CONEGLIANO - FRONTIERE
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la MARCA TREVIGIANA?<br />
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Ufficio IAT Informazioni e Accoglienza Turistica, Via XX Settembre, 61 - 31015 Conegliano<br />
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CULTURA/STORIA<br />
EVENTI/MANIFESTAZIONI<br />
Autorizzo l’Ufficio Turismo della Provincia di Treviso ad utilizzare i miei dati per eventuali fini statistici SI NO<br />
Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/2003 si informa che i dati saranno utilizzati solamente per l’inoltro del materiale promozionale richiesto.<br />
IL CASTELLO<br />
E IL MUSEO<br />
CIVICO<br />
NELLE TERRE<br />
DEL GUSTO<br />
INFORMAZIONI<br />
PROVINCIA DI TREVISO<br />
Ufficio Informazioni Turistiche (IAT)<br />
Tel. +39.0438.21230 - iatconegliano@provincia.treviso.it<br />
http://turismo.provincia.treviso.it<br />
COMUNE DI <strong>CONEGLIANO</strong><br />
Ufficio Turismo<br />
Tel. +39.0438.413398-330 - protocollo@comune.conegliano.tv.it<br />
http://www.comune.conegliano.tv.it<br />
Museo Civico del Castello<br />
Piazzale S. Leonardo - Tel. +39.0438.22871<br />
da aprile a settembre: 10/12.30 e 16/19.30<br />
da ottobre a marzo: 10/12.30 e 14.30/18 - chiuso: il lunedì non<br />
festivo e nel mese di novembre, tranne sabato e domenica<br />
Sala dei Battuti e Sala del Capitolo (Duomo)<br />
Via XX Settembre - da aprile a settembre: sabato 10/12, domenica e<br />
festivi 16/19 - da ottobre a marzo: sabato 10/12, domenica e festivi<br />
15/18 - chiuso: Natale, Capodanno, Lunedì di Pasqua, Ferragosto.<br />
PRENOTAZIONE OFFERTE DI SOGGIORNO<br />
Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso<br />
Tel. +39.0422.541052 - fax +39.0422.591195<br />
www.marcatreviso.travel - info@marcatreviso.travel<br />
In cima al colle,<br />
si erge uno dei<br />
più amati tesori<br />
di Conegliano,<br />
l’antico Castello,<br />
con la ben con-<br />
servata “Torre<br />
della Campana”,<br />
che un tempo<br />
custodiva la campana magna per chiamare a<br />
raccolta la popolazione e dare inizio al Consiglio<br />
cittadino. Oggi essa ospita il piccolo ma pre-<br />
zioso Museo Civico, visitabile fino al terrazzo<br />
sommitale. Nel corso dei secoli la struttura<br />
architettonica subì diversi rifacimenti: al perio-<br />
do scaligero risalgono il possente mastio, che<br />
serviva a difendere la corte di guardia interna,<br />
e le profonde feritoie strombate; le piccole fine-<br />
stre ad arco risalgono al 1467, mentre l’originale<br />
cella campanaria, storicamente posto di vedet-<br />
ta, venne ricostruita e sopraelevata all’altezza<br />
attuale nella metà del XIX secolo. A partire dal<br />
1946 cominciarono le prime raccolte, ma sarà<br />
soprattutto nel 1952, grazie al direttore Cav.<br />
Alfredo De Mas, che il Museo prenderà una<br />
Terra dai mille<br />
ingredienti e<br />
dai tanti sapori,<br />
il territorio<br />
coneglianese<br />
ha mantenuto<br />
saldi, anche<br />
nella gastronomia,<br />
i legami<br />
con il passato e la sua cultura.<br />
Nella semplice trattoria o nel più raffinato<br />
ristorante, così come negli ormai numerosi<br />
ristori agrituristici, tradizionale è la mescita<br />
dei vini e delle grappe, ovunque famosi.<br />
Citiamo uno per tutti il simbolo di questa<br />
terra: il Prosecco Doc dal caratteristico<br />
profumo e dal sapore fruttato, il vino<br />
italiano oggi più richiesto al mondo, nelle<br />
tre diverse tipologie: Tranquillo, Frizzante e<br />
Spumante. Non poteva che essere così, nel<br />
luogo in cui sono stati istituiti la prima<br />
Scuola Enologica (1876), nata dalla collaborazione<br />
fra A. Carpenè e G.B. Cerletti, e il<br />
primo itinerario enologico d’Italia, oggi<br />
denominato “Strada del Prosecco e Vini dei<br />
ENOGASTRONOMIA<br />
OSPITALITÀ<br />
DOV’È <strong>CONEGLIANO</strong><br />
Milano<br />
Treviso<br />
Bologna<br />
Venezia<br />
Roma<br />
Verona Vicenza<br />
Padova<br />
<strong>CONEGLIANO</strong><br />
LA CITTÀ DEL CIMA, NELLE TERRE DEL PROSECCO<br />
Belluno<br />
