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Rivista Accademica n 21 - accademia dei rozzi

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INTERESSANTE NOVITÀ IN LIBRERIA DI SILVIA COLUCCI<br />

SEPOLCRI A SIENA TRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO<br />

Già agli inizi del Settecento, Giovanni<br />

Antonio Pecci, avendo ben chiara l’importanza<br />

documentaria delle epigrafi, stese la<br />

Raccolta universale di tutte le iscrizioni, arme e<br />

altri monumenti, sì antichi come moderni, esistenti<br />

in diversi luoghi pubblici della città di<br />

Siena fino a questo presente anno MDCCXXX,<br />

conservati all’Archivio di Stato di Siena e<br />

ancora in attesa di pubblicazione.<br />

Il lavoro dell’erudito settecentesco<br />

è stato ora ripreso da<br />

Silvia Colucci nell’ambito di una<br />

tesi di laurea assegnata dal<br />

professor Fabio Bisogni.<br />

Silvia Colucci non si è limitata<br />

a censire tutte le iscrizioni funerarie<br />

senesi dal medioevo alla<br />

fine della Repubblica, ma ha intrapreso<br />

un completo excursus<br />

<strong>dei</strong> sepolcri ancora conservati,<br />

compresi quelli di cui rimangono<br />

solo frammenti.<br />

L’autrice ha inteso offrire<br />

non soltanto un semplice catalogo<br />

delle forme sepolcrali adottate<br />

a Siena nel periodo considerato<br />

– lapidi epigrafiche, lastre con<br />

il gisant, monumenti complessi<br />

– ma anche una interpretazione<br />

delle motivazioni dell’adozione<br />

delle diverse forme in relazione<br />

allo status del defunto nel corso<br />

del tempo. Nell’ottica prescelta,<br />

quella cioè dell’analisi nel lungo<br />

periodo cronologico, è stato<br />

possibile sottolineare gli elementi<br />

di continuità formale e iconografica<br />

ma anche quelli di rottura,<br />

assi significativi per individuare<br />

l’emergere di nuove istanze<br />

liturgiche, di nuove necessità<br />

sociali, o semplicemente di un<br />

mutamento del gusto. È significativo<br />

in questo senso l’intervento<br />

di Donatello nel pieno<br />

Quattrocento, che ripropone le<br />

consuete forme sepolcrali desunte<br />

dalla tradizione medievale<br />

rinnovandone tuttavia gli aspetti<br />

formali e stilistici, ponendosi come<br />

punto di non ritorno per il<br />

genere a Siena.<br />

La ricerca ha interessato complessivamente<br />

duecentouno sepolture<br />

in un arco cronologico<br />

che dal 1258, tomba di

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