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Rivista Accademica n 21 - accademia dei rozzi

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dove si trovavano il giorno che precedette il<br />

grande scontro?<br />

Enzo Salvini, che ha studiato a fondo<br />

questo evento ritiene che l’esercito fiorentino,<br />

scendendo verso sud, avrebbe dovuto<br />

raggiungere Le Taverne (d’Arbia) passando<br />

per Presciano.<br />

Dalle Taverne passava la strada che congiungeva<br />

Siena ad Asciano ed alla<br />

Valdichiana sulle orme della via romana<br />

“Lauretana”. Una volta superato l’Ombrone<br />

sul ponte di Asciano, esistevano varie possibilità<br />

per arrivare a Montalcino, ma quella che<br />

ritengo essere stata la strada più giusta è quella<br />

che passa per San Giovanni d’Asso e<br />

Torrenieri.<br />

Però i fiorentini avevano anche un’altra<br />

possibilità: potevano raggiungere la via<br />

Scialenga nella zona di Monte Aperto. La via<br />

Scialenga era una sorta di by-pass della via<br />

Lauretana: iniziava da questa strada sotto<br />

Monte Selvoli (dove oggi c’è la fraz. Arbia),<br />

passava per la valle della Biena (dove oggi c’è<br />

la fraz. di Casetta), raggiungeva la importante<br />

Pieve di San Vito e si ricongiungeva alla<br />

Lauretana ad Asciano appena prima del ponte<br />

sull’Ombrone. Queste due strade sono,<br />

ancora oggi, perfettamente efficienti, ma, in<br />

particolare, la via Scialenga, tra Arbia e la<br />

Valdibiena è diventata un tratto della S.S. n°<br />

73 e della superstrada Siena-Bettolle.<br />

Ciò premesso, vediamo come, con gli elementi<br />

di cui disponiamo, è possibile ricostruire<br />

i fatti salienti dello scontro e la strategia<br />

vincente <strong>dei</strong> senesi.<br />

Siamo al 2 settembre 1260: due giorni<br />

prima dello scontro.<br />

A Siena il Comando delle operazioni era<br />

stato affidato al Conte Giordano d’Anglano<br />

inviato in aiuto da re Manfredi con 800 cavalieri<br />

tedeschi.<br />

Questo Comando, venuto a conoscenza<br />

che i fiorentini si erano accampati a Pieve<br />

Asciata, prepara l’esercito che, secondo gli<br />

storici, poteva essere composto da circa<br />

17.000 uomini ed il giorno seguente, 3 settembre,<br />

di prima mattina, si mette in marcia.<br />

Questo esercito esce dalla porta<br />

Sanviene, raggiunge Pieve al Bozzone (non<br />

esisteva il tratto di strada tra i Due Ponti e<br />

Ruffolo) e passando per Mociano, raggiun-<br />

ge la via Lauretana alle Ropole e si accampa<br />

nel piano dell’Arbia vicino alle Taverne.<br />

Questa è la prima mossa vincente <strong>dei</strong> senesi.<br />

Infatti, portandosi alle Taverne, non solo<br />

chiudono l’accesso alla via Lauretana ai<br />

fiorentini, ma addirittura li costringono a<br />

raggiungere al più presto possibile (se non<br />

vogliono rinunciare alla loro missione) la via<br />

Scialenga nella zona di Monte Aperto e più<br />

precisamente nella valle della Biena (oggi<br />

Casetta).<br />

Infatti, quando il Comando fiorentino<br />

viene a conoscenza di questa mossa (è presumibile<br />

nella tarda mattinata del giorno 3<br />

settembre) deve avere deciso di partire con<br />

la massima urgenza per raggiungere l’unica<br />

strada che era loro rimasta per andare a<br />

Montalcino: la via Scialenga.<br />

Era qui che i senesi li attendevano.<br />

Lo storico E. Salvini dice che, come era<br />

loro solito, i fiorentini sarebbero partiti nella<br />

notte tra il 3 ed il 4 settembre. La cosa ha<br />

poca importanza, però è certo che, prima<br />

dell’alba del 4 settembre (il giorno dello<br />

scontro), l’esercito fiorentino era tutto riunito<br />

nella valle della Biena lungo la via<br />

Scialenga.<br />

Su questa localizzazione non vi sono<br />

dubbi: tutte le cronache senesi mettono in<br />

evidenza che l’esercito fiorentino, prima<br />

dello scontro, si trovava tra i torrenti Biena<br />

e Malena (bene e male), cioè nel Piano della<br />

Casetta, come viene chiamato oggi.<br />

Questo esercito composto da circa<br />

30.000 uomini, con al seguito un gran numero<br />

di carri (certamente alcune centinaia)<br />

che portavano i rifornimenti per tutta la<br />

spedizione, quella mattina, doveva occupare<br />

la via Scialenga ed il prato limitrofo per<br />

un tratto molto lungo; sicuramente i reparti<br />

combattenti si dovevano trovare dal lato<br />

verso le Taverne, mentre i servizi ed i rifornimenti<br />

dovevano trovarsi dalla parte opposta,<br />

più o meno di fronte alla località<br />

Poggiarone.<br />

Intanto il Comando senese, che aveva<br />

mandato pattuglie a spiare le mosse del nemico,<br />

avuto notizia del luogo dove si erano<br />

fermati i fiorentini, mette in atto l’altra<br />

mossa vincente.<br />

Vengono create due colonne di soldati: 17

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