In vista del nuovissimo protocollo d'intesa, le - Club Alpino Italiano

PUBBLICAZIONI “Segnali alpini” in PDF
Trasporti e mobilità nelle Alpi
Come sappiamo la Convenzione delle
Alpi è un trattato multilaterale sottoscritto
nel 1991 dagli otto paesi alpini
e dall’UE. Principali obiettivi sono
garantire un futuro alle prossime generazioni
alpine, migliorare economie, socioculture
e residenzialità di valle salvaguardando
al contempo l’ambiente naturale e
gli ecosistemi. Otto sono i protocolli tematici
da applicare da parte degli stati membri:
uno di questi, tra i più importanti, è
dedicato ai trasporti. Il Segretariato permanente
della Convenzione, con sedi a
Innsbruck e Bolzano/Bozen, si fa oggi
editore e pubblica una prima Relazione
sullo Stato delle Alpi dedicata al problema
dei trasporti e alla qualità della
mobilità, intra, inter e transalpina.
Stante la funzione di carrefour e cerniera
geo-culturale tra i popoli del sud, del
nord, dell’est e dell’ovest d’Europa, la catena alpina è al centro
di vie di comunicazioni strategiche (i cosiddetti “corridoi”
alpini) che influiscono, in positivo e/o in negativo, sulla socioeconomia
di valle e sulla qualità
della vita dei residenti.
Questa relazione, approvata
dalla IX Conferenza delle Alpi di
Alpbach (Austria), è il frutto di
uno sforzo comune dei paesi contraenti,
per dotarsi di una messe
di dati statistici omogenei e per la
prima volta comparabili tra loro.
Scaricabile da tutti in formato
PDF all’indirizzo internet
www.alpconv.org, rappresenta,
come dice il segretario generale
della Convenzione delle Alpi
Marco Onida, “uno strumento
volto a fornire al pubblico informazioni
e valutazioni sui principali
sviluppi nella regione alpina
e rappresenta una base per nuove
strategie in ambito politico e
amministrativo, per far fronte alle
sfide dei trasporti e dello sviluppo
sostenibile nelle Alpi”.
In circa 150 pagine, tra cifre,
tabelle, carte tematiche, grafici e
relazioni, emerge il problema
“epocale” che vede una contrapposizione
crescente tra la necessità
di mobilità e la crescita dell’infrastrutturazione
alpina, pedemontana
o valliva, e le sacrosante
esigenze di tutela del patrimonio
di biosfera e di cultura delle Alpi,
unico e irripetibile. Pochi altri
temi come quelli relativi ai trasporti
cointeressano la globalità delle politiche
territoriali, dall’economia al sociale, dall’ambiente
alla cultura.
La relazione è composta di cinque parti:
la parte A descrive il sistema dei trasporti
alpini (trend, infrastrutture, indici di
traffico merci, passeggeri, ecc.); la parte B
descrive le ragioni d’essere dei principali
sistemi di trasporto (perché più gomma
meno treno, più merci, turismo,ecc.); la
parte C descrive gli impatti dei trasporti
sulle Alpi (impatti economici, sociali,
ambientali e socio-sanitari); la parte D
amplia lo sguardo alle diverse politiche dei
trasporti a livello europeo, nazionale e
regionale; la parte E, infine, ci parla di futuro
possibile per il trasporto sostenibile nell’arco
alpino. Altre relazioni seguiranno
nella collana editoriale “Segnali Alpini”, dedicate
ad altre tematiche, tra cui la prossima
dedicata all’acqua, di cui daremo prontamente conto.
P.G.O.
CAI Regioni
Amici della montagna in Piemonte
Su iniziativa del Club Alpino Italiano Regione Piemonte, si è svolto il 13 febbraio
presso la Sala degli stemmi del Museo nazionale della montagna di Torino il primo
appuntamento istituzionale del Gruppo amici della montagna del Consiglio regionale
del Piemonte, costituitosi il 4 ottobre 2007 sul modello di quello parlamentare,
che raggruppa 25 consiglieri regionali di entrambi gli schieramenti politici, il presidente
del Consiglio regionale Davide Gariglio, la presidente della Giunta regionale
Mercedes Bresso e cinque assessori regionali.
Nel corso dell’incontro, a cui è intervenuto il presidente generale del Club alpino
Annibale Salsa, sono stati presentati progetti, attività e iniziative del CAI Piemonte che
raggruppa più di 50 mila soci ripartiti in 81 sezioni e che si occupa dell’organizzazione
di eventi, convegni, corsi, escursioni sull’intero territorio della regione.
“Presteremo grande attenzione”, ha affermato il presidente del gruppo Marco
Travaglino, “alla stesura e alla realizzazione della convenzione tra il CAI e la Regione
Piemonte, finalizzata alla valorizzazione e al sostegno delle attività del Club alpino del
Piemonte. Il CAI ha proposto alcune iniziative sulla sentieristica, sui rifugi e sulla fruibilità
della montagna che noi cercheremo di tradurre in buone leggi. Proprio per questo
siamo dell’idea che le riunioni del Gruppo amici della montagna vedano la partecipazione,
come invitati permanenti, oltre al presidente regionale dell’UNCEM, anche dei presidenti
regionali del CAI e del Soccorso alpino e del direttore del Museo della montagna”.
L’appuntamento, con l’approfondita analisi delle problematiche dei territori montani, ha
fornito l’opportunità per avviare una riflessione costruttiva sul ruolo delle comunità montane.
La Legge finanziaria nazionale ha infatti demandato alle regioni il compito di riorganizzare
le comunità entro un periodo di sei mesi, compito nel quale si stanno impegnando
i consiglieri del Gruppo amici della montagna, occupandosi di una realtà che
rappresenta un bacino immenso di risorse naturali in parte ancora inesplorato.
“Le comunità montane”, ha concluso Travaglino, “devono diventare sempre più agenzie
di sviluppo e programmazione, individuando gli investimenti prioritari che possono
opportunamente rilanciare i loro territori”.
LO SCARPONE, APRILE 2008 - 7