Musica e Iniziazione - Loggia so ham n. 135

Musica e Iniziazione - Loggia so ham n. 135 Musica e Iniziazione - Loggia so ham n. 135

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Anno VI - N. 3 Notizie dalle Logge di Palermo ∗ Giovedì 3 Febbraio è stato eletto il nuovo M.V. della Loggia Federico il Grande n. 95. ∗ Sabato 4 febbraio è stato installato il nuovo Maestro Venerabile della Loggia Hochma n. 182: AUGURI ! ∗ Giovedì 16 febbraio sarà installato il nuovo Maestro Eletto della Loggia Federico il Grande n. 95. Sommario: Notizie dalle Logge di Palermo Musica e Iniziazione... I Quattro sensi della scrittura... Iniziative, Lavori e… Spigolature Massoniche In Taberna Sprazzi di Saggezza Infine vorrei dirvi... 1 1 2 3 3 4 4 Il Il Foglio Foglio Massonico Massonico Massonico di di Palermo Palermo Progetto editoriale a cura della Logge di Palermo della G.L.R.I. - Fondato il 25.01.2001 9 Febbraio 2006 D. C. / 6006 E. M. - XIII a G.L.R.I. c. – XI a I^ Loggia di Palermo c. Dissertazione... così: Musica e Iniziazione 'Amore che nutro per la L musica deriva dalla mia idea che questa sia espressione d'arte e del sentimento umano. "L'unione di piccoli segni, cito testualmente ciò che ha detto un Fratello ben più preparato di me, riportati su un pentagramma, segni di per sé insignificanti, ma che tutti insieme formano qualcosa di veramente importante". La musica ha poi, a mio parere, un'importanza ancora più grande perché spesso serve a mantenere vivo il ricordo di alcuni eventi della vita profana e della vita massonica. Per quest'ultima un evento particolarmente importante è l'Iniziazione. Non posso fare a meno di ricordare il giorno della mia Iniziazione, fui pervaso da un senso di gioia, di serenità e di pace quando, all'uscita del corteo, sentii il "Gloria in excelsis Deo". ebbene io non dimenticherò mai quelle splendide sensazioni, che riprovo alla fine di ogni tornata ogni qualvolta sento quella musica. Non ho invece un chiaro e nitido ricordo della musica che suggellò il momento della restituzione della luce ed è per questo che desidero sottoporre all'analisi dei miei Fratelli Organisti, con il dovuto consenso dei MV, la possibilità di utilizzare come musica per l'Iniziazione, ed in particolare per il momento di restituzione alla luce, un CARMINA BURANA e più precisamente "O fortuna". Carmina Burana, mi fa piacere ricordare, significa esattamente "Canti di Benediktbeuern". Durante la secolarizzazione del 1803 un rotolo di pergamena, contenente circa duecento poesi e canzoni medievali, fu ritrovato nella biblioteca dell'antica abbazia di Benediktbeuern, l'antica Bura Sancti Benedicti, nell'Alta Baviera. Si trattava di poesie in latino medievale, versi in vernacolo medio alto tedesco con qualche infarinatura di dialetto francone di monaci e di chierici vaganti. Tutti i Carmina Burana furono musicati dal maestro Carl Orff (Monaco 1895 - 1982) genio tardivo in controtendenza rispetto alla storia musicale, che era comunque riuscito a mantenere il proprio linguaggio intatto e scevro da ogni condizionamento esterno, pur dopo numerose deviazioni attraverso il romanticismo, l'impressionismo e lo studio limitativo delle opere pre-barocche di Monteverdi. …La cantata teatrale "O fortuna" venne strutturata sull'antica ricorrenza simbolica della ruota della fortuna. Ruota che dispensa ora la buona, ora la cattiva sorte. E' in sostanza la parabola della vita umana esposta a continui cambiamenti: per questo motivi c'è l'appello del coro della fortuna ("O Fortuna, velut Luna" - O Fortuna, come la Luna) che introduce e conclude la serie dei canti profani. La rappresentazione si divide in tre sezioni: Il rapporto dell'uomo con la natura, in particolare con il risveglio primaverile ("Veris leta facies" - Il lieto volto della Primavera); Il rapporto tra l'uomo e i doni naturali che culminano nel vino ("in Taberna" - all'Osteria) (*) Il rapporto dell'uomo con l'amore ("Amor volat undique" - L'amore vola dappertutto) riflesso di un'antica tradizione francese e borgognona.(**) I Carmina Burana costituiscono la più completa antologia di canti medievali di ispirazione goliardica ed uniscono versi di carattere prettamente morale e religioso a liriche d'amore e canti di taverna. Questa cantata trovo possa svolgere perfettamente il ruolo di elemento di confine tra la vita profana, caratterizzata da elementi quali la fortuna, il vino, l'amore, (l'oscurità) che si lascia alle spalle il candidato dopo la sua iniziazione e il percorso verso una vita retta e morale (la luce) che intraprende il fratello dopo aver ricevuto il segreto iniziatico. (Continua a pagina 2)

