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LEVITICO - Casa Editrice HILKIA

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I sacrifici per il peccato 13<br />

Levitico 4:13-21<br />

teriori. Si insegnava altresí a crocifiggere<br />

la carne, in conformità alla morte di<br />

Cristo.<br />

5. La testa e il corpo della vittima,<br />

completamente scuoiato, dovevano essere<br />

trasportati fuori dal campo, in un certo<br />

luogo designato all’uopo, e lí, bruciati e<br />

ridotti in cenere (vv. 11, 12). Questo rappresentava<br />

in maniera molto significativa:<br />

(a) L’effetto del pentimento, che consiste<br />

nel rifiutare il peccato, come cosa detestabile.<br />

Coloro che si sono realmente<br />

ravveduti dicono ai loro idoli: «Vai via di<br />

qui, che cosa ho piú a che fare con gli<br />

idoli?». L’offerta per il peccato è chiamata<br />

peccato. Dei nostri peccati, dobbiamo<br />

fare esattamente quello che essi ne<br />

facevano: il corpo del peccato dev’essere<br />

distrutto (Ro 6:6).<br />

(b) Il beneficio della remissione.<br />

Quando Dio perdona, il peccato viene annullato,<br />

«si cercherà l’iniquità d’Israele,<br />

ma essa non sarà piú, e i peccati di Giuda,<br />

ma non si troveranno» (Gr 50:20).<br />

L’apostolo tiene particolarmente conto di<br />

questa cerimonia, e la applica a Cristo<br />

(cfr. Eb 13:11-13), che soffrí fuori dal<br />

campo, nel luogo del teschio, dove le ceneri<br />

degli uomini morti erano sparse<br />

come quelle che provenivano dall’altare<br />

(vv. 2-13).<br />

4:13-21<br />

Questa è la legge relativa all’espiazione<br />

di una colpa commessa da tutta la<br />

nazione, realizzata mediante un’offerta<br />

per il peccato. Se i leader spingevano il<br />

popolo a peccare, quando poi il peccato<br />

veniva scoperto si doveva portare un’offerta<br />

affinché l’ira di Dio non si abbattesse<br />

sull’intero popolo. Osserviamo:<br />

1. È possibile che la chiesa sbagli e che<br />

i suoi leader la inducano in errore. Qui si<br />

suppone che l’intera congregazione potesse<br />

peccare per ignoranza. Tuttavia, Dio<br />

continuerà ad avere un suo popolo sulla<br />

terra, la Chiesa, perché egli non ha mai<br />

detto che essa sarebbe stata infallibile durante<br />

il suo pellegrinaggio terrestre.<br />

2. Quando si doveva offrire un sacrifi-<br />

cio per l’intera assemblea gli anziani (almeno<br />

tre di loro) – in qualità di guide e<br />

rappresentati del popolo – dovevano stendere<br />

le mani sulla testa dell’animale<br />

stesso. Ora, supponiamo che il popolo<br />

avesse presuntuosamente legittimato il<br />

peccato al punto che questo si fosse diffuso<br />

tra loro, e che solo in un secondo<br />

tempo, dopo un accurato esame, il popolo<br />

abbia preso coscienza dei propri peccati.<br />

In questo caso, il fatto che tale usanza –<br />

ricevuta forse per tradizione – fosse diffusa<br />

e ritenuta legittima, non li giustificava,<br />

ma piuttosto si rendeva necessario<br />

un sacrificio affinché potesse esserci l’espiazione<br />

di tali peccati. Questo ci fa<br />

comprendere che spesso assumiamo un<br />

certo atteggiamento e usiamo certe parole<br />

che a noi sembrano innocui, mentre invece<br />

portano con sé del peccato che attirerà<br />

l’ira di Dio. In ogni caso ciò riguarda<br />

anche gli anziani che sono tenuti a preoccuparsi<br />

per un genuino risveglio spirituale<br />

e a intercedere per il popolo affinché ottengano<br />

il perdono di Dio (Gl 2:16; 2 Cr<br />

7:14).<br />

3. Anche del sangue di questo sacrificio<br />

per il peccato, come di quello del precedente,<br />

si doveva fare aspersione sette<br />

volte davanti all’Eterno (v. 17). La virtú<br />

purificatrice del sangue di Cristo era adeguatamente<br />

spiegata e rappresentata dall’aspersione<br />

che doveva essere fatta sette<br />

volte. Sette è numero di perfezione, e Dio,<br />

dopo aver creato il mondo in sei giorni, si<br />

riposò il settimo; quindi, questo significa<br />

la perfetta opera di soddisfazione fatta da<br />

Cristo e la completa purificazione delle<br />

anime dei fedeli, per effetto di tale risarcimento<br />

(cfr. Eb 10:14). Allo stesso modo<br />

il sangue doveva mettersi sui corni dell’altare<br />

dei profumi, e questo ci ricorda le<br />

parole del profeta: il peccato di Giuda …<br />

è scolpito …sui corni de’ vostri altari (Gr<br />

17:1). Se non avessero abbandonato i loro<br />

peccati, il fatto di mettere sui loro altari il<br />

sangue delle offerte invece di rimuovere<br />

la colpa, non avrebbe fatto altro che renderla<br />

ancora piú gravosa sull’offerente,<br />

perpetuandone la memoria e rimanendo

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