Relazione previsionale e programmatica - Provincia di Vercelli
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Analisi quali - quantitative degli utenti destinatari dei servizi e<br />
<strong>di</strong>mostrazione dei proventi iscritti per le principali risorse in rapporto alle<br />
tariffe per i servizi stessi nel triennio.<br />
L’Ente non fornisce servizi a domanda in<strong>di</strong>viduale.<br />
Per alcune autorizzazioni e per spese <strong>di</strong> rogito dei contratti vengono riscossi<br />
rimborsi a forfait e <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> segreteria. Per questi ultimi le tariffe sono <strong>di</strong>sposte<br />
dalla legge; il gettito iscritto per il triennio è commisurato all’andamento<br />
me<strong>di</strong>o degli anni scorsi.<br />
Le fattispecie per le quali la <strong>Provincia</strong> è incaricata delle autorizzazioni e dei<br />
controlli sono in continuo aumento, anche a seguito del trasferimento <strong>di</strong><br />
funzioni amministrative da parte dello Stato e della Regione.<br />
La più cospicua delle risorse riguarda gli introiti connessi alle spese <strong>di</strong><br />
istruttoria per concessioni e autorizzazioni riguardanti la rete stradale<br />
provinciale, che fruttano entrate dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 150.000,00 Euro.<br />
Con deliberazione del C.P. n. 33 del 29.11.2011 è stato altresì approvato il<br />
Regolamento delle tariffe per la compartecipazione degli utenti alle spese <strong>di</strong><br />
attività istruttorie, monitoraggio e controllo finalizzate ad interventi in campo<br />
ambientale, per cui a bilancio si sono previsti introiti per Euro 86.500.<br />
Dimostrazione dei proventi dei beni dell’ente iscritti in rapporto all’entità<br />
dei beni ed ai canoni applicati per l’uso <strong>di</strong> terzi, con particolare riguardo<br />
al patrimonio <strong>di</strong>sponibile.<br />
I proventi dei beni dell’Ente che derivano da affitti consistono principalmente<br />
dai canoni riscossi per l’utilizzo <strong>di</strong> immobili del patrimonio in<strong>di</strong>sponibile:<br />
• uffici della Prefettura (Euro 133.428)<br />
• Comando <strong>Provincia</strong>le dei Carabinieri (Euro 99.000)<br />
Introiti minori (circa 10.000 Euro) pervengono dall’affitto e <strong>di</strong> alcuni terreni<br />
agricoli e fabbricati.<br />
sezione 2<br />
47<br />
Dal 1999 è stato istituito il canone sulle occupazioni temporanee e permanenti<br />
del demanio stradale (COSAP). La gran parte dei proventi è costituito dai<br />
canoni dovuti forfetariamente dalle aziende <strong>di</strong> erogazione dei pubblici servizi,<br />
per le occupazioni realizzate da cavi, condutture ed altri manufatti poiché dal<br />
1999, cioè fin dall’istituzione, dopo l ‘esperienza della TOSAP, recuperata nel<br />
1998/99, sono state esentate le occupazioni corrispondenti a passi carrai.<br />
Dal 1º ottobre 2001 le strade ex statali sono state trasferite in parte al demanio<br />
regionale ed in parte a quello provinciale. Dal 1º gennaio 2009 anche le strade<br />
regionali sono state trasferite al demanio provinciale, per effetto <strong>di</strong> appositi atti<br />
tra gli Enti. Tutte le strade così acquisite sono ora sottoposte alla <strong>di</strong>sciplina del<br />
COSAP, che prevede la non applicazione dello stesso ai passi carrai. Pertanto<br />
dal 2009 viene meno la parte <strong>di</strong> gettito corrispondente a tali occupazioni del<br />
demanio stradale prima riscosse sulla base delle tariffe Anas confermate dalla<br />
Regione Piemonte.<br />
Con deliberazione della Giunta <strong>Provincia</strong>le n. 5371 del 29.11.2007 si è<br />
determinato il tariffario da applicare a corrispettivo delle apposizioni <strong>di</strong> cartelli<br />
pubblicitari lungo od in vista le strade provinciali, con introiti previsti in Euro<br />
200.000,00.<br />
Dal 2011 si è in attesa dei decreti attuativi per il federalismo demaniale <strong>di</strong> cui<br />
al D lgs 28/05/2010 n. 85 che prevede <strong>di</strong> trasferire alla <strong>Provincia</strong> le miniere<br />
esistenti sul territorio. La concessione delle stesse (sei cave, <strong>di</strong> cui quattro a<br />
Lozzolo, una ad Alagna, una a Balmuccia), porterebbe comunque a introiti non<br />
rilevanti per l’ente.<br />
Altri proventi potrebbero essere reintroitati qualora la Regione accogliesse le<br />
proposte delle Province, circa i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> escavazione che ora sono percepiti dai<br />
soli Comuni interessati e dalla Regione.