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Rivista Accademica n 21 - accademia dei rozzi

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18<br />

una sotto il comando del Conte di Arras<br />

composta da 200 cavalieri tedeschi e 200<br />

fanti ed una sotto il comando del Conte<br />

Aldobrandino Aldobrandeschi composta da<br />

200 cavalieri tedeschi e 200 cavalieri senesi.<br />

Ancora prima che si facesse giorno, la<br />

colonna del Conte di Arras, partendo dalle<br />

Taverne, prende la via Lauretana, oltrepassa<br />

Monte Selvoli (oggi Monselvoli) fino a raggiungere<br />

la valle della Biena e, mentre pattuglie<br />

senesi facevano azioni diversive, risale<br />

questa valle per andare a nascondersi nel<br />

bosco che oggi si chiama “del<br />

Quercione”, proprio di fronte alla via<br />

Scialenga e più precisamente a qualche centinaio<br />

di metri dai reparti non combattenti<br />

<strong>dei</strong> fiorentini.<br />

Collage di fotografie che riprende il Piano delle Pansarine nella sua interezza<br />

La cronaca di un anonimo che si trova<br />

nella biblioteca degli Intronati descrive perfettamente<br />

il percorso di questa colonna:<br />

“… un po’ innanzi che gli altri (s’intende i<br />

soldati senesi) avessero mangiato, el conte di<br />

Arese chiamò e suoi cavalieri Tedeschi e pedoni<br />

e andò a pore l’aguato dietro el pogio,<br />

come era ordinato segretamente e afretossi<br />

per andare più coperto si potesse e così cavalcò<br />

col nome di Dio e Misser Giorgio; e alora<br />

fu dato el nome di Santo Giorgio e andando<br />

in verso Monte Selvoli e distesosi per<br />

Topografia del campo di battaglia tra la valle dell’Arbia e quella della Biena.<br />

la Valdibiena e ine si posero in aguato molto<br />

cuperti; sempre stavano atenti quando sentiseno<br />

l’assalto de li genti de’ Senesi…”.<br />

Si arriva così al primo mattino del 4 settembre.

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