Rovigo<br />
Treviso<br />
Venezia<br />
PROVINCIA<br />
DI VICENZA<br />
PROVINCIA DI BELLUNO<br />
•<br />
PROVINCIA DI TREVISO<br />
Asolo<br />
• Possagno<br />
• Oderzo<br />
• Maser<br />
PROVINCIA<br />
DI PADOVA<br />
• Castelfranco<br />
Città di Conegliano<br />
• VittorioVeneto<br />
PROVINCIA DI<br />
PORDENONE<br />
Conegliano<br />
TREVISO<br />
PROVINCIA DI VENEZIA<br />
Conegliano è situata a 40 minuti da Venezia e 50 minuti da Cortina e può essere raggiunta da:<br />
Autostrade: A27 (uscita Conegliano), A28<br />
In alto: Museo Civico del Castello, Sala del camino<br />
Qui sopra: un vigneto primaverile<br />
A destra: germogli di vite<br />
Aeroporti: Antonio Canova (TV), Marco Polo (VE), Valerio Catullo (VR)<br />
Linee ferroviarie: Venezia-Belluno, Venezia-Udine, Venezia-Calalzo<br />
Realizzazione: Frontiere, progetti per comunicare - www.frontiereprogetti.com<br />
Foto: Francesco Galifi, Archivio fotografico Comune di Conegliano<br />
connotazione più artistica. Nell’attuale Pinaco-<br />
teca, tra i dipinti e affreschi di maggior interes-<br />
se, si ricordano: la grande tela con la Consegna<br />
delle chiavi a San Pietro (1614-1616), di Palma<br />
il Giovane, il San Girolamo penitente, attribuito<br />
allo Spagnoletto, e la Madonna e Santi del<br />
Pordenone (sec. XVI). All’interno sono visibili<br />
anche notevoli sculture e una sezione archeo-<br />
logica con materiali preistorici e romani.<br />
Colli Conegliano-Valdobbiadene” che da<br />
Conegliano appunto, attraverso rigogliosi<br />
filari di vigneti ed eccellenze storico-arti-<br />
stiche, conduce fino a Valdobbiadene.<br />
Conegliano<br />
IL CIMITERO<br />
EBRAICO<br />
NATURA/SPORT<br />
Uno dei luoghi<br />
più suggestivi e<br />
panoramici,<br />
dopo il castello,<br />
è sicuramente il<br />
cimitero ebraico,<br />
sorto nel 1545<br />
sul colle detto<br />
del “Cabalan”.<br />
Nel 1882-84 circa, una disposizione comunale<br />
decise di riunire tutti i cimiteri cittadini a<br />
San Giuseppe, assegnando agli ebrei un’area<br />
al di fuori del cimitero cristiano, provocando<br />
l’abbandono e il successivo degrado<br />
dell’antico cimitero ebraico.<br />
Grazie al recente recupero ad opera del<br />
Centro Coneglianese di Storia e Archeologia,<br />
incaricato dalla Comunità ebraica di Venezia,<br />
oggi sono visibili circa 130 lapidi, in pietra<br />
arenaria o calcarea; nelle epigrafi, scritte per<br />
lo più in ebraico, sono riportate citazioni<br />
della Bibbia. Sulle lapidi, per la maggior<br />
parte orientate verso Gerusalemme, le varie<br />
famiglie sono contraddistinte da interessanti<br />
stemmi simbolici.<br />
www.provincia.treviso.it
<strong>CONEGLIANO</strong><br />
E LA SUA<br />
STORIA<br />
Posta tra le mor-<br />
bide colline del<br />
Prosecco, tanto<br />
celebrate nei<br />
quadri del Cima,<br />
la città di Cone-<br />
gliano era già<br />
popolata ben<br />
6000 anni fa, in<br />
epoca tardo-neolitica. Attestata storicamente<br />
nel 1016 come fortezza del vescovo di Belluno,<br />
già agli inizi del ‘200 presentava una struttura<br />
cittadina ben organizzata, con il Castelvecchio e<br />
il borgo sottostante, ristrutturati e rafforzati du-<br />
rante il dominio Scaligero (1330-1334), attraverso<br />
imponenti recinzioni murarie e torri angolari.<br />
Anche sotto la Serenissima (1339-1381) e<br />
successivamente con la potente famiglia dei<br />
Carraresi, vedrà continue migliorie e ampliamenti.<br />
Conosciuta per i suoi vini, i pannilani e<br />
l’olio, famoso nel Cinquecento, la città seppe<br />
affrontare dignitosamente le distruzioni e le<br />
tragedie dei due conflitti mondiali, diventando<br />
nel secondo dopoguerra, uno dei centri<br />
industriali fra i più attivi del Nordest.<br />
In alto: facciata del Duomo<br />
Qui sopra: Scuola dei Battuti, Sala delle Riduzioni<br />
Francesco da Milano, La resurrezione di Lazzaro<br />
(1520 ca.)<br />
Qui sopra a destra: Scuola dei Battuti, facciata Ludovico<br />
Pozzoserrato, Davide e il corteo di cantori e suonatori<br />
che accompagnano l’arca dell’alleanza, 1593<br />
