Giovanna Butrico - Metodologie Didattiche
Giovanna Butrico - Metodologie Didattiche Giovanna Butrico - Metodologie Didattiche
Letteratura e cibo “La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator, forbendola a' capelli del capo ch'elli avea di retro guasto.” (divina commedia,inferno,canto XXXIII v 1 ) Giovanna butrico 2°sanu
- Page 2 and 3: Apicio, "De Re Coquinaria" 230 d.c
- Page 4 and 5: La cena di Nasidieno Orazio Nell’
- Page 6 and 7: La cena di Trimalchione Petronio -
- Page 8 and 9: Opera Di Bartolomeo Scappi 1570 ope
- Page 10: Fine Giovanna Butrico 2° SANU
Letteratura e cibo<br />
“La bocca sollevò dal<br />
fiero pasto quel<br />
peccator, forbendola a'<br />
capelli del capo ch'elli<br />
avea di retro guasto.”<br />
(divina commedia,inferno,canto XXXIII v 1 )<br />
<strong>Giovanna</strong> butrico 2°sanu
Apicio, "De Re<br />
Coquinaria" 230 d.c<br />
Rappresenta un testo classico della<br />
letteratura gastronomica romana. I<br />
commensali di Roma Antica<br />
disponevano di numerosi prodotti<br />
provenienti da ogni parte dell'Impero.<br />
A dispetto delle tecniche di<br />
preparazione del cibo, sono i<br />
condimenti i veri protagonisti della<br />
cucina romana.<br />
IUS IN PISCE ELIXO<br />
Piper, ligusticum,<br />
cuminum, cepulam,<br />
origanum, nucleos,<br />
careotam, mel,<br />
acetum, liquamen,<br />
sinapi, oleum modice,<br />
ius calidum si velis,<br />
uvam passam.<br />
SALSA PER PESCE LESSO<br />
Pepe, ligustico, cumino,<br />
cipollina, origano, gherigli<br />
di noce, carota, miele,<br />
aceto, pesce, senape, olio<br />
con moderazione, brodo<br />
caldo se si vuole, uva<br />
passa.
La cena di Nasidieno<br />
Orazio 33 d.c<br />
“....dietro vengono i servi, recando<br />
su un vassoio enorme i quarti di una<br />
gru cosparsa abbondantemente di<br />
sale, con un po' di farro, un fegato<br />
d'oca bianca, ingrassata con fichi<br />
succulenti, e spalle di lepre<br />
squartate, che sono un piatto molto<br />
più gustoso di quando si mangiano<br />
insieme ai lombi. Ci vedemmo ancora<br />
servire petti di merlo arrosto e<br />
palombe scosciate, tutte<br />
ghiottonerie, se il padrone non ce ne<br />
avesse commentato ragioni e<br />
proprietà; ma noi ci vendicammo,<br />
dandoci alla fuga, senza assaggiare<br />
boccone di sorta, come se vi avesse<br />
alitato sopra Canidia, più velenosa<br />
dei serpenti africani.”
La cena di Nasidieno<br />
Orazio<br />
Nell’VIII satira di Orazio, tratta dal<br />
libro II, emerge in maniera<br />
particolarmente evidente come il<br />
banchetto, momento di festa e di<br />
incontro, nonché pasto principale della<br />
giornata, possa trasformarsi in<br />
un’occasione di ostentazione delle<br />
ricchezze e del prestigio sociale del<br />
padrone di casa. I cibi che Nasidieno<br />
offre non compaiono di frequente sulle<br />
tavole romane, inoltre sono presentati in<br />
modo spettacolare e scenografico.<br />
Ciascun piatto è accompagnato dalle<br />
spiegazioni non richieste (e quindi<br />
inopportune) del padrone di casa,<br />
riguardo la preparazione, la provenienza<br />
e le peculiarità delle pietanze.
La cena di Trimalchione<br />
Petronio – Satyricon 1 secolo d.c<br />
..Frattanto cominciano a servire un<br />
antipasto scelto e abbondante . Nel<br />
mezzo del vassoio degli antipasti si<br />
levava un asinello di bronzo corinzio<br />
con due bisacce piene , l’ una, di olive<br />
bianche, l’ altra, di olive nere. Sopra<br />
l’asinello, a mo’ di tetto, c’ erano due<br />
piatti sul cui margine si vedevano<br />
incisi il nome di Trimalchione e<br />
l’indicazione del .loro peso in argento.<br />
Graziosi ponticelli, saldati l’uno all’<br />
altro , sostenevano ghiri conditi con<br />
miele e papavero. C’ erano anche<br />
salsicce calde su di una graticola d’<br />
argento e, sotto la graticola, prugne di<br />
Siria e chicchi di melograni ad imitare<br />
la brace. ...