Anno VI - N. 3<br />

Notizie dalle Logge di<br />

Palermo<br />

∗ Giovedì 3 Febbraio è<br />

stato eletto il nuovo M.V.<br />

della <strong>Loggia</strong> Federico il<br />

Grande n. 95.<br />

∗ Sabato 4 febbraio è<br />

stato installato il nuovo<br />

Maestro Venerabile della<br />

<strong>Loggia</strong> Hochma n. 182:<br />

AUGURI !<br />

∗ Giovedì 16 febbraio sarà<br />

installato il nuovo Maestro<br />

Eletto della <strong>Loggia</strong> Federico<br />

il Grande n. 95.<br />

Sommario:<br />

Notizie dalle Logge di<br />

Palermo<br />

<strong>Musica</strong> e <strong>Iniziazione</strong>...<br />

I Quattro sensi della<br />

scrittura...<br />

Iniziative, Lavori e…<br />

Spigolature Mas<strong>so</strong>niche<br />

In Taberna<br />

Sprazzi di Saggezza<br />

Infine vorrei dirvi...<br />

1<br />

1<br />

2<br />

3<br />

3<br />

4<br />

4<br />

Il Il Foglio Foglio Mas<strong>so</strong>nico Mas<strong>so</strong>nico Mas<strong>so</strong>nico di di Palermo<br />

Palermo<br />

Progetto editoriale a cura della Logge di Palermo della G.L.R.I. - Fondato il 25.01.2001<br />

9 Febbraio 2006 D. C. / 6006 E. M. - XIII a G.L.R.I. c. – XI a I^ <strong>Loggia</strong> di Palermo c.<br />

Dissertazione... così: <strong>Musica</strong> e <strong>Iniziazione</strong><br />

'Amore che nutro per la L musica deriva dalla mia idea<br />

che questa sia espressione d'arte e<br />

del sentimento umano. "L'unione di<br />

piccoli segni, cito testualmente ciò<br />

che ha detto un Fratello ben più<br />

preparato di me, riportati su un<br />

pentagramma, segni di per sé insignificanti,<br />

ma che tutti insieme formano<br />

qualcosa di veramente importante".<br />

La musica ha poi, a mio parere, un'importanza<br />

ancora più grande<br />

perché spes<strong>so</strong> serve a mantenere<br />

vivo il ricordo di alcuni eventi della<br />

vita profana e della vita mas<strong>so</strong>nica.<br />

Per quest'ultima un evento particolarmente<br />

importante è l'<strong>Iniziazione</strong>.<br />

Non pos<strong>so</strong> fare a meno di ricordare il<br />

giorno della mia <strong>Iniziazione</strong>, fui perva<strong>so</strong><br />

