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Rivista Accademica n 21 - accademia dei rozzi

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46<br />

Eventi<br />

UN BEL LIBRO PRESENTATO AI ROZZI ED UN ANTICO ARCIROZZO<br />

I CORRIERI DEL MANGIA<br />

Sotto gli auspici dell’Associazione<br />

Ricerche Archeologiche Senesi si è svolta<br />

nella Sala degli Specchi la presentazione del<br />

libro di Giuseppe Pallini e Paolo Saletti:<br />

I CORRIERI DEL MANGIA. La posta a<br />

Siena e nel suo territorio dai Medici al XX secolo.<br />

La brillante introduzione di Vinicio<br />

Serino e Mario Ascheri ha evidenziato subito<br />

i molteplici pregi di un’opera che unisce<br />

alla forte caratterizzazione di storia socio-economica<br />

una ricca valenza documentale,<br />

esibita dall’ingente corredo di figure che adorna<br />

il volume, e ha opportunamente sottolineato<br />

l’importanza di uno studio che va<br />

finalmente a colmare un grave vuoto bibliografico.<br />

Pallini e Saletti sono specialisti di storia<br />

postale apprezzati a livello nazionale e senza<br />

un’elevata competenza disciplinare, maturata,<br />

come la loro, in anni di ricerca assidua<br />

e organica in musei, biblioteche e perfino<br />

nei mercatini antiquari, non sarebbe stato<br />

possibile condurre a termine un lavoro<br />

così analitico e completo. D’altra parte, conoscendo<br />

Pallini e un suo precedente saggio<br />

(scritto con Massimo Monaci) sulla storia<br />

postale del territorio maremmano - vicinissimo<br />

a Siena geograficamente e storicamente<br />

- che fu dato alle stampa qualche anno fa,<br />

era facile prevedere una performance di questo<br />

genere.<br />

Il libro si articola in una parte introduttiva<br />

che espone i caratteri e le tappe salienti<br />

dello sviluppo delle comunicazioni a Siena<br />

e nell’area amministrata attraverso le strade,<br />

prima, le ferrovie e il telegrafo, successivamente,<br />

in stretta relazione a quello della posta<br />

e delle relative funzioni: trasporti pubblici,<br />

lettere, bolli e francobolli.<br />

Proprio un attento studio sui bolli postali<br />

utilizzati nel Senese a partire dalla fine del<br />

XVIII secolo occupa la parte centrale del<br />

volume, insieme all’analitica e vasta rassegna<br />

sulla storia degli stabilimenti di posta aperti<br />

in città e nella provincia lungo un arco<br />

di alcuni secoli. Seguono tra gli apparati<br />

conclusivi, la bella serie delle illustrazioni<br />

fuori testo e un utile “glossario di filatelia e<br />

storia postale”.<br />

Numerose sono le notizie interessanti, i<br />

dati e le curiosità che si trovano tra le pagine<br />

del libro, a cui va riconosciuto il non<br />

modesto merito di calare gradevolmente il<br />

lettore nella vita quotidiana degli antichi<br />

nostri concittadini e di mostrare a quali<br />

condizioni questi potevano comunicare<br />

con parenti e amici lontano da Siena.<br />

Si scopre così come un Arcirozzo della<br />

fine <strong>dei</strong> XVII secolo, Giovan Battista<br />

Bartali, sia stato il primo a pubblicare nel<br />

suo Diario Senese (1697) un elenco <strong>dei</strong> “giorni<br />

della posta”, segnalando con rigorosa<br />

precisione in quali giorni della settimana<br />

partivano le lettere destinate extra moenia<br />

ed in quanti ne era previsto il ritorno a<br />

Siena. Una tabella, si badi bene, che non si<br />

limitava ai centri dello Stato senese, come<br />

Grosseto, Pitigliano e Montepulciano, o<br />

della Toscana, ma riguardava città lontane<br />

come Barcellona, Madrid, Cadice,<br />

Annover, Monaco. Per Parigi erano fissate<br />

ben due partenze settimanali, come per<br />

Roma e il ritorno era previsto, rispettivamente,<br />

in 30 e in 5 giorni. Il Bartali non<br />

c’informa se i termini indicati per il ritorno<br />

della corrispondenza venissero effettivamente<br />

rispettati, però correttamente collega<br />

alle condizioni del mare i 60 giorni indicati<br />

per il rientro della posta da Costantinopoli.<br />

Due mesi nell’epoca di Internet sembrano<br />

un’enormità, ma i due giorni previsti per<br />

Monte Oliveto e i tre per Colle o Arcidosso<br />

sono gli stessi di oggi (se oggi si ha fortuna).<br />

Certamente fa sensazione un prezioso ci-

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