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In vista del nuovissimo protocollo d'intesa, le - Club Alpino Italiano

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un paese già in marcia verso la follia e il<br />

dispotismo militare (erano i tempi di<br />

Bush padre e <strong>del</strong>la prima guerra contro<br />

l’Irak). C’è da chiedersi ora quanti altri<br />

fatti di cronaca si potrebbero ricostruire<br />

seguendo lo stesso paradigma, la stessa<br />

ribellione?<br />

Una risposta, per rimanere in Italia, ce<br />

la offrono <strong>le</strong> cronache <strong>del</strong>la trasmissione<br />

te<strong>le</strong>visiva “Chi l’ha visto?”. Era il 24<br />

dicembre 2004 quando, nella pineta<br />

<strong>del</strong><strong>le</strong> Gorette vicino a Cecina (Livorno),<br />

sotto la tettoia di una capanna <strong>le</strong> guardie<br />

forestali trovarono i corpi di un<br />

uomo e una donna, circa 35 anni l’età<br />

presunta, morti di freddo e d’inedia.<br />

Ciò che più colpiva era la magrezza<br />

estrema, come fossero rimasti senza<br />

cibo per un lungo, lungo periodo; e il<br />

fatto che erano vestiti con abiti estivi,<br />

sandali e felpe di cotone in pieno inverno.<br />

Le analisi hanno stabilito poi che<br />

non avevano mai fatto uso di droghe,<br />

ma almeno uno di loro aveva ingerito<br />

erba <strong>del</strong> bosco. I due non avevano<br />

lasciato diari né documenti, e i loro<br />

corpi aspettano ancora un’identificazione<br />

presso il commissariato di polizia<br />

loca<strong>le</strong>. Secondo <strong>le</strong> segnalazioni giunte a<br />

“Chi l’ha visto” (sul cui sito si possono<br />

vedere i loro volti ricomposti al computer,<br />

e <strong>le</strong> foto dei vestiti: http://www.chilhavisto.rai.it/Clv/misteri/...inaCadaveri.<br />

htm) non sarebbe poi così raro incrociare<br />

personaggi di origine nordeuropea<br />

che vagolano per <strong>le</strong> selve <strong>del</strong><strong>le</strong> Alpi e<br />

<strong>del</strong>l’Appennino nutrendosi di bacche,<br />

frutti e selvaggina.<br />

Il movimento filosofico-ecologico che<br />

è stato tirato in ballo per i due morti di<br />

Cecina è quello francese dei “decrescitori”,<br />

persone cioè che vivono esclusivamente<br />

di quello che fornisce la natura,<br />

evitando anche - nei casi più estremi - di<br />

cogliere i frutti, ma nutrendosi solo di<br />

quello che trovano.<br />

Questo potrebbe spiegare anche gli<br />

abiti che i due indossavano. Secondo i<br />

decrescitori infatti ci si può vestire<br />

esclusivamente di indumenti fatti con<br />

fibre naturali, ossia cotone, canapa, lino<br />

e si deve camminare scalzi o solo con<br />

sandali, anche d’inverno.<br />

Visti in questa prospettiva, il libro e il<br />

film che ne ha preso spunto introducono<br />

quindi un tema di grande attualità: la<br />

via <strong>del</strong>la wilderness come forma estrema<br />

di obiezione a questa civiltà, una corrente<br />

di pensiero radica<strong>le</strong> che sembra<br />

fare proseliti fra i cittadini economica-<br />

Servizio sanitario naziona<strong>le</strong><br />

Il primo ambulatorio<br />

di medicina di montagna<br />

Il primo ambulatorio di medicina di montagna <strong>del</strong> Servizio sanitario naziona<strong>le</strong><br />

è operativo ad Aosta. Vi si accede, previa prenotazione, con un’impegnativa<br />

mutualistica <strong>del</strong> medico curante recante la dicitura: visita di medicina di montagna.<br />

È stato presentato dall’assessore alla Sanità <strong>del</strong>la regione Antonio<br />

Fosson, nel corso di un incontro<br />

cui hanno partecipato, oltre al<br />

neurologo Guido Giardini<br />

responsabi<strong>le</strong> <strong>del</strong>l’ambulatorio,<br />

anche Corrado Angelini, direttore<br />

<strong>del</strong> corso di perfezionamento in<br />

medicina di montagna<br />

<strong>del</strong>l’Università di Padova, e i<br />

francesi Jean Paul Richa<strong>le</strong>t,<br />

Jean Pierre Herry e Sonja<br />

Popoff.<br />

“Un esempio di medicina ‘concreta’<br />

rivolta a chi in montagna<br />

risiede, lavora e fa <strong>del</strong>lo sport”, lo<br />

ha definito l’assessore Fosson<br />

che ha sostenuto il progetto con<br />

l’USL Aosta, la Fondazione<br />

“Montagna sicura” e l’Eco<strong>le</strong><br />

nationa<strong>le</strong> du ski e d’alpinisme<br />

(ENSA) di Chamonix.<br />

L’idea è stata sviluppata da<br />

Carlo Vettorato, medico rianimatore,<br />

responsabi<strong>le</strong> <strong>del</strong> 118 valdostano<br />

e consu<strong>le</strong>nte per la<br />

Protezione civi<strong>le</strong> <strong>del</strong>la Val<strong>le</strong> d’Aosta in materia di sanità, e da Giardini, attua<strong>le</strong><br />

responsabi<strong>le</strong> <strong>del</strong>la struttura. Con Marco Cavana, Luca Cavuretto e Franz De La<br />

Pierre, formano l’equipe medica: tutti appartengono al Soccorso alpino valdostano<br />

e sono stati specificamente formati nella prevenzione, diagnosi e terapia<br />

<strong>del</strong><strong>le</strong> patologie in ambiente montano.<br />

Il target è molto ampio: l’ambulatorio è a disposizione non solo dei professionisti<br />

<strong>del</strong>la montagna, come <strong>le</strong> guide alpine e gli operatori <strong>del</strong> soccorso alpino, gli<br />

alpinisti d’élite e coloro che praticano attività sportive in alta quota (come la<br />

corsa in montagna), ma anche di tutti coloro che frequentano l’alta montagna per<br />

motivi turistici o che, non at<strong>le</strong>ti, devono recarsi in alta quota per lavoro (per esempio<br />

per installazioni tecniche in alta quota in paesi europei ed extraeuropei).<br />

L’ambulatorio è aperto il martedì e il giovedì dal<strong>le</strong> 16 al<strong>le</strong> 18 nell’Ospeda<strong>le</strong><br />

regiona<strong>le</strong> di Aosta, via<strong>le</strong> Ginevra, nel piano seminterrato (vicino a Medicina