da un sen<strong>so</strong> di gioia, di serenità<br />

e di pace quando, all'uscita del corteo,<br />

sentii il "Gloria in excelsis Deo".<br />

ebbene io non dimenticherò mai<br />

quelle splendide sensazioni, che<br />

riprovo alla fine di ogni tornata ogni<br />

qualvolta sento quella musica.<br />

Non ho invece un chiaro e nitido<br />

ricordo della musica che suggellò il<br />

momento della restituzione della luce<br />

ed è per questo che desidero <strong>so</strong>ttoporre<br />

all'analisi dei miei Fratelli<br />

Organisti, con il dovuto consen<strong>so</strong> dei<br />

MV, la possibilità di utilizzare come<br />

musica per l'<strong>Iniziazione</strong>, ed in particolare<br />

per il momento di restituzione<br />

alla luce, un CARMINA BURANA e più<br />

precisamente "O fortuna".<br />

Carmina Burana, mi fa piacere ricordare,<br />

significa esattamente "Canti di<br />

Benediktbeuern". Durante la secolarizzazione<br />

del 1803 un rotolo di pergamena,<br />

contenente circa duecento<br />

poesi e canzoni medievali, fu ritrovato<br />

nella biblioteca dell'antica abbazia<br />

di Benediktbeuern, l'antica Bura<br />

Sancti Benedicti, nell'Alta Baviera. Si<br />

trattava di poesie in latino medievale,<br />

versi in vernacolo medio alto tedesco<br />

con qualche infarinatura di dialetto<br />

francone di monaci e di chierici<br />

vaganti.<br />

Tutti i Carmina Burana furono musicati<br />

dal maestro Carl Orff (Monaco<br />

1895 - 1982) genio tardivo in controtendenza<br />

rispetto alla storia musicale,<br />

che era comunque riuscito a<br />

mantenere il proprio linguaggio<br />

intatto e scevro da ogni condizionamento<br />

esterno, pur dopo numerose<br />

deviazioni attraver<strong>so</strong> il romanticismo,<br />

l'impressionismo e lo studio<br />

limitativo delle opere pre-barocche<br />

di Monteverdi.<br />

…La cantata teatrale "O fortuna"<br />

venne strutturata sull'antica ricorrenza<br />

simbolica della ruota della<br />

fortuna. Ruota che dispensa ora la<br />

buona, ora la cattiva <strong>so</strong>rte. E' in<br />

<strong>so</strong>stanza la parabola della vita umana<br />

esposta a continui cambiamenti: per<br />

questo motivi c'è l'appello del coro<br />

della fortuna ("O Fortuna, velut Luna"<br />

- O Fortuna, come la Luna) che introduce<br />

e conclude la serie dei canti<br />

profani.<br />

La rappresentazione si divide in tre<br />

sezioni:<br />

Il rapporto dell'uomo con la natura,<br />

in particolare con il risveglio primaverile<br />

("Veris leta facies" - Il lieto<br />

volto della Primavera);<br />

Il rapporto tra l'uomo e i doni<br />

naturali che culminano nel vino ("in<br />

Taberna" - all'Osteria) (*)<br />

Il rapporto dell'uomo con l'amore<br />

("Amor volat undique" - L'amore vola<br />

dappertutto) rifles<strong>so</strong> di un'antica<br />

tradizione francese e borgognona.(**)<br />

I Carmina Burana costituiscono la più<br />

completa antologia di canti medievali<br />

di ispirazione goliardica ed uniscono<br />

versi di carattere prettamente morale<br />

e religio<strong>so</strong> a liriche d'amore e<br />

canti di taverna.<br />

Questa cantata trovo possa svolgere<br />

perfettamente il ruolo di elemento di<br />

confine tra la vita profana, caratterizzata<br />

da elementi quali la fortuna, il<br />

vino, l'amore, (l'oscurità) che si<br />

lascia alle spalle il candidato dopo la<br />

sua iniziazione e il percor<strong>so</strong> ver<strong>so</strong><br />

una vita retta e morale (la luce) che<br />

intraprende il fratello dopo aver<br />

ricevuto il segreto iniziatico.<br />

(Continua a pagina 2)


Il Foglio Mas<strong>so</strong>nico di Palermo<br />

Dissertazione... così: <strong>Musica</strong> e <strong>Iniziazione</strong><br />

(Continua da pagina 1) volubilità della vita umana esposta a<br />

Del resto gli stessi goliardi prospettano<br />

come unica <strong>so</strong>luzione per combattere<br />

la vita dis<strong>so</strong>luta, frivola e<br />

dissacrante, che loro stessi vivevano,<br />

il ritorno alla primitiva purezza<br />

della Chiesa e alla stretta osservanza<br />

del precetto evangelico.<br />

Le alterne vicende della buona e della<br />

cattiva <strong>so</strong>rte, evocate dalla cantata,<br />

pos<strong>so</strong>no trovare riscontro nel nostro<br />

dualismo tra il bianco e il nero. La<br />

ualunque testo narrativo della Q “Tradizione E<strong>so</strong>terica” antica,<br />

