W lo sport sicuro - Associazione Alessandro Bini
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20 Viva lo sport. Sicuro! Palazzetto dello sport provinciale “Palas Journer”, Rieti realizzato con il contributo della Regione Impianto sportivo comunale “Orazio Mamilio”, Frascati realizzato con il contributo della Regione
1.1 La piccola sicurezza negli impianti sportivi. Progetto regionale di adeguamento dei livelli minimi Migliorare i livelli di sicurezza strutturali degli impianti sportivi è una delle priorità di intervento individuate dalla legge regionale n. 11 del 2009 e dai lavori della Consulta. Su questo versante è particolarmente impegnata l’Associazione Alessandro Bini che della sicurezza negli impianti sportivi ha fatto il proprio obiettivo fondante. Il drammatico incidente occorso durante una partita di calcio dilettantistico al giovanissimo atleta, cui l’associazione voluta dalla famiglia è intitolata, e le campagne di sensibilizzazione che ne sono seguite, hanno prodotto una maggiore consapevolezza degli addetti ai lavori e delle istituzioni competenti circa alcune particolari situazioni di rischio per l’incolumità di chi pratica attività sportiva. Tali rischi sono riconducibili non solo al mancato, o non puntuale, rispetto delle norme di legge esistenti, ma, in molti casi, anche ad una insufficiente valutazione della pericolosità di ogni attività fisica e dell’ adeguatezza delle strutture dove questa si pratica. In particolare si è focalizzata l’attenzione sul rischio rappresentato dalla presenza, nella zona di attività sportiva, e/o nelle aree immediatamente adiacenti, di molti impianti di piccole e medie dimensioni, di oggetti, elementi o strutture che, non adeguatamente protetti, possono costituire un grave pericolo per l’incolumità degli atleti in caso di urti accidentali, scivolate o cadute. L’adeguamento degli impianti rispetto a questa fattispecie di rischio non richiede generalmente interventi onerosi o complessi, quanto piuttosto l’adozione di misure e accorgimenti tecnici derivanti appunto da una più attenta valutazione del livello di pericolosità e dei requisiti di qualità minimi necessari. Si tratta di interventi che le norme CONI disciplinano in modo abbastanza dettagliato e che, comunque, trovano un loro fondamento giuridico in quelle norme e misure che la giurisprudenza definisce di ordinaria e comune prudenza, diligenza e perizia. Su questa specifica tipologia di interventi che riguarda in sostanza i requisiti minimi ed essenziali per la sicurezza degli atleti, l’Assessorato allo sport regionale, in accordo con la Consulta, ha deciso di impostare i primi interventi urgenti di 21 Progetti e buone pratiche
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1.1 La piccola sicurezza negli impianti <strong>sport</strong>ivi.<br />
Progetto regionale di adeguamento dei livelli minimi<br />
Migliorare i livelli di sicurezza strutturali degli impianti <strong>sport</strong>ivi è una delle priorità<br />
di intervento individuate dalla legge regionale n. 11 del 2009 e dai lavori della<br />
Consulta. Su questo versante è particolarmente impegnata l’<strong>Associazione</strong> <strong>Alessandro</strong><br />
<strong>Bini</strong> che della sicurezza negli impianti <strong>sport</strong>ivi ha fatto il proprio obiettivo fondante.<br />
Il drammatico incidente occorso durante una partita di calcio dilettantistico al<br />
giovanissimo atleta, cui l’associazione voluta dalla famiglia è intitolata, e le campagne<br />
di sensibilizzazione che ne sono seguite, hanno prodotto una maggiore consapevolezza<br />
degli addetti ai lavori e delle istituzioni competenti circa alcune particolari situazioni<br />
di rischio per l’incolumità di chi pratica attività <strong>sport</strong>iva.<br />
Tali rischi sono riconducibili non so<strong>lo</strong> al mancato, o non puntuale, rispetto delle<br />
norme di legge esistenti, ma, in molti casi, anche ad una insufficiente valutazione<br />
della perico<strong>lo</strong>sità di ogni attività fisica e dell’ adeguatezza delle strutture dove questa<br />
si pratica.<br />
In particolare si è focalizzata l’attenzione sul rischio rappresentato dalla presenza,<br />
nella zona di attività <strong>sport</strong>iva, e/o nelle aree immediatamente adiacenti, di molti<br />
impianti di piccole e medie dimensioni, di oggetti, elementi o strutture che, non<br />
adeguatamente protetti, possono costituire un grave perico<strong>lo</strong> per l’incolumità<br />
degli atleti in caso di urti accidentali, scivolate o cadute.<br />
L’adeguamento degli impianti rispetto a questa fattispecie di rischio non richiede<br />
generalmente interventi onerosi o complessi, quanto piuttosto l’adozione di<br />
misure e accorgimenti tecnici derivanti appunto da una più attenta valutazione<br />
del livel<strong>lo</strong> di perico<strong>lo</strong>sità e dei requisiti di qualità minimi necessari.<br />
Si tratta di interventi che le norme CONI disciplinano in modo abbastanza<br />
dettagliato e che, comunque, trovano un <strong>lo</strong>ro fondamento giuridico in quelle<br />
norme e misure che la giurisprudenza definisce di ordinaria e comune prudenza,<br />
diligenza e perizia.<br />
Su questa specifica tipo<strong>lo</strong>gia di interventi che riguarda in sostanza i requisiti<br />
minimi ed essenziali per la sicurezza degli atleti, l’Assessorato al<strong>lo</strong> <strong>sport</strong> regionale,<br />
in accordo con la Consulta, ha deciso di impostare i primi interventi urgenti di<br />
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