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Numero 12 - Pilo Albertelli

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vanità, anche dopo averlo sentito bestemmiare,<br />

anche dopo avergli domandato se la sua<br />

anima fosse salva ed essersi sentita rispondere<br />

che lui non vedeva niente di particolare da<br />

cui bisognasse salvarla. Quella volta, Parker,<br />

ispirato, aveva aggiunto: «Sarei salvo se tu<br />

mi baciassi».<br />

Lei aveva aggrottato la fronte.<br />

«Quella non è salvezza» aveva precisato.<br />

Poco tempo dopo, accettò di fare una passeggiata<br />

in furgoncino. Parker si fermò in una<br />

strada deserta e le propose di andare a<br />

sdraiarsi nel cassone.<br />

«No, finché non saremo sposati» disse lei,<br />

tranquilla.<br />

«Oh, non è necessario sposarsi» ribatté Parker.<br />

Quando fece il gesto di afferrarla, lei lo respinse<br />

con tanta forza che la portiera si staccò<br />

e lui si trovò a terra, piatto sulla schiena. In<br />

quell'istante, decise di non aver più niente a<br />

che fare con lei.<br />

Si sposarono all'ufficio di stato civile, perché<br />

Sara Ruth giudicava le chiese idolatre. Parker<br />

non aveva opinioni in merito. L'ufficio era<br />

tappezzato di scatole d'archivio di cartone e<br />

di registri dai quali spuntavano striscioline di<br />

carta gialla impolverata. L'ufficiale di stato<br />

civile era una vecchia dai capelli rossi che era<br />

in carica da quarant'anni e aveva un'aria polverosa<br />

come i suoi libri. Li sposò da dietro la<br />

grata di una scrivania verticale e quando ebbe<br />

finito disse, con voce squillante: «Tre dollari<br />

e cinquanta, e finché morte non vi divida». E<br />

compilò fragorosamente' dei moduli con la<br />

macchina per scrivere.<br />

Il matrimonio non cambiò d'una virgola Sarah<br />

Ruth e rese Parker ancora più tetro. Tutte<br />

le mattine decideva che ne aveva abbastanza<br />

e che la sera non sarebbe tornato a casa, e tutte<br />

le sere. tornava. Ogni volta che pensava di<br />

non farcela più, Parker si faceva fare un tatuaggio<br />

nuovo, ma ormai l'unica superficie<br />

libera che gli restava era la schiena. Per guardare<br />

un tatuaggio sulla schiena, avrebbe dovuto<br />

prendere due specchi e mettersi nel mezzo,<br />

in una certa posizione, e questo gli sembrava<br />

un ottimo sistema per far la figura<br />

dell'imbecille. Sarah Ruth, che se avesse avuto<br />

buon senso avrebbe potuto godersi il tatuaggio<br />

sulla schiena, non voleva nemmeno<br />

guardare quelli che. aveva altrove. Quando<br />

lui cercava di farle notare i particolari più importanti,<br />

chiudeva gli occhi, ben stretti, e gli<br />

voltava anche la schiena. Fuorché al buio pesto,<br />

preferiva che stesse vestito, e con le maniche<br />

della camicia tirate giù.<br />

«Davanti al tribunale di Dio, Gesù ti domanderà:<br />

"Che cos'hai fatto nella tua vita, oltre a<br />

riempirti di disegni su tutto il corpo?"» gli<br />

diceva.<br />

«Non me la dai a bere» rispondeva Parker.<br />

«Tu hai paura che la bella .ragazzona prosperosa<br />

per la quale lavoro s'incapricci di me e<br />

mi dica: "Andiamo, signor Parker, andiamo<br />

a ... "»<br />

«Tu tenti il peccato» replicava lei «e davanti<br />

al tribunale di Dio ti toccherà rispondere anche<br />

di questo. Dovresti tornare a vendere i<br />

frutti della terra.»<br />

Quando era a casa, Parker non faceva gran-<br />

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