17.06.2013 Views

Numero 12 - Pilo Albertelli

Numero 12 - Pilo Albertelli

Numero 12 - Pilo Albertelli

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

te, ma di cui avvertiva ancora la forza di penetrazione.<br />

Sotto quello sguardo si sentiva<br />

trasparente come l'ala di una mosca.<br />

L'artista dei tatuaggi gli aveva detto di non<br />

andare da lui prima delle dieci di mattina, ma<br />

quando arrivò, all'ora fissata, lo trovò seduto<br />

per terra nell'andito buio, ad aspettarlo. Appena<br />

sveglio, Parker aveva deciso che una<br />

volta finito il tatuaggio non l'avrebbe nemmeno<br />

guardato, che tutte le sue impressioni del<br />

giorno e della notte prima erano quelle di un<br />

pazzo e che avrebbe ricominciato a comportarsi<br />

secondo il suo sano buon senso.<br />

L'artista riprese da dove aveva smesso. «Una<br />

cosa, vorrei sapere» disse a un certo punto,<br />

mentre lavorava alla schiena di Parker.<br />

«Perché vuole avere addosso questa immagine?<br />

Si è dato alla religione? Vuole salvarsi<br />

l'anima?» domandò, in tono canzonatorio.<br />

Parker si sentiva la gola secca e salata.<br />

«Nooo, me ne sbatto, io, di quelle fesserie»<br />

dichiarò. «Un uomo che non è capace di salvarsi<br />

da solo mi fa ridere.» Le parole sembrarono<br />

uscirgli dalla bocca come fantasmi ed<br />

evaporare immediatamente, come se non le<br />

avesse mai pronunciate.<br />

«Allora perché... »<br />

«Ho sposato una donna redenta» spiegò Parker.<br />

«E ho fatto male. Dovrei piantarla. Ha<br />

avuto la bella idea di restare incinta.»<br />

«Peccato» disse l'artista. «Allora è stata lei a<br />

farle fare questo tatuaggio.»<br />

«Nooo. Lei non ne sa niente. E una sorpresa.»<br />

«Pensa che le piacerà e che la lascerà in pace<br />

per un po'?»<br />

«Non potrà farne a meno. Non potrà dire che<br />

non le garba la faccia di Dio.» Parker decise<br />

che aveva già raccontato abbastanza dei fatti<br />

suoi all'artista. Gli artisti andavano benissimo,<br />

se stavano al loro posto, ma non gli piaceva<br />

che mettessero il naso negli affari della<br />

gente normale. «Stanotte non ho dormito»<br />

disse. «Penso che dormirò un po' adesso.»<br />

Questo chiuse la bocca all'artista, ma non<br />

portò il sonno a Parker. Se ne stava bocconi,<br />

immaginando Sarah Ruth che rimaneva senza<br />

parole, folgorata dalla faccia sulla sua schiena,<br />

e ogni tanto quella fantasia era interrotta<br />

dalla visione dell'albero incendiato, con la<br />

scarpa che vi bruciava sotto.<br />

L'artista lavorò fin quasi alle quattro, senza<br />

pausa per il pranzo, senza praticamente staccare<br />

l'ago elettrico, se non per asciugare i colori<br />

che sgocciolavano dalla schiena di Parker.<br />

Alla fine il tatuaggio fu terminato.<br />

«Adesso può andare a guardarlo» disse.<br />

Parker si rizzò a sedere, ma rimase sull'orlo<br />

del tavolo.<br />

L'artista era soddisfatto della sua opera e voleva<br />

che Parker la vedesse subito, ma Parker<br />

continuava a star seduto sull'orlo del tavolo,<br />

con aria assente.<br />

«Che le prende?» domandò l'artista. «Vada a<br />

guardarlo.»<br />

«Sto benone» ribatté Parker, improvvisamente<br />

bellicoso. «Il tatuaggio non scappa. Quando<br />

vorrò guardarlo sarà ancora lì.» Prese la<br />

camicia e cominciò a infilarsela con precauzione.<br />

17

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!