la merce veniva<br />

trasportata su zattere.<br />

All'inizio del 1900, a Settolo Basso, erano<br />

presenti un mulino ed una fabbrica di<br />

ghiaccio che sfruttavano la corrente d'acqua<br />

della fontana Roggia. L’attività di queste due<br />

strutture cessò nel 1936.<br />

Attualmente il parco offre percorsi facilmente<br />

percorribili, ideali per passeggiate tranquille<br />

immersi nella natura.<br />

www.provincia.treviso.it<br />

Città di Valdobbiadene<br />

PROVINCIA DI<br />

PORDENONE


LE<br />

ORIGINI<br />

Valdobbiadene<br />

deve, con ogni<br />

probabilità, il<br />

suo nome al<br />

Piave, o meglio<br />

al fatto di esse-<br />

re localizzata fra<br />

i due rami in<br />

cui, anticamen-<br />

te, si divideva il fiume, come lascia intendere<br />

il toponimo “Duplavilis”. Le prime tracce<br />

delle sue origini risalgono all’età “Musteriana”,<br />

ma la notorietà storica della città è<br />

legata alla figura di S. Venanzio Fortunato,<br />

vescovo di Poitiers, illustre agiografo della<br />

tarda latinità, che qui ebbe i natali.<br />

A destra: Piazza Marconi, notturna<br />

Sotto:<br />

Villa dei Cedri<br />

Veduta del paesaggio<br />

Vergine Assunta di Teodoro Licini<br />

nel Duomo di S. Maria Assunta (particolare)<br />

Grappoli d’uva Prosecco<br />

Scorcio della Strada del Prosecco e Vini dei Colli<br />

Conegliano - Valdobbiadene<br />

più illustri valdobbiadenesi: S. Venanzio<br />

Fortunato, in un dipinto di Ubaldo Oppi e in<br />

uno di Rosa Bortolan; La visita della madre a<br />

Benedetto XI, sopra l’ingresso principale,<br />

opera di Teodoro Licini. Accanto al Duomo è<br />

ammirabile l’imponente mole del campanile,<br />

progettato nel 1743 dall’architetto Francesco<br />

Maria Preti di Castelfranco.<br />

I lavori terminarono nel 1767, mentre la<br />

cuspide risale al 1810.<br />

L’intervento di recupero del patrimonio<br />

storico architettonico, il cui progetto risale al<br />

2004, ha voluto concretizzarsi nell’intento di<br />

dare all’immobile l’originario splendore.<br />

Oggi l’edificio ospita la Biblioteca Comunale,<br />

l’Ufficio Turistico, l’Archivio Comunale,<br />

l’auditorium, la sala consigliare e varie<br />

associazioni. Proseguendo verso sud<br />

rispetto al centro cittadino, si raggiunge via<br />

Garibaldi dove è possibile ammirare la chiesa<br />

di San Gregorio Magno in Colderove.<br />

Già dai primi anni del Duecento, esisteva<br />

una piccola Chiesa dedicata a S. Gregorio<br />

Magno che nel 1424 venne usata dalla<br />

Confraternita di Santa Maria per le celebrazioni.<br />

Nel 1601 vi si insediò un convento di<br />

Cappuccini che costruì la nuova Chiesa,<br />

consacrata nel 1603. Soppresso il convento<br />

nel 1769, essa divenne privata.<br />

Del convento ora restano solo alcune arcate<br />

del chiostro e l’antico pozzo. Oggi è di<br />

proprietà della Parrocchia.<br />

Nel restauro del 2001 sono stati riportati alla<br />

luce alcuni particolari come le croci del<br />

Settecento, dipinte lungo i muri perimetrali,<br />

NELLE<br />

TERRE DEL<br />

PROSECCO DOC<br />

Tutta la zona di<br />

Valdobbiadene<br />

rappresenta uno<br />

dei più prestigiosi<br />

luoghi di<br />

produzione del<br />

Prosecco DOC,<br />

il vino italiano<br />

oggi più richie-<br />

sto al mondo, un vitigno dalle origini antichissime<br />

se si pensa che, noto come Pucinum,<br />

risale addirittura alla colonizzazione romana (II<br />

sec. a.C.). Ci troviamo nella storica “Strada del<br />

Vino Bianco” che nel 2002 è stata ribattezzata<br />

Strada del Prosecco e Vini dei Colli<br />

Conegliano-Valdobbiadene, un percorso di<br />

circa 40 km che da Valdobbiadene conduce<br />

appunto a Conegliano. Dolci colline, filari di<br />

vigneti ininterrotti, borghi antichi offrono<br />

paesaggi mozzafiato e scorci indimenticabili.<br />

Tra San Pietro di Barbozza e alcune zone di<br />

Santo Stefano e Saccol, tutte località collinari<br />

del Comune di Valdobbiadene, si snoda<br />

l’Anello del Prosecco, un itinerario naturalistico<br />

di circa 10 km dove la cultura enologica e<br />

Anch’esso subì gravi danni durante il primo<br />

conflitto mondiale, ma è stato restaurato<br />

negli anni successivi. Poco distante da Piazza<br />

Marconi si imbocca via Piva, dove sono<br />

degni di nota alcuni edifici, tra cui Villa dei<br />

Cedri, una costruzione in stile liberty, datata<br />

alla fine dell’800. In quel periodo Valdobbiadene<br />

era già un conosciuto centro serico ed<br />

ospitava un’importante filanda; non a caso<br />

vicino alla villa sorgevano un torcitoio e un<br />

e una meridiana. Luogo per le grandi cele-<br />

brazioni, la chiesa viene utilizzata anche<br />

come auditorium per conferenze e concerti,<br />

grazie alla sua ottima acustica.<br />