ed in particolar modo i Testi Sacri,<br />

agiscono molto spes<strong>so</strong> su più livelli:<br />

uno letterale e alcuni meta-letterali<br />

(morale, astrologico, numerico,<br />

allegorico, etc.).<br />

Questo tipo di scrittura polisemica,<br />

anche se già nell’antica Grecia si<br />

parlava di diversi livelli della scrittura,<br />

venne codificata nel Medioevo.<br />

Origene, ad es., individua un’ipotesi<br />

tripartita dei vari significati di un<br />

testo: “come l'uomo si compone di<br />

corpo, anima e spirito, così ogni<br />

avvenimento è dotato di sen<strong>so</strong> letterale,<br />

sen<strong>so</strong> morale (o tropologico),<br />

mentre il sen<strong>so</strong> perfetto è accessibile<br />

<strong>so</strong>lo allo spirito santo”.<br />

S. Agostino, Gregorio, Cassiano e<br />

altri svilupparono, invece, il sen<strong>so</strong><br />

quadruplice: storico o letterale,<br />

morale, allegorico, anagogico.<br />

Il pendant della Tradizione ebraica di<br />

una tale riflessione lo troviamo<br />

anche nel libro dello Zohar quando,<br />

con riferimento alle Sacre Scritture,<br />

recita: “le parole della Torah <strong>so</strong>no<br />

continui cambiamenti, per la Mas<strong>so</strong>neria<br />

può intendersi come proces<strong>so</strong><br />

catartico da pietre grezze e spigolose<br />

a pietre lucide e levigate.<br />

Se non ho male inte<strong>so</strong>, l'Illustrissimo<br />

e Venerabilissimo Gran Maestro della<br />

G.L.R.I. ritiene importante studiare<br />

l'evoluzione della Mas<strong>so</strong>neria nei<br />

tempi moderni. Quale miglior modo di<br />

cominciare questo studio partendo<br />

dall'analisi di alcune caratteristiche<br />

I Quattro Sensi della Scrittura e la loro importanza per il Mas<strong>so</strong>ne<br />

