Numero 12 - Pilo Albertelli
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per un uomo. Non è obbligatorio che sia una<br />
donna».<br />
«Oh, chiudi il becco, per una volta» borbottò<br />
Parker.<br />
Se fosse stato certo che era gelosia della donna<br />
per cui lavorava, sarebbe stato contento,<br />
ma era più probabile che lei si preoccupasse<br />
del peccato che ne sarebbe conseguito se lui e<br />
la padrona si fossero piaciuti. Le aveva detto<br />
che era una bionda, giovane e prosperosa: in<br />
realtà aveva quasi settant'anni ed era troppo<br />
rinsecchita per interessarsi a qualcosa, se non<br />
a farlo sgobbare il più possibile. A volte capitava<br />
che una vecchia si attaccasse a un giovane,<br />
specie se era un bel ragazzo, come Parker<br />
riteneva di essere, ma quella lo guardava<br />
esattamente come guardava il suo vecchio<br />
trattore: come se dovesse rassegnarsi a lui<br />
perché non aveva di meglio. Il secondo giorno<br />
che Parker lo guidava, il trattore gli si era<br />
bloccato, e la vecchia l'aveva spedito a potare<br />
i cespugli, dicendo con la bocca torta al negro:<br />
«Tutto quello che tocca rompe». L'aveva<br />
anche pregato di tenere la camicia addosso,<br />
quando lavorava; Parker se l'era tolta anche<br />
se la giornata non era calda, ed era tornato a<br />
infilarsela con riluttanza.<br />
La brutta donna che Parker. aveva sposato<br />
era la sua prima moglie. Aveva avuto altre<br />
donne, ma non aveva mai pensato di far le<br />
cose legalmente. La prima volta: l'aveva vista<br />
una mattina che il furgoncino gli si era guastato,<br />
sulla provinciale. Era riuscito a toglierlo<br />
dalla strada e a spingerlo in un cortile accuratamente<br />
spazzato dove sorgeva una casetta<br />
di due stanze con la vernice scrostata.<br />
Scese, aprì il cofano e cominciò a studiare il,<br />
motore. Parker aveva un sesto senso che l'avvertiva<br />
se nelle vicinanze c'era una donna che<br />
lo guardava, Era curvo sul motore. da qualche<br />
minuto quando cominciò a sentire un pizzicorino<br />
al collo. Diede un'occhiata al cortile<br />
deserto e alla veranda della casa. Doveva esserci<br />
una donna, poco distante, invisibile dietro<br />
una macchia di caprifoglio o in casa, a<br />
spiarlo dalla finestra.<br />
Di botto, Parker si mise a saltare su e giù e ad<br />
agitare una mano come se gli fosse stata<br />
schiacciata dal meccanismo. Poi si piegò in<br />
due, premendosi la mano sul petto con l'altra.<br />
«Maledizione!» urlò. «Cristo ladro Vacca<br />
boia» E continuò a ripetere le stesse bestemmie<br />
senza sosta, a voce altissima.<br />
Senza preavviso, un terribile artiglio irsuto lo<br />
colpì alla guancia, e Parker cadde all'indietro,<br />
sul cofano. «Non si dicono sconcezze, qui!»<br />
strillò una voce al suo fianco.<br />
Parker aveva la vista così confusa che per un<br />
attimo pensò di esser stato aggredito da una<br />
creatura ultraterrena, un gigantesco angelo<br />
dagli occhi di falco, che brandiva un'arma<br />
implacabile. Quando gli si snebbiò la vista, si<br />
trovò davanti una ragazza lunga e tutt'ossa,<br />
con una scopa in pugno.<br />
«Mi sono fatto male alla mano» si lamentò<br />
Parker. «Mi sono fatto male alla mano!» Si<br />
era tanto scaldato da dimenticarsi che non si<br />
era fatto male alla mano. «Forse è rotta» concluse<br />
ringhiando, sebbene avesse ancora la<br />
voce malferma.<br />
«Vediamola» disse la ragazza, in tono di comando.<br />
Parker tese la mano e lei si avvicinò a<br />
guardarla. Sul palmo non c'erano segni: la<br />
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