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Rivista Accademica n 21 - accademia dei rozzi

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vestito l’abito di Cavaliere dell’Ordine di S.<br />

Stefano - l’aristocratica milizia navale toscana<br />

istituita da Cosimo <strong>dei</strong> Medici - ed era in<br />

stretto contatto epistolare con illuminati<br />

letterati fiorentini e di altre città.<br />

Terminato il convegno, un primo positivo<br />

giudizio sul valore <strong>dei</strong> vari contributi<br />

non consente pause, ma impone due nuovi<br />

obbiettivi. Quello più immediato riguarda<br />

l’opportunità di dare alle stampe la raccolta<br />

degli atti di questa giornata di studi, mentre<br />

l’altro, da sviluppare sulla base di un’accorta<br />

programmazione, richiama l’insistito suggerimento<br />

di molti relatori per la pubblicazione<br />

almeno di parte delle opere pecciane<br />

ancora inedite, al fine di favorire una loro<br />

maggiore, indispensabile fruibilità tra gli<br />

studiosi e tra quanti si interessano della storia<br />

di Siena.<br />

D’altra parte, proprio l’esigenza di creare<br />

condizioni favorevoli alla pubblicazione di<br />

questi scritti, promovendone la conoscenza<br />

e sensibilizzando opportunamente i competenti<br />

enti cittadini era stata una delle motivazioni<br />

più forti e condivise alla base dell’impegno<br />

posto dai Rozzi e dagli Intronati<br />

per celebrare adeguatamente la figura di<br />

Giovanni Antonio Pecci e contribuire alla<br />

riscoperta di quella cultura senese del<br />

Settecento alla quale gli studiosi non hanno<br />

ancora rivolto la necessaria attenzione.<br />

DISEGNI E STAMPE IN BIBLIOTECA<br />

IN MOSTRA ALCUNI TESORI DELLA GRAFICA<br />

PROVENIENTI DALLE COLLEZIONI<br />

CUSTODITE PRESSO LA BIBLIOTECA DEGLI INTRONATI<br />

Una mostra ed un convegno, organizzati<br />

dalla Biblioteca Comunale degli Intronati,<br />

riaccendono l’attenzione della città sullo<br />

straordinario patrimonio artistico ed antiquario<br />

rappresentato dalle collezioni di grafica<br />

che l’antica istituzione senese è riuscita<br />

a salvaguardare dall’usura del tempo e dall’incuria<br />

dell’uomo, insieme agli ingenti<br />

fondi librari che fanno di questa Biblioteca<br />

una delle più importanti in Italia, subito<br />

dopo le tre “Nazionali”.<br />

Tutto nacque nel XVIII sec. dalla passione<br />

antiquaria e dall’amore per l’arte nutriti<br />

da Giuseppe Ciaccheri, curatore prima della<br />

biblioteca privata di Sallustio Bandini e “bibliotecario”<br />

poi dello Studio senese, che<br />

condusse tutta la sua esistenza a raccogliere<br />

con passione frenetica libri e quant’altro<br />

potesse rappresentare l’immagine della cultura<br />

senese. Il suo preciso programma era<br />

teso a realizzare una sorta di biblioteca-museo,<br />

affinché, insieme agli incunaboli, alle<br />

miniature e ai manoscritti, potessero sopravvivere<br />

anche quelle forme di espressione<br />

grafica e pittorica che riteneva capaci di<br />

testimoniare l’evoluzione artistica della<br />

città, nell’obiettivo, nemmeno tanto nascosto,<br />

di rivendicare la rilevanza della “Scuola<br />

senese” rispetto alla “fiorentina”. Un ap-<br />

profondimento conoscitivo, allora impervio<br />

e temerario, che avrebbe ottenuto il proficuo<br />

sostegno dell’ingente e variegata documentazione<br />

figurativa aggregata dal<br />

Ciaccheri nell’ambito della Biblioteca dello<br />

Studio senese.<br />

Sulla base di questo formidabile impegno<br />

nella ricerca antiquaria, grazie anche alla<br />

collaborazione erudita di altre primarie figure<br />

della cultura senese di fine Settecento,<br />

da Guglielmo Della Valle a Luigi De<br />

Angelis, in seguito sarebbe sorta la<br />

Biblioteca degli Intronati: non solo un<br />

grandissimo fondo di libri antichi, editi e<br />

manoscritti, ma anche una non meno rilevante<br />

collezione di grafica, dove sarebbero<br />

confluite nel tempo alcune importanti raccolte<br />

private, come quelle Gori Pannilini,<br />

Porri, Sergardi Biringucci.<br />

Da qualche anno, opportunamente, la<br />

Direzione della Biblioteca ha avviato un’attenta<br />

revisione classificatoria e conservativa<br />

delle opere grafiche possedute, condotta da<br />

un manipolo di valorosi storici dell’arte, su<br />

un complesso di quasi 50.000 soggetti tra<br />

disegni e incisioni. Un’iniziativa che grazie<br />

al contributo della Fondazione Monte <strong>dei</strong><br />

Paschi, ha permesso di catalogare già circa<br />

10.000 pezzi e di effettuare, ove necessario,<br />

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