È tornata la luce - Santuario della Guardia
È tornata la luce - Santuario della Guardia È tornata la luce - Santuario della Guardia
Periodico ROC - La Madonna della Guardia - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 - MP/GENOVA NO/51/2011 - n. 12 anno 116 - Mensile - Poste Italiane S.p.A. Taxe perçue - Tassa riscossa - CMP GE Aeroporto 12/dicembre 2011 È tornata la luce Il Natale, in un tempo diffi cile. Mensile del Santuario di Nostra Signora della Guardia - Genova osservatorio - memoria - comunicazione - proposta ... e c’era la Madre di Gesù Gv. 2,1
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Periodico ROC - La Madonna del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong> - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 - MP/GENOVA NO/51/2011 - n. 12 anno 116 - Mensile - Poste Italiane S.p.A. Taxe perçue - Tassa riscossa - CMP GE Aeroporto<br />
12/dicembre 2011<br />
<strong>È</strong> <strong>tornata</strong> <strong>la</strong> <strong>luce</strong><br />
Il Natale,<br />
in un tempo diffi cile.<br />
Mensile del <strong>Santuario</strong> di Nostra Signora del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong> - Genova<br />
osservatorio - memoria - comunicazione - proposta<br />
... e c’era <strong>la</strong> Madre di Gesù<br />
Gv. 2,1
il Sommario<br />
7 le fonti del credere e il sole smise di ruotare<br />
gianfranco parodi attorno al<strong>la</strong> terra<br />
8 <strong>la</strong> guardia in... edico<strong>la</strong> <strong>la</strong> guardia e l’albergo dei poveri<br />
enrico quaglia<br />
9 editoriale “missione” non “proselitismo”!<br />
marco granara<br />
10 osservatorio <strong>la</strong> fedeltà non è più una virtù?<br />
ivana zanobelli, prospero bonzani<br />
20 le ragioni del credere natale come?<br />
mirco Mazzoli<br />
26 cronache<br />
30 il ricordo e <strong>la</strong> preghiera<br />
Chi ci sta<br />
a far l’inviato?<br />
4 scrivere e rispondere<br />
marco granara<br />
19 succede in chiesa<br />
alma severino<br />
24 due minuti per pensare<br />
nucci scipilliti, <strong>la</strong>ura siccardi<br />
Associato all’U.S.P.I.<br />
Unione Stampa<br />
Periodica Italiana<br />
Stampa B.N. MARCONI s.r.l.<br />
Passo Ruscarolo, 71 - 16153 Genova<br />
Tel. 010.651.59.14<br />
<strong>la</strong>guardia dei piccoli 14<br />
anna gatti, nucci scipilliti<br />
pensierino del<strong>la</strong> sera 19<br />
padre nostro... in famiglia 25<br />
marcello monticone<br />
La Madonna del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong> - Anno 116 o n. 12<br />
Autorizzazione n. 2/84 del 17.1.1984<br />
del Tribunale di Genova
fernando primerano<br />
a Proposito<br />
Le feste di Natale sono per loro caratteristica un tempo che invita al<strong>la</strong> gioia. Ma<br />
come si può par<strong>la</strong>re di gioia nei momenti difficili? Oggi abbiamo molte ragioni per<br />
essere preoccupati! <strong>È</strong> sempre crescente il numero di famiglie che vivono al di sotto del<strong>la</strong> soglia<br />
di povertà per <strong>la</strong> perdita del <strong>la</strong>voro. Le guerre continuano nel mondo, alcune mascherate da<br />
azioni di pace, di altre nessuno par<strong>la</strong> perché avvengono in paesi troppo poveri per entrare<br />
nelle pagine dei giornali. Anche il meteo ha creato non pochi problemi con esondazioni e<br />
cataclismi. Di violenze di ogni genere è piena <strong>la</strong> cronaca. E che dire del<strong>la</strong> fatica di molti<br />
a credere nel Dio di Gesù Cristo per mancanza di testimoni convinti e credibili? Poi ci<br />
sono i problemi di ciascuno dovuti al<strong>la</strong> salute, ai dispiaceri o a conflitti di vario genere. Come<br />
par<strong>la</strong>re di gioia del Natale?<br />
Grazie a Dio nel mondo c’è molto più bene di quanto si percepisca ed è di gran<br />
lunga superiore al male che i mass-media raccontano. Leggiamo ora quanto dice Gesù del<strong>la</strong><br />
sua missione: “ Vi <strong>la</strong>scio <strong>la</strong> pace, vi do <strong>la</strong> mia pace. Non come <strong>la</strong> dà il mondo, io <strong>la</strong> do a<br />
voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore” (Gv 14,27). Si par<strong>la</strong> di una gioia che<br />
trascende i canoni umani. Non è una gioia senza problemi, ma che nasce dal<strong>la</strong> certezza che<br />
non siamo soli e che siamo amati, capiti e sostenuti dal Signore che viene in ogni<br />
istante, accanto a noi.<br />
Nel tempo di Natale celebriamo liturgicamente una verità quotidiana: il Signore partecipa<br />
del<strong>la</strong> nostra vita terrena, porta <strong>la</strong> sua pace tra le nostre turbolenze, perché noi possiamo<br />
partecipare del<strong>la</strong> sua gioia di Figlio di Dio anche in mezzo alle difficoltà. In questo<br />
tempo di Grazia celebriamo Gesù che non smetterà mai di venire per dire al cieco “riabbi <strong>la</strong><br />
vista”, a chi sbaglia “ti sono perdonati i peccati”, allo storpio “alzati e cammina”, al ma<strong>la</strong>to<br />
“sii guarito”, a chi è abbandonato “non vi <strong>la</strong>scerò soli”… Si potrebbe continuare, ma come<br />
scrive l’evangelista Giovanni: “Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero<br />
scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si<br />
dovrebbero scrivere” (Gv 21,25).<br />
In queste pagine si parlerà anche di fedeltà. Per capire cosa significhi e quanta gioia questa<br />
virtù sia in grado di infondere nel cuore dell’uomo, guardiamo il Natale con<br />
gli occhi del salmista che dice: “Egli è fedele per sempre,<br />
rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati.<br />
Il Signore libera i prigionieri, il Signore ridona <strong>la</strong><br />
vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il<br />
Signore ama i giusti” (Sal 146,6-8). Accogliamo<br />
quindi ogni giorno il dono che Dio ci fa di sé e<br />
a Natale (tempo di regali) chiediamogli <strong>la</strong><br />
forza di essere dono per gli altri. In fondo<br />
l’unico comandamento che ci ha <strong>la</strong>sciato<br />
è “amatevi come io vi ho amato”.<br />
Mettiamolo in pratica e capiremo <strong>la</strong><br />
vera gioia che è nata a Betlemme.<br />
Buon Natale e buona lettura.<br />
Don Fernando<br />
3
scrivere e rispondere<br />
A questi punti... Ma com’è possibile?<br />
Caro don,<br />
l’Italia è in grande difficoltà di fronte all’Europa. La mia domanda è molto semplice: come è<br />
stato possibile ridurci a tanto? Non le chiedo analisi politiche, ma una riflessione sul<strong>la</strong> nostra<br />
società...<br />
Renzo C. – Chiavari (Ge)<br />
“Chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere” scriveva San Paolo. I peccati di presunzione, al<strong>la</strong><br />
lunga almeno, si pagano sempre. Un nostro capoccione, al<strong>la</strong> caduta di Gheddafi, è uscito con quel<br />
celebre: “Sic transit gloria mundi”... Dopo manco un mese è toccata a lui e, con lui, anche un po’ a<br />
noi. Un po’ più di umiltà non guasta e diventa “sapienza”, nelle valutazioni e nei percorsi, personali<br />
e collettivi. <strong>È</strong> così, che ci piaccia o meno. Come è possibile che <strong>la</strong> patria degli eroi e dei santi possa<br />
diventare patria di escort e “grandi fratelli”? Come è possibile che una repubblica che si era “fondata<br />
sul <strong>la</strong>voro” si riduca a repubblica delle banane, dei bingo, dei quiz, degli enalotto, del gioco d’azzardo,<br />
dei maghi e delle cartomanti? Come è possibile che lo sport sia ridotto a solo tifo e sul<strong>la</strong> cultura prevalga<br />
l’effimero? Come è possibile che si chiami modernità <strong>la</strong> trasgressione e moralismo il senso del<br />
dovere? Come è possibile ripudiare tutte le nostre radici culturali e religiose, sbandierando il “vivere<br />
senza Dio” come un progresso? Come è possibile aver paura del<strong>la</strong> vita e non far più figli mentre si<br />
inneggia al<strong>la</strong> vita, <strong>la</strong> si rivendica come un diritto e si vorrebbe allungar<strong>la</strong> all’inverosimile per farci<br />
vivere, magari da rimbambiti, tutti oltre i cent’anni? Devo continuare?<br />
No, mi creda, l’europa non sta navigando meglio di noi. La barca è <strong>la</strong> stessa, lo stesso il vento<br />
che tira, identici gli scogli, i vortici e i naufragi prevedibili... e non si può con questo dire<br />
“mal comune, mezzo gaudio”. <strong>È</strong> semplicemente da insensati. C’è solo da dire: “Convertirsi<br />
o morire”. Gesù ha aggiunto: “Convertirsi, per credere al<strong>la</strong> Bel<strong>la</strong> Notizia (Vangelo)”.<br />
Qual è <strong>la</strong> buona notizia, il Vangelo che Dio ci dà ancora? <strong>È</strong> che ancora oggi – se si<br />
vuole – si ha <strong>la</strong> possibilità, non solo di non perire, ma di risorgere meglio di sempre,<br />
perché Lui ci ha pensato “a sua immagine”! Ma... “se non vi convertirete,<br />
perirete tutti al<strong>la</strong> stessa maniera”. (Lc.13,3)<br />
4
Fede, alluvioni<br />
e... paura:<br />
come possono<br />
stare insieme?<br />
Rev. Rettore,<br />
Ho avuto, come tutti, i miei<br />
venti minuti di paura durante<br />
l’inondazione del 4 novembre<br />
a Genova. Non riuscivo<br />
a mettermi in contatto<br />
con casa né con i miei bambini<br />
a scuo<strong>la</strong>. Alcuni miei<br />
conoscenti si sono trovati in<br />
mezzo all’acqua del Rio Fereggiano.<br />
Poi le notizie sui<br />
morti. Mi sono sentita improvvisamente<br />
ferita, come<br />
tradita, <strong>la</strong> paura era più forte<br />
del<strong>la</strong> mia naturale - e forse, a<br />
questo punto, troppo scontata<br />
- tensione verso Dio. A fatti<br />
compiuti, mi sono chiesta di<br />
che pasta è fatta <strong>la</strong> mia fede,<br />
in rapporto al male. Grazie.<br />
Anna Maria Z. - Genova<br />
A Paolo, che chiedeva a Dio<br />
di essere liberato “da questa<br />
condizione di debolezza congenita”,<br />
è stato risposto: “Ti<br />
è sufficiente <strong>la</strong> mia grazia”.<br />
Il valore di una persona viene<br />
fuori proprio nel momento del<strong>la</strong><br />
sperimentata debolezza. Non<br />
c’è da aver paura delle nostre<br />
debolezze, anche di fede. C’è<br />
da aver paura piuttosto del<strong>la</strong><br />
nostra presunzione. La presunzione<br />
di autosufficienza è <strong>la</strong> più<br />
grande debolezza dell’uomo di<br />
ogni tempo. La coscienza del<br />
nostro limite e, peraltro, del nostro<br />
congenito potenziale di valore<br />
è <strong>la</strong> nostra ricchezza che, al<br />
risponde mons. marco granara, rettore del santuario<br />
rettore@santuarioguardia.it<br />
momento opportuno, si traduce<br />
in coraggio (a volte mischiato a<br />
una qualche forma di incoscienza),<br />
in solidarietà nel bisogno,<br />
in capacità di recuperare una<br />
giusta precedenza dei valori,<br />
ripartendo da quello che veramente<br />
conta e <strong>la</strong>sciando andare<br />
nel vortice delle alluvioni anche<br />
le nostre scemenze che, fino a<br />
ieri, chiamavamo “cose importanti”...<br />
Dopo il fattaccio, c’è<br />
chi non ha capito ancora nul<strong>la</strong> e<br />
<strong>la</strong> finisce in rabbiose rivendicazioni<br />
di quattrini e c’è chi riesce<br />
a godere nel vedere che anche<br />
molti ragazzini, che credevamo<br />
e trattavamo da bambocci,<br />
sono capaci di passare giorni e<br />
notti a spa<strong>la</strong>re fango gratuitamente.<br />
“Non abbiate paura di<br />
chi vi può uccidere il corpo... Vi<br />
dirò io di chi avere paura: temete<br />
piuttosto coloro che possono<br />
uccidere l’anima”(Mt 10,28).<br />
Come dire, che ci sono cataclismi<br />
e cataclismi. C’è ben altro<br />
che deve tenere, cittadini e istituzioni,<br />
in... “allerta due”!<br />
Un unico<br />
“ordine sacro”,<br />
ma quanti<br />
“ministeri”?<br />
Uno vale l’altro?<br />
Il sacerdote è chiamato a....?<br />
Cioè: qual è il compito irrinunciabile<br />
di un sacerdote?<br />
Perché, se è vero che esiste<br />
un solo ordine sacerdotale, è<br />
vero anche che c’è una grande<br />
varietà di occupazioni e<br />
di campi a cui i sacerdoti attendono,<br />
per chiamata o in-<br />
clinazione: dal<strong>la</strong> carità al<strong>la</strong><br />
parrocchia, dal<strong>la</strong> teologia al<strong>la</strong><br />
liturgia e altro ancora. Oggi<br />
poi, ci sono sempre meno<br />
sacerdoti. Per cui capita che,<br />
anche chi tra loro si sente<br />
portato ad altro, è chiamato<br />
magari a fare il parroco, non<br />
sempre con ottimi risultati.<br />
Ci sono vie di soluzione?<br />
Leonardo M. - Genova<br />
“Uno il corpo, molte e diverse<br />
le membra”, scriveva Paolo per<br />
descrivere <strong>la</strong> Chiesa così come<br />
Gesù <strong>la</strong> pensava. Ma anche<br />
nel<strong>la</strong> diversità delle membra ci<br />
sono ulteriori varietà di funzioni:<br />
tutte preziose, necessarie, da<br />
riconoscere e collocare al “loro<br />
posto” per il servizio al bene<br />
comune. Ho detto “servizio”.<br />
Per questo, l’unico sacerdozio<br />
cattolico può essere pensato per<br />
diversi “ministeri”. Capire e discernere<br />
le diversità e le funzioni<br />
diverse spetta agli interessati<br />
e al<strong>la</strong> supervisione del vescovo,<br />
che ha il compito di presiedere<br />
al “bene comune”. Spesso questo<br />
è avvenuto e avviene ed è un<br />
bene per tutti quando ciascuno<br />
trova il “suo posto” nel<strong>la</strong> chiesa.<br />
<strong>È</strong> utile, serve, non disturba e<br />
vive nel<strong>la</strong> pace. Quando fretta,<br />
superficialità, non chiarezza,<br />
propensioni interessate, opportunismi<br />
prevalgono... è quando,<br />
nel “mucchio”, si bara al gioco<br />
e si fanno spesso danni notevoli,<br />
per gli stessi interessati – che<br />
saranno eterni “fuori posto” –<br />
e soprattutto per <strong>la</strong> gente che<br />
avrebbe avuto bisogno di ben<br />
altro. In concreto: non tutti i<br />
sacerdoti ordinati sono chiamati<br />
ad essere e a fare i “pastori”,<br />
5
scrivere e rispondere<br />
non tutti i pastori sono<br />
chiamati ad essere anacoreti<br />
“contemp<strong>la</strong>tivi”... Tutti devono<br />
essere “sapienti” ma non<br />
tutti debbono essere acculturati<br />
ad oltranza... Un buon sacerdote<br />
“monaco” non è detto che<br />
sia chiamato alle funzioni del<br />
sacerdote “seco<strong>la</strong>re”, come un<br />
“seco<strong>la</strong>re” non è detto che debba<br />
vivere da “monaco” il suo<br />
ministero. Conosciamo tutti<br />
sacerdoti anche buoni che, per<br />
questi motivi, sembrano spesso<br />
disadattati, più attenti alle<br />
loro propensioni partico<strong>la</strong>ri che<br />
al ministero che dovrebbe essere<br />
loro proprio. Tutti giocatori nel<strong>la</strong><br />
stessa partita, ma non sempre<br />
un buon portiere vale un buon<br />
attaccante e viceversa. Il Concilio<br />
ha insistito perché ogni “ordine”,<br />
nel<strong>la</strong> Chiesa, ritrovasse il<br />
suo “specifico”. Molti lo hanno<br />
fatto e lo stanno tentando, con<br />
non pochi sacrifici da parte chi<br />
ormai era abituato all’ammucchiata<br />
indistinta del “tutti fan<br />
di tutto”. Ma quanto c’è ancora<br />
da fare e, soprattutto, quanto<br />
ci sarebbe da praticare con sapienza<br />
il discernimento di certe<br />
“chiamate” senza che <strong>la</strong> “fame<br />
di preti” o, peggio, il bisogno di<br />
“tappare dei buchi” faccia fare,<br />
a vescovi e comunità, scelte sbagliate.<br />
Chi guida, salva e conduce<br />
è solo Cristo. Assimi<strong>la</strong>ti a Lui<br />
col Battesimo, ogni credente in<br />
Lui ha il suo compito che traduce<br />
in parte <strong>la</strong> sua funzione.<br />
In quel<strong>la</strong> propriamente “sacerdotale/pontificale”<br />
solo i chiamati<br />
e dotati per questo hanno<br />
un “loro” compito. Niente<br />
“ammucchiate” quindi, per una<br />
Chiesa come Lui l’ha voluta!<br />
6<br />
Ancora sui preti<br />
e tanti “perché”<br />
loro collegati...<br />
I sacerdoti – e in generale le<br />
persone consacrate – sono<br />
sempre meno. Così almeno<br />
si sente ripetere. Perché?<br />
Cosa c’era un tempo che vi<br />
attirava a donare <strong>la</strong> vita a<br />
Cristo e oggi manca? O forse:<br />
cosa scoraggia oggi i giovani<br />
a farsi preti?<br />
Osvaldo e Mariuccia F. D. – Genova<br />
Qualche volta, a mo’ di battuta,<br />
ho azzardato: “Con tutta <strong>la</strong><br />
carenza di <strong>la</strong>voro, con tutta <strong>la</strong><br />
disoccupazione e il precariato...<br />
perché non farsi preti? Lì, un<br />
tetto e un pane sono assicurati<br />
a tutti”. Una sciocchezza <strong>la</strong><br />
mia, capiamoci bene! eppure,<br />
in un passato ormai remoto,<br />
ragioni di questo tipo hanno<br />
giocato, almeno all’inizio,<br />
sulle scelte di molti giovani<br />
(o, forse meglio, di non pochi<br />
genitori). Quando erano molte<br />
le bocche da sfamare e <strong>la</strong> collocazione<br />
sociale ecclesiastica<br />
poteva essere anche, qualche<br />
volta almeno, “di privilegio”,<br />
non era azzardato credere che<br />
molte cosiddette “vocazioni”<br />
fossero così inficiate in partenza<br />
da un certo interesse<br />
al<strong>la</strong> sopravvivenza dignitosa.<br />
Grazie a Dio, una Fede, pur<br />
semplice ed essenziale, a quel<br />
tempo era più diffusa e sicura<br />
e quindi... <strong>la</strong> porta era aperta<br />
per il seminario. Don Bosco diceva<br />
che, in quel tempo, quasi<br />
tutti i ragazzi si poteva dire<br />
che fossero dei “chiamati”. A<br />
genitori e pastori il compito<br />
del discernimento. Oggi non è<br />
più così: <strong>la</strong> Fede non è più così<br />
limpida e condivisa, le braccia<br />
e le teste sono molto meno, gli<br />
ideali di vita propugnati sono<br />
spesso inficiati in partenza dal<br />
preconcetto individualista del<br />
“pensar per sé”, del “successo”<br />
e del radicalismo consumista.<br />
Una vita “donata” al bene comune,<br />
senza ritorni immediati<br />
di successo e di immagine,<br />
sarebbe vista come vita “sprecata”...<br />
Superare queste barriere<br />
in un contesto di fede più<br />
fragile, è davvero dura. Qualcuno,<br />
più banalmente, crede<br />
che <strong>la</strong> ragione dell’inappetenza<br />
sarebbe il problema del celibato<br />
obbligato, definitivo e per<br />
sempre. A mio giudizio non è<br />
così, anche questo ha un suo<br />
peso nel contesto di una libera<br />
scelta giovanile. Credo che una<br />
maggior fiducia (Fede) nel<strong>la</strong><br />
vita e nel<strong>la</strong> sua qualità specifica<br />
e una Fede alta, con ideali<br />
più motivati e condivisi nel<strong>la</strong><br />
gioia da genitori e preti stessi,<br />
sarebbero <strong>la</strong> via più che sufficiente<br />
per dare al<strong>la</strong> Chiesa di<br />
oggi il numero “necessario” di<br />
suoi servitori in quel ruolo. Non<br />
tutti preti quindi e neppure il<br />
“pochi ma buoni” invocato da<br />
più d’uno. Il numero congruo,<br />
proprio di ogni luogo e di ogni<br />
epoca, che in comunione organica<br />
con altri “ministeri” <strong>la</strong>icali,<br />
sarebbe necessario per fare<br />
una Chiesa “come Gesù l’ha<br />
pensata”. Non quel<strong>la</strong> di ieri e<br />
forse neppure quel<strong>la</strong> di oggi o<br />
che oggi qualcuno sogna ancora<br />
pensando a quel<strong>la</strong> di ieri. No.<br />
“Quel<strong>la</strong>” voluta da Gesù!
