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Numero 12 - Pilo Albertelli

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ché, oltre .ad ascoltare come gli sarebbe andata<br />

davanti al tribunale di Dio, se non avesse<br />

cambiato vita. Quando poteva, interrompeva<br />

quelle tirate con racconti sulla ragazza prosperosa<br />

per la quale lavorava. «Signor Parker»<br />

gli aveva detto «io l'ho assunta per la<br />

sua intelligenza.» (E aveva soggiunto: «E allora<br />

perché non se ne serve?».)<br />

«E avresti dovuto vedere che faccia ha fatto<br />

la prima volta che mi ha visto senza camicia»<br />

raccontava. «Signor Parker» mi ha detto «lei<br />

è un arazzo ambulante!» E questa era stata,<br />

effettivamente, l'osservazione della padrona,<br />

però gliel'aveva fatta con la bocca torta.<br />

L'insoddisfazione di Parker aumentò a tal<br />

punto che non ci fu più mezzo di contenerla,<br />

all'infuori, di un tatuaggio. E bisognava farlo<br />

sulla schiena, per forza. Un'ispirazione nebulosa<br />

e informe cominciò a mulinargli nella<br />

mente. Immaginava di farsi fare un tatuaggio<br />

al quale Sarah Ruth non<br />

avrebbe potuto resistere,<br />

un soggetto religioso.<br />

Pensò a un libro<br />

aperto, con la scritta<br />

SACRA BIBBIA tatuata<br />

sotto, e un versetto<br />

autentico, a caratteri di<br />

stampa, sulla pagina.<br />

Per un po', questa gli<br />

parve l'idea risolutiva,<br />

poi cominciò a immaginare<br />

Sarah Ruth che diceva:<br />

«Ma non ce l'ho<br />

già, una vera Bibbia?<br />

Cosa credi, che voglia<br />

leggere all'infinito lo<br />

stesso versetto, .quando posso leggerla tutta?».<br />

Aveva bisogno di qualcosa di meglio<br />

della Bibbia! Ci pensava tanto che cominciò<br />

a perdere il sonno. Peso, ne stava già perdendo,<br />

perché Sarah Ruth si limitava a buttare il<br />

cibo nella pentola e a lasciarlo bollire. Il fatto<br />

di non sapere di sicuro perché continuasse a<br />

vivere con una donna brutta, incinta e pessima<br />

cuoca, lo rendeva grandemente nervoso e<br />

irritabile, egli venne un piccolo tic a una<br />

guancia.<br />

Un paio di volte, si scoprì a voltarsi di scatto,<br />

come se qualcuno lo pedinasse. Uno dei suoi<br />

nonni era finito al manicomio statale, sia pure<br />

dopo i settantacinque anni. Ma per quanto<br />

urgente fosse in lui il bisogno di un nuovo<br />

tatuaggio, era altrettanto urgente trovare<br />

quello giusto, che avrebbe messo al tappeto<br />

Sarah Ruth. Più rimuginava, più gli occhi gli<br />

s'incavavano e assumevano un'espressione<br />

tormentata. La vecchia per la quale lavorava<br />

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