CONTRADA<br />
GRANDE<br />
GIAMBATTISTA<br />
CIMA, OPERE E<br />
CASA NATALE<br />
Via XX Settembre,<br />
l’antica<br />
Contrada<br />
Grande,<br />
rappresenta il<br />
fulcro cittadino<br />
di Conegliano.<br />
In origine essa<br />
era circondata<br />
da mura e si poteva raggiungere attraverso<br />
tre porte: del Rujo, ad ovest, del Monticano,<br />
ad est, e di S. Polo, a sud. La Porta del Monticano,<br />
già citata nel 1309 e ristrutturata dagli<br />
Scaligeri e dai Carraresi, presenta sulla facciata<br />
un affresco raffigurante il “Leone di S. Marco<br />
andante”, opera del Pordenone (1483<br />
circa-1539). Proseguendo lungo la via, si<br />
incontrano alcuni caratteristici palazzetti<br />
rinascimentali ricchi di affreschi e decorazioni<br />
in pietra scolpita. Tra i più belli si segnala, sulla<br />
destra, l’antico Monte di Pietà (ora albergo e<br />
ristorante) voluto dalla Confraternita dei<br />
Battuti nel 1524, per aiutare gli strati più umili.<br />
Poco più avanti, sul lato opposto della strada,<br />
si erge Palazzo Montalban nuovo (XVIII sec.),<br />
La fama di<br />
Conegliano è<br />
certamente<br />
legata al nome<br />
del pittore<br />
Giambattista<br />
Cima (1459/60-<br />
1517/18), al quale<br />
ha dato i natali.<br />
Si suppone che, dopo aver appreso la tecnica<br />
del dipinto, probabilmente tra il 1487 e il 1488,<br />
l’artista si sia trasferito a Venezia. Qui verrà<br />
influenzato dalla scuola veneziana, caratterizzata<br />
dall'interesse per il colore e per la luce, e<br />
dalle opere del Bellini, suo grande maestro.<br />
Pur svolgendo la propria attività artistica intera-<br />
mente a Venezia, il Cima rimarrà sempre molto<br />
legato a Conegliano, i cui richiami naturalistici<br />
ed architettonici ritornano costantemente<br />
nelle sue opere (le colline, il Castello con l’an-<br />
tica chiesa di S. Leonardo, i castelli di San<br />
Salvatore e Collalto), fornendo un’interessante<br />
testimonianza documentaria della struttura<br />
della città tra il XV e il XVI secolo. Giambattista<br />
Cima dipinse diverse opere a soggetto religioso.<br />
IL DUOMO E<br />
LA SALA DEI<br />
BATTUTI<br />
In Contrada<br />
Grande,<br />
l’attuale via XX<br />
Settembre, tra<br />
nobili case e<br />
palazzi porticati,<br />
si incontra l’ori-<br />
ginale facciata<br />
affrescata del<br />
Duomo che, con l’annessa Sala dei Battuti,<br />
costituisce il cuore religioso ed artistico della<br />
città. I primi lavori di costruzione della chiesa<br />
cominciarono nel 1345, con i Battuti, membri<br />
la grande tela di Jacopo Palma il Giovane<br />
(1544-1628) raffigurante S. Caterina<br />
battezzata dall’eremita. Accanto all’ingresso<br />
del Duomo, si può facilmente raggiungere la<br />
Sala dei Battuti che rappresenta uno dei<br />
più interessanti monumenti cittadini. Degna<br />
di nota anche la Sala del Capitolo, impreziosita<br />
da cinque arazzi di fattura fiamminga, di<br />
notevole pregio, raffiguranti storie di Davide<br />
e Betsabea. Gli arazzi, che adornavano<br />
questo ambiente dal 1567 al 1907, sono stati<br />
recentemente restituiti all’originaria colloca-<br />
Per committenza ecclesiastica eseguì grandi<br />
pale d'altare e polittici, mentre per i privati<br />
realizzò una ricca produzione di dipinti di<br />
piccole dimensioni, sempre di soggetto sacro<br />
e devozionale. In via G.B. Cima è visitabile la<br />
sua casa natale. Per anni lasciata in abbandono,<br />
grazie al mecenatismo di Camillo Vazzoler<br />
è stata restaurata rivelando, tra l’altro, un’inte-<br />
ressante stratigrafia con frammenti ceramici<br />
dell'età del Bronzo recente (XIV-XIII sec.<br />
di una congregazione nata in Umbria verso il<br />
1260, che già pochi anni dopo era presente a<br />
Conegliano. La nota confraternita, il cui<br />
nome derivava dalla pratica purificatoria<br />
dell’autoflagellazione, si dedicava ad opere<br />
di misericordia, alla cura della spiritualità e<br />
all’assistenza materiale degli abitanti, attra-<br />
verso la fondazione di ospedali ed ospizi.<br />