le Fonti del Credere<br />
gianfranco parodi<br />
E il sole smise di ruotare<br />
attorno al<strong>la</strong> terra<br />
La Controriforma e il concilio di Trento<br />
aprirono indubbiamente una stagione<br />
di scelte diffi cili e coraggiose che erano attese<br />
da tempo da tutti coloro che desideravano<br />
una Chiesa più vicina allo spirito evangelico.<br />
Talvolta però <strong>la</strong> tensione a non scostarsi dalle<br />
linee guida ritrovate si tradusse in un atteggiamento<br />
intransigente e miope, soprattutto<br />
nei confronti delle “novità” scientifi che e vedremo<br />
come ciò abbia messo le basi per quel<br />
divorzio tra fede e scienza di cui ancora oggi<br />
si sentono le conseguenze. Tutto risale al<strong>la</strong><br />
pubblicazione da parte di Nicolò Copernico<br />
(1473-1543) del<strong>la</strong> sua teoria sull’eliocentrismo:<br />
una teoria che, per apparente confl itto<br />
con certe affermazioni del<strong>la</strong> Bibbia, senz’altro<br />
sarebbe stata osteggiata dagli elementi più<br />
conservatori sia del<strong>la</strong> chiesa cattolica che di<br />
quelle protestanti. Consapevole del<strong>la</strong> cosa un<br />
suo amico ed estimatore, il teologo protestante<br />
Andrea Osiander, che curò <strong>la</strong> pubblicazione<br />
del suo studio “De revolutionibus”,<br />
premise, come se fosse scritta dallo stesso Copernico,<br />
l’affermazione che questa teoria sul<strong>la</strong><br />
centralità del sole era solo un’ipotesi matematica<br />
priva di qualsiasi collegamento con <strong>la</strong> realtà.<br />
Con questa premessa l’opera di Copernico<br />
restò in ombra per quasi 50 anni. Tuttavia,<br />
uno studioso pisano, Galileo Galilei (1564-<br />
1642), venne a conoscenza delle teorie di Copernico,<br />
le approfondì, le convalidò e poté<br />
così rendere pubblico il suo convincimento.<br />
Questa volta, specie a causa del<strong>la</strong> veemente<br />
reazione di due domenicani (che vedevano<br />
nelle teorie di Galilei una sconfessione delle<br />
Sacre Scritture nelle quali invece il mondo<br />
era visto al centro dell’universo), <strong>la</strong> cosa<br />
giunse all’attenzione del Santo Uffi zio che<br />
nel 1616 si affrettò a condannare le teorie co-<br />
pernicane. Galileo cercò invece di difenderle<br />
affermando che i testi del<strong>la</strong> Bibbia non erano<br />
testi scientifi ci ma cercavano di spiegare i fenomeni<br />
con linguaggio ed immagini consoni<br />
al<strong>la</strong> mentalità dei primi destinatari degli stessi.<br />
Non abbiamo lo spazio per dar conto di<br />
tutta <strong>la</strong> vicenda che coprì l’arco di 17 lunghi<br />
anni. Possiamo solo concludere che nel 1633<br />
ad essere processato fu lo stesso Galilei che<br />
fu condannato per eresia ed evitò una lunga<br />
detenzione in carcere solo abiurando uffi cialmente<br />
le sue teorie. Fu una pagina molto brutta<br />
nel<strong>la</strong> storia del<strong>la</strong> Chiesa, che non fu capace<br />
di correggere le assurde posizioni di certi suoi<br />
rappresentanti. Finalmente, nel 1992 papa<br />
Giovanni Paolo II riabilitò <strong>la</strong> fi gura di Galilei<br />
e diede atto dell’errore fatto dai suoi predecessori<br />
350 anni prima.<br />
Riceviamo una lettera dal sacerdote genovese<br />
don Perlenghini, già docente di Storia<br />
del<strong>la</strong> Chiesa. In essa, riferendosi all’articolo<br />
sul<strong>la</strong> Controriforma comparso in questa<br />
rubrica nel numero di settembre, ci segna<strong>la</strong><br />
che, contrariamente a quanto si evincerebbe<br />
dal tenore dell’articolo, <strong>la</strong> presa di coscienza<br />
da parte delle menti più illuminate nell’ambito<br />
del<strong>la</strong> Chiesa cattolica non fu una reazione<br />
al<strong>la</strong> riforma protestante, ma fu un fenomeno<br />
indipendente da questa e che in certi casi addirittura<br />
<strong>la</strong> precedette. Ringraziamo l’attento<br />
lettore per <strong>la</strong> precisazione. In effetti di questo<br />
eravamo consapevoli anche noi, purtroppo<br />
però <strong>la</strong> tirannia dello spazio a disposizione ci<br />
costringe a semplifi care e ci impedisce di sviluppare<br />
adeguatamente temi così complessi.<br />
Accogliamo l’invito di don Perlenghini a continuare<br />
a scrivere le nostre paginette di storia<br />
di chiesa con obiettività e amore per <strong>la</strong> verità.<br />
7
La <strong>Guardia</strong> in... edico<strong>la</strong><br />
8<br />
enrico quaglia<br />
La <strong>Guardia</strong> e<br />
l’Albergo dei Poveri<br />
In Salita<br />
San Nicolò,<br />
al numero<br />
civico<br />
18, troviamo<br />
un’edico<strong>la</strong><br />
del<strong>la</strong> Madonna<br />
del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong><br />
dipinta ad<br />
olio, risalente<br />
al XVII-XVIII<br />
secolo. Il vetro<br />
e <strong>la</strong> grata<br />
sono rotti.<br />
NELLE VICINANZE:<br />
sorge l’Istituto Emanuele Brignole, costruito<br />
a partire dal 1656 e detto “Albergo dei Poveri”<br />
perché ospitava un gran numero di indigenti<br />
del<strong>la</strong> città. Oggi è in ristrutturazione al<br />
fi ne di ospitare facoltà universitarie.<br />
Foto: Stefano Perfumo<br />
Una preghiera a Maria<br />
A Maria,<br />
donna feriale<br />
Santa Maria, donna del pane, chissà quante volte all’interno<br />
del<strong>la</strong> casa di Nazareth hai sperimentato pure tu <strong>la</strong><br />
povertà del<strong>la</strong> mensa, che avresti voluto meno indegna.<br />
Santa Maria, donna del pane, tu che hai vissuto <strong>la</strong> sofferenza<br />
di quanti lottano per sopravvivere sve<strong>la</strong>ci il senso<br />
dell’allucinante aritmetica del<strong>la</strong> miseria, con <strong>la</strong> quale i<br />
popoli del Sud un giorno ci presenteranno il conto davanti<br />
al tribunale di Dio.<br />
Abbi misericordia dei milioni di esseri umani decimati<br />
dal<strong>la</strong> fame.<br />
Rendici sensibili al<strong>la</strong> provocazione del loro grido.<br />
Non risparmiarci le inquietudini dinanzi alle scene di<br />
bambini che <strong>la</strong> morte coglie tragicamente attaccati ad<br />
aridi seni materni.<br />
E ogni pezzo di pane che ci sopravanza metta in crisi <strong>la</strong><br />
nostra fi ducia sull’attuale ordinamento economico, che<br />
sembra garantire solo le ragioni dei più forti.<br />
Santa Maria, donna del pane, facci capire che i conti<br />
in banca non bastano a renderci contenti. Che <strong>la</strong> tavo<strong>la</strong><br />
piena di vivande non sazia, se il cuore è vuoto di verità.<br />
Che se manca <strong>la</strong> pace dell’anima anche i cibi più raffi nati<br />
sono privi di sapore.<br />
Perciò quando ci vedi branco<strong>la</strong>re insoddisfatti attorno<br />
alle nostre dispense stracolme di beni muoviti a compassione<br />
di noi, p<strong>la</strong>ca il nostro bisogno di felicità e torna<br />
a deporre nel<strong>la</strong> mangiatoia, come quel<strong>la</strong> notte facesti a<br />
Betlemme, “il pane vivo disceso dal cielo”.<br />
Perché solo chi mangia di quel pane non avrà più<br />
fame in eterno.<br />
Mons. Tonino Bello
editoriale<br />
“Missione” non<br />
“proselitismo”!<br />
Sembrava un “patito” di<br />
una “nuova evangelizzazione”,<br />
il proprio suo “pallino”.<br />
Scrisse che “al termine del secondo<br />
millennio, <strong>la</strong> missione<br />
è ancora agli inizi e dobbiamo<br />
impegnarci con tutte<br />
le forze al suo servizio” (Red.<br />
Missio, 1)!!! Indisse e quasi impose<br />
<strong>la</strong> grande riflessione del “Giubileo<br />
2000” proponendo – contro<br />
il parere di non pochi signori<br />
Cardinali – di fare due elenchi:<br />
quello delle carognate fatte in<br />
duemi<strong>la</strong> anni dai sedicenti cristiani<br />
e quello degli eroismi compiuti<br />
dai cristiani seri, i Santi. Sembra<br />
che il Papa volesse così dire: a<br />
questo punto, per una ripresa e<br />
un seguito, non vogliamo riproporre<br />
“una fede qualunque e comunque”<br />
che potrebbe riportare<br />
all’equivoco scandaloso del “dicono<br />
e non fanno”, ma vorremmo<br />
riproporre quel Gesù che, per<br />
perseguire <strong>la</strong> “volontà del Padre”,<br />
è capace di crederci fino al dono<br />
totale di sé sul<strong>la</strong> croce. <strong>È</strong> “questo”<br />
il Gesù che il Padre ha risuscitato,<br />
perché solo “uno così” non poteva<br />
“morire per sempre”. “Questi”<br />
ha costituito “Signore” ed è di<br />
“Costui” che noi vogliamo par<strong>la</strong>vi<br />
dandovene testimonianza...<br />
Ecco, “Testimonianza”, <strong>la</strong> paro<strong>la</strong><br />
magica che muove le coscienze<br />
rispettandone <strong>la</strong> libertà e aprendole<br />
al<strong>la</strong> conversione vera e continuativa<br />
perché ben motivata.<br />
“Testimonianza” personale del<br />
singolo credente e collettiva, delle<br />
comunità cristiane e del<strong>la</strong> chiesa<br />
nel suo insieme. “Testimonianza”<br />
carente e non convincente che<br />
ha fatto restare un uomo come<br />
Gandhi solo sulle soglie del<strong>la</strong><br />
chiesa, lui che si era innamorato<br />
marco granara<br />
e all’inizio … <strong>la</strong> “Testimonianza”!<br />
del Vangelo. “Purtroppo, ho conosciuto<br />
i cristiani...”. Per questo<br />
Giovanni Paolo II chiede pubblico<br />
perdono, Papa Roncalli indice<br />
un Concilio, Paolo VI scrive <strong>la</strong><br />
Populorum Progressio, congeda<br />
<strong>la</strong> nobiltà romana dal<strong>la</strong> prossimità<br />
del trono papale, smette e<br />
aliena il “triregno” per darne il<br />
corrispettivo ai poveri, taglia le<br />
code di sette metri del<strong>la</strong> porpora<br />
cardinalizia, pellegrino sballottato<br />
in Terra Santa pone gesti indimenticabili,<br />
cancel<strong>la</strong> scomuniche<br />
anacronistiche, inizia a visitare le<br />
capanne dei paria indiani, delle<br />
fave<strong>la</strong>s brasiliane, delle borgate<br />
romane prossime al cupolone,<br />
sopporta chi non capisce, soffre<br />
da morire per le incomprensioni<br />
che gli vengono dall’interno<br />
stesso del<strong>la</strong> sua chiesa, è costretto<br />
a rinnovare pubblicamente e solennemente<br />
<strong>la</strong> sua professione di<br />
fede (il celebre, bellissimo e drammatico<br />
“Credo di Paolo VI”)... Per<br />
questo, guardando nel<strong>la</strong> borsa<br />
del<strong>la</strong> spesa del<strong>la</strong> chiesa ci si affretta<br />
a una riforma trasparente dello<br />
IOR, il Papa stesso sollecita il senso<br />
critico anche verso i suoi scritti<br />
di teologo, limita, fino quasi ad<br />
eliminarli, i solenni pronunciamenti<br />
“ex cattedra”; per questo,<br />
ancora ad Assisi, si invitano a<br />
ragionare di pace, uomini di altre<br />
religioni e persino i non credenti<br />
più seri. Qualcuno – molti<br />
anzi – dicono che il tutto non è<br />
ancora sufficiente, che è ancora<br />
sproporzionato di fronte ad ambiguità<br />
troppo antiche e radicate.<br />
Molti vorrebbero riforme ancora<br />
più evidenti e radicali di metodi<br />
ancora troppo mondani nelle nomine<br />
dei vescovi senza carrierismi<br />
e personalismi che vedrebbe<br />
premiata gente che “dice e non<br />
fa” anche nel<strong>la</strong> chiesa. Molti vorrebbero<br />
una santa Liturgia non ridotta<br />
a rito, con spazi poco meno<br />
che ido<strong>la</strong>trici da “prime donne in<br />
passerel<strong>la</strong>”, coperti da celebranti<br />
ora attori sbracati ora zerbinotti<br />
sussiegosi. Quante volte gli ultimi<br />
Papi sono intervenuti denunciando<br />
questi malesseri!<br />
“La santità non è un optional… è<br />
<strong>la</strong> norma cui tutti siamo chiamati”.<br />
Questi i livelli alti del<strong>la</strong> testimonianza<br />
che siamo chiamati a mettere<br />
in moto in maniera sempre<br />
più evidente e incontrovertibile.<br />
Allora sì, riparte <strong>la</strong> “missione”! La<br />
“testimonianza dei Santi”, quelli<br />
noti e riconosciuti del calendario<br />
delle Chiese e quelli feriali, colonne<br />
delle nostre famiglie cristiane<br />
e delle nostre comunità partico<strong>la</strong>ri.<br />
Sono questi i primi “missionari”,<br />
“accompagnatori” dei<br />
così detti “ricomincianti”. Senza<br />
di loro non si può, non si deve<br />
partire. Sarebbe un’ulteriore imperdonabile<br />
ambiguità, un vero<br />
tradimento.<br />
La Madonna del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong> ripartì<br />
con un piccolo grande “testimone”<br />
– Benedetto Pareto – e con gli<br />
amici messi insieme da lui con fiducia.<br />
La storia di anni gloriosi del<br />
nostro <strong>Santuario</strong> ha visto un altro<br />
grande uomo – il Rettore Pietro<br />
Clemente Malfatti – partire e andare<br />
in giro per l’Italia di allora, dal<br />
Piemonte all’Emilia, da Genova<br />
al<strong>la</strong> Sardegna, da Paluzza del Friuli<br />
a Palo del Colle in Puglia. Per far<br />
che? Con <strong>la</strong> “sua” Madonna, contadina<br />
e missionaria, a testimoniare<br />
e par<strong>la</strong>re di Gesù... E noi? E io?<br />
Cosa aspettiamo? Sarà che – ultima<br />
remora e scusa – ci sentiamo<br />
più chiacchieroni che testimoni?<br />
9
Nell’era del “tutto ruota intorno a me”,<br />
ritrovare il senso degli altri.<br />
La fedeltà non è pi<br />
<strong>È</strong> possibile essere liberi<br />
e rimanere<br />
fedeli? Ma poi, conviene<br />
<strong>la</strong> fedeltà? Se ci sentiamo<br />
continuamente ripetere: sii<br />
flessibile, sviluppa le capacità<br />
di cambiamento, cogli<br />
le diverse alternative se vuoi<br />
vivere bene, a cosa ci serve<br />
<strong>la</strong> fedeltà? Solo <strong>la</strong> cultura religiosa<br />
sembrerebbe considerar<strong>la</strong><br />
ancora attuale applicata<br />
al vincolo matrimoniale<br />
e al<strong>la</strong> vita consacrata. Per<br />
<strong>la</strong> maggioranza delle persone<br />
è diventata una virtù “fantasma”<br />
anche se, confusamente,<br />
restano due modelli considerati<br />
attuali: <strong>la</strong> fedeltà al<strong>la</strong><br />
re<strong>la</strong>zione e <strong>la</strong> fedeltà a se<br />
stessi. Entrambi però presentano<br />
delle problematicità.<br />
La fedeltà non è più garantita<br />
al<strong>la</strong> persona, ma al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<br />
finché sussiste l’amore.<br />
Per questo non esiste più un<br />
“per sempre”. “Lo amo come<br />
un fratello, ma non sento più<br />
il trasporto e <strong>la</strong> passione. Se<br />
tenessi duro e continuassi a<br />
rimanere con lui tradirei me<br />
stessa”. Se <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione finisce<br />
10<br />
ivana zanobelli<br />
si potrà sempre garantire altre<br />
fedeltà a quelle successive,<br />
fino a quando il sentimento<br />
durerà. “Come faccio a scegliere<br />
di legarmi per sempre? Chi<br />
mi garantisce che in futuro<br />
io non possa cambiare? Oggi<br />
sento così, ma domani chissà”.<br />
Le scelte diventano<br />
sempre più reversibili e di<br />
respiro corto. Così <strong>la</strong> fedeltà<br />
a se stessi può sfociare in una<br />
“responsabilità limitata” nei<br />
confronti degli altri, rendendo<br />
i nostri rapporti sempre più<br />
fluidi e superficiali.<br />
<strong>È</strong> davvero più libero e coraggioso<br />
chi cambia di continuo<br />
ripetendo all’infinito scelte<br />
a metà? La fedeltà a responsabilità<br />
limitata fa davvero<br />
stare meglio? Cosa significa<br />
allora fedeltà a se stessi?<br />
Perché è una fedeltà difficile?<br />
Intanto perché una caratteristica<br />
moderna è quel<strong>la</strong> dell’identità<br />
debole, basata più<br />
sui bisogni e sulle emozioni<br />
che sui valori, e quindi fortemente<br />
