W lo sport sicuro - Associazione Alessandro Bini
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nell’acqua o posto su di una superficie in grado di condurre elettricità-grata<br />
metallica; in questi casi basta spostarla in un luogo più <strong>sicuro</strong>).<br />
I defibrillatori semiautomatici possono essere utilizzati per gli adulti e per i bambini<br />
con un peso superiore a 25 Kg.; per i bambini più piccoli esistono elettrodi<br />
appositi che riducono l’intensità della scarica (si tenga presente che le aritmie<br />
ventricolari hanno nei neonati e nella prima infanzia una frequenza piuttosto<br />
ridotta). Le batterie che <strong>lo</strong> alimentano non sono ricaricabili ed hanno una<br />
autonomia in stand-by dai 3 ai 5 anni; gli elettrodi, confezionati ermeticamente,<br />
vanno sostituiti ogni due anni (il gel adesivo di queste piastre con il tempo tende<br />
ad essiccarsi). Il defibrillatore esegue giornalmente un auto-check per individuare<br />
eventuali anomalie che vengono segnalate da apposite spie.<br />
La manutenzione è veramente minima, ma è indispensabile che esso venga affidato<br />
ad un responsabile che ne controlli periodicamente <strong>lo</strong> stato di efficienza: la cattiva<br />
conservazione del device, oltre che essere segno di grave negligenza e carente<br />
coscienza civica, può esporre l’affidatario ad un contenzioso di natura legale.<br />
Gli apparecchi commercializzati in Italia devono avere il marchio CE che ne<br />
certifica l’omo<strong>lo</strong>gazione alle norme europee.<br />
Un’ultima raccomandazione: il defibrillatore deve essere posto in un luogo<br />
accessibile e ben indicato proprio per favorirne l’utilizzazione più rapida possibile<br />
(un po’ come accade per gli estintori).<br />
In Medicina in pochi casi è attribuibile l’aggettivo ‘salva-vita’: il defibrillatore è<br />
realmente un apparecchio che può essere definito in questo modo, essendo in<br />
grado di salvare da morte certa una percentuale di vite che va dal 30 al 40 %.<br />
Tuttavia, per la sua corretta utilizzazione, è necessario che la nostra Società sia<br />
sensibilizzata alla Cultura dell’emergenza che è Cultura di vita e di civiltà: se così<br />
faremo, avremo adoperato al meglio le risorse a nostra disposizione.<br />
Vincenzo Castelli<br />
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Tutela ed educazione sanitaria