La congregazione fece erigere la primitiva<br />
chiesa di S. Maria Nuova dei Battuti al centro<br />
di un ospizio per pellegrini e, dopo una serie<br />
di ampliamenti, nella seconda metà del XIV<br />
secolo e alla fine del Quattrocento, essa<br />
divenne nel XVIII secolo l’attuale Duomo<br />
della città, intitolato a S. Maria Annunziata e<br />
a S. Leonardo.<br />
Oggi la chiesa ospita notevoli opere d’arte<br />
tra cui la nota pala d’altare di Giambattista<br />
Cima da Conegliano (1493), collocata nel<br />
presbiterio, raffigurante la Madonna col<br />
Bambino e angeli, tra i santi Giovanni<br />
Battista, Nicola, Caterina d’Alessandria,<br />
Apollonia, Francesco e Pietro; da non per-<br />
dere inoltre il dipinto di Francesco Beccaruzzi<br />
(artista coneglianese vissuto nel sec. XVI) e<br />
zione, dopo un sapiente restauro.<br />
La bellissima facciata, che copre anche<br />
quella della chiesa, vede il susseguirsi di nove<br />
archi a sesto acuto e presenta pregevoli<br />
affreschi del Pozzoserrato (della fine del<br />
‘500), con monumentali scene bibliche e<br />
figure di sibille e profeti di gusto ancora<br />
manierista. All’interno, una sala rettangolare<br />
dal bel soffitto ligneo offre un suggestivo<br />
ciclo di affreschi realizzato per la maggior<br />
parte da Francesco da Milano, in due mo-<br />
menti distinti nella prima metà del XVI<br />
secolo. In seguito la Sala venne ampliata e<br />
furono realizzate nuove decorazioni, opera<br />
del Pozzoserrato e di altri artisti locali.<br />
Il ciclo pittorico descrive episodi che vanno<br />
dalla creazione del Mondo al Giudizio<br />
Universale. Dopo le soppressioni napoleoniche,<br />
la Sala fu trasformata inizialmente in<br />
carcere (1807), poi in ricovero dei soldati<br />
(1847) e quindi fu lasciata in stato di<br />
abbandono fino agli anni Sessanta, quando<br />
è stata restaurata e riportata al suo originario<br />
splendore.<br />
costruito sul luogo che consentiva il passaggio<br />
tra la Contrada e la Piazza delle Pecorelle<br />
(ora Piazza IV Novembre), attraverso un<br />
portico al pianoterra, i cui portoni anche<br />
attualmente vengono sempre lasciati aperti.<br />
Sulla sinistra, altri due edifici degni di nota<br />
sono Palazzo Sarcinelli, della prima metà del<br />
XVI secolo, e Casa Longega (sec. XV). Nelle<br />
vicinanze si raggiunge Palazzo Montalban<br />
vecchio, della scuola del Sanmicheli (sec. XVI)<br />
e piazza Cima, su cui si affacciano: il Palazzo<br />
del Municipio, progettato nel sec. XVIII e<br />
fortemente rimaneggiato nel secolo successivo;<br />
il Teatro dell’Accademia, della metà<br />
dell’Ottocento, e Palazzo Da Collo, edificio<br />
cinquecentesco al cui interno è inglobato<br />
l’oratorio dell’Assunta. Giunti alle “Torricelle<br />
Dante” (l’antica Porta del Rujo) si gode di una<br />
vista scenografica sulla medievale Contrada<br />
Grande. Svoltando a destra, in via Beccaruzzi,<br />
si raggiunge il Convento di S. Francesco del<br />
sec. XV (visitabile su richiesta). Del complesso<br />
conventuale che comprendeva due<br />
chiostri e la chiesa dei francescani rimane il<br />
chiostro maggiore con eleganti arcate.<br />
a.C.). Attualmente la casa, oltre ad ospitare<br />
le riproduzioni dei quadri dell’artista e un<br />
piccolo museo archeologico, è sede della<br />
Fondazione Cima, che promuove conferenze<br />
e studi sul pittore.<br />
Anta precedente: sopra uno scorcio di Piazza Cima<br />
e Contrada Grande, sotto Convento di San<br />
Francesco, chiostro con pozzale settecenteso<br />
Qui sopra da sinistra: Madonna in trono col<br />
Bambino e santi, particolare della Pala del Cima<br />
presso il Duomo, Casa di Giambattista Cima<br />
UN INDIMENTICABILE WEEKEND<br />
a Conegliano<br />
Conegliano regala ai suoi visitatori luoghi d’arte e storia, itinerari culturali e naturalistici, percorsi enogastronomici.<br />
Varia ed interessante è l’offerta culturale, con un ricco calendario di eventi.<br />
A giugno, piazza Cima si trasforma per due serate in un palcoscenico a cielo aperto, in cui si rinnova<br />