simili ad una mandorla. Cosa significa<br />

questo? Come una mandorla ha<br />

un guscio esterno e un cuore interno,<br />

cosi ogni parola della Torah<br />

contiene un fatto (ma asch), un<br />

midrash, un haggadah e un mistero<br />

(<strong>so</strong>d), ciascuno dei quali ha un significato<br />

più profondo di quello precedente”.<br />

Un Domenicano del XII secolo<br />

(Agostino di Dacia, morto nel 1282)<br />

sintetizza, in un famo<strong>so</strong> distico della<br />

tradizione medievale cristiana, questa<br />

teoria: “littera gesta docet,<br />

quid credas allegoria, moralis quid<br />

agas, quo tendas anagogia” … (La<br />

lettera insegna i fatti, l’allegoria che<br />

cosa credere, il sen<strong>so</strong> morale che<br />

cosa fare, e l’anagogia dove tendere).<br />

Il medesimo concetto, viene ripre<strong>so</strong><br />

(e sviluppato) tra il 1304 e il 1307, da<br />

Dante Alighieri, il quale, in un pas<strong>so</strong><br />

fondamentale del II libro del Convivio,<br />

espone la questione della presenza di<br />

quattro livelli di lettura e interpretazione<br />

di un testo scritto.<br />

Secondo Dante, il sen<strong>so</strong> letterale<br />

equivale al significato primo del<br />

Pagina 2<br />

peculiari e imprescindibili della vita<br />

profana, quali la fortuna o l'amore,<br />

con occhio da Mas<strong>so</strong>ne?<br />

(Hopps, MM)<br />

(*) Di questo carme, il più famo<strong>so</strong> dei<br />

"carmina potatoria" (carmi in onore<br />

del vino), riportiamo la versione<br />

integrale nella pagina seguente.<br />

(**) www.ilmusicante.net - Alessandro<br />

Romanelli<br />

testo, quello che ai segni linguistici fa<br />

corrispondere convenzionalmente<br />

oggetti e concetti del mondo. Il sen<strong>so</strong><br />

allegorico indica la possibilità di<br />

intendere un sen<strong>so</strong> recondito che<br />

allude per similitudini o simbologie<br />

(la “bella menzogna”) a un significato<br />

ulteriore. La terza possibilità interpretativa<br />

è quella della lettura morale,<br />

ovvero orientata a scoprire nel<br />

testo insegnamenti etici da seguire.<br />

Infine, il quarto e ultimo livello di<br />

significato rimanda al sen<strong>so</strong> anagogico,<br />

vale a dire l’individuazione di<br />

una corrispondenza tra fatti reali e<br />

verità spirituali, secondo quanto<br />

insegnano i testi biblici in cui i fatti<br />

narrati rimandano sempre a una<br />

Verità divina.<br />

Ma a noi Mas<strong>so</strong>ni cosa può interessare<br />

tutto questo ? Dobbiamo chiedercelo<br />

se vogliamo dare un sen<strong>so</strong><br />

e<strong>so</strong>tericamente valido ad ogni <strong>so</strong>llecitazione<br />

di carattere “speculativo”,<br />

altrimenti non avremmo fatto altro<br />

che puro e accademico nozionismo…<br />

Per far ciò ritengo sia necessario<br />

raccontarvi una breve storiella<br />

(Continua a pagina 3)<br />

O Fortuna<br />

“…La cantata teatrale<br />

"O fortuna" venne<br />

strutturata sull'antica<br />

ricorrenza simbolica<br />

della ruota della<br />

fortuna. Ruota che<br />

dispensa ora la buona,<br />

ora la cattiva <strong>so</strong>rte...”


