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LEVITICO - Casa Editrice HILKIA

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Levitico 1:10-17 4<br />

Gli olocausti<br />

dopo che le zampe e le interiora erano<br />

state lavate con acqua (vv. 6-9). Ma qualcuno<br />

potrebbe dire: «Perché questo<br />

spreco?» (Mt 26:8, NR). Perché tutta<br />

quella buona carne che poteva essere donata<br />

ai poveri affamati doveva essere bruciata<br />

e ridotta in cenere? Prima di tutto<br />

perché questa era la volontà di Dio e non<br />

spetta a noi obbiettare. Se il sacrificio veniva<br />

bruciato per dare onore a Dio, per<br />

sottomissione alla sua volontà e per simboleggiare<br />

delle benedizioni spirituali,<br />

tutto era utilizzato al meglio perché rispondeva<br />

allo scopo per cui era stato<br />

creato, piuttosto che se fosse stato usato<br />

come cibo per gli uomini. È errato pensare<br />

che ciò che viene offerto a Dio sia<br />

una perdita. Inoltre, il fuoco del sacrificio<br />

può ben simboleggiare le intense sofferenze<br />

di Gesú e la devozione con la quale,<br />

come con un fuoco sacro, i cristiani devono<br />

offrire a Dio tutto il loro essere: spirito,<br />

anima e corpo.<br />

8. L’offerta viene definita di soave<br />

odore (v. 9) davanti al Signore. Di per sé<br />

la carne che brucia non dà un buon odore,<br />

ma questa, essendo oggetto di ubbidienza<br />

a un comando divino, ed essendo tipo di<br />

Cristo, era gradita a Dio: in tal modo egli<br />

non solo era riconciliato con colui che faceva<br />

l’offerta, ma prendeva diletto in tale<br />

riconciliazione. Il Signore vi prendeva diletto,<br />

cosí come si riposava dalle opere<br />

della creazione (Es 31:17) e se ne rallegrò<br />

(Sl 104:31). L’offerta che Cristo fece di se<br />

stesso a Dio fu un profumo d’odor soave<br />

(Ef 5:2) e i sacrifici spirituali dei cristiani<br />

sono accettevoli a Dio (1 P 2:5).<br />

1:10-17<br />

Qui abbiamo le norme riguardanti gli<br />

olocausti di ovini e uccelli. Le persone del<br />

ceto medio che non erano in condizione<br />

di offrire un giovenco, potevano portare<br />

una pecora oppure una capra. E quelli piú<br />

poveri che non potevano nemmeno questo,<br />

potevano offrire a Dio anche una tortora<br />

o un piccione. Sia nella legge, sia<br />

nell’Evangelo, come anche nella sua<br />

provvidenza, Dio si preoccupa dei poveri.<br />

È da notare che gli animali designati per i<br />

sacrifici erano tra le piú mansuete, tenere<br />

e innocue, forse per rappresentare l’innocenza<br />

e l’umiltà che sarebbero state in<br />

Cristo, ma anche per insegnarci come<br />

queste sono le virtú che debbono caratterizzare<br />

i cristiani. Vengono date istruzioni<br />

riguardanti:<br />

1. Gli olocausti di ovini (v. 10). Le procedure<br />

erano quasi del tutto identiche a<br />

quelle relative ai giovenchi, tranne che<br />

per la disposizione che il sacrificio fosse<br />

scannato dal lato settentrionale dell’altare,<br />

ossia a nord. Questa regola, sebbene<br />

espressa solo in questo versetto, è probabile<br />

che dovesse essere osservata anche<br />

nel caso precedente, come in tutti gli altri<br />

sacrifici. Forse da quel lato dell’altare<br />

c’era piú spazio per i movimenti dei sacerdoti?<br />

Anticamente si usava dire che «il<br />

tempo bello viene dal nord» e che «il<br />

vento del nord porta via la pioggia».<br />

Attraverso quei sacrifici si spazzavano<br />

via le tempeste dovute all’ira di Dio e si<br />

faceva risplendere la luce dell’approvazione<br />

divina, il che è molto piú gradevole<br />

della giornata piú bella e luminosa.<br />

2. Gli olocausti di uccelli. Potevano essere<br />

tortore (in tal caso, dicono gli ebraisti,<br />

dovevano essere adulte) oppure piccioni<br />

(in questo caso, giovani piccioni).<br />

All’altare di Dio si doveva portare ciò che<br />

sarebbe stato piú gradito sulla tavola degli<br />

uomini. Nell’offrire questi uccelli:<br />

(a) La testa doveva essere spiccata (v.<br />

15) che secondo alcuni interpretano come<br />

se dovesse essere completamente staccata,<br />

mentre secondo altri doveva essere<br />

tagliata solo quanto bastava per uccidere<br />

il volatile, lasciandola attaccata al resto<br />

del corpo. La prima ipotesi, però, sembra<br />

la piú probabile visto che la testa si bruciava<br />

per prima.<br />

(b) Il sangue doveva essere fatto scorrere<br />

sopra uno de’ lati dell’altare (v. 15).<br />

(c) I rifiuti venivano gettati nel luogo<br />

delle ceneri insieme alle piume (v. 16).<br />

(d) Il corpo doveva essere spaccato,<br />

cosparso di sale e quindi bruciato sull’altare<br />

(v. 17). Gli ebraisti ritengono che il

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