instabile e in balia<br />
degli eventi. Io sono io, solo<br />
quando provo qualcosa? Poi<br />
perché l’identità di ciascuno<br />
è fortemente influenzata dalle<br />
re<strong>la</strong>zioni che intrecciamo.<br />
Definire <strong>la</strong> propria identità è<br />
rispondere non solo al<strong>la</strong> domanda:<br />
“Chi sono io?”, ma<br />
anche: “A chi appartengo?”,<br />
risposta non tanto semplice<br />
in un’epoca in cui l’individualismo<br />
mette un forte accento<br />
sul<strong>la</strong> realizzazione e sul<br />
proprio interesse a scapito<br />
dell’apertura verso gli altri.<br />
Quando nasce un bambino<br />
ciascuno di noi spera che sia<br />
sano, fortunato, felice, che<br />
realizzi qualcosa di bello, che<br />
sappia avere molti amici. Noi<br />
individuiamo in quell’essere<br />
in divenire un progetto di<br />
bene e di speranza per sé e<br />
per gli altri. Confusamente<br />
sentiamo che <strong>la</strong> sua felicità<br />
coinciderà con il suo essere<br />
fedele a quel progetto che è<br />
suo e di nessun altro. Ecco,<br />
questo è l’essere fedele a se<br />
stessi: “Attraversare <strong>la</strong> vita<br />
con un’anima intatta” come<br />
diceva Albert Schweitzer,<br />
per il quale <strong>la</strong> scelta di fedeltà<br />
a se stesso era coincisa con
Tra me e gli altri<br />
ù una virtù?<br />
<strong>la</strong> dedizione a chi era nel<strong>la</strong><br />
ma<strong>la</strong>ttia e nel<strong>la</strong> sofferenza.<br />
Fedeltà a se stessi è anche fedeltà<br />
ai propri valori di riferimento.<br />
Quando per calcolo,<br />
per volontà di sopraffare gli<br />
altri, per sottomissione, per<br />
paura o per quieto vivere<br />
quel bambino non realizzerà<br />
quel progetto di bene, diventerà<br />
un essere mancato.<br />
La re<strong>la</strong>zione con se stessi<br />
è sana se apre al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<br />
con gli altri. Per <strong>la</strong><br />
fede cattolica il fondamento<br />
del<strong>la</strong> fedeltà umana è nel<strong>la</strong><br />
fedeltà di Dio che non smette<br />
mai di credere nell’uomo;<br />
tuttavia anche per chi non<br />
crede rimane importante<br />
sapere che <strong>la</strong> fedeltà è possibile,<br />
perché le promesse<br />
non mantenute distruggono<br />
i rapporti e mortifi cano<br />
le persone cui era stata fatta<br />
una promessa. I tradimenti,<br />
soprattutto quelli nel matrimonio,<br />
generano sfi ducia<br />
diffusa, in modo partico<strong>la</strong>re<br />
nei fi gli: a chi e in che cosa<br />
credere se chi è più vicino<br />
tradisce? Fondare le proprie<br />
scelte seguendo solo i propri<br />
gusti e le proprie emozioni ci<br />
fa vivere con <strong>la</strong> convinzione<br />
che <strong>la</strong> responsabilità sia sempre<br />
solo degli altri. Ci sentiamo<br />
esentati dal confrontarci<br />
con le diversità dell’altro e<br />
dall’impegnarci in un rapporto,<br />
anche faticoso, per arrivare<br />
a una visione più ricca<br />
dei problemi. Come creare<br />
un’intesa che duri nel<br />
tempo? Se si vuole bene a<br />
qualcuno si desidera che sia<br />
felice e, se troviamo che questa<br />
felicità ci costa, è venuto<br />
il momento di <strong>la</strong>vorare su noi<br />
osservatorio<br />
stessi, non sull’altro. Meglio,<br />
è importante <strong>la</strong>vorarci<br />
insieme con amore, rispetto<br />
e con disponibilità a perdonare,<br />
perché <strong>la</strong> decisione di<br />
mantenerci fedeli non diventi<br />
una prigione che fa sentire<br />
soli. Fedeltà è anche condividere<br />
uno sforzo di creatività<br />
per inventare e costruire<br />
percorsi di vita nuovi, anche<br />
quando ci sembra che non ci<br />
sia molto da sperare. Un segreto<br />
per custodire <strong>la</strong> fedeltà<br />
in ogni tipo di re<strong>la</strong>zione potrebbe<br />
essere, a volte, coltivare<br />
un sogno comune.<br />
11
Lui era il c<strong>la</strong>ssico ragazzo<br />
aitante, sportivo,<br />
biondo, simpatico, caposquadra<br />
delle allegre brigate<br />
non solo, ma anche delle<br />
spedizioni di carità nell’entroterra<br />
ligure. Lei un fi or<br />
di ragazza, d’una carineria<br />
squisita, sensibilità artistica,<br />
violetta nascosta nel giardino<br />
delle amiche ma riconoscibile<br />
dal profumo speciale.<br />
Un bel fi danzamento, insieme<br />
ad una bel<strong>la</strong> squadra<br />
di giovani cattolici ai tempi<br />
del ’68. E poi un matrimonio<br />
sportivo, a cominciare<br />
dall’abbigliamento e tutto il<br />
resto. Felici. Felicissimi. Più<br />
felici ancora quando arriva<br />
una incantevole bimbetta,<br />
Principessa <strong>la</strong> chiameremo. E<br />
tutto procede bene. Ma mi ricordo<br />
quel<strong>la</strong> volta in quel di<br />
Orero che lei, simpaticamente<br />
pranzando con gli adorati<br />
e adorabili suoceri, denunzia<br />
una strano mal di testa. La<br />
storia è lunga. La sofferenza<br />
anche. Ma il sorriso non si<br />
spegne mai. Ciascuno immagina<br />
quanti tentativi quando<br />
il male avanza sconosciuto<br />
e inafferrabile. Oggi lui e lei<br />
sono quasi cinquantenni..<br />
12<br />
La vita di tutti i giorni<br />
racconta le storie migliori.<br />
Fedeli, felici<br />
di Prospero Bonzani<br />
Ma prima che il fantasma del<br />
male avvolgesse quel<strong>la</strong> felicità,<br />
lui e lei si erano dedicati<br />
al<strong>la</strong> felicità degli altri, nel<strong>la</strong><br />
Comunità di S. Egidio: bimbi<br />
abbandonati, cosiddetti<br />
ma<strong>la</strong>mente Barboni, scuo<strong>la</strong><br />
per stranieri, visita agli Istituti<br />
per Anziani, amicizie<br />
personali con i più soli. Tutto<br />
questo non era più stato<br />
possibile insieme: lei, assistita<br />
soprattutto dai suoceri,<br />
che avevano diviso con loro<br />
<strong>la</strong> propria casa, era diventata<br />
una incantevole bambo<strong>la</strong><br />
grande, sorridente sempre. E<br />
lui se <strong>la</strong> dondo<strong>la</strong>va come una<br />
bimba di giorno, e <strong>la</strong> cambiava<br />
di notte. La paro<strong>la</strong> delle<br />
<strong>la</strong>bbra era scomparsa ma<br />
quelle stesse <strong>la</strong>bbra conservavano<br />
un sorriso più eloquente<br />
del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong>. Così lui aveva<br />
continuato tutto quello<br />
che, a Genova, in Europa, in<br />
Mozambico, aveva iniziato e<br />
per lei, che conservava intera<br />
lucidità, bastava sentirsele<br />
raccontare da suo marito: era<br />
come se avessero fatto tutto<br />
insieme. La gioia più grande,<br />
per lui ma soprattutto per<br />
lei, è stata qualche mese fa,<br />
quando Principessa si è spo-<br />
sata e lei è quasi miracolosamente<br />
riuscita a dire in parole<br />
che era stato il giorno più<br />
bello del<strong>la</strong> sua vita!<br />
L’Albergatore e sua moglie (li<br />
chiameremo così!) andavano<br />
economicamente a gonfi<br />
e vele in quell’albergo di<br />
Sanremo. Proprio una bel<strong>la</strong><br />
coppia, si vedeva lontano un<br />
chilometro che erano proprio<br />
innamorati. Certo che<br />
conta più l’amore che il <strong>la</strong>voro...<br />
Ma quando i soldini<br />
arrivano così in fretta sembra<br />
di non aver neppure il tempo<br />
per raccoglierli... E far dell’altro:<br />
per esempio un fi glio!<br />
Passata un po’ l’euforia del<br />
successo, trovano fi nalmente<br />
il tempo per fare un bambino.<br />
E arriva anche subito.<br />
Meglio! Infatti loro due non<br />
è che fossero proprio ormai<br />
giovanissimi! Ma ben presto<br />
il pediatra chiama i genitori<br />
nel suo studio riservato:<br />
“Non camminerà, non parlerà,<br />
non vedrà!” Tutto l’Hotel<br />
sembrò cadergli improvvisamente<br />
in testa. Cure, viaggi<br />
all’estero, cartomanti: tutti<br />
lo stesso ritornello. Metterlo<br />
in un istituto? No certamen-
te. Ce lo teniamo noi così<br />
com’è. Facile a dirsi, meno<br />
facile a farsi. “Tocca a te…<br />
tocca a te…” E il matrimonio<br />
cominciava a scricchio<strong>la</strong>re.<br />
Ma prima che lo scricchiolio<br />
diventasse un patatrac ecco<br />
che, mentre accompagnano<br />
in carrozzel<strong>la</strong> questo Mistero<br />
di bimbo in passeggiata a Sanremo,<br />
ti incontrano una fi <strong>la</strong><br />
di carrozzelle proprio simili a<br />
quel<strong>la</strong> che Albergatore e consorte<br />
stavano dolorosamente<br />
spingendo: solo che spingitori<br />
e spinti sembravano sorridere.<br />
“Ma sono incoscienti!<br />
Non capiscono che hanno tra<br />
le mani degli esseri senza speranza,<br />
che prima o dopo ruberanno<br />
<strong>la</strong> speranza anche a<br />
loro?”. Insomma, fi nisce che<br />
si fermano a una ge<strong>la</strong>teria per<br />
offrire un cono ge<strong>la</strong>to a tutti.<br />
E i discorsi corrono lontano.<br />
Molto lontano. Si direbbe che<br />
arrivano in Cielo, da dove<br />
Qualcuno aveva insegnato a<br />
don Benzi e al<strong>la</strong> sua Comunità<br />
Papa Giovanni che i propri<br />
problemi si risolvono risolvendo<br />
quelli degli altri.<br />
Fu un cammino lungo. Molto.<br />
Molto lungo. Lunghissimo.<br />
Ma oggi l’Albergatore ha<br />
Tra me e gli altri<br />
venduto il suo Hotel e lo ha<br />
regatato al<strong>la</strong> Comunità. In<br />
compenso ha richiesto altri<br />
sei o sette bambini sul tipo<br />
più o meno del loro. E invece<br />
di essere disperati in due<br />
sono felici in 12.<br />
Li accompagnano tanti volontari<br />
del<strong>la</strong> Comunità Papa<br />
Giovanni XXIII, che ci trovano<br />
gusto a <strong>la</strong>vorare gratis,<br />
sia quando il “<strong>la</strong>voro” con i<br />
piccoli sembra “rendere” e si<br />
vedono proprio rinascere, sia<br />
quando il “<strong>la</strong>voro” sembra<br />
invece proprio a fondo perso.<br />
Perso ai nostri occhi, non<br />
agli occhi di Dio, che poi un<br />
bel giorno dovrà spiegarci un<br />
sacco di cose!<br />
Ci vado ogni settimana all’Istituto,<br />
a trovare una cara,<br />
carissima persona, che non<br />
siamo riusciti a tenere in casa<br />
con noi, neppure io che <strong>la</strong><br />
casa da parroco ce l’ho ben<br />
grande, grandissima… ma<br />
forse il cuore no! E con lei<br />
ci facciamo dei simpaticissimi<br />
giri in triciclo nell’ampio<br />
giardino dell’Istituto, governato<br />
da Sacerdoti, Dottoresse,<br />
Infermieri e Fisioterapiste:<br />
sembra quasi talvolta (mica<br />
osservatorio<br />
sempre!) che si divertano<br />
a fare il <strong>la</strong>voro che fanno,<br />
chiamando “Amore” o “Cicci”<br />
o “Miss Italia” le Ospiti<br />
del<strong>la</strong> camerata. <strong>È</strong> proprio un<br />
bell’ambiente. Ci si respira<br />
aria di pulito non solo per<br />
l’igiene delle stanze ma anche<br />
per l’igiene dei cuori!<br />
In questa casa dove troppo<br />
ma<strong>la</strong>mente si dice che ci si<br />
viene per morire, proprio qui<br />
troviamo un certo numero<br />
di affezionatissime coppiette<br />
che ci fanno contemp<strong>la</strong>re <strong>la</strong><br />
fedeltà. Lei in carrozzel<strong>la</strong>, lei<br />
sul triciclo, lei con uno o due<br />
bastoni, ma lui invece, che<br />
sta pure lui in piedi come<br />
può, abbracciato a lei nel sostener<strong>la</strong>,nell’accompagnar<strong>la</strong>,<br />
nel discorrere quando lei<br />
sente o nell’agitare le mani<br />
quando lei, le orecchie in<br />
sciopero, sente soltanto guardando<br />
con gli occhi. E pronti<br />
sempre a sbirciare quando<br />
le assistenti uffi ciali sono un<br />
po’ distratte, per fi ondarsi<br />
nel bar dell’Istituto a prendere<br />
quel ge<strong>la</strong>to che <strong>la</strong> dietista<br />
ha tanto severamente proibito!<br />
Che bello! Che Amore!<br />
Allora sì che vien voglia di<br />
vivere fi no a cent’anni!<br />
13
<strong>la</strong><strong>Guardia</strong><br />
dei<br />
piccoli<br />
Dopo 40 giorni passati<br />
sul monte Sinai scendevo con<br />
le Tavole del<strong>la</strong> Legge datemi<br />
da Jahvè e quasi correvo per<br />
arrivare presto all‛accampamento:<br />
ero impaziente di far<br />
conoscere a tutti <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di<br />
Dio e <strong>la</strong> Legge che Egli aveva<br />
dato al suo popolo. Quando<br />
arrivai però ebbi <strong>la</strong> più grande<br />
delusione e il più grande<br />
dolore del<strong>la</strong> mia vita: trovai il<br />
mio popolo in baldoria, mezzo<br />
ubriaco, che danzava attorno<br />
a un grande vitello d‛oro innalzato<br />
al centro dell‛accampamento<br />
e a questa statua si<br />
inchinava ed offriva sacrifi ci<br />
e <strong>la</strong> chiamava suo dio. Quale<br />
tradimento verso l‛unico<br />
Dio da cui aveva tante volte<br />
avuto aiuto e protezione! La<br />
mia ira fu grande! Distrussi<br />
il vitello d‛oro, chiamai vicino<br />
a me coloro che volevano<br />
restare fedeli al vero Dio e<br />
ordinai che uccidessero tutti<br />
quelli che si ostinavano ad<br />
adorare un idolo. Ancora un<br />
anno rimanemmo accampati<br />
ai piedi del monte Sinai, un<br />
anno che servì per fare di un<br />
popolo fuggiasco e disorganizzato<br />
un vero popolo con<br />
una sua Legge e un preciso<br />
ordinamento religioso, civile<br />
e militare. Costruimmo,<br />
secondo le indicazioni date<br />
da Dio stesso, l‛Arca dove<br />
conservare le Tavole del<strong>la</strong><br />
Legge e preparammo tutti<br />
gli oggetti necessari per il<br />
culto. Costruimmo anche una<br />
grande e bellissima tenda<br />
dove conservare queste cose<br />
14<br />
I personaggi del<strong>la</strong> storia del<strong>la</strong> Salvezza<br />
anna gatti, nucci scipilliti<br />
40 anni a camminare verso Canaan<br />
e fu il nostro santuario, <strong>la</strong><br />
dimora di Dio in mezzo al<br />
suo popolo in cammino. Poi<br />
fi nalmente riprendemmo <strong>la</strong><br />
marcia verso <strong>la</strong> terra promessa.<br />
Divisi in schiere, come<br />
un esercito ben ordinato,<br />
preceduti dall‛Arca avanzavamo<br />
nel deserto. Non fu un<br />
viaggio facile e qualche volta<br />
dovemmo anche combattere<br />
contro le popo<strong>la</strong>zioni nei<br />
cui territori dovevamo per<br />
forza passare: spesso non<br />
ci concedevano il passaggio<br />
nonostante promettessimo<br />
di non usare l‛acqua dei loro<br />
pozzi oppure ci offrissimo<br />
di pagar<strong>la</strong>. Quaranta anni<br />
durò il nostro peregrinare<br />
per giungere al<strong>la</strong> terra di<br />
Canaan. Quando arrivammo<br />
ai suoi confi ni mandai degli<br />
uomini ad esplorar<strong>la</strong> e quando<br />
tornarono portando un<br />
tralcio di vite con un enorme<br />
grappolo d‛uva e fi chi e me-<br />
lograni, il mio cuore esultò:<br />
avevo adempiuto al compito<br />
affi datomi da Dio, <strong>la</strong> Terra<br />
Promessa era davanti a noi. Io<br />
sapevo che non vi sarei entrato<br />
e prima di andarmene per<br />
sempre radunai il mio popolo<br />
e gli raccomandai soprattutto<br />
<strong>la</strong> fedeltà al Signore: sapevo<br />
che a contatto con gli altri<br />
popoli <strong>la</strong> tentazione dell‛ido<strong>la</strong>tria<br />
sarebbe stata forte, ma<br />
il popolo d‛Israele che aveva<br />
visto <strong>la</strong> potenza e l‛amore di<br />
Dio non doveva farsi idoli di<br />
pietra, né adorare gli animali<br />
o gli astri del cielo perché<br />
è Dio che ha creato queste<br />
cose e Lui è al di sopra di<br />
tutto. Poi il Signore mi chiamò<br />
sul monte Nebo e mi disse:<br />
“Guarda <strong>la</strong> terra di Canaan<br />
che darò ai fi gli di Israele e<br />
poi ti ricongiungerò ai tuoi<br />
antenati”. E così morii sul<br />
monte Nebo contemp<strong>la</strong>ndo <strong>la</strong><br />
terra promessa al mio popolo.