Il Foglio Mas<strong>so</strong>nico di Palermo<br />

I quattro sensi della scrittura...<br />

(Continua da pagina 2) operaio, al contrario, sarebbe senza<br />

trovata su internet in un lavoro<br />

(autore il Ven.mo Fr. Bruno Gazzo)<br />

dal titolo “La Cattedrale Gotica e il<br />

Simbolismo Mas<strong>so</strong>nico”.<br />

“Si narra che un giorno un anziano<br />

signore fosse andato a visitare un<br />

cantiere dove si stava costruendo<br />

una Cattedrale e, visti tre operai che<br />

stavano tagliando le pietre, pose loro<br />

questa domanda: di che cosa ti stai<br />

occupando ? Il primo rispose: a<br />

guadagnarmi la vita. Il secondo: a<br />

tagliare la pietra. Il terzo: a costruire<br />

una Cattedrale.<br />

L'uomo si rese conto che aveva a che<br />

fare con tre per<strong>so</strong>ne fra loro molto<br />

differenti. Il primo lavorava per la<br />

<strong>so</strong>pravvivenza e non si interessava al<br />

mondo dei simboli. Il secondo era un<br />

buon tecnico che non si interrogava<br />

sul significato dell' opera. Il terzo<br />

dubbio diventato un Maestro, perchè<br />

pur lavorando alla pietra singola,<br />

aveva già la visione di tutta la Cattedrale<br />

che si innalzava ver<strong>so</strong> il cielo.<br />

Egli comprendeva bene come il suo<br />

semplice lavoro fosse finalizzato a<br />

realizzare un tutto armonico pregno<br />

di significato simbolico”.<br />

Ecco, questa è la "forma mentis" che<br />

il Mas<strong>so</strong>ne deve possedere per intraprendere<br />

correttamente il suo percor<strong>so</strong><br />

di conoscenza iniziatica, avendo<br />

sempre cura di farsi guidare dal<br />

metodo dei quattro sensi della scrittura:<br />

“La lettera insegna i fatti, l’allegoria<br />

che cosa credere, il sen<strong>so</strong><br />

morale che cosa fare e l’anagogia<br />

dove tendere”.<br />

Questo dei quattro sensi, è sicuramente<br />

il metodo di lavoro cui deve<br />

tendere il Mas<strong>so</strong>ne, ed in particolar<br />

Iniziative, Lavori e Spigolature Mas<strong>so</strong>niche...<br />

In Taberna<br />

(Carme potatorio goliardico del<br />

Medio Evo )<br />

In Taberna quando sumus,<br />

non curamus qui sit humus,<br />

sed ad ludum properamus<br />

cui semper insudamus.<br />

Quid agatur in Taberna,<br />

ubi nummus est picerna,<br />

hoc est opus ut queratur:<br />

si quid loquaer audiatur.<br />

Quidam ludunt, quidam bibunt,<br />

quidam in discrete vivunt.<br />

Sed in ludo qui morantur,<br />

ex his quidam denudantur,<br />

quidam ibi vestiuntur,<br />

quidam saccis induuntur.<br />

Ibi nullus timet mortem,<br />

sed pro Baccho mittunt <strong>so</strong>rtem.<br />

Primo pro nummata vini:<br />

ex hac bibunt libertini,<br />

semel bibunt pro captivis,<br />

post hec bibunt ter pro vivis,<br />

quater pro christianis cunctis,<br />

quinquies pro fidelibus defunctis,<br />

sexies pro <strong>so</strong>roribus vanis,<br />

septies pro militibus silvanis,<br />

octies pro fratribus perversis,<br />

novies pro monachis dispersis,<br />

decies pro navigantibus,<br />

undecies pro discordantibus,<br />

duodecies pro penitendibus,<br />

tredecies pro iter agentibus.<br />

Tam pro Papa quam pro Rege<br />

Bibunt omnes sine lege.<br />

Bibit hera, bibit herus,<br />

modo il Maestro Muratore, se vuole<br />

raggiungere interpretazioni e<strong>so</strong>tericamente<br />

“valide” della realtà ad egli<br />

circostante ed immanente; un metodo<br />

adatto <strong>so</strong>ltanto a chi occhi per<br />

vedere e orecchie per intendere...<br />

È un metodo progressivo, la cui<br />

rappresentazione grafica non può<br />

che essere la scala dritta di Giacobbe<br />

e del Quadro di <strong>Loggia</strong>, che a<br />

partire dal primo livello, quello letterale,<br />

chiave di acces<strong>so</strong> primaria ad<br />

ogni interpretazione, e per questo<br />

campo di applicazione di ogni strumento<br />

di analisi che serva ad una<br />

comprensione di base, ci conduce<br />

attraver<strong>so</strong> livelli sempre più complessi,<br />

al livello del vero Iniziato, il<br />

sen<strong>so</strong> “anagogico”, che ci spiega<br />

ciò ver<strong>so</strong> cui dobbiamo tendere: la<br />

Luce, il G.A.D.U. ... Ma questa è tutta<br />

un’altra storia …<br />

(Jo Benty MM)<br />

bibt miles, bibit clerus,<br />

bibit ille, bibit illa,<br />

bibit servus cum ancilla,<br />

bibit velox, bibit piger,<br />

bibit albus, bibit niger,<br />

bibit constans, bibit vagus,<br />

bibit rudis, bibit magus,<br />

bibit pauper et egrotus,<br />

bibit exul et ignotus,<br />

bibit puer, bibit canus,<br />

bibit praesul et decanus,<br />

bibit <strong>so</strong>ror, bibit frater<br />

bibit anus, bibit mater,<br />

bibit ista, bibit ille<br />

bibunt centum, bibunt mille.<br />

(Anonimo)<br />

Pagina 3<br />

N.B. Per la traduzione studiare il latino<br />

medievale.<br />

“La lettera insegna i<br />

fatti, l’allegoria che<br />

cosa credere, il sen<strong>so</strong><br />

morale che cosa fare<br />

e l’anagogia dove<br />

tendere...“


Il Il Foglio Foglio Mas<strong>so</strong>nico Mas<strong>so</strong>nico di di Palermo Palermo<br />

Palermo<br />

Progetto editoriale a cura della Logge di Palermo della G.L.R.I. - Fondato il 25.01.2001<br />

9 Febbraio 2006 D. C. / 6006 E. M. - XIII a G.L.R.I. c. – XI a I^ <strong>Loggia</strong> di Palermo c.<br />

Segreteria delle Logge<br />

Piazzetta P. Speciale, 4<br />

90134 Palermo<br />

Sede Rituale:<br />

Via P. Puglia, 2<br />

Palazzo Raffadali<br />

90134 Palermo<br />

Tel./Fax: 091-321767<br />

E-mail: fogliomas<strong>so</strong>nico@yahoo.it<br />

Le cinque Logge di Palermo<br />

Federico il Grande n. 95<br />

So Ham n. <strong>135</strong><br />

Hochma n. 182<br />

Malkuth n. 189<br />

Ziqqurat n. 192<br />

ome puoi pensare di essere C capo se non dai il buon esempio?<br />

Come puoi pensare di essere<br />

giudice se non rispetti le leggi? Come<br />

pensi di essere guida se non percorri<br />

la retta via? Riponi la tua arroganza!<br />

Opera nel giusto! Allora avrai rispetto.<br />

(Yhoshuà ben Yoseph)<br />

o non condivido affatto le tue I idee, ma <strong>so</strong>no disposto a lottare<br />

