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Numero 12 - Pilo Albertelli

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Parker passò la notte su una branda alla missione<br />

cristiana Porto di luce. Aveva scoperto<br />

che erano quelli i posti migliori per alloggiare<br />

in città, perché erano gratuiti e fornivano anche<br />

un pasto, per quanto misero. Si accaparrò<br />

l'ultima branda disponibile e, dato che era a<br />

piedi nudi, accettò un paio di scarpe usate che<br />

nella confusione infilò per andare a letto: era<br />

ancora scosso per tutto quello che gli era ca-<br />

pitato. Rimase sveglio tutta la notte, nel lungo<br />

dormitorio pieno di brande, ciascuna col<br />

suo carico gibboso. L'unica luce veniva da<br />

una croce fosforescente, che splendeva in<br />

fondo allo stanzone. L'albero allungò di nuo-<br />

vo i rami per afferrarlo, poi s'incendiò di colpo;<br />

la scarpa bruciava tranquillamente, per<br />

conto suo; gli occhi, nel libro, gli dicevano<br />

chiaro: «Torna indietro!» ma non emettevano<br />

alcun suono. Parker non avrebbe voluto essere<br />

in quella città, in quel Porto di luce, in quel<br />

letto da solo. Con sconsolato ardore, desiderava<br />

la vicinanza di Sarah Ruth. La sua lingua<br />

tagliente e i suoi occhi a punteruolo era-<br />

no il solo conforto che riuscisse a immaginare,<br />

e venne alla conclusione che lo stava perdendo.<br />

Gli occhi di Sarah Ruth gli sembravano<br />

docili e indecisi, al confronto di quelli del<br />

libro, che non riusciva a ricordare esattamen-<br />

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