SANTUARIO DELLA GUARDIA - GENOVA<br />
Chi ci sta, a far l’“inviato”?<br />
•E se fosse arrivato il “tempo del<strong>la</strong><br />
chiamata e del<strong>la</strong> missione” anche per<br />
i nostri lettori e devoti del<strong>la</strong> Madonna<br />
del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>?<br />
•<br />
E, se anche a te, come a Benedetto,<br />
Maria chiedesse di darle una mano a<br />
“costruire nel tuo ambiente qualcosa<br />
di bello e di grande”?<br />
•<br />
E se, in coda a questa grande storia<br />
del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>, arrivati buoni ultimi<br />
in termini di tempo, ci <strong>la</strong>sciassimo<br />
coinvolgere anche noi nel<strong>la</strong> ricerca di<br />
almeno un amico/a per testimoniare e<br />
annunciare insieme?<br />
Come risposta... prima <strong>la</strong> testimonianza di<br />
credibilità – come si diceva sopra nell’editoriale<br />
– e poi le nostre iniziative proposte<br />
in queste pagine: piccoli mezzucci, piccole<br />
stradine per incontrarLo, riconoscerLo e<br />
stare con Lui... Ripartiamo dal primo “mandato”,<br />
il primo evangelico, quello verso le<br />
“pecore perdute del<strong>la</strong> casa di Israele”, in<br />
vista di quello defi nitivo “a tutte le genti”.<br />
Gesù non punta su un gruppo di effi cienti<br />
dialettici, capaci di far proseliti comunque.<br />
Queste le “regole del grande gioco”...<br />
“Andate!”... Non “state” ad aspettare che<br />
vengano loro stessi...<br />
“A due a due”: contro ogni protagonismo<br />
solitario e ogni personalismo.<br />
“Non portate niente con voi”: in povertà<br />
e libertà. Unica ricchezza che dovrà risplendere:<br />
<strong>la</strong> verità stessa che annunciate. Non titoli<br />
di merito, ruoli e posizioni di potere o<br />
risorse solo umane da gente di successo.<br />
“Non fermatevi per strada con nessuno”:<br />
non perdetevi in chiacchiere e convenevoli.<br />
Troppo urgente <strong>la</strong> missione!<br />
“Non passate di casa in casa”... non ci<br />
sono collocazioni ottimali per voi e per il<br />
Vangelo. Fidatevi di me che sarò con voi e vi<br />
precederò sempre.<br />
“Prima dite ‘Pace a questa casa’”... sintetica<br />
e precisa comunicazione di intenti. Che capiscano<br />
tutti bene chi siete e cosa volete, senza<br />
equivoci.<br />
“Mangiate quello che c’è e che vi mettono<br />
davanti”: non cercate privilegi o comodi di sorta.<br />
Siate capaci di gratuità, nel dare come nel ricevere.<br />
Non state trattando di “proprietà vostre”...<br />
“Cercate prima di tutto il Regno di Dio<br />
e <strong>la</strong> sua Giustizia: il resto verrà di conseguenza”:<br />
primato precisato, testimoniato e<br />
salvato. Fiducia piena nel senso del “mandato”<br />
ricevuto e nel<strong>la</strong> Provvidenza di Dio.<br />
“Non fatevi chiamare ‘Padre’ e/o ’Maestro’.<br />
Uno solo il Padre, voi siete fratelli. Uno<br />
solo il Maestro, Cristo!”<br />
“Vi mando come agnelli in mezzo a lupi...<br />
ma “chi non sarà contro di voi è per voi”. Non<br />
sarà per niente facile - ve lo dico prima - ma non<br />
vedete il male anche dove non c’è.<br />
“Prima le pecore perdute”... Non cominciate<br />
dalle ‘brave persone’ ma dalle più diffi cili, come<br />
avete visto da me. Non vi ho detto che gli “ultimi”<br />
saranno i “primi”? Fidatevi di quanto vi dico<br />
e non perdete tempo con chi dice di “essere già a<br />
posto con <strong>la</strong> fede”.<br />
“Fate frutti di conversione e non dite: noi<br />
abbiamo Abramo per padre”. C’è poi posto<br />
anche per chi si considera già “credente e praticante”.<br />
Certo. Nessuno è escluso dall’amore di<br />
Dio. Ma non illudetevi e non date loro ulteriori<br />
vizi. <strong>È</strong> più facile che un cammello passi dal<strong>la</strong> cruna<br />
di un ago che uno questi abbocchi sinceramente<br />
a Gesù Cristo. Ma non fi datevi al<strong>la</strong> prima.<br />
Verifi cate dai “frutti di carità” non da appartenenze<br />
a gruppi, chiesette o altro.<br />
Ogni passo, ogni scelta, ogni incontro...<br />
“in sintonia col Padre”. Il contesto del<strong>la</strong> missione<br />
è <strong>la</strong> “preghiera continua senza stancarsi”.<br />
Fuori di questo saremmo dei “venditori” di mercanzie,<br />
non dei “testimoni” del Morto/Risorto.<br />
I
Cosa “passa” il <strong>Santuario</strong>?<br />
Ben compreso dal<strong>la</strong> prima pagina il<br />
“come” muoversi e quali le priorità<br />
assolute, ora possiamo “andare e proporre”<br />
qualcosa di quanto segue, non come assoluti<br />
ma come viuzze, piccole cose, forse<br />
utili per l’incontro e <strong>la</strong> seque<strong>la</strong> di Gesù. <strong>È</strong><br />
quanto “passa”, “offre” il nostro <strong>Santuario</strong>,<br />
a nome di Maria che ci manda.<br />
L’AMBIENTE ESTERNO<br />
A 800 metri d’altezza, un po’ fuori mano (11 km<br />
dall’uscita del<strong>la</strong> A12 a Ge-Bolzaneto), un luogo<br />
incantevole, un panorama mozzafi ato (dal<strong>la</strong><br />
Corsica al Cervino, da Portofi no a Capo Mele),<br />
un’aria frizzante e fresca anche d’estate. Qualcuno<br />
dice che anche per questo “è un Paradiso!” La<br />
cima del monte – <strong>Santuario</strong> e dintorni - in piano<br />
anche per anziani o disabili. Poco oltre, passeggiate<br />
di ogni tipo, escursioni a monti e <strong>la</strong>ghi, in<br />
città o al mare. Ideale per “ossigenazioni integrali”,<br />
di fi sico e spirito.<br />
GLI SPAZI MISTICI<br />
<strong>Santuario</strong> – Cappelle – Percorsi dello Spirito<br />
La primitiva Cappel<strong>la</strong>, richiesta esplicitamente<br />
da Maria al veggente Benedetto Pareto (29<br />
agosto 1490), sussiste ancora, umilissima, frutto<br />
di mani contadine. Un luogo magico per <strong>la</strong> preghiera<br />
silenziosa, a 100 metri dal grande <strong>Santuario</strong><br />
(1890) molto capiente, per piccoli e grandi<br />
pellegrinaggi. Una ulteriore Cappel<strong>la</strong> (interna<br />
e <strong>la</strong>terale al <strong>Santuario</strong>) per gruppi fi no a 60/70<br />
persone per celebrazioni partico<strong>la</strong>ri. La Cappel<strong>la</strong><br />
in alto nel<strong>la</strong> soffi tta, chiamata l’Oreb, per <strong>la</strong><br />
preghiera personale o per piccoli gruppi, anche<br />
fuori orario e, previo preavviso, anche <strong>la</strong> notte. Il<br />
<strong>Santuario</strong> è letteralmente circondato da sentieri e<br />
luoghi dello spirito – nel verde del<strong>la</strong> natura, sopra<br />
<strong>la</strong> grande cupo<strong>la</strong> del cielo e di fronte panorami distesivi<br />
di montagne e di mare. Più precisamente:<br />
il Percorso delle Beatitudini, in salita, dalle<br />
“Batterie” (a 1 km circa dal <strong>Santuario</strong>) al<strong>la</strong> Cappel<strong>la</strong><br />
del<strong>la</strong> Prima Apparizione; il “Cammino del<strong>la</strong><br />
Contemp<strong>la</strong>zione del Mistero” (Rosario e 20<br />
stazioni) tutto intorno al<strong>la</strong> vetta a pochi passi dal<br />
II<br />
<strong>Santuario</strong>, in mezzo al bosco e ai prati, in vista del<br />
mare; il “Sentiero del Magnifi cat”, quasi una<br />
“sca<strong>la</strong> santa” del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>, dal<strong>la</strong> Cappel<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />
Prima Apparizione al limitare del grande piazzale<br />
con <strong>Santuario</strong> raggiunto di fronte; il “Pellegrinaggio<br />
ai Presepi”, originalissimi manufatti<br />
non solo da “vedere” ma da “contemp<strong>la</strong>re” con<br />
stupore, con Maria.<br />
I PELLEGRINAGGI<br />
✓ Ideale... il pellegrinaggio a piedi, in<br />
meditazione e preghiera. Per secoli è stata quasi<br />
l’unica forma; oggi, per molti, soprattutto anziani<br />
e impediti, è stato attenuato con <strong>la</strong> possibilità<br />
dei mezzi propri o coi bus di linea. Ma il ritorno<br />
al pellegrinaggio “a piedi” è in netta ripresa. Diversi<br />
i percorsi, segna<strong>la</strong>ti nei sentieri e descritti<br />
su apposito depliant, diverse le provenienze e<br />
diversa <strong>la</strong> durata o <strong>la</strong> facilità del percorso.<br />
✓ Il pellegrinaggio tipo, è quello “diocesano”<br />
mensile, che – da 20 anni ormai – si fa ogni primo<br />
sabato del mese, al mattino sul presto (partenza ore<br />
7,30 a 1 Km. dal <strong>Santuario</strong> con <strong>la</strong> preghiera del Rosario).<br />
Pellegrinaggio/tipo perché voluto e presieduto<br />
sempre dal Cardinale Arcivescovo o dal suo<br />
Ausiliare, “diocesano” a tutti gli effetti, nel<strong>la</strong> convocazione,<br />
nel<strong>la</strong> partecipazione (Vescovo, Sacerdoti,<br />
Diaconi, Chierici del Seminario, Curia diocesana,<br />
popolo di Dio) fi no ad oltre 1000/1500 pellegrini<br />
ogni volta. Dopo <strong>la</strong> Messa (ore 8,15 circa) tutto<br />
si conclude sul grande piazzale con un momento<br />
conviviale fraterno<br />
tra Vescovo e popolo.<br />
<strong>È</strong> per <strong>la</strong> “Preghiera<br />
del popolo per il<br />
popolo”, così era stato<br />
presentato e voluto<br />
a suo tempo e così<br />
si mantiene.<br />
✓ Mille altri tipi di pellegrinaggio: personale/privato,<br />
in famiglia, con le comunità Parrocchiali,<br />
Vicariali, Decanali, Zonali, Diocesane, di<br />
categoria (scuole, <strong>la</strong>voro, sanità, disabili, alpini,<br />
bersaglieri, motociclisti, ciclisti, giovani, ragazzi del
catechismo, ambienti partico<strong>la</strong>ri<br />
di <strong>la</strong>voro, sportivi...).<br />
✓ Il pellegrinaggio delle<br />
coppie di sposi<br />
Belle e sempre in crescita le<br />
coppie di sposi che salgono a<br />
celebrare qui, in discrezione,<br />
l’annuale giorno anniversario<br />
di Matrimonio. Oppure<br />
coppie che salgono per <strong>la</strong><br />
nascita e l’affi damento di un<br />
fi glio/nipotino portando “il fi occo” al<strong>la</strong> Madonna.<br />
Coppie che salgono in tempo di pericolo per<br />
<strong>la</strong> salute, per <strong>la</strong> tenuta dell’essenziale per <strong>la</strong> famiglia,<br />
per offrire gratitudine per grazia ricevuta...<br />
✓ I “Pellegrini per un<br />
Il pellegrinaggio...<br />
giorno”, Prima che essere un viaggio arrivando, ad un luogo hanno<br />
santo (Gerusalemme, Roma, Santiago...<br />
<strong>Guardia</strong>...) vuol essere un preciso itinerario<br />
il benvenuto, interiore, al... “<strong>Santuario</strong>” del<strong>la</strong> coscienza, al <strong>la</strong>to ovest del<br />
primo e vero luogo dell’incontro con Dio.<br />
<strong>Santuario</strong>, da una gigantografi a<br />
Un itinerario...<br />
Dal disordine interiore panoramica ad una vita nuova secondo il Vangelo. con l’insieme del<br />
Dal non senso di una vita scontata e mediocre,<br />
al senso pieno del<strong>la</strong> Santità.<br />
<strong>Santuario</strong> stesso con, evidenzia-<br />
Un salto di qualità, dunque,<br />
da farsi da soli, in famiglia, con amici...<br />
ti, i punti Anche tu hai deciso di di salire a questa passaggio casa – <strong>la</strong> Ovest del<strong>la</strong> basilica. principa-<br />
casa di tua Madre – spinto da... Solo tu sai il motivo<br />
di questa scelta, o forse non lo sai del tutto...<br />
li per Forse è <strong>la</strong> Lei che visita. ti ha voluto qui perché, Lì, pur si può ritirare<br />
amandoti così come sei, ti sogna diverso, così<br />
come ti sogna Dio, tuo Padre, da sempre: “Santo,<br />
un come “depliant”, Lui tuo Padre è Santo”. breve e chiaro<br />
accompagnamento e guida, per<br />
un percorso ideale suggerito a<br />
tutti. Si può trovare serio “cammino di questo Fede”. testo<br />
di sintesi sul sito www.santuarioguardia.it<br />
e può essere<br />
SANtUArIo BASIlICA MADoNNA DellA GUArDIA<br />
Piazza <strong>Santuario</strong>, 4 - 16014 Ceranesi (Genova)<br />
utile, anche a distanza, l’iscrizione al<strong>la</strong> “Nuova Compagnia per del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>”.<br />
Centralino 010 72351 - Fax 010 7235805<br />
pre-<br />
www.santuarioguardia.it - segreteria@santuarioguardia.it<br />
2954611 - Realizzazione e stampa B.N. Marconi - Genova<br />
Supplemento al bollettino periodico “La Madonna del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>” - Anno 116<br />
disporsi al santo viaggio.<br />
o n. 09<br />
Autorizzazione n. 2/84 del 17.1.1984 del Tribunale di Genova<br />
Le 10 tappe di una giornata in casa di tua Madre<br />
Altre “soste preziose” al<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>...<br />
Al<strong>la</strong> Cappel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Prima Apparizione: un luogo magico, per <strong>la</strong><br />
preghiera, <strong>la</strong> riflessione silenziosa, <strong>la</strong> maturazione di cose grandi...<br />
■ All’Accoglienza, per alcuni primi sussidi per il tuo Cammino di Fede<br />
e i “sussidi del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>”.<br />
■ Il negozio “dei ricordi”. Una cartolina o un ricordino non solo per<br />
gli amici, ma, perché no, anche... ad altri? Nemici? Poveri dimenticati<br />
da tutti?<br />
■ I luoghi interni ed esterni di accoglienza, sosta e soggiorno<br />
prolungato per convegni, ritiri o altro... Ricorda che chiunque volesse<br />
passare – da solo, in famiglia o con un gruppo di colleghi, amici –<br />
uno o più giorni di riflessione spirituale al <strong>Santuario</strong>, è possibile<br />
programmarli preventivamente, “su misura” secondo esigenze con l’aiuto<br />
dei sacerdoti del <strong>Santuario</strong>. Prendi qui contatto, coi responsabili del<strong>la</strong><br />
“Chiara Luce” che gestisce gli aspetti pratici dell’ospitalità.<br />
■ Ai due “Mercatini” – quello “del cuore”, per i prodotti arrivati da<br />
libere donazioni (pezzi di artigianato artistico, di piccolo antiquariato...)<br />
e quello “del<strong>la</strong> solidarietà”, per i prodotti provenienti da monasteri,<br />
Enti di assistenza e altro, a scopo benefico. Sono sul piazzale, al <strong>la</strong>to<br />
■ Non può mancare <strong>la</strong> sosta ai “Presepi del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>”. Quello<br />
originalissimo e unico di Gigi Noli e quello storico, di Enzo Cassini,<br />
ambientato nel<strong>la</strong> vecchia Genova, con le statuine d’autore. Ammirali e<br />
solidarizza con gli autori che hanno espresso il loro carisma anche per<br />
aiutare i nuovi “poverissimi presepi del terzo mondo”.<br />
... E se anche a te come a Benedetto Pareto, ti venisse chiesto<br />