la storica battaglia tra Conegliano e Treviso. È l’evento della Dama Vivente, scandito dal ritmo<br />
dei tamburi e degli sbandieratori, con la sua corte di re e regine, dame e cavalieri.<br />
La cultura enologica di questa terra è protagonista in agosto con Calici di Stelle, nella splendida cornice<br />
del Castello, e nell’ultimo weekend di settembre con la Festa dell’Uva e la Cena della Vendemmia,<br />
grande banchetto lungo la Contrada Grande.<br />
PROPOSTA DI SOGGIORNO<br />
Offerta in hotel 3/4 stelle o agriturismo a partire da<br />
€ 50,00 per persona per notte, con sistemazione in camera doppia.<br />
Questa quota comprende: pernottamento e prima colazione in struttura socia del Consorzio Marca Treviso.<br />
Informazioni e prenotazioni offerte di soggiorno<br />
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Ufficio IAT Informazioni e Accoglienza Turistica, Via Piva, 53 - 31049 Valdobbiadene (TV)<br />
Nome ................................................................ Cognome ............................................................................... Età .....................<br />
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CULTURA/STORIA<br />
EVENTI/MANIFESTAZIONI<br />
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LA<br />
NATURA<br />
INFORMAZIONI<br />
PROVINCIA DI TREVISO<br />
Ufficio Informazioni Turistiche (IAT)<br />
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CONSORZIO VALDOBBIADENE<br />
Via Piva, 53 - 31049 Valdobbiadene (TV)<br />
Tel./fax +39.0423.976975<br />
www.valdobbiadene.com - info@valdobbiadene.com<br />
STRADA DEL PROSECCO E VINI DEI COLLI<br />
<strong>CONEGLIANO</strong>-VALDOBBIADENE<br />
Via Piva, 89 - 31049 Valdobbiadene (TV)<br />
Tel./fax +39.0423.974019<br />
www.coneglianovaldobbiadene.it<br />
info@coneglianovaldobbiadene.it<br />
PRENOTAZIONE OFFERTE DI SOGGIORNO<br />
Consorzio di Promozione Turistica<br />
Tel. +39.0422.541052 - fax +39.0422.591195<br />
www.marcatreviso.it - promo@marcatreviso.it<br />
Per chi volesse<br />
visitare i dintorni<br />
di Valdobbiadene,<br />
può prose-<br />
guire verso nord<br />
e raggiungere la<br />
zona montana<br />
di Pianezze,<br />
dove è pos-<br />
sibile godere di suggestivi panorami.<br />
Lungo via San Floriano si incontra l’omonimo<br />
oratorio, del quale si hanno notizie già in un<br />
testamento del 1424. Nel 1724 esso verrà<br />
completamente ristrutturato e ultimato con il<br />
campanile-faro. Dopo i bombardamenti<br />
bellici degli anni 1917-18, l’oratorio verrà<br />
nuovamente ricostruito, ampliato e dotato<br />
del piazzale antistante, dal quale si può<br />
ammirare il territorio circostante.<br />
La cappella ad ovest, aggiunta dopo la<br />
seconda Guerra Mondiale, è dedicata alla<br />
Madonna di Fatima e fu eretta per tener fede<br />
ad un voto solenne. Proseguendo ancora<br />
verso nord si raggiunge piazzale San<br />
Francesco (a m. 1070 s.l.m.), dove si erge il<br />
In alto: Veduta del paesaggio<br />
Qui sopra: Pianezze, il bosco<br />
Sopra a destra: Pianezze, ciaspolada<br />
ENOGASTRONOMIA<br />
OSPITALITÀ<br />
NELLE TERRE DEL PROSECCO DOC<br />
DOV’È VALDOBBIADENE<br />
Milano<br />
Treviso<br />
Bologna<br />
Venezia<br />
Roma<br />
Verona Vicenza<br />
Padova<br />
Belluno<br />
Valdobbiadene<br />
Treviso<br />
Rovigo<br />
Venezia<br />
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DI VICENZA<br />
PROVINCIA DI BELLUNO<br />
Valdobbiadene Conegliano<br />
Vittorio<br />
Veneto<br />
Possagno<br />
Oderzo<br />
Maser<br />
Asolo<br />
PROVINCIA DI TREVISO<br />
Castelfranco<br />
TREVISO<br />
PROVINCIA<br />
DI PADOVA<br />
PROVINCIA DI VENEZIA<br />
Valdobbiadene è situata a km 37 da Treviso e a km 24 da Feltre. Può essere raggiunta da:<br />
Autostrade: A27 VE-BL uscita Vittorio Veneto Nord o Conegliano, A31 uscita Vicenza Nord,<br />
A28 uscita Portogruaro<br />
Aeroporti: Antonio Canova (TV), Marco Polo (VE)<br />
Stazioni ferroviarie: Cornuda, Alano/Fener/Valdobbiadene<br />
Autobus: da Treviso, Vittorio Veneto, Conegliano, Montebelluna, Feltre per Valdobbiadene<br />
