Rivista Accademica n 21 - accademia dei rozzi
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Eventi<br />
UN BEL LIBRO PRESENTATO AI ROZZI ED UN ANTICO ARCIROZZO<br />
I CORRIERI DEL MANGIA<br />
Sotto gli auspici dell’Associazione<br />
Ricerche Archeologiche Senesi si è svolta<br />
nella Sala degli Specchi la presentazione del<br />
libro di Giuseppe Pallini e Paolo Saletti:<br />
I CORRIERI DEL MANGIA. La posta a<br />
Siena e nel suo territorio dai Medici al XX secolo.<br />
La brillante introduzione di Vinicio<br />
Serino e Mario Ascheri ha evidenziato subito<br />
i molteplici pregi di un’opera che unisce<br />
alla forte caratterizzazione di storia socio-economica<br />
una ricca valenza documentale,<br />
esibita dall’ingente corredo di figure che adorna<br />
il volume, e ha opportunamente sottolineato<br />
l’importanza di uno studio che va<br />
finalmente a colmare un grave vuoto bibliografico.<br />
Pallini e Saletti sono specialisti di storia<br />
postale apprezzati a livello nazionale e senza<br />
un’elevata competenza disciplinare, maturata,<br />
come la loro, in anni di ricerca assidua<br />
e organica in musei, biblioteche e perfino<br />
nei mercatini antiquari, non sarebbe stato<br />
possibile condurre a termine un lavoro<br />
così analitico e completo. D’altra parte, conoscendo<br />
Pallini e un suo precedente saggio<br />
(scritto con Massimo Monaci) sulla storia<br />
postale del territorio maremmano - vicinissimo<br />
a Siena geograficamente e storicamente<br />
- che fu dato alle stampa qualche anno fa,<br />
era facile prevedere una performance di questo<br />
genere.<br />
Il libro si articola in una parte introduttiva<br />
che espone i caratteri e le tappe salienti<br />
dello sviluppo delle comunicazioni a Siena<br />
e nell’area amministrata attraverso le strade,<br />
prima, le ferrovie e il telegrafo, successivamente,<br />
in stretta relazione a quello della posta<br />
e delle relative funzioni: trasporti pubblici,<br />
lettere, bolli e francobolli.<br />
Proprio un attento studio sui bolli postali<br />
utilizzati nel Senese a partire dalla fine del<br />
XVIII secolo occupa la parte centrale del<br />
volume, insieme all’analitica e vasta rassegna<br />
sulla storia degli stabilimenti di posta aperti<br />
in città e nella provincia lungo un arco<br />
di alcuni secoli. Seguono tra gli apparati<br />
conclusivi, la bella serie delle illustrazioni<br />
fuori testo e un utile “glossario di filatelia e<br />
storia postale”.<br />
Numerose sono le notizie interessanti, i<br />
dati e le curiosità che si trovano tra le pagine<br />
del libro, a cui va riconosciuto il non<br />
modesto merito di calare gradevolmente il<br />
lettore nella vita quotidiana degli antichi<br />
nostri concittadini e di mostrare a quali<br />
condizioni questi potevano comunicare<br />
con parenti e amici lontano da Siena.<br />
Si scopre così come un Arcirozzo della<br />
fine <strong>dei</strong> XVII secolo, Giovan Battista<br />
Bartali, sia stato il primo a pubblicare nel<br />
suo Diario Senese (1697) un elenco <strong>dei</strong> “giorni<br />
della posta”, segnalando con rigorosa<br />
precisione in quali giorni della settimana<br />
partivano le lettere destinate extra moenia<br />
ed in quanti ne era previsto il ritorno a<br />
Siena. Una tabella, si badi bene, che non si<br />
limitava ai centri dello Stato senese, come<br />
Grosseto, Pitigliano e Montepulciano, o<br />
della Toscana, ma riguardava città lontane<br />
come Barcellona, Madrid, Cadice,<br />
Annover, Monaco. Per Parigi erano fissate<br />
ben due partenze settimanali, come per<br />
Roma e il ritorno era previsto, rispettivamente,<br />
in 30 e in 5 giorni. Il Bartali non<br />
c’informa se i termini indicati per il ritorno<br />
della corrispondenza venissero effettivamente<br />
rispettati, però correttamente collega<br />
alle condizioni del mare i 60 giorni indicati<br />
per il rientro della posta da Costantinopoli.<br />
Due mesi nell’epoca di Internet sembrano<br />
un’enormità, ma i due giorni previsti per<br />
Monte Oliveto e i tre per Colle o Arcidosso<br />
sono gli stessi di oggi (se oggi si ha fortuna).<br />
Certamente fa sensazione un prezioso ci-