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università degli studi della tuscia di viterbo dipartimento di storia e ...

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Non mancarono opposizioni al nuovo co<strong>di</strong>ce in particolare relativamente alla parte che<br />

riguardava gli abusi dei ministri dei culti nell’esercizio delle loro funzioni che, stando a<br />

quanto <strong>di</strong>sposto dagli articoli 182 e 183, in caso <strong>di</strong> pubblico vilipen<strong>di</strong>o verso le<br />

istituzioni, le leggi o gli atti dell’autorità statale potevano essere puniti con la<br />

detenzione dai tre mesi ai due anni 83 . L’ostilità al co<strong>di</strong>ce si espresse in lettere e petizioni<br />

inviate ai parlamentari da parte <strong>di</strong> alti esponenti del clero 84 , tra le quali quella inviata dai<br />

vescovi e arcivescovi delle Marche in cui <strong>di</strong>chiarandosi« mossi dal dovere <strong>di</strong> tutelare,<br />

quanto è da Noi, la libertà e in<strong>di</strong>pendenza <strong>della</strong> Chiesa in Italia, cui si minacciano le più<br />

gravi offese nel nuovo co<strong>di</strong>ce penale, che Voi siete chiamati ad approvare» facevano<br />

appello ai deputati «affinché le sante ragioni <strong>della</strong> religione e <strong>della</strong> giustizia, e la<br />

salvezza e la prudenza, virtù proprie dei legislatori, vi inducano a respingere gli articoli<br />

che riguardano la chiesa e il sacro ministero. Evidentemente si attenta alla libertà e<br />

in<strong>di</strong>pendenza <strong>della</strong> Chiesa <strong>di</strong> Gesù Cristo; [...] si costituiscono giu<strong>di</strong>ci dei doveri<br />

sacerdotali magistrati civili affatto incompetenti invadendo una giuris<strong>di</strong>zione che<br />

unicamente spetta alla Chiesa […] Posta l’eguaglianza <strong>di</strong> tutti i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>nanzi alla<br />

legge è affatto ingiusto l’assoggettare il clero a leggi eccezionali […] Se si considerano<br />

poi le formole vaghe e indeterminate <strong>degli</strong> stessi articoli, tanto più si parrà la loro<br />

ingiustizia, ben potendo essi dare appiglio a qualunque arbitraria sentenza sugli abusi, <strong>di</strong><br />

cui siano accusati i sacri ministri [...] Né si <strong>di</strong>ca richiedere l’or<strong>di</strong>ne pubblico che si<br />

aggravi la severità delle leggi penali a freno del Clero in Italia, imperocché, a<br />

confessione <strong>degli</strong> stessi suoi nemici ed a testimonianza concorde de' magistrati, ceto non<br />

v’ha più soggetto alle leggi vigenti, esemplare per giunta nella sua rassegnazione a<br />

quelle che abolirono civilmente i suoi privilegi e lo privarono del suo patrimonio» 85 .<br />

Difendendosi dalla accuse Zanardelli spiegò alla Camera come le <strong>di</strong>sposizioni contro gli<br />

abusi del clero non fossero una novità assoluta, infatti, ve ne erano tracce già nel co<strong>di</strong>ce<br />

sardo del 1859.<br />

83 Cfr. Ibidem, pp. 163 – 182 a p. 176: «Si tratta chiaramente <strong>di</strong> delitti <strong>di</strong> opinione, la cui fattispecie è<br />

analoga a quella generale, dell’art 126 (vilipen<strong>di</strong>o delle istituzioni costituzionali), ma punita più<br />

gravemente. Destinatari delle norme appaiono i ministri dei culti in genere; ma in effetti, storicamente, le<br />

norme erano dettate in riferimento ai ministri <strong>della</strong> religione cattolica. Come tali, esse sono espressione<br />

<strong>della</strong> lotta che, durante e dopo il Risorgimento, e particolarmente dopo l’annessione <strong>di</strong> Roma al Ragno<br />

d’Italia, contrappose la Chiesa allo Stato».<br />

84 Cfr. ACS, PCM Gabinetto Crispi 1888, fasc. 1/7: Lettera del 20 maggio 1888 del Presidente Crispi<br />

inviata al Presidente <strong>della</strong> Camera in cui viene riportata la notizia <strong>di</strong> una petizione dei Car<strong>di</strong>nal Sanfelice<br />

e Capecelatro che, alla guida <strong>di</strong> un folto gruppo <strong>di</strong> vescovi del Regno, chiedevano ai Senatori e ai<br />

Deputati che fossero mo<strong>di</strong>ficati alcuni articoli del co<strong>di</strong>ce. Della petizione però nei documenti consultati<br />

non vi è traccia.<br />

85 Ivi lettera del 3 giugno 1888 dei vescovi delle Marche inviata alla Camera dei deputati.<br />

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