di “costruire con Lei”, nel tuo ambiente di vita, qualcosa di<br />
bello e di grande?<br />
■ Non più un giorno senza Vangelo. Se mangio tre volte al giorno per il<br />
sostegno fisico, voglio mangiare Vangelo, tre volte al giorno, per sostenere<br />
<strong>la</strong> parte più importante di me.<br />
■ Sento che non è onesto accontentarmi di una “fede d’abitudine e so<strong>la</strong><br />
tradizione”, di una “fede un po’ a modo mio”.<br />
Devo assolutamente cercare e trovare un ambito (parrocchia,<br />
associazione, movimento ecclesiale...) dove inserirmi in un preciso e<br />
■ No, non posso più “vivere per me stesso” o chiuso “solo nel<strong>la</strong> mia<br />
famiglia”. Il mio “ambiente di vita” è il luogo dove Dio mi ha dato<br />
appuntamento per testimoniare e ricostruire sui valori del Vangelo. Devo<br />
credere che lì posso trovare almeno “due o tre” amici per fare con loro un<br />
“osservatorio del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>”, per “ricostruire” l’ambiente su nuovi criteri.<br />
■ Se non trovassi sostegno e indicazioni nel mio contesto ecclesiale locale,<br />
so, che almeno per una fase iniziale, potrei trovare qualche supporto al<br />
<strong>Santuario</strong> del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>... attraverso <strong>la</strong> consultazione del suo sito internet, <strong>la</strong><br />
corrispondenza col Rettore e il vice Rettore, l’abbonamento a “<strong>la</strong><strong>Guardia</strong>”,<br />
GLI ESERCIZI SPIRITUALI<br />
<strong>Santuario</strong> Basilica<br />
Nostra Signora<br />
del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong><br />
Pellegrino Pellegrino<br />
per 1 giorno? giorno?<br />
Eccoti un piccolo sussidio in 10 tappe<br />
per il percorso personale<br />
Alcuni giorni di “Esercizi”: una Grazia e un dono<br />
da fare a se stessi. Raccoglimento, silenzio, ascolto e<br />
risposta in profondità, con l’esercizio di un vivere,<br />
per qualche giorno almeno, tra terra e cielo. Al <strong>Santuario</strong><br />
ve ne sono a calendario per ogni categoria di<br />
persone: per le Religiose di diverse congregazioni<br />
(dal 22 al 27 luglio); per <strong>la</strong>ici (dal 16 al 19 agosto)<br />
in spazi riservati e silenziosi, senza considerare <strong>la</strong><br />
novena che – se vissuta per intero – è una “grande<br />
occasione di esercizi spirituali popo<strong>la</strong>ri”; per <strong>la</strong><br />
Terza età / “Età del<strong>la</strong> Sapienza” (dal 16 al 19 settembre)<br />
- per i Diaconi e consorti (data da precisare)<br />
- per Sacerdoti e Religiosi (dal 14 al 19<br />
ottobre). Sul sito del <strong>Santuario</strong> i partico<strong>la</strong>ri, i temi<br />
e le guide. Il <strong>Santuario</strong> destina volentieri, ormai da<br />
anni e per molti gruppi, i propri spazi e il suo carisma<br />
a gruppi o congregazioni religiose che vogliono<br />
organizzarsi gli Esercizi “in proprio”.<br />
IL PACCHETTO FAMIGLIA<br />
Il “pacchetto” Famiglia (casa delle Famiglie/foglietto<br />
nostro “Progetto famiglia”): Famiglia “al<br />
centro”, per <strong>la</strong> Chiesa e per il nostro <strong>Santuario</strong>.<br />
Con piena convinzione. Troppo lungo sarebbe<br />
riportare qui le occasioni di attenzione al<strong>la</strong> Famiglia.<br />
Si rimanda al sito www.santuarioguardia.it.<br />
Gli “spazi” per i giovani (esterno Montebruno e<br />
foglietto nostro “progetto Giovani <strong>Guardia</strong>”): Il<br />
<strong>Santuario</strong> del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong> è da sempre nel cuore dei<br />
più maturi. Anche i giovani non sono estranei al<br />
salire e permanere al<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>. Come sopra, conviene<br />
visitare il sito www.santuarioguardia.it per<br />
ulteriori informazioni e partico<strong>la</strong>ri più precisi.<br />
IL “POCHINO” DELLA GUARDIA<br />
“Venite in disparte,<br />
in un luogo<br />
solitario e riposatevi<br />
un pochino”<br />
(Mc 6,31): un<br />
metodo e una<br />
consuetudine di<br />
Gesù con i suoi<br />
discepoli quello<br />
del<strong>la</strong> sosta di qualche tempo – un “pochino”<br />
lo chiamava – per un riposo del fi sico e dello<br />
spirito, di ricostruzione interiore, di ripresa di<br />
ideali e di forze. Uno o più giorni, da soli, con<br />
famiglia, con gruppetto di amici. A disposizione<br />
una cameretta dignitosa, pasti frugali, persone<br />
(un sacerdote o una religiosa) pronte ad ascoltare,<br />
celebrazioni semplici e vere. La possibilità<br />
di contribuire alle spese di soggiorno in libertà,<br />
secondo possibilità e coscienza. In qualunque<br />
periodo dell’anno, previa prenotazione e, per<br />
gli sconosciuti, <strong>la</strong> presentazione di una sacerdote<br />
conoscente.<br />
I “SUSSIDI” RACCOMANDABILI<br />
(Bibbia/Vangelo/Qualcosa per pregare con Maria)<br />
Oltre le diverse pubblicazioni a stampa, di diversa<br />
ampiezza e consistenza, il <strong>Santuario</strong> ha pubblicato<br />
e sperimentato da tempo alcuni sussidi per il<br />
pellegrino e non solo. Molti hanno apprezzato da<br />
tempo e utilizzato anche altrove il piccolo libretto:<br />
“Qualcosa per pregare, con Maria” - Molto utilizzato,<br />
al santuario e altrove, il sussidio per il Sacramento<br />
del<strong>la</strong> Penitenza/Riconciliazione - Altri due,<br />
più recenti, per <strong>la</strong> “Contemp<strong>la</strong>zione dei Misteri”<br />
(continua a pag. IV)<br />
III
(Rosario) secondo le indicazioni innovative di<br />
Giovanni Paolo II e “Il percorso delle Beatitudini”<br />
- Il “Cammino di Pareto” in sette tappe. - Altri<br />
ancora si possono ritrovare attraverso il sito e<br />
si possono acquistare al <strong>Santuario</strong> o per posta. -<br />
Due edizioni a stampa, molto ben curate, rispettivamente<br />
del Vangelo e Atti degli Apostoli e de<br />
“La Bibbia”, sono state preparate e personalizzate<br />
al <strong>Santuario</strong>. Sono offerte e distribuite al <strong>Santuario</strong><br />
a prezzi stracciati, perché <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio davvero<br />
“corra e si diffonda”.<br />
GLI ORGANI<br />
DI COMUNICAZIONE<br />
E CONTATTO<br />
Ultra centenaria e giovanissima<br />
“<strong>la</strong><strong>Guardia</strong>”, nostra<br />
Rivista/Bollettino, “osservatorio<br />
– memoria – comunicazione<br />
– proposta” del<br />
<strong>Santuario</strong> e delle iniziative<br />
“costruttive” che partono dall’originale mandato<br />
di Maria. La proponiamo con convinzione, visti<br />
anche i continui consensi di ritorno dai nostri<br />
35 mi<strong>la</strong> abbonati. – Accanto a questa comunicazione<br />
cartacea, prende sempre più campo quel<strong>la</strong><br />
telematica. Il nostro apprezzato sito www.<br />
santuarioguardia.it avrà bisogno di ulteriore<br />
cura da parte nostra e attenzione da parte altrui.<br />
– Stanno crescendo anche altri strumenti, sempre<br />
più validi per <strong>la</strong> valenza tecnica e comunicativa:<br />
CD con voci, musiche e suoni “guardiani”<br />
e DVD per l’essenziale descrizione di storia e opportunità<br />
aperte al <strong>Santuario</strong> e dal <strong>Santuario</strong>.<br />
I SOGGIORNI DI SERENA VACANZA<br />
E NON SOLO...<br />
Da tempo ormai quel<strong>la</strong> che era una struttura ricettiva<br />
solo per gruppi di pellegrini, si è attrezzata<br />
e specializzata per una apprezzata accoglienza,<br />
dignitosa, essenziale, familiare rivolta a tutti.<br />
Finora molte persone hanno utilizzato il servizio<br />
di ospitalità per il periodo estivo: persone<br />
di una certa età, <strong>la</strong>voratori occasionali per ditte<br />
locali, gruppi presenti per corsi, convegni di più<br />
giorni, pellegrinaggi. Ma è un vero peccato che<br />
IV<br />
Periodico ROC - La Madonna del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong> - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 - MP/GENOVA NO/51/2011 - n. 10 anno 116 - Mensile - Poste Italiane S.p.A. Taxe perçue - Tassa riscossa - CMP GE Aeroporto<br />
10/ottobre 2011<br />
Sei tutta <strong>la</strong> mia vita,<br />
ma...<br />
Genitori sotto stress<br />
o mai cresciuti.<br />
E i fi gli?<br />
Mensile del <strong>Santuario</strong> di Nostra Signora del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong> - Genova<br />
osservatorio - memoria - comunicazione - proposta<br />
... e c’era <strong>la</strong> Madre di Gesù<br />
Gv. 2,1<br />
una struttura ricettiva così completa e apprezzata<br />
si riduca ai mesi estivi. Stanno arrivando<br />
richieste di utilizzo anche per tipologie diverse:<br />
una “casa albergo” a disposizione di altre categorie<br />
di persone, in forma stabile o saltuaria, a<br />
condizioni di “essenzialità familiare”. Noi stiamo<br />
facendo due “conti del<strong>la</strong> serva” per capire<br />
fi no a che punto possiamo offrire un’ospitalità<br />
di questo tipo a più gente possibile, a prezzi<br />
contenuti e accessibili anche ai meno abbienti.<br />
Quadrature di cerchi? Noi le crediamo possibili.<br />
Chi di voi verrebbe a “stare al<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>”? Quali<br />
tipologie di persone vedete come destinatarie di<br />
una proposta del genere? Non viene in mente<br />
anche a voi <strong>la</strong> parabo<strong>la</strong> evangelica: “... qui, ormai<br />
è tutto pronto, andate a invitare tutti, voglio<br />
che <strong>la</strong> mia casa sia aperta a tutti...”?<br />
LE STRUTTURE PER CONVEGNI,<br />
CONGRESSI, MEETING<br />
Circa 200 posti letto in<br />
camere con servizi interni<br />
– Sa<strong>la</strong> congressi di oltre<br />
200 posti, altre minori da<br />
100/80/60 posti – Salone<br />
e saletta del pellegrino<br />
300/50 posti – Sale dotate di<br />
amplifi cazioni e video trasmettitori<br />
– Ristoranti e Self<br />
Service – Ampi parcheggi e<br />
accessi facilitati ai disabili in<br />
ogni ambiente – Camere attrezzate e ascensore<br />
anche per barel<strong>la</strong>ti... Il tutto a disposizione di<br />
piccoli e grandi pellegrinaggi, di convegni di categoria,<br />
incontri di studio, congressi, meeting –<br />
Inoltre, spazi per bivacchi giovanili, con sistemazioni<br />
anche spartane, in locali interni e in tende.<br />
Se vuoi comunicare con noi<br />
Piazza <strong>Santuario</strong>, 4 - 16014 Ceranesi (Genova) - Tel. 010 72351 (centralino) - Fax 010 7235805<br />
E-mail: segreteria@santuarioguardia.it - rettore@santuarioguardia.it<br />
Sito internet: www.santuarioguardia.it
succede in Chiesa<br />
alma severino<br />
Il Sacro Convento di Assisi ha divulgato a mezzo stampa <strong>la</strong> notizia del<strong>la</strong> scoperta del profi lo di<br />
un demone in uno degli affreschi di Giotto del<strong>la</strong> Basilica Superiore di San Francesco. Nessuno<br />
fi nora si era accorto che in uno degli affreschi del ciclo pittorico che segna l’inizio dell’arte fi gurativa<br />
occidentale - eseguito otto secoli fa – nel<strong>la</strong> ventesima scena del<strong>la</strong> Vita di San Francesco, c’è il profi -<br />
lo di un demone, con due corna scure, che emerge dalle nuvole sospese fra <strong>la</strong> scena del<strong>la</strong> morte di<br />
Francesco, in basso, e <strong>la</strong> scena dell’assunzione del<strong>la</strong> sua anima in cielo. La scoperta è del<strong>la</strong> storica<br />
Chiara Frugoni, grande specialista francescana, che sull’interpretazione di quel partico<strong>la</strong>re asserisce:<br />
“Forse non fu soltanto un’impertinenza sfuggita fi no ad oggi all’occhio di tutti. Nel Medioevo si<br />
credeva che anche nel cielo abitassero i demoni che ostaco<strong>la</strong>vano <strong>la</strong> salita delle anime: è un signifi -<br />
cato ancora da approfondire, ma che sembra destinato a dare buoni frutti”.<br />
La statua del Cristo Redentore, alta 38 metri, che guarda verso Rio de Janeiro dal monte del<br />
Corcovado, ha “festeggiato” il suo 80° compleanno. La famosa statua, infatti, è diventata uffi cialmente<br />
parte del panorama brasiliano il 12 ottobre 1931. Costruita dall’architetto Heitor da Silva<br />
Costa e dallo scultore franco-po<strong>la</strong>cco Paul Landowski, all’epoca costò 250mi<strong>la</strong> dol<strong>la</strong>ri (circa 3<br />
milioni di dol<strong>la</strong>ri di oggi). Venne trasportata in Brasile dal<strong>la</strong> Francia in pezzi via mare e portata in<br />
cima al monte via treno. Nel luglio 2013 Rio de Janeiro ospiterà <strong>la</strong> Giornata Mondiale del<strong>la</strong><br />
Gioventù (GMG) per <strong>la</strong> quale è prevista <strong>la</strong> visita del papa Benedetto XVI. Nel 2014 <strong>la</strong> metropoli<br />
ospiterà i mondiali di calcio e nel 2016 le Olimpiadi. Il sindaco del<strong>la</strong> città, Eduardo Paes, ha affermato<br />
che <strong>la</strong> statua e le sue braccia aperte mostrano “come accogliamo quanti vengono a farci visita”.<br />
Il 24 novembre, papa Benedetto XVI ha accolto in udienza <strong>la</strong> Caritas Italiana, per i suoi 40<br />
anni di vita. L’udienza si è tenuta nel<strong>la</strong> Basilica di San Pietro, dove si sono raccolte circa 8.000<br />
persone provenienti da tutte le Caritas Diocesane d’Italia, ed è stata preceduta dal<strong>la</strong> S.<br />
Messa celebrata del presidente del<strong>la</strong> Conferenza Episcopale Italiana, S.E. Card. Angelo Bagnasco.<br />
La Caritas nacque nel 1971, per volontà di papa Paolo VI: “Il Servo di Dio Paolo VI - ha ricordato<br />
Benedetto XVI - nel primo incontro nazionale con <strong>la</strong> Caritas, nel 1972, così affermava: ‘Al di sopra<br />
dell’aspetto puramente materiale del<strong>la</strong> vostra attività, deve emergere <strong>la</strong> sua prevalente funzione<br />
pedagogica’. A voi, infatti, è affi dato un importante compito educativo nei confronti delle<br />
comunità, delle famiglie, del<strong>la</strong> società civile in cui <strong>la</strong> Chiesa è chiamata ad essere <strong>luce</strong>. Si tratta di<br />
assumere <strong>la</strong> responsabilità dell’educare al<strong>la</strong> vita buona del Vangelo, che è tale solo se comprende in<br />
maniera organica <strong>la</strong> testimonianza del<strong>la</strong> carità”.<br />
Pensierino del<strong>la</strong> sera<br />
Come sarà che ci basta andare<br />
a messa <strong>la</strong> domenica<br />
per dirci cristiani?<br />
Basterà davvero o<br />
ci vorrà qualcos’altro?<br />
19
Per gli italiani non è un<br />
Natale come gli altri.<br />