Realizzazione: Frontiere, progetti per comunicare - www.frontiereprogetti.com<br />
Foto: E. Bogo, P. Chiodero, U. Stefani, M. Tramet, Consorzio Valdobbiadene<br />
Tempio Internazionale del Donatore.<br />
Il 16 ottobre 1962 a Pianezze venne benedetta<br />
la prima pietra del tempio, ma solo il 16<br />
settembre 1979 il Vescovo di Padova, Mons.<br />
Girolamo Bortignon, con una cerimonia<br />
solenne, lo inaugurò e consacrò. Caratterizzato<br />
da uno stile moderno, il Tempio presenta una<br />
struttura lignea lamellare, progettata dall’archi-<br />
tetto Giuseppe Davanzo; al suo interno custo-<br />
disce un prezioso affresco di Carmelo Puzzolo<br />
di Forlì, del 1986. Costruito con le pietre del<br />
Piave, in una terra teatro di battaglie, l’edificio<br />
delle escursioni con le ciaspole, durante la<br />
stagione invernale. Proprio in cima al monte<br />
si erge una suggestiva croce, che rappresenta<br />
il punto più elevato del Comune di<br />
Valdobbiadene. In questa zona, oltre ad<br />
ammirare lo spettacolare scenario delle<br />
Dolomiti Bellunesi, si può percorrere il TV1,<br />
l’ormai noto sentiero panoramico che dal<br />
Grappa conduce al Cansiglio e che passa per<br />
il Monte Cesen, salendo da Segusino,<br />
attraversando Balcon, Barbaria e Mariech e<br />
scendendo poi verso Posa Puner nel<br />
Comune di Miane. Nel Piano Regionale<br />
l’area del Monte Cesen viene proposta come<br />
Riserva Naturale Regionale poiché è un’area<br />
alpina di forte interesse ambientale e<br />
paesaggistico che racchiude, nelle forme del<br />
carsismo, habitat caratteristici degli ambienti<br />
submontani, montani e alpini.<br />
A sud rispetto a Valdobbiadene, nella frazione<br />
di Bigolino, si estende l’area naturalistica del<br />
Settolo Basso. Un percorso di circa 5 km<br />
offre la possibilità di scoprire, in una zona<br />
pianeggiante, una serie di freschi corsi<br />
d’acqua, risorgive, flora e fauna tipiche degli<br />
VALDOBBIADENE<br />
NATURA/SPORT<br />
vuole essere un simbolo di pace e fratel-<br />
lanza. Partendo dal Piazzale San Francesco e<br />
seguendo una serie di sentieri, si può<br />
raggiungere a piedi il Monte Cesen,<br />
sostando nelle caratteristiche malghe (alcune<br />
recentemente ristrutturate), dove è possibile<br />
assaporare i prodotti tipici montani, come il<br />
gustosissimo formaggio. Ci troviamo nelle<br />
Prealpi Venete, nel Comprensorio della<br />
Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane,<br />
a 1570 metri sopra il livello del mare, in un<br />
ambiente ideale per gli amanti del trekking e<br />
ambienti umidi. Il parco del Settolo Basso è<br />
stato riscoperto in tempi recenti, per<br />
ricordare la sua importanza già all’epoca<br />
della Serenissima, quando la merce veniva<br />
trasportata su zattere.<br />
All'inizio del 1900, a Settolo Basso, erano<br />
presenti un mulino ed una fabbrica di<br />
ghiaccio che sfruttavano la corrente d'acqua<br />
della fontana Roggia. L’attività di queste due<br />
strutture cessò nel 1936.<br />
Attualmente il parco offre percorsi facilmente<br />
percorribili, ideali per passeggiate tranquille<br />
immersi nella natura.<br />
www.provincia.treviso.it<br />
Città di Valdobbiadene<br />
PROVINCIA DI<br />
PORDENONE
LE<br />
ORIGINI<br />
Valdobbiadene<br />
deve, con ogni<br />
probabilità, il<br />
suo nome al<br />
Piave, o meglio<br />
al fatto di esse-<br />
re localizzata fra<br />
i due rami in<br />
cui, anticamen-<br />
te, si divideva il fiume, come lascia intendere<br />
il toponimo “Duplavilis”. Le prime tracce<br />
delle sue origini risalgono all’età “Musteriana”,<br />
ma la notorietà storica della città è<br />
legata alla figura di S. Venanzio Fortunato,<br />
vescovo di Poitiers, illustre agiografo della<br />
tarda latinità, che qui ebbe i natali.<br />
A destra: Piazza Marconi, notturna<br />
Sotto:<br />
Villa dei Cedri<br />
Veduta del paesaggio<br />
Vergine Assunta di Teodoro Licini<br />
nel Duomo di S. Maria Assunta (particolare)<br />
Grappoli d’uva Prosecco<br />
Scorcio della Strada del Prosecco e Vini dei Colli<br />