Rappresenta l’unica struttura seicentesca<br />

rimasta in tutto il territorio di Valdobbiadene.<br />

anche gastronomica vantano una lunga<br />

tradizione. Tra scenari suggestivi e cambiamenti<br />

naturali scanditi dal ritmo delle stagioni,<br />

numerose sono le caratteristiche aziende<br />

vitivinicole che offrono la possibilità di<br />

degustare le varie tipologie del Valdobbiadene<br />

Prosecco Doc. Personale esperto sarà ben<br />

lieto di accogliere il visitatore e di accompagnarlo<br />

durante la visita guidata per assistere ai<br />

metodi di produzione del vino. Un itinerario<br />

quello lungo l’Anello del Prosecco dove non<br />

IL CENTRO<br />

STORICO<br />

In Piazza<br />

Marconi, centro<br />

cittadino di<br />

Valdobbiadene,<br />

si erge il<br />

Duomo del<br />

XIV secolo.<br />

Originariamente<br />

a tre navate,<br />

attualmente presenta una linea architettonica<br />

in stile neoclassico che risale all’ultimo<br />

decennio del 1700. L’atrio di ordine dorico,<br />

progettato dall’arch. Bernardo Salomoni è<br />

stato modificato dall’arch. Giuseppe Segusini<br />

e completato nella forma attuale dal Vicentini.<br />

Durante la Grande Guerra fu gravemente<br />

distrutto, ma in seguito venne ricostruito e<br />

rinforzato nelle strutture portanti.<br />

Esso custodisce, al suo interno, preziose<br />

opere d’arte, come la pala dell’Altar Maggiore<br />

del Beccaruzzi, dedicata a Santa Maria<br />

Assunta, alla quale la Chiesa è intitolata.<br />

La pala della Vergine con i Santi Sebastiano e<br />

Rocco di Paris Bordon, il ciborio dell’altare<br />

dell’Immacolata e le raffigurazioni dei due<br />

filatoio, che avviati nei primi anni del secolo,<br />

ripresero la loro attività con l’arrivo, da San<br />

Martino di Lupari di Padova, di Pietro e dei<br />

figli Sigismondo e Celestino Piva, da cui la<br />

villa prese inizialmente il nome.<br />

Oggi Villa dei Cedri è circondata da un<br />

verdeggiante parco pubblico, dove svettano<br />

i cedri che in passato hanno dato il nome<br />

all’intero complesso. Villa dei Cedri ospita<br />

ogni anno due rinomatissimi eventi del<br />

settore vinicolo: “Calici di stelle”, ad agosto,<br />

e il “Forum Spumanti d’Italia”, a settembre.<br />

Sempre lungo via Piva, al numero civico 53,<br />

si trova Palazzo Celestino Piva, inaugurato<br />

per la prima volta il 1˚ ottobre del 1900.<br />

Esso nacque come scuola elementare grazie<br />

ad un generoso contributo, donato nel 1898,<br />

dal signor Celestino Piva, il quale trasferitosi<br />

negli Stati Uniti, continuò comunque a mante-<br />

nere i contatti con la città di Valdobbiadene.<br />

Nel corso del tempo l’edificio subì numerosi<br />

interventi edili, necessari per rispondere alle<br />

esigenze scolastiche. Negli ultimi anni fu<br />

sede dell’Istituto per il Commercio, che poi<br />

fu trasferito in Via San Venanzio Fortunato<br />

nell’attuale sede dell’ISISS “G. Verdi”.<br />

mancheranno la storia, la natura e le tradizioni<br />

dell’area valdobbiadenese, ma anche gli<br />

splendidi punti panoramici, per poter<br />

ammirare le fresche montagne più a nord e la<br />

vasta pianura, a sud. L’Anello del Prosecco<br />

soddisfa le esigenze del moderno enoturista,<br />

alla ricerca non solo dei grandi vini e delle<br />

specialità gastronomiche locali, ma anche di<br />

tutte quelle componenti del paesaggio,<br />

dell’ambiente e della cultura che caratterizzano<br />

la tradizione e lo spirito di un territorio.<br />

PROPOSTA DI SOGGIORNO<br />

a Valdobbiadene<br />

Valdobbiadene è la patria delle “bollicine”, ma anche la terra dei sapori buoni. La forte cultura enoica,<br />

radicata da secoli in queste zone, ha contribuito a modellare un incantevole paesaggio.<br />

La gente qui è orgogliosa delle proprie radici, ama preservare le tradizioni, prova il piacere dell’ospitalità e<br />

dell’accoglienza assieme a quello per il cibo. Diverse le occasioni per sorseggiare un buon bicchiere di vino<br />

accompagnato da gustosissimi piatti e prodotti tipici come i formaggi, i salumi, le carni allo spiedo, le erbette,<br />

le castagne, i funghi che arricchiscono la ricca tavolozza enogastronomica di queste zone.<br />

PROPOSTA DI SOGGIORNO<br />

Offerta in hotel 4/5 stelle, B&B o agriturismo (minimo due notti)<br />

a partire da € 75,00 per persona per notte, con sistemazione in camera doppia.<br />

Questa quota comprende: pernottamento e prima colazione, cena a base di prodotti tipici<br />

(bevande escluse) in strutture socie del Consorzio Marca Treviso.<br />

Info e prenotazioni offerte di soggiorno<br />

Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso<br />

Tel. +39.0422.541052 - Fax +39.0422.591195<br />

mail: promo@marcatreviso.it - web site: www.marcatreviso.it

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