Per molti liguri, toscani e siciliani<br />
lo sarà ancora meno.<br />
L’Italia è nell’occhio del ciclone<br />
di una crisi economica che<br />
magari non svuoterà ristoranti<br />
ed aerei ma svuota ancora di<br />
più chi il ristorante e l’aereo<br />
neppure li intravvede. L’Europa<br />
ci chiede riforme strutturali<br />
socialmente pesanti e il<br />
Fondo Monetario Internazionale<br />
mette sotto osservazione<br />
il paese perché ormai è chiaro<br />
che, come già altre volte nel<strong>la</strong><br />
storia, è meglio non fi darsi<br />
degli italiani: che sia colpa di<br />
un governo o di un trasversale<br />
e più tragico risvolto maligno<br />
del genio italico è ancora tutto<br />
da capire. In Liguria, in Toscana<br />
e in Sicilia <strong>la</strong> pioggia battente<br />
causa effetti tanto disastrosi,<br />
per vittime e danni, che<br />
sindaci e giornali non trovano<br />
più defi nizioni per descriverli:<br />
è caduta una bomba atomica<br />
20<br />
Se Gesù rinasce<br />
tra crisi e alluvioni.<br />
Natale come?<br />
mirco mazzoli<br />
d’acqua, ormai le piogge sono<br />
monsoniche…<br />
Siamo come quel boomerang<br />
che il <strong>la</strong>nciatore inesperto fi -<br />
nisce per tirarsi addosso, siamo<br />
un simbolo involontario<br />
di una situazione che torna<br />
indietro ma<strong>la</strong>mente. Nei decenni<br />
scorsi, erano i paesi del<br />
cosiddetto Terzo Mondo ad<br />
essere sorvegliati dal Fondo<br />
Monetario Internazionale,<br />
che chiedeva loro misure sociali<br />
stringenti come cappi al<br />
collo, pur di indurli a ristrutturare<br />
e onorare il debito con<br />
i paesi creditori. A noi poco<br />
importava. Oggi, tolta <strong>la</strong> Grecia<br />
che quasi non fa più notizia,<br />
tocca all’Italia, che – non<br />
certo unica e so<strong>la</strong> – per tanto<br />
tempo ha fatto poco o nul<strong>la</strong><br />
per condonare il debito dei<br />
paesi in via di sviluppo. Allo<br />
stesso modo e contemporaneamente,<br />
è oggi soprattutto<br />
l’Italia – ma chissà quante al-<br />
tre parti d’Europa e del mondo<br />
ricco le assomigliano – a<br />
patire le conseguenze di un<br />
clima in via di cambiamento,<br />
per il quale il Paese – non<br />
certo unico e solo – per tanto<br />
tempo ha fatto poco o nul<strong>la</strong>.<br />
Certo: i meteorologi invitano<br />
a non essere faciloni, non<br />
c’entra solo il cambiamento<br />
del clima, eventi alluvionali<br />
nel periodo autunnale, ad<br />
esempio in Liguria, si sono<br />
sempre registrati e sempre si<br />
registreranno. Tuttavia, quando<br />
<strong>la</strong> pioggia si accanisce e il<br />
temporale sul<strong>la</strong> testa lo senti<br />
che ruggisce strano, quando<br />
in un’ora un torrente esplode<br />
e uccide sei persone, <strong>la</strong><br />
tua pancia pretenderebbe di<br />
vivere in un mondo diverso.<br />
In un mondo che prenda sul<br />
serio l’idea di cambiare marcia,<br />
riportando l’etica – non il<br />
moralismo, l’etica! – al centro<br />
delle cose umane; in una città,<br />
Genova, che per risolvere
Luce nelle tenebre<br />
i problemi idrogeologici non<br />
dorma quarant’anni; in un<br />
territorio, come a Borghetto<br />
Vara, nelle Cinque Terre e<br />
nel messinese dove i monti,<br />
splendidi in cartolina, non<br />
siano minacce incombenti<br />
perché nessuno fa più il contadino<br />
e né i proprietari delle<br />
terre né le istituzioni sono<br />
corsi ai ripari. Ma c’è crisi, ci si<br />
dice, non ci sono i soldi.<br />
Non ci sono i soldi. La c<strong>la</strong>sse<br />
media si impoverisce e i poveri<br />
si moltiplicano, e non ci sono<br />
più i soldi per rispondere ai diritti<br />
di base che anche i poveri,<br />
ma guarda un po’, detengono.<br />
Con il 2012 sarà chiaro quanti<br />
soldi in meno avranno le casse<br />
dei Comuni per tute<strong>la</strong>re i più<br />
deboli: i minori soli, gli adulti<br />
fragili, gli anziani, le persone<br />
diversamente abili, quelle ma<strong>la</strong>te<br />
o socialmente emarginate...<br />
I primi calcoli sono drastici.<br />
E allora?<br />
le ragioni del credere<br />
In questo partico<strong>la</strong>re Natale<br />
italiano Gesù nasce di<br />
nuovo nel<strong>la</strong> precarietà, nel<br />
fango, nel<strong>la</strong> fatica. Eppure<br />
questo bambino è <strong>luce</strong>. Lo<br />
è il dolore composto, impastato<br />
di vita, dei familiari<br />
delle vittime, anche giovanissime.<br />
Rimane da vivere,<br />
Gesù lo promette come una<br />
beatitudine a chi oggi piange.<br />
E sono <strong>luce</strong> le centinaia,<br />
forse le migliaia di volontari,<br />
soprattutto giovani e giovanissimi<br />
che, senza essere<br />
stati chiamati, si sono riversati<br />
nelle strade, tra una ramata<br />
di pioggia e l’altra, con<br />
pale e stivali, si sono infi <strong>la</strong>ti<br />
ovunque, nei pa<strong>la</strong>zzi, negli<br />
scantinati, nei vicoli, nei<br />
negozi, spostandosi di quartiere<br />
in quartiere, a volte di<br />
città in città, pur di ripulire.<br />
Come un comando nel dna,<br />
l’istinto a dire: io c’ero. Accanto,<br />
gli uomini e le donne<br />
maturi che si rivedono,<br />
loro quindicenni, ventenni,<br />
a spa<strong>la</strong>re fango nel 1970,<br />
quando il Bisagno esondò,<br />
seminò morte e distruzione<br />
e fu dichiarato problema<br />
nazionale. Lo è ancora. Eppure<br />
sono momenti di <strong>luce</strong>,<br />
questi giorni in cui “i bamboccioni”<br />
si fanno il mazzo,<br />
tutto il giorno nel<strong>la</strong> melma,<br />
senza chiedere neppure di<br />
mangiare pur di esserci. E in<br />
cui gli sguardi di sconosciuti<br />
si incrociano e si intendono,<br />
gli stessi che il giorno prima<br />
neanche si salutavano.<br />
Chi crede sa come chiamare<br />
questo fenomeno: prossimità,<br />
<strong>la</strong> qualità umana di chi si<br />
ferma, soccorre e si sente a<br />
sua volta benefi cato. Molto<br />
più diffusa di quanto non si<br />
avverta.<br />
Il precario presepe italiano<br />
ha davvero bisogno che queste<br />
luci non siano solo luminarie<br />
ad intermittenza.<br />
21
Se un bambino di Betlemme<br />
oggi scrivesse al bambino Gesù...<br />
Perché, Gesù Bambi<br />
Dario Superina*<br />
Caro Gesù Bambino<br />
benvenuto ancora a Betlemme!<br />
Buon Natale!<br />
Tu sei nato qui, in una grotta, e anch’io, come<br />
te, sono nato qui a Betlemme. Io non sono<br />
ebreo come te, sono arabo e palestinese ma<br />
sono cristiano. Quando sei nato, Betlemme<br />
era un vil<strong>la</strong>ggio piccolo, piccolo. Ora, come<br />
Nazareth, è una città di oltre quarantami<strong>la</strong><br />
abitanti. Quando sarò grande magari andrò<br />
al<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> dei Salesiani di Don Bosco.<br />
Li conosci? Certamente. Lì i cristiani e i mussulmani<br />
studiano, giocano e convivono in un<br />
grande rispetto.<br />
La notte di Natale, nel grande piazzale di<br />
fronte al<strong>la</strong> Basilica del<strong>la</strong> Natività che contiene<br />
<strong>la</strong> Grotta, ci saranno i pulmini delle televisioni<br />
di tutto il mondo. Migliaia di pellegrini,<br />
di turisti e di curiosi verranno per assistere al<strong>la</strong><br />
Messa di Mezzanotte. La piazza sarà illuminata<br />
a giorno con luminarie e stelline colorate.<br />
Ci sarò anch’io sai... a vendere cartoline e coroncine<br />
del Rosario ai pellegrini. Prezzi stracciati!<br />
Le TV trasmetteranno le funzioni e tante interviste<br />
ai personaggi importanti, ma io, a<br />
loro, non interesserò per niente...<br />
22<br />
Trasmetteranno in continuazione le nenie, le<br />
ninne nanne e le canzoncine di Natale che<br />
augurano pace, speranza, amore, dolcezza,<br />
comprensione.<br />
Ma qui, a Betlemme, non esiste niente<br />
di tutto questo. Lo sapevi? Perché, dimmi,<br />
perché?<br />
Mi hanno insegnato che sei venuto a portare<br />
pace e speranza e salvezza a tutti gli uomini.<br />
Ma qui non esiste niente di tutto questo.<br />
Lo sai? Ma perché?<br />
Quando sei nato, i tuoi genitori Maria e Giuseppe<br />
ti hanno portato al Tempio di Gerusalemme<br />
per <strong>la</strong> cerimonia del<strong>la</strong> circoncisione.<br />
Gerusalemme è così vicina, sono proprio pochi<br />
chilometri.<br />
Ma io non posso. Sono di Betlemme,<br />
come te. Perché?<br />
Perché gli uomini non vogliono <strong>la</strong> tua pace?<br />
Anche nel<strong>la</strong> Basilica del<strong>la</strong> Natività, cattolici,<br />
ortodossi, armeni se ne dividono un pezzo.<br />
L’anno scorso armeni e ortodossi se le sono suonate<br />
di santa ragione per aver invaso un pezzet-
Betlemme<br />
e i suoi bambini.<br />
no?<br />
Luce nelle tenebre<br />
to di territorio all’interno del<strong>la</strong> chiesa stessa.<br />
Perché Gesù Bambino? Lo sapevi?<br />
Una volta, noi cristiani a Betlemme e anche<br />
a Nazareth eravamo <strong>la</strong> maggioranza. Ora,<br />
chi può, vende tutto ai mussulmani e scappa<br />
in Australia, Usa, Canada. I mussulmani ora<br />
sono <strong>la</strong> grande maggioranza, e ci sopportano<br />
solo perché i pellegrini portano affari e soldi.<br />
Perché Gesù Bambino? Lo sapevi?<br />
Ma, forse, non è cambiato nul<strong>la</strong> da quando sei<br />
nato tu duemi<strong>la</strong> anni fa. Anche <strong>la</strong> tua mamma<br />
Maria e Giuseppe hanno dovuto scappare<br />
in fretta. Erode ti voleva già uccidere ma, per<br />
fortuna, non ce l’ha fatta. Ci riusciranno gli<br />
ebrei qualche anno dopo.<br />
A Gerusalemme nel<strong>la</strong> parte strettamente ebraica,<br />
che è il 95 per cento del<strong>la</strong> città, il giorno di Natale<br />
è un giorno assolutamente feriale, anzi, ostentatamente<br />
ferialissimo: e nel<strong>la</strong> zona dei Mea – Shearim<br />
(gli ultraortodossi ebrei) fanno un giorno di<br />
penitenza per piangere <strong>la</strong> nostra profanazione<br />
del giorno in cui noi cristiani festeggiamo <strong>la</strong> nascita<br />
di Gesù il Messia delle Genti.<br />
le ragioni del credere<br />
Ed allora ti prego, Gesù Bambino, non<br />
lo so, aiutaci tu!<br />
Ti prego Gesù Bambino, pensaci un po’<br />
tu???<br />
E tu, Maria,<br />
picco<strong>la</strong> mamma adolescente ebrea,<br />
donaci <strong>la</strong> speranza che un giorno, anche qui,<br />
verrà <strong>la</strong> pace che tuo Figlio Gesù ha portato,<br />
verrà <strong>la</strong> speranza che tuo Figlio ci ha portato,<br />
verrà <strong>la</strong> salvezza che tuo Figlio ci ha portato…<br />
verrà, verrà… io ci spero ancora!<br />
E anch’io potrò andare a Gerusalemme,<br />
e non esisteranno più i muri,<br />
e non esisteranno più i check-point<br />
e non ci saranno più i soldati.<br />
E tutti i bambini di Betlemme e del mondo<br />
potranno volersi bene e giocare felici insieme.<br />
Benvenuto Gesù Bambino a Betlemme,<br />
vieni, vieni sempre, io ti aspetto.<br />
Buon Natale, Gesù Bambino.<br />
* Salesiano, per sei anni economo<br />
del seminario internazionale dei salesiani<br />
a Gerusalemme<br />
23
2 minuti per pensare<br />
24<br />
nucci scipilliti, <strong>la</strong>ura siccardi<br />
AIUTO!<br />
CAvevo appena ritirato <strong>la</strong> macchina dall’auto<strong>la</strong>vaggio e <strong>la</strong> stavo lucidando nel parcheggio,<br />
mentre aspettavo mia moglie. Ad un tratto vidi venire verso di me, attraverso il parcheggio,<br />
quello che <strong>la</strong> società definisce un barbone.<br />
Si capiva facilmente che non doveva possedere né una macchina, né una casa, né abiti puliti,<br />
né denaro. In quel momento non mi andava di essere infastidito e sperai che non mi chiedesse<br />
soldi. Non lo fece. Si sedette sul bordo del marciapiede di fronte al<strong>la</strong> fermata dell’autobus,<br />
ma aveva l’aria di non avere neanche i soldi per l’autobus. Dopo qualche minuto parlò. “E’<br />
una macchina molto bel<strong>la</strong>”, disse. Era molto male in arnese, ma aveva un’aria dignitosa. Risposi<br />
“grazie” e continuai a strofinare <strong>la</strong> macchina. Se ne stava lì seduto mentre <strong>la</strong>voravo, ma<br />
non chiedeva soldi come mi sarei aspettato. Nel silenzio che stava crescendo tra noi, dentro di<br />
me qualcosa mi diceva: “chiedigli se ha bisogno di aiuto”. Ero sicuro che mi avrebbe risposto<br />
di sì. Decisi di ascoltare <strong>la</strong> voce interiore e chiesi: “Ha bisogno di aiuto?” Rispose con cinque<br />
semplici, ma profonde parole che non dimenticherò mai. Perché spesso cerchiamo <strong>la</strong> saggezza<br />
in uomini e donne di grande prestigio, ce l’aspettiamo da persone di cultura superiore, ma<br />
da quell’uomo non mi aspettavo altro che una mano tesa per ricevere<br />
l’elemosina. Invece mi disse cinque parole che mi scossero: “Non ne<br />
abbiamo bisogno tutti?”<br />
Mi ero sentito grande, potente, vincente e importante<br />
nei confronti di un pezzente vagabondo, finché<br />
quelle cinque parole mi avevano colpito come una fuci<strong>la</strong>ta.<br />
“Non ne abbiamo bisogno tutti?”<br />
Io avevo bisogno di aiuto. Certamente non per un<br />
biglietto dell’autobus o per un posto dove dormire,<br />
ma io avevo bisogno di aiuto. Presi il portafoglio e<br />
gli diedi dei soldi che sarebbero bastati non solo per<br />
il biglietto, ma anche per un pasto caldo e per un<br />
alloggio per <strong>la</strong> notte. Quelle cinque piccole parole<br />
mi suonano tuttora vere.<br />
Non importa quanto tu possieda, non importa<br />
quanto tu abbia realizzato, anche tu hai bisogno di<br />
aiuto. E non importa quanto poco tu abbia, non importa<br />
quanto tu sia carico di problemi, perché anche<br />
se sei senza soldi o senza un posto per dormire, puoi dare un aiuto.<br />
Anche solo con un complimento o un sorriso, tu puoi darlo. Quando<br />
ti capita di vedere qualcuno che sembra avere tutto, probabilmente<br />
aspetta che tu gli dia qualcosa che non ha: un modo diverso di vedere<br />
<strong>la</strong> vita, uno sguardo su qualcosa di bello, una tregua al caos quotidiano<br />
che forse solo tu vedi attraverso un mondo a pezzi.<br />
Forse quell’uomo era solo un senza tetto, straniero e vagabondo. O forse era qualcosa di più.<br />
Forse Dio aveva guardato giù, aveva chiamato un angelo, lo aveva vestito come un mendicante<br />
e poi gli aveva detto: “Vai ad assistere quell’uomo che sta lucidando <strong>la</strong> sua macchina,<br />
quell’uomo ha bisogno di aiuto.”<br />
Non ne abbiamo bisogno tutti?
