Rivista Accademica n 21 - accademia dei rozzi
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re un’attenta indagine sul rapporto tra gli aspetti<br />
variabili del sole e gli eventi climatici<br />
della terra. Svolgendo un compito che lui<br />
stesso ha definito di “metereologia cosmica”,<br />
ha mostrato i grafici del dinamismo solare,<br />
ottenuti negli ultimi anni da una funzione<br />
di controllo prevalentemente satellitare,<br />
e ha fatto notare come la corrispondenza,<br />
in passato assai stretta, tra l’andamento<br />
della temperatura terrestre e i cicli<br />
In precedenza, in occasione della XIV<br />
Settimana della Cultura Scientifica i<br />
Fisiocritici avevano presentato tre pregevoli<br />
pubblicazioni accademiche, uscite nell’ambito<br />
della collana “Memorie”: Biodiversità<br />
nel Senese, di Claudia Perini, Carla Barluzzi,<br />
Angela Laganà e Elena Salerni; la ristampa,<br />
a cura di Annalisa Simi, di un inedito manoscritto<br />
di Teofilo Gallaccini: Perigonia, o<br />
vero degli angoli, e, infine, I Fisiocritici, storia<br />
di un’Accademia Scientifica, di Mario Lisi.<br />
Introdotto da Giuliano Catoni, il saggio<br />
storico di Mario Lisi, offre una dettagliata<br />
descrizione delle vicende dell’Accademia,<br />
dal periodo della fondazione, avvenuta per<br />
volontà di Pirro Maria Gabbrielli nel 1691,<br />
a tutto il Novecento, nonchè degli scienziati<br />
che di queste vicende furono i protagonisti<br />
illuminati e perfino capaci, non raramente,<br />
di conseguire fama internazionale.<br />
Un’osservazione, dunque, che contempla<br />
il lungo arco di oltre tre secoli, significativamente<br />
contrassegnati dalla puntuale pubblicazione<br />
degli Atti – per oltre 250 annate –<br />
che avrebbero mostrato al mondo un vastissimo<br />
ambito di studi, ricerche e scoperte, destinati<br />
ad attestare il ruolo non secondario<br />
svolto dall’antica Accademia senese per il<br />
progresso delle scienze ed esibisce una ricca<br />
galleria di studiosi, costituita, oltre che dal<br />
fondatore Pirro Maria Gabbrielli, da altre insigni<br />
figure della cultura scientifica senese,<br />
come Sallustio Bandini, Giuseppe Baldassarri,<br />
Ambrogio Soldani, Paolo Mascagni,<br />
Giacomo Barzellotti, Giuseppe Pianigiani,<br />
Achille Sclavo, Domenico Barduzzi, al nome<br />
<strong>dei</strong> quali sono da ricollegare momenti importanti<br />
della storia della città.<br />
Ad iniziare dal settecentesco saggio di<br />
Giuseppe Fabiani, non pochi sono stati i<br />
contributi volti ad illustrare l’impegno<br />
dell’attività solare, ad iniziare dagli anni 80<br />
del secolo scorso subisca un distacco evidente,<br />
che denuncia interferenze estranee al<br />
rapporto e che pone, pertanto, non pochi<br />
interrogativi.<br />
In conclusione della serata è stato festeggiato<br />
Giuseppe Franchi, Presidente<br />
dell’Accademia tra il 1990 e il 1998, in segno<br />
di riconoscenza per i suoi 50 anni di attività<br />
fisiocritica.<br />
scientifico dell’Accademia, ma mai prima<br />
ne era stato redatto un quadro storico così<br />
ampio ed analitico; utile anche per evidenziare<br />
aspetti forse poco appariscenti, ma<br />
non secondari della società senese tra<br />
Granducato e Risorgimento.<br />
Anche al volume sulla flora macromicetica<br />
va ricollegato non poco interesse, per<br />
l’accurata, vastissima elencazione <strong>dei</strong> funghi<br />
che popolano il territorio senese. Un lavoro<br />
di notevole completezza, capace di descrivere<br />
1314 campioni fungini, di cui ben 161<br />
inediti, frutto di un’assidua collaborazione<br />
tra il mondo accademico e gruppi micologici<br />
di amatori, che ha portato ad ispezionare<br />
le aree di raccolta nella provincia di Siena<br />
con un censimento di 318 località e ad assemblare<br />
una consistente bibliografia di riferimento,<br />
opportunamente riproposta in<br />
appendice (ma perché non sono citati i bellissimi<br />
volumi di Valenti Serini?).<br />
Quanto mai opportuna, infine, la pubblicazione<br />
dell’inedito di Teofilo Gallaccini,<br />
che ben s’inserisce nella tradizione editoriale<br />
dell’Accademia, ma che soprattutto porta un<br />
solido contributo al necessario recupero conoscitivo<br />
di questo personaggio, da sottrarre<br />
all’oblio del tempo e da porre tra i maggiori<br />
esponenti di quella cultura scientifica senese<br />
del Rinascimento, che solo pochi anni prima<br />
aveva favorito le altissime performance<br />
di studiosi come Pier Andrea Mattioli,<br />
Vannoccio Biringucci, Girolamo Bellarmati,<br />
Alessandro Piccolomini e Pietro Cataneo.<br />
Il Gallaccini, socio dell’Accademia <strong>dei</strong><br />
Filomati col soprannome di “Difettuoso”e<br />
“lettore di matematica” presso l’Università<br />
senese, si era infatti cimentato in vari campi:<br />
dalla musica alla filosofia, dall’ingegneria<br />
all’architettura. Ai suoi studi nell’ambito<br />
di questa materia e all’ eclisse presunta di u-