Conegliano - Valdobbiadene<br />
più illustri valdobbiadenesi: S. Venanzio<br />
Fortunato, in un dipinto di Ubaldo Oppi e in<br />
uno di Rosa Bortolan; La visita della madre a<br />
Benedetto XI, sopra l’ingresso principale,<br />
opera di Teodoro Licini. Accanto al Duomo è<br />
ammirabile l’imponente mole del campanile,<br />
progettato nel 1743 dall’architetto Francesco<br />
Maria Preti di Castelfranco.<br />
I lavori terminarono nel 1767, mentre la<br />
cuspide risale al 1810.<br />
L’intervento di recupero del patrimonio<br />
storico architettonico, il cui progetto risale al<br />
2004, ha voluto concretizzarsi nell’intento di<br />
dare all’immobile l’originario splendore.<br />
Oggi l’edificio ospita la Biblioteca Comunale,<br />
l’Ufficio Turistico, l’Archivio Comunale,<br />
l’auditorium, la sala consigliare e varie<br />
associazioni. Proseguendo verso sud<br />
rispetto al centro cittadino, si raggiunge via<br />
Garibaldi dove è possibile ammirare la chiesa<br />
di San Gregorio Magno in Colderove.<br />
Già dai primi anni del Duecento, esisteva<br />
una piccola Chiesa dedicata a S. Gregorio<br />
Magno che nel 1424 venne usata dalla<br />
Confraternita di Santa Maria per le celebrazioni.<br />
Nel 1601 vi si insediò un convento di<br />
Cappuccini che costruì la nuova Chiesa,<br />
consacrata nel 1603. Soppresso il convento<br />
nel 1769, essa divenne privata.<br />
Del convento ora restano solo alcune arcate<br />
del chiostro e l’antico pozzo. Oggi è di<br />
proprietà della Parrocchia.<br />
Nel restauro del 2001 sono stati riportati alla<br />
luce alcuni particolari come le croci del<br />
Settecento, dipinte lungo i muri perimetrali,<br />
NELLE<br />
TERRE DEL<br />
PROSECCO DOC<br />
Tutta la zona di<br />
Valdobbiadene<br />
rappresenta uno<br />
dei più prestigiosi<br />
luoghi di<br />
produzione del<br />
Prosecco DOC,<br />
il vino italiano<br />
oggi più richie-<br />
sto al mondo, un vitigno dalle origini antichissime<br />
se si pensa che, noto come Pucinum,<br />
risale addirittura alla colonizzazione romana (II<br />
sec. a.C.). Ci troviamo nella storica “Strada del<br />
Vino Bianco” che nel 2002 è stata ribattezzata<br />
Strada del Prosecco e Vini dei Colli<br />
Conegliano-Valdobbiadene, un percorso di<br />
circa 40 km che da Valdobbiadene conduce<br />
appunto a Conegliano. Dolci colline, filari di<br />
vigneti ininterrotti, borghi antichi offrono<br />
paesaggi mozzafiato e scorci indimenticabili.<br />
Tra San Pietro di Barbozza e alcune zone di<br />
Santo Stefano e Saccol, tutte località collinari<br />
del Comune di Valdobbiadene, si snoda<br />
l’Anello del Prosecco, un itinerario naturalistico<br />
di circa 10 km dove la cultura enologica e<br />
Anch’esso subì gravi danni durante il primo<br />
conflitto mondiale, ma è stato restaurato<br />
negli anni successivi. Poco distante da Piazza<br />
Marconi si imbocca via Piva, dove sono<br />
degni di nota alcuni edifici, tra cui Villa dei<br />
Cedri, una costruzione in stile liberty, datata<br />
alla fine dell’800. In quel periodo Valdobbiadene<br />
era già un conosciuto centro serico ed<br />
ospitava un’importante filanda; non a caso<br />
vicino alla villa sorgevano un torcitoio e un<br />
e una meridiana. Luogo per le grandi cele-<br />
brazioni, la chiesa viene utilizzata anche<br />
come auditorium per conferenze e concerti,<br />
grazie alla sua ottima acustica.<br />
Rappresenta l’unica struttura seicentesca<br />
rimasta in tutto il territorio di Valdobbiadene.<br />
anche gastronomica vantano una lunga<br />
tradizione. Tra scenari suggestivi e cambiamenti<br />
naturali scanditi dal ritmo delle stagioni,<br />
numerose sono le caratteristiche aziende<br />
vitivinicole che offrono la possibilità di<br />
degustare le varie tipologie del Valdobbiadene<br />
Prosecco Doc. Personale esperto sarà ben<br />
lieto di accogliere il visitatore e di accompagnarlo<br />
durante la visita guidata per assistere ai<br />
metodi di produzione del vino. Un itinerario<br />
quello lungo l’Anello del Prosecco dove non<br />