La cena di Trimalchione<br />
Petronio - Satyricon<br />
Tra un'avventura e<br />
l'altra, Encolpio,<br />
Eumolpo e Gitone<br />
vengono invitati ad una<br />
cena in casa del<br />
ricchissimo liberto<br />
Trimalcione. Quando<br />
ormai sono tutti a<br />
tavola, entra<br />
Trimalcione ed ha inizio<br />
la cena. Questa è<br />
costituita da<br />
un'interminabile serie<br />
di portate, una più<br />
stravagante dell'altra,<br />
presentate con una<br />
coreografia<br />
stucchevolmente<br />
teatrale e bizzarra.
Opera<br />
Di Bartolomeo Scappi<br />
Per fare Crostata d'alici salate di Scappi<br />
Farina–burro–acqua–alici (filetti d’acciuga)–formaggio<br />
grattugiato–uova–sale–pepe<br />
Preparazione<br />
Pulite delle acciughe, lavatele bene ed asciugatele.<br />
Disponete della farina a fontana, mettendovi al centro del<br />
burro ammorbidito tagliato a pezzettini, una presa di sale e<br />
un po’ d’acqua tiepida.<br />
Impastate e senza lavorare troppo fate una palla che<br />
avvolgerete in un tovagliolo lasciandola riposare un paio d’ore.<br />
Preparate un composto con del formaggio grattugiato, delle<br />
uova, una presa di pepe, amalgamando bene il tutto.<br />
Con l’impasto fate una sfoglia non troppo sottile e foderateci<br />
una tortiera, dove verserete all’interno il ripieno decorando<br />
con i filetti di acciughe. Infornate la torta e servitela<br />
tiepida o anche fredda.
Opera<br />
Di Bartolomeo Scappi<br />
1570 opera che dimostrò di essere il<br />
trattato più maturo sulle esperienze<br />
culinarie della civiltà rinascimentale<br />
italiana. Nella sua opera Scappi si rivela un<br />
riformatore sotto tutti i punti di vista.<br />
Non si limita a semplici stufati e bolliti,<br />
ma applica tecniche più raffinate come la<br />
marinata, farcisce torte salate con<br />
carciofi, piselli o altre verdure, e riempie i<br />
dolci con ricotta o formaggio tenero.<br />
Bartolomeo fece conoscere alla<br />
gastronomia italiana del Rinascimento<br />
anche un altro campo, quello della<br />
'credenza', vale a dire i piatti freddi: dalle<br />
sfogliate ripiene alle salsicce, fino ai<br />
molluschi e agli antipasti abbinati con i<br />
dolci.
SITOGRAFIA<br />
● Apicio de re coquinaria ( Visitato il 15/05/2010)<br />
http://www.bibliolab.it/I%20Romani%20a%20tavola/ricette%20di<br />
%20Apicio.htm<br />
http://it.wikipedia.org/wiki/Apicio<br />
● La cena di Nasidieno orazio (Visitato il 15/05/2010)<br />
http://www.bibliolab.it/I%20Romani%20a%20tavola/orazio.htm<br />
http://www.ted.scuole.provincia.modena.it/progetti/alimentazi<br />
one/La%20cena%20di%20Nasidieno.htm<br />
● La cena di trimalcione Petronio (visitato il 16/05/2010)<br />
http://www.bibliolab.it/I%20Romani%20a%20tavola/petronio.htm<br />
http://www.mlt.it/collegamenti/cdromLu/trimal.htm<br />
● Opera di Bartolomeo Scappi (visitato il 27/05/2010)<br />
http://www.cookaround.com/cucina/lastoria/scappi.php<br />
http://www.taccuinistorici.it/ita/ricette/moderna/bsfiziosita<br />
'/Per-fare-Crostata-dalici-salate-di-Scappi.html
Fine<br />
<strong>Giovanna</strong> <strong>Butrico</strong> 2° SANU