LA FORTUNA NON ESISTE<br />
di Mario Ca<strong>la</strong>bresi, ed. Mondadori<br />
torie di uomini e don-<br />
“Sne che hanno avuto il<br />
coraggio di rialzarsi”... questa<br />
<strong>la</strong> presentazione del testo,<br />
che dà un’idea chiara dell’obiettivo<br />
dell’autore. Raccontare<br />
<strong>la</strong> vita così com’è, senza<br />
sentimentalismi o facili luoghi<br />
comuni. Racconti dietro<br />
ai quali si nascondono volti,<br />
storie, persone che hanno<br />
toccato il fondo, che hanno<br />
perso tutto, che potevano <strong>la</strong>sciarsi<br />
andare al<strong>la</strong> disperazione.<br />
E invece... Qualcosa dentro<br />
di loro, una risorsa ultima,<br />
si è levata e ha riportato coraggio<br />
e fi ducia in situazioni<br />
disperate. Appassiona <strong>la</strong> lettura<br />
di queste storie. Sono incontri<br />
che non possono <strong>la</strong>sciare<br />
indifferenti. Incontri<br />
Padre Nostro...<br />
in famiglia<br />
Come noi li rimettiamo ai<br />
nostri debitori. Perdonare.<br />
Dal<strong>la</strong> marachel<strong>la</strong> ingenua<br />
del bambino al fi glio adolescente<br />
che magari trafuga i<br />
soldi per farsi una “canna”. <strong>È</strong><br />
un esercizio o è un dovere? Non<br />
lo sappiamo, sappiamo solo che<br />
non è semplice e non deve neanche<br />
essere un perdonare “facile”,<br />
fare fi nta che non sia successo nul<strong>la</strong> e amici<br />
come prima. A volte sarà a senso unico, a volte<br />
a doppio senso: ciò che conta davvero è che<br />
abbia un seguito, un cammino di crescita tra<br />
colui che perdona e colui che è perdonato. Da<br />
che colpiscono, che fanno<br />
rifl ettere, che fanno guardare<br />
sotto una <strong>luce</strong> nuova ciò<br />
che abbiamo e che, inevitabilmente,<br />
portano ad un<br />
cambiamento di rotta del<br />
nostro modo di vivere. Desideriamo<br />
cambiare? Sentiamo<br />
ancora un’inquietudine<br />
di fondo che ci spinge<br />
con forza in una nuova<br />
direzione di vita? Non soffochiamo<br />
queste domande,<br />
queste inquietudini.<br />
Confrontiamoci con esse.<br />
Confrontiamoci con le<br />
storie di questo libro, e<br />
troveremo una risposta o<br />
anche solo il primo passo<br />
verso il cambiamento.<br />
Passo dopo passo, arriveremo<br />
al<strong>la</strong> meta.<br />
leggere fa bene!<br />
i<strong>la</strong>ria giusto<br />
marcello monticone<br />
Padre a Figlio e viceversa. E<br />
non ci indurre in tentazione<br />
ma liberaci dal male. La<br />
tentazione dell’errore, del<strong>la</strong> via<br />
facile, del<strong>la</strong> scorciatoia. Di quei<br />
meccanismi che ci imbrigliano, ci<br />
legano non tanto ai nostri cari, ma<br />
alle nostre “voglie”. <strong>È</strong> una richiesta<br />
personale ed accorata di aiuto e di<br />
riscatto. Richiesta che dovremmo<br />
stare attenti a cogliere ogni volta che dovesse<br />
essercene l’occasione. <strong>È</strong> da qui che parte davvero<br />
il nostro cammino. Chiedere aiuto non<br />
tanto per noi stessi ma per essere capaci di<br />
ascoltare chi chiede o vorrebbe chiedere aiuto.<br />
25
cronaca La Madonna chiama.<br />
Anche... con una campana<br />
Una “frazione” di un paese<br />
di campagna che vuol diventare<br />
“comunità”... <strong>È</strong> Gualdrà,<br />
nel<strong>la</strong> Parrocchia di San Bartolomeo<br />
di Vallecalda. Per questo si è costruita<br />
una picco<strong>la</strong> cappel<strong>la</strong> e<br />
l’ha dedicata al<strong>la</strong> Madonna<br />
del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>. Da poco inau-<br />
gurata <strong>la</strong> cappel<strong>la</strong>, ora, un<br />
passo ulteriore, fortemente<br />
simbolico: un esile campaniletto<br />
e una bel<strong>la</strong> campana –<br />
dono munifi co e prezioso<br />
del<strong>la</strong> nota ditta genovese<br />
Trebino, che ha portato i<br />
suoi orologi e le sue campane<br />
in tutto il mondo (dal<strong>la</strong><br />
basilica di San Pietro in Vaticano<br />
fi no nei più sperduti<br />
vil<strong>la</strong>ggi di missione) – con <strong>la</strong> precipreci- sa funzione di “chiamare”, “convocare insieme”<br />
i fi gli di Dio per affi dare loro un compito<br />
prezioso, quello di far vedere “come” si<br />
può vivere meglio, quando si vive secondo il<br />
Il Papa, l’alluvione e <strong>la</strong> <strong>Guardia</strong><br />
Giorni terribili in alcune zone del<strong>la</strong> città di<br />
Genova e in alcuni paesi liguri delle Cinque<br />
Terre. Alluvioni incredibili, sconvolgimento<br />
di case e paesi e addirittura diversi<br />
morti. Al dolore seguono anche le polemiche<br />
su reali o presumibili responsabilità. Come<br />
sempre, curare le piaghe dopo i fatti, è sempre<br />
– pur doveroso – anche gravoso e inutile<br />
se non si ritorna a dare, anche in questo campo,<br />
<strong>la</strong> priorità al<strong>la</strong> prevenzione. Quanti disastri,<br />
nel<strong>la</strong> vita, di questo e di altro tipo, sono<br />
dovuti al<strong>la</strong> mancanza degli occhi aperti sul<strong>la</strong><br />
prevenzione. Se <strong>la</strong> polemica apre a questo,<br />
può avere senso anche <strong>la</strong> polemica, diversamente<br />
è un ipocrita scaricabarile: un gioco<br />
fi n troppo facile, ma ipocrita. Meno male che<br />
anche dal<strong>la</strong> melma possono nascere i fi ori.<br />
Quali? I fi ori del<strong>la</strong> solidarietà immediata, del<strong>la</strong><br />
rifl essione collettiva, del<strong>la</strong> condivisione dei<br />
guai, dell’emergere di mille doti nascoste, del<br />
protagonismo gratuito di quei giovani, normalmente<br />
non cercati nè valorizzati dal mon-<br />
26<br />
Vangelo. Su ogni campana che si rispetti –<br />
dalle più grandi alle più piccole – c’è una dedica<br />
a Maria o ai Santi e un messaggio. Su<br />
questa, bellissima e da uno squil<strong>la</strong>nte suono<br />
argentino, l’immagine è del<strong>la</strong> Madonna del<strong>la</strong><br />
<strong>Guardia</strong> e il messaggio inciso<br />
nel bronzo è lo stesso –<br />
inequivocabile – che lei<br />
rivolse un giorno a Benedetto<br />
Pareto e, oggi, a ciascuno<br />
di noi: un invito a darle una<br />
mano a “costruire” con lei<br />
non solo “una cappel<strong>la</strong>” ma<br />
quanto questa simboleggia,<br />
una “comunità di uomini e<br />
donne” che diventino, lì dove<br />
sono, un “santuario/presenza<br />
di Dio” nel<strong>la</strong> storia degli uomini.<br />
Curiosità di questa campa-<br />
na? La scritta, non è nel solen-<br />
ne e c<strong>la</strong>ssico <strong>la</strong>tino, ma... in dialetto genovese:<br />
“VEGNI E DAMME NA MAN”. “Vieni e dammi<br />
una mano, ho bisogno anche di te”. La<br />
“vocazione” di tutti.<br />
do degli adulti e, anzi, facendo spesso d’ogni<br />
erba un fascio, considerati più problema che<br />
risorsa per <strong>la</strong> società. Niente di più falso.<br />
Cosa c’entra <strong>la</strong> <strong>Guardia</strong> in tutto questo? Ce<br />
l’abbiamo fatta entrare noi perché dal <strong>Santuario</strong><br />
si è trepidato e pregato, perché una<br />
delle zone del<strong>la</strong> città più colpita è stata proprio<br />
quel<strong>la</strong> intorno al<strong>la</strong> Parrocchia di N.S.<br />
del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong> in Largo Merlo, prossima al<strong>la</strong><br />
via Fereggiano, perché anche dal<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong><br />
di Levanto sono partiti i primi soccorsi per <strong>la</strong><br />
Liguria di Levante. Soprattutto è il Santo<br />
Padre che, all’Angelus di domenica 6 novembre<br />
ha ricordato queste tragedie: “... Il<br />
pensiero non può non andare oggi al<strong>la</strong> città di<br />
Genova, duramente colpita dall’alluvione. Assicuro<br />
<strong>la</strong> mia preghiera per le vittime, per i familiari<br />
e per quanti hanno subito gravi danni”. E<br />
poi, il ricorso al<strong>la</strong> Madonna del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>:<br />
“... La Madonna del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>, sostenga <strong>la</strong> cara<br />
popo<strong>la</strong>zione genovese nell’impegno solidale per<br />
superare <strong>la</strong> prova”.
Una nuova “Associazione” al servizio del <strong>Santuario</strong><br />
Da poco tempo é costituita l’Associazione<br />
di volontariato denominata<br />
“Amici e Volontari per il <strong>Santuario</strong> N.S.<br />
del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>”: “Persegue – dice lo statuto<br />
approvato dall’Arcivescovo – il fine precipuo<br />
del<strong>la</strong> solidarietà, dell’assistenza e del<strong>la</strong> formazione<br />
umana, civile, culturale e religiosa anche<br />
attraverso <strong>la</strong> diffusione delle proposte spirituali e<br />
culturali promosse dal <strong>Santuario</strong> di N. S. del<strong>la</strong><br />
<strong>Guardia</strong>” “Non ha fini di lucro e si avvale in<br />
modo prevalente delle prestazioni volontarie e<br />
gratuite dei propri aderenti”. Gli articoli successivi<br />
precisano ulteriormente le finalità di questa<br />
col<strong>la</strong>borazione volontaria, associata e rego<strong>la</strong>mentata.<br />
<strong>È</strong> un altro passo per garantire<br />
maggiormente <strong>la</strong> continuità di un servizio,<br />
aprire col<strong>la</strong>borazioni con altri enti civili come<br />
il Comune, promuovere <strong>la</strong> sicurezza degli<br />
aderenti di fronte alle leggi e ad eventuali inconvenienti<br />
di percorso. “Possibile che per<br />
fare un po’ di bene non basti solo un po’ di<br />
buon cuore e un po’ di disponibilità?” <strong>È</strong> un’o-<br />
Autunno inverno al <strong>Santuario</strong>...<br />
“C’ è gente al <strong>Santuario</strong> anche d’inverno?”<br />
“Che tempo fa <strong>la</strong>ssù”? “Chissà<br />
che freddo!” Frasi fatte e fin troppo ricorrenti.<br />
Frasi che scoraggiano e certo non invogliano<br />
a salire perché enfatizzano situazioni meteo<br />
più o meno simili anche in città. Si, nel<strong>la</strong> notte<br />
dei tempi, all’inizio d’inverno, addirittura<br />
il <strong>Santuario</strong> chiudeva. I sentieri impervi e le<br />
nevicate abbondantissime tagliavano ogni<br />
possibilità di accesso. Oggi, grazie a Dio, è tutto<br />
cambiato e <strong>la</strong> Madonna può tenere<br />
aperta casa e cuore sempre, estate e inverno,<br />
giorno e... notte. Anche negli ultimi inverni<br />
più freddi, il <strong>Santuario</strong> è stato iso<strong>la</strong>to un<br />
giorno o due al massimo. Buona l’attenzione<br />
al<strong>la</strong> viabilità provinciale. Riscaldato<br />
il <strong>Santuario</strong> e gli ambienti limitrofi.<br />
Davvero nessuno ge<strong>la</strong>. Una saletta del pellegrino<br />
(quel<strong>la</strong> picco<strong>la</strong>, 30 posti circa, con servizi e<br />
angolo di ristoro) è aperta e riscaldata giorno e<br />
notte per chiunque arrivasse, pellegrino affannato,<br />
a qualsiasi ora.<br />
No, davvero possiamo incoraggiare chiun-<br />
biezione che ci si è fatti prima di intraprendere<br />
questa nuova strada col<strong>la</strong>borativa, che non<br />
cancel<strong>la</strong> nul<strong>la</strong> del volontariato passato, solo<br />
lo valorizza ulteriormente, lo legalizza, lo garantisce<br />
e garantisce serietà e continuità del<br />
servizio. Ovviamente, all’Associazione si<br />
può iscrivere chiunque, disponendo di<br />
tempo e qualche capacità, vorrà affacciarsi e<br />
vedere se anche così può aiutare <strong>la</strong> Madonna<br />
del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong> nel suo compito ancora oggi.<br />
<strong>È</strong> chiaro che non solo costoro sono e saranno<br />
“benefattori e col<strong>la</strong>boratori del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>”. Abbiamo<br />
più volte detto e scritto che anche anziani<br />
e impediti, con <strong>la</strong> loro preghiera e altri tipi<br />
di aiuto loro possibili, sono e saranno preziosi<br />
col<strong>la</strong>boratori per Maria e il suo <strong>Santuario</strong>. E, poi<br />
ci sono quanti, non potendo prestare opera e<br />
tempo, sostengono col loro impegno economico<br />
– dal piccolo ‘obolo del<strong>la</strong> vedova’ a<br />
forme più consistenti – le opere di bene del<strong>la</strong><br />
<strong>Guardia</strong>! Davvero c’è posto per tutti in questa<br />
“impresa di costruzioni di cose grandi”!<br />
que a salire, a programmare incontri piccoli<br />
e grandi di ogni tipo. Il <strong>Santuario</strong> è attrezzato<br />
all’accoglienza.<br />
“E voi del <strong>Santuario</strong>, che fate, ora che siete<br />
meno affogati dalle grandi folle dell’estate?”<br />
Al <strong>Santuario</strong> si <strong>la</strong>vora sodo, si ripensano i percorsi<br />
passati e le occasioni possibili future per<br />
un’accoglienza e per proposte sempre più pertinenti.<br />
Si rivede e si programma, ci si attrezza,<br />
nelle strutture e nelle motivazioni, perché <strong>la</strong><br />
fedeltà al mandato di col<strong>la</strong>borazione chiesto<br />
da Maria sia più rispondente possibile ai suoi<br />
disegni e alle mutate esigenze del<strong>la</strong> nostra gente.<br />
Un tempo per pensare e pregare di più, per<br />
maturare sotto <strong>la</strong> neve, come succede al buon<br />
grano seminato che, nel<strong>la</strong> fredda terra, prepara<br />
<strong>la</strong> sua nascita, fioritura e fruttificazione.<br />
Sacerdoti, religiose e volontari sono attivi<br />
in questo, oltre che al<strong>la</strong> consueta normale<br />
accoglienza che, come si diceva, non deve<br />
deflettere. A tutti vorremmo dire così, non...<br />
“Arrivederci in primavera!” ma “Arrivederci<br />
a sabato e domenica prossimi”.<br />
27
cronaca<br />
Nel<strong>la</strong> casa di Maria, <strong>la</strong> fantasia del presepe<br />
Dal Maragliano al Noli agli artigiani<br />
nascosti in ognuno di noi: al<strong>la</strong><br />
<strong>Guardia</strong> il presepe ha una grande storia.<br />
Almeno dal<strong>la</strong> metà dell’800 quel<strong>la</strong><br />
dell’allestimento del presepe è diventata una<br />
specifi ca peculiarità del <strong>Santuario</strong>. Ancora<br />
nel<strong>la</strong> vecchia chiesa veniva allestito un<br />
grandioso presepe con statue a grandezza<br />
naturale. I contadini che salivano al Figogna<br />
nel<strong>la</strong> notte di Natale magari calpestando<br />
uno spesso strato di neve e ghiaccio, dopo<br />
<strong>la</strong> messa di mezzanotte si fermavano commossi<br />
in adorazione del mistero del<strong>la</strong> natività.<br />
Oggi molte statue di quel presepe sono<br />
andate perse o distrutte, sono rimaste solo<br />
quelle “centrali” e cioè <strong>la</strong> Sacra Famiglia, i Re<br />
Magi e naturalmente l’asino e il bue (anche<br />
se quest’ultimo è curiosamente ridotto al<strong>la</strong><br />
so<strong>la</strong> parte anteriore.....). Ma nel tempo <strong>la</strong> tradizione<br />
del presepe è andata a modifi carsi e<br />
ad arricchirsi. Oggi concretamente chi sale al<br />
santuario può visitare tutta una gamma di<br />
rappresentazioni del<strong>la</strong> natività. Vediamole.<br />
Il presepe di Gigi Noli. E’ allestito in un<br />
locale sotto il porticato a destra delle<br />
porte di accesso al<strong>la</strong> basilica. Si tratta<br />
di un originale allestimento del presepe<br />
costituito interamente da radici, gusci e<br />
semi di frutti. Il compianto Gigi ha dedicato<br />
ben dieci anni del<strong>la</strong> sua vita a costruire<br />
case, statuine e gruppi di personaggi, animandoli<br />
anche con ingegnosi meccanismi.<br />
Gigi Noli è mancato ormai da una dozzina<br />
d’anni, ma <strong>la</strong> sua opera continua a stupire<br />
i visitatori.<br />
28<br />
In basilica poi è collocato un sontuoso presepe<br />
costituito per buona parte da preziose statuine<br />
del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> del Maragliano. Tali statuine<br />
esistevano in santuario ma erano ridotte in<br />
pessimo stato di conservazione. La generosità<br />
di don Raffaele Tubino consentì un accurato<br />
restauro delle stesse. Si trattava di ambientarle<br />
adeguatamente. Fu così che entrò in scena<br />
un vero e proprio artista dei presepi (coniammo<br />
per lui <strong>la</strong> defi nizione di presepista che non<br />
esiste in nessun dizionario del<strong>la</strong> lingua italiana......).<br />
L’originalità del<strong>la</strong> scenografi a di Enzo<br />
Cassini consiste nell’aver immaginato una<br />
Genova settecentesca con precisi riferimenti a<br />
vestigia di chiese o abitazioni così come dovevano<br />
essere allora. Il tutto costruito rigorosamente<br />
da materiali di recupero, sapientemente<br />
ricoperti da una patina di antichità.<br />
Da oltre dieci anni poi il santuario ospita<br />
nel periodo natalizio una mostra di mini<br />
presepi amatoriali costruiti da comuni<br />
persone che nascondono dietro le apparenze<br />
di normali impiegati o tecnici o commercianti,<br />
delle insospettate manualità da veri<br />
artigiani e, specialmente, una carica di poesia<br />
che commuove tutti i visitatori. Ad essi<br />
si affi ancano spesso presepi ideati da scuole<br />
elementari e medie. Per premiare le opere<br />
più interessanti abbiamo predisposto delle<br />
schede su cui i visitatori esprimono le loro<br />
preferenze. Ogni anno immancabilmente si<br />
contano dalle 4 alle 5.000 schede....<br />
Chi volesse visitare questi presepi lo può fare<br />
nelle giornate dopo il Natale negli orari<br />
di apertura del<strong>la</strong> basilica. L’ingresso naturalmente<br />
è gratuito.<br />
G.P.