fino alla morte perché tu abbia la<br />

possibilità di esprimerle.<br />

(François Marie Arouet Voltaire)<br />

Infine vorrei dirvi… ...<br />

… che ades<strong>so</strong> siamo diventati<br />

tanti ed occorre che ci diamo delle<br />

regole ben precise per una serena e<br />

fattiva convivenza.<br />

A questo proposito, rivangando, nei<br />

miei vecchi ricordi liceali, non pos<strong>so</strong><br />

fare a meno di ricordare l'antico<br />

motto ciceroniano: Praecepta Iuris<br />

Haec Sunt: Honeste Vivere, Alterum<br />

Non Laedere, Suum Cuique<br />

Tribuere.<br />

Cari, vecchi, saggi Romani! In tre<br />

enunciati hanno indicato alle genti la<br />

via per il giusto vivere. Ma, ahimè!, se<br />

per assurdo rinascessero, quanta<br />

delusione proverebbero. Attenti a<br />

non fraintendermi, non voglio fare il<br />

moralista, anzi, <strong>so</strong>no convinto che le<br />

giuste regole si conoscono, <strong>so</strong>lo che<br />

si applicano in modo… per<strong>so</strong>nale, …<br />

in<strong>so</strong>mma secondo la propria convenienza.<br />

Vivere onestamente! Come si può<br />

aggrediti come siamo da tutte le<br />

parti?<br />

Non ledere i diritti altrui ! Davvero<br />

si può <strong>so</strong>ddisfare la propria brama di<br />

potere, la cieca ambizione, la mania<br />

di protagonismo e incontrollabile<br />

aspirazione ad essere as<strong>so</strong>lutamente<br />

“qualcuno” senza calpestare i diritti<br />

degli altri e senza invadere le altrui<br />

competenze?<br />

Dare a ognuno il suo ! Ma crediamo<br />

proprio che la nostra sia una <strong>so</strong>cietà<br />

meritocratica? Crediamo sinceramente<br />

che ad ognuno venga dato il<br />

posto giusto, il giusto potere e le<br />

giuste attribuzione secondo le proprie<br />

qualità?<br />

Beh, se rispondiamo di si, allora<br />

tanto vale affermare che le stelle del<br />

cielo <strong>so</strong>no le anime degli sceriffi<br />

morti, che risplendono per il valore!<br />

Se però la risposta è no, che cosa<br />

pensiamo di fare? Piangere o reagire?<br />

Fino ad ora abbiamo pianto,<br />

vogliamo da ades<strong>so</strong> provare a reagire?<br />

I<strong>so</strong>liamo chi non rispetta questi<br />

principi, denunziamolo e non permettiamogli<br />

più di far danno. Accogliamo<br />

benevolmente chi si ravvede e chi ha<br />

agito in buona fede, ma siamo severi<br />

con chi persiste. Se però ancora<br />

permettiamo a costui di agire impunemente,<br />

allora non c’è scusa: siamo<br />

suoi complici!<br />

(iò bonfi, MM)<br />

N.B.: Questa pubblicazione è da intendersi quale foglio di informazione interno ad u<strong>so</strong> esclusivo delle Logge<br />

della G.L.R.I.<br />

Sprazzi di Saggezza<br />

mare esperienze mi hanno A insegnato la suprema lezione<br />

di trattenere la rabbia. Se tenuta a<br />

freno può tramutarsi in una forza<br />

capace di smuovere il mondo. Non è<br />

che non mi arrabbi, è che non do<br />

sfogo alla mia rabbia. Coltivo la<br />

qualità della pazienza come assenza<br />

di rancore e, generalmente parlando,<br />

ci riesco. Come riesco a controllare<br />

la rabbia è una domanda inutile,<br />

perché è costume che ognuno deve<br />

coltivare e deve riuscire a formare<br />

attraver<strong>so</strong> la pratica costante.<br />

(Gandhi)

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