IL CENTRO<br />
STORICO<br />
In Piazza<br />
Marconi, centro<br />
cittadino di<br />
Valdobbiadene,<br />
si erge il<br />
Duomo del<br />
XIV secolo.<br />
Originariamente<br />
a tre navate,<br />
attualmente presenta una linea architettonica<br />
in stile neoclassico che risale all’ultimo<br />
decennio del 1700. L’atrio di ordine dorico,<br />
progettato dall’arch. Bernardo Salomoni è<br />
stato modificato dall’arch. Giuseppe Segusini<br />
e completato nella forma attuale dal Vicentini.<br />
Durante la Grande Guerra fu gravemente<br />
distrutto, ma in seguito venne ricostruito e<br />
rinforzato nelle strutture portanti.<br />
Esso custodisce, al suo interno, preziose<br />
opere d’arte, come la pala dell’Altar Maggiore<br />
del Beccaruzzi, dedicata a Santa Maria<br />
Assunta, alla quale la Chiesa è intitolata.<br />
La pala della Vergine con i Santi Sebastiano e<br />
Rocco di Paris Bordon, il ciborio dell’altare<br />
dell’Immacolata e le raffigurazioni dei due<br />
filatoio, che avviati nei primi anni del secolo,<br />
ripresero la loro attività con l’arrivo, da San<br />
Martino di Lupari di Padova, di Pietro e dei<br />
figli Sigismondo e Celestino Piva, da cui la<br />
villa prese inizialmente il nome.<br />
Oggi Villa dei Cedri è circondata da un<br />
verdeggiante parco pubblico, dove svettano<br />
i cedri che in passato hanno dato il nome<br />
all’intero complesso. Villa dei Cedri ospita<br />
ogni anno due rinomatissimi eventi del<br />
settore vinicolo: “Calici di stelle”, ad agosto,<br />
e il “Forum Spumanti d’Italia”, a settembre.<br />
Sempre lungo via Piva, al numero civico 53,<br />
si trova Palazzo Celestino Piva, inaugurato<br />
per la prima volta il 1˚ ottobre del 1900.<br />
Esso nacque come scuola elementare grazie<br />
ad un generoso contributo, donato nel 1898,<br />
dal signor Celestino Piva, il quale trasferitosi<br />
negli Stati Uniti, continuò comunque a mante-<br />
nere i contatti con la città di Valdobbiadene.<br />
Nel corso del tempo l’edificio subì numerosi<br />
interventi edili, necessari per rispondere alle<br />
esigenze scolastiche. Negli ultimi anni fu<br />
sede dell’Istituto per il Commercio, che poi<br />
fu trasferito in Via San Venanzio Fortunato<br />
nell’attuale sede dell’ISISS “G. Verdi”.<br />
mancheranno la storia, la natura e le tradizioni<br />
dell’area valdobbiadenese, ma anche gli<br />
splendidi punti panoramici, per poter<br />
ammirare le fresche montagne più a nord e la<br />
vasta pianura, a sud. L’Anello del Prosecco<br />
soddisfa le esigenze del moderno enoturista,<br />
alla ricerca non solo dei grandi vini e delle<br />
specialità gastronomiche locali, ma anche di<br />
tutte quelle componenti del paesaggio,<br />
dell’ambiente e della cultura che caratterizzano<br />
la tradizione e lo spirito di un territorio.<br />
PROPOSTA DI SOGGIORNO<br />
a Valdobbiadene<br />
Valdobbiadene è la patria delle “bollicine”, ma anche la terra dei sapori buoni. La forte cultura enoica,<br />
radicata da secoli in queste zone, ha contribuito a modellare un incantevole paesaggio.<br />
La gente qui è orgogliosa delle proprie radici, ama preservare le tradizioni, prova il piacere dell’ospitalità e<br />
dell’accoglienza assieme a quello per il cibo. Diverse le occasioni per sorseggiare un buon bicchiere di vino<br />
accompagnato da gustosissimi piatti e prodotti tipici come i formaggi, i salumi, le carni allo spiedo, le erbette,<br />
le castagne, i funghi che arricchiscono la ricca tavolozza enogastronomica di queste zone.<br />
PROPOSTA DI SOGGIORNO<br />
Offerta in hotel 4/5 stelle, B&B o agriturismo (minimo due notti)<br />
a partire da € 75,00 per persona per notte, con sistemazione in camera doppia.<br />
Questa quota comprende: pernottamento e prima colazione, cena a base di prodotti tipici<br />
(bevande escluse) in strutture socie del Consorzio Marca Treviso.<br />
Info e prenotazioni offerte di soggiorno<br />
Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso<br />
Tel. +39.0422.541052 - Fax +39.0422.591195<br />
mail: promo@marcatreviso.it - web site: www.marcatreviso.it