Notizie<br />
in<br />
poche<br />
righe<br />
■ Martedì 20 settembre - Da Sori il parroco don<br />
Mario German con 50 parrocchiani; Da Campoligure<br />
un piccolo gruppo.<br />
■ Mercoledì 21 settembre - Gruppo Anziani<br />
“Serenitas” del<strong>la</strong> Parrocchia S. Giuseppe Artigiano<br />
di Settimo Torinese; Giuseppe e Giuseppina<br />
Parodi per ringraziare <strong>la</strong> Madonna del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong><br />
nel<strong>la</strong> ricorrenza del loro 64mo di Matrimonio.<br />
■ Giovedì 22 settembre - Presieduto dal Vescovo<br />
Ausiliare Mons. Luigi Palletti l’annuale pellegrinaggio<br />
diocesano del<strong>la</strong> Terza Età; Da Incisa<br />
Scapaccino (AT) il parroco don Gianni Robino<br />
con 80 fedeli.<br />
■ Venerdì 23 settembre - La parrocchia di Mater<br />
Ecclesiae con il parroco don Albi Danilo; L’Istituto<br />
sco<strong>la</strong>stico delle suore Marcelline con 100<br />
ragazzi; L’Istituto Sco<strong>la</strong>stico delle Suore Ravasco<br />
con 200 ragazzi.<br />
■ Sabato 24 settembre - La parrocchia di Rivarolo<br />
con Cristo Crocifisso in processione dall’Apparizione<br />
(200 p.); Parrocchia di Gesù Adolescente<br />
(100 p.); Da Imperia un piccolo gruppo di<br />
Chiusanico.<br />
■ Domenica 25 settembre - Con il parroco don<br />
Giuseppe Torre <strong>la</strong> parrocchia di S. Gottardo; Da<br />
Canelli (AT) don Thomas con 60 pellegrini; Da<br />
Chiavari 40 fedeli; da Trasta un gruppo con don<br />
C<strong>la</strong>udio Ghiglione; Celebrano il 25mo di Matrimonio<br />
i coniugi Gianpaolo e Ornel<strong>la</strong> Bobbio.<br />
■ Martedì 27 settembre - Da Genova gli ospiti<br />
del<strong>la</strong> Casa di Riposo Basile di Genova.<br />
■ Mercoledì 28 settembre - Da Sestri Levante 50<br />
p.; Dal “Don Orione” di Genova un gruppo di anziani;<br />
Gruppo di anziani delle Piccole Sorelle dei Poveri.<br />
■ Giovedì 29 settembre - In viaggio da Udine<br />
verso Lourdes un gruppo di pellegrini.<br />
■ Venerdì 30 settembre - Da Genova Rivarolo<br />
gli alunni del<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> delle Suore Dorotee (250)<br />
con don Andrea Perini; Un gruppo di anziani del<br />
Don Orione di Genova; Da Argegno e Schignano<br />
(CO) 100 pellegrini con p. Simone.<br />
■ Sabato 1 ottobre - Pellegrinaggio diocesano<br />
del 1° sabato del mese (16mo anno!); Parrocchia<br />
S.Maria Assunta di Bargagli con don Roberto; 150<br />
alunni con genitori dell’Istituto sco<strong>la</strong>stico delle Figlie<br />
di S. Giuseppe; L’U.S. Pontedecimo con <strong>la</strong> presenza<br />
di molti ciclisti; Matrimonio di Bertuccini Davide e<br />
BBuscarinu Marilena celebrato da don Paolo.<br />
■ Domenica 2 ottobre - Incontro regionale dei<br />
Foco<strong>la</strong>rini (300); 45° di matrimonio di Benvenuto<br />
Raffaele e Pagano Tina di Teriasca; Parrocchia di<br />
Ruta di Camogli con don Luciano De Nevi; L’AD-<br />
MO (Ass. donatori Midollo osseo) di Busal<strong>la</strong>; Parrocchia<br />
di S. Bartolomeo di Vallecalda con l’Amministratore<br />
Parrocchiale Mons. Marco Granara;<br />
Da Prato un gruppo di 50 pellegrini; Da S. Eusebio<br />
50 persone con don Giovanni Benvenuto.<br />
■ Mercoledì 5 ottobre - MASCI di S. Sabina;<br />
Parrocchia di Recco con il parroco do Pasquale<br />
Revello (60 p.); Un gruppo di fedeli da Rossiglione.<br />
■ Venerdì 7 ottobre - Gruppo Anziani di S.<br />
Siro (GE).<br />
■ Sabato 8 ottobre - Pellegrinaggio del<strong>la</strong> parrocchia<br />
di Arenzano con don Giorgio Noli (250<br />
p.); Bivacco degli Scout del GE 27; L’Oratorio di<br />
Noverasco (MI) con 50 ragazzi in pensione completa<br />
fino a domani; Gruppo SIRCE - Impresa<br />
Edile per pregare per i <strong>la</strong>voro.<br />
■ Domenica 9 ottobre - Gruppo (60 p.) di Legnano<br />
(MI); 50° di Matrimonio di Bruzzo Domenico<br />
e Pastorino Piera; Gruppo “La Mongolfiera”<br />
con Corale da Mamiano (Pistoia); Associazione<br />
Famiglie per l’Accoglienza con don Gino De Bernardis;<br />
Vicariato di Pontedecimo-Mignanego;<br />
Parrocchie di Orero e Valleregia con don Paolo<br />
Fontana; Da Torino gruppo di 30 p.; Da Visone<br />
(AL) piccolo gruppo di pellegrini.<br />
■ Mercoledì 12 ottobre - CIF di Cogoleto (40)<br />
con don Danilo.<br />
■ Giovedì 13 ottobre - Da Desio gruppo di 27<br />
pellegrini.<br />
■ Sabato 15 ottobre - Da Valle Spinti (Arquata)<br />
un gruppo di fedeli di varie parrocchie con don<br />
Nico<strong>la</strong> e un diacono permanente.<br />
■ Domenica 16 ottobre - Raduno/pellegrinaggio<br />
dei Berasglieri; dal<strong>la</strong> parrocchia del Tabernacolo<br />
il Gruppo di Preghiera; Dal<strong>la</strong> Garfagnana<br />
varie parrocchie; Da Vicenza <strong>la</strong> parrocchia di<br />
Pozzo Leone (74 p.); Gruppo di Alpiolo (NO) con<br />
don Giacomo Bagnati.<br />
■ Giovedì 20 ottobre - 50° di Matrimonio dei coniugi<br />
Agostino e Giulietta Savio di Casel<strong>la</strong> (GE)<br />
■ Sabato 22 ottobre - Gruppo dei cresimandi<br />
di Casel<strong>la</strong> con don Graziano Pepe; Parrocchia di<br />
Carro (SP) con don Luigi Lavagnino; Parrocchia<br />
di S. Maria di Carraia in Calenzano (FI) (40 p.)<br />
con don Alvaro Guidotti; Mamme e bimbi dell’Asilo<br />
di Preli delle Suore Ravasco.<br />
■ Domenica 23 ottobre - Parrocchia S. Famiglia<br />
(150 p.) con don Fernando Primerano; parrocchia<br />
di S. Ceccardo di Carrara; Gruppo di magistrati<br />
di Tortona e Novi.<br />
■ Mercoledì 26 ottobre - Parrocchia B. V. Addolorata<br />
di Bardi (PR) con don Luigi Pini; Parrocchia<br />
di Gragnano ((PC) con don C<strong>la</strong>udio.<br />
■ Sabato 29 ottobre - Gruppo Amici del Cursillo<br />
di Savona; Gruppo dal <strong>Santuario</strong> Madonna dei<br />
Laghi di Avigliana (TO); Giovanni e Ange<strong>la</strong> Durante<br />
ricordano il 60° di Matrimonio.<br />
■ Domenica 30 ottobre - Ragazzi del Catechismo<br />
del<strong>la</strong> Parrocchia di Murazzano (CN) con<br />
don Martini.<br />
■ Domenica 13 novembre - 100 pellegrini da<br />
Pavia e 20 da Lucca.<br />
■ Giovedì 17 novembre - 50° di Matrimonio di<br />
Cario<strong>la</strong> Alberto e Noli Rosa.<br />
■ Sabato 19 novembre - 50 pellegrini da Mi<strong>la</strong>no;<br />
per bivacco 20 Scout del Ge 61; 30 Scout del<br />
GE 30; 40 Scout del GE 60.<br />
■ Sabato 26 novembre - Dal<strong>la</strong> Parrocchia di S.<br />
Giovanni Battista di Quarto 20 persone per Ritiro<br />
Spirituale<br />
■ Mercoledì 30 novembre - Da Sestri Levante<br />
un gruppo di pellegrini.<br />
29
il ricordo e <strong>la</strong> preghiera<br />
Minerva Moglione v. Borghese 96 anni<br />
Genova-Teglia<br />
Aldo Casale 81 anni<br />
Caffarena di Propata (GE)<br />
Stefano Verardo 72 anni<br />
S. Carlo di Cese (GE)<br />
Marianna Casimiro 81 anni<br />
Genova-Pontedecimo<br />
30<br />
Maria Mussini v. Barbieri 87 anni<br />
Godiasco (PV)<br />
Angelo Barabino 82 anni<br />
Livel<strong>la</strong>to - Ceranesi (GE)<br />
Ange<strong>la</strong> Bozzo 100 anni<br />
Bogliasco (GE)<br />
Giacomo Giordano 80 anni<br />
Mongiardino Ligure (AL)<br />
Maria Oliveri 86 anni<br />
Vallebona - Campoligure (GE)<br />
Giuseppe Adolfo Gaggero 92 anni<br />
Torrazza S. Olcese (GE)<br />
Mauro Bresso 68 anni<br />
Genova<br />
Maria Repetto 75 anni<br />
Iso<strong>la</strong> del Cantone (GE)<br />
Giuseppe Cipollina 76 anni<br />
Novi Ligure (AL)<br />
Giovanna Garbarino in Piana 56 anni<br />
Castel Rocchero (AT)<br />
Anna Canepa 65 anni<br />
Livel<strong>la</strong>to (GE)<br />
Brigida Giacoboni 96 anni<br />
Montacuto (AL)<br />
Ange<strong>la</strong> Ottonello 81 anni<br />
Masone (GE)<br />
Giovanni Mantero 81 anni<br />
Genova-Mo<strong>la</strong>ssana<br />
Angelo Andrea Rossi 59 anni<br />
Genova-Sestri Ponente<br />
Pasquale Ferrari 92 anni<br />
Montacuto (AL)
informazioni utili<br />
Abbonamenti a “<strong>la</strong><strong>Guardia</strong>” 2011/2012<br />
Italia: Ordinario 20,00 Sostenitore 30,00<br />
Estero: Ordinario 30,00 Sostenitore 37,00<br />
$ 35 $ 50<br />
Gli abbonamenti a “<strong>la</strong><strong>Guardia</strong>”, si possono fare,<br />
oltre che al <strong>Santuario</strong>, anche presso:<br />
- Ufficio Amm.vo, Via Serra 6/A (solo mattino)<br />
tel. 010 561033 e-mail: amministr.guardia@libero.it;<br />
- Ufficio Pastorale del<strong>la</strong> Curia, P.zza Matteotti 4;<br />
- Libreria San Paolo, P.zza Matteotti 31/R;<br />
- Libreria L.D.C., Via Ro<strong>la</strong>ndo 63/R.<br />
Conto Corrente Postale n. 387167<br />
IBAN: IT30 I 07601 01400 000000387167<br />
intestato a: <strong>Santuario</strong> di N.S. del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong><br />
via Serra, 6 A - 16122 Genova<br />
Orari<br />
Il <strong>Santuario</strong> è aperto tutti i giorni dalle ore 7,30 alle 12 e<br />
dalle 14 alle 19,00. Nei giorni festivi dalle ore 7 alle 19,00<br />
ininterrottamente (nell’ora so<strong>la</strong>re <strong>la</strong> chiusura è alle 18,30).<br />
Sante Messe<br />
Ora So<strong>la</strong>re festivi: ore 8 - 10 - 11 - 12 - 16.<br />
feriali: ore 9,30 - 16.<br />
sabato: ore 9,30 - 11<br />
festivi del<strong>la</strong> vigilia: ore 16.<br />
Ora Legale festivi: ore 8 - 10 - 11 - 12 - 17.<br />
feriali: ore 9,30 - 11 - 17.<br />
festivi del<strong>la</strong> vigilia: ore 17.<br />
Rosario<br />
domenica e festivi ore 10 e ore 16 al<strong>la</strong> Cappel<strong>la</strong> dell’Apparizione.<br />
Tutti i giorni feriali in Basilica ore 17,00 (ora<br />
so<strong>la</strong>re) ore 18,00 (ora legale).<br />
Indirizzo <strong>Santuario</strong> N.S. del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong><br />
piazza <strong>Santuario</strong>, 4 - 16014 Ceranesi (GE)<br />
Amministrazione<br />
Via Serra, 6 A<br />
16122 Genova - Tel. 010.561033<br />
e-mail: amministr.guardia@libero.it<br />
Con approvazione ecclesiastica<br />
L’ufficio abbonamenti, offerte<br />
e Sante Messe del <strong>Santuario</strong> è<br />
aperto dalle ore 8,30 alle 12,00<br />
e dalle ore 14,00 alle 17,00.<br />
Foto defunti:<br />
formato tessera 25,00.<br />
Foto dei Gruppi:<br />
formato grande 50,00.<br />
Foto dei Bambini: pubblicazione del<strong>la</strong><br />
foto gratuita per i bambini nuovi abbonati.<br />
Le quote di abbonamento non sono ritoccate per i meno abbienti. Per chi può - soprattutto ora che<br />
un nuovo provvedimento di legge ha aumentato a dismisura le spese di spedizione - chiediamo di<br />
aderire in libertà a rinnovare l’abbonamento con le quote sopra indicate.<br />
C/C Bancario n. 59722/80 Banca Carige - Sede<br />
di Genova - IBAN: IT79 Q 06175 01400 000005972280<br />
intestato a: Amministrazione <strong>Santuario</strong> di N.S. del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong><br />
via Serra, 6 A - 16122 Genova<br />
Telefoni<br />
Prefisso da tutta Italia Genova compresa: 010;<br />
prefisso internazionale dall’estero: +39 010.<br />
Segreteria 010 72351<br />
Centralino 010 7235810<br />
Fax segr. 010 7235805<br />
Suore 010 7235813<br />
Rettore 010 7235811 (solo ore pasti)<br />
Vice Rettore 010 7235809<br />
E-mail <strong>Santuario</strong>: segreteria@santuarioguardia.it<br />
E-mail Rettore: rettore@santuarioguardia.it<br />
sito internet: www.santuarioguardia.it<br />
Per soggiornare al <strong>Santuario</strong><br />
• Il <strong>Santuario</strong> è attrezzato per accogliere persone<br />
singole, famiglie e gruppi anche numerosi.<br />
La gestione dell’accoglienza è stata da tempo<br />
affidata a Cooperative di servizi e a trattorie private.<br />
Le condizioni e le prenotazioni si possono<br />
trovare al numero del<strong>la</strong> segreteria del <strong>Santuario</strong>.<br />
Per arrivare al <strong>Santuario</strong> con il servizio A.T.P.<br />
Bolzaneto FF.SS. - <strong>Santuario</strong> (dal 12 settembre 2011 a giugno 2012)<br />
FeStivi da Bolzaneto: 08.30* - 10.40 - 13.35 - 16.20* * arriva da Genova-Brignole<br />
dal <strong>Santuario</strong>: 09.50 - 12.10 - 14.25** - 17.45 ** prosegue per Genova-Brignole<br />
Feriali da Bolzaneto: 08.35 - 15.15 dal <strong>Santuario</strong>: 11.15 - 17.00<br />
Stazione Ferroviaria BriGnole - <strong>Santuario</strong> - autolinea Gran turiSmo<br />
(dal 18 settembre 2011 a giugno 2012)<br />
FeStivi dal<strong>la</strong> Stazione FF.SS. Brignole (Piazza verdi): 08.00 - 15.50<br />
dal <strong>Santuario</strong>: 14.25<br />
Redazione<br />
Via Serra, 6 A - 16122 Genova<br />
Anna Gatti, I<strong>la</strong>ria Giusto,<br />
Gianfranco Parodi,<br />
Marcello Monticone, Marina Parodi,<br />
Enrico Quaglia, Nucci Scipilliti,<br />
Alma Severino, Laura Siccardi,<br />
Ivana Zanobelli.<br />
... e c’era <strong>la</strong> Madre di Gesù<br />
Direttore Responsabile<br />
Fernando Primerano<br />
Responsabile di redazione<br />
Mirco Mazzoli<br />
Fotografie<br />
archivio fotografico<br />
I dati personali di ogni singolo abbonato vengono usati esclusivamente per <strong>la</strong> gestione degli abbonamenti in conformità al<strong>la</strong> vigente legge sul<strong>la</strong> privacy (n. 675 del 31-12-96)<br />
La testata “La Madonna del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>” fruisce dei contributi statali diretti di cui al<strong>la</strong> legge 7 agosto 1990, n. 250.<br />
La Madonna del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong> - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Genova - Mensile - Imprimé à Taxe reduite - Taxe perçue - Tassa riscossa - Filiale di Genova - Italia<br />
1/gennaio 2011<br />
Rivestiti di preghiera<br />
Paramenti e tesori del<strong>la</strong> Chiesa,<br />
tra arte ed espressione di lode.<br />
Mensile del <strong>Santuario</strong> di Nostra Signora del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong> - Genova<br />
osservatorio - memoria - comunicazione - proposta<br />
Fermate intermedie: Piazza De Ferrari, Stazione FS Principe, Via Mi<strong>la</strong>no, Piazza Montano, Piazza Pal<strong>la</strong>vicini, Via Pastorino.<br />
Per informazioni: Tel. 010 7177210 oppure www.atp-spa.it<br />
Gv. 2,1
Il pellegrino che salendo al<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong> si inoltra nel <strong>Santuario</strong> è subito “preso” dallo sguardo<br />
discreto e tenerissimo del<strong>la</strong> Madonna del Canepa nel<strong>la</strong> nicchia centrale. Poco dopo però –<br />
alzando lo sguardo verso l’alto – non può non rimanere affascinato dal<strong>la</strong> scena grandiosa del<strong>la</strong><br />
glorifi cazione del<strong>la</strong> Madonna all’interno del<strong>la</strong> grande cupo<strong>la</strong>. Un affresco magnifi co del pittore<br />
V.L. Arzuffi . Scene di personaggi noti del<strong>la</strong> storia civile ed ecclesiastica (compreso un Cristoforo<br />
Colombo che, di per sé, non ha niente a che fare con <strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>, salvo essere un “genovese<br />
contemporaneo ai fatti del<strong>la</strong> nostra apparizione”) convergono estatici verso al Madonna portata<br />
verso l’Alto da uno stuolo di angeli. <strong>È</strong> un invito anche a noi a fare un salto di qualità, tra<br />
<strong>la</strong> modestia delle origini e i livelli alti del<strong>la</strong> chiamata; <strong>la</strong> picco<strong>la</strong> donna di Nazareth, il piccolo<br />
contadino di Polcevera, e tanti altri dello stesso stampo, non sono poi così “piccoli” nel<br />
progetto di Dio. “Un Nul<strong>la</strong> capace d’Infi nito” defi niva l’uomo un noto scrittore. <strong>È</strong> davvero<br />
così. Per tutti. Povera gente, chiamata ad essere, costituzionalmente, “a immagine<br />
e somiglianza di Dio”. Umiltà e livelli alti: a questo ci richiama sempre <strong>la</strong> Madonna<br />
del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong>...<br />
Genova Aeroporto<br />
<strong>la</strong><strong>Guardia</strong><br />
L’affresco<br />
del<strong>la</strong> grande cupo<strong>la</strong>:<br />
<strong>la</strong> Madonna dell’Arzuffi.<br />
Mensile del <strong>Santuario</strong> di Nostra Signora del<strong>la</strong> <strong>Guardia</strong> - Genova<br />
16122 GENOVA - ANNO 116 - N. 12 DICEMBRE 2011<br />
PERIODICO ROC - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003<br />
(CONVERTITO IN LEGGE 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 - MP/GENOVA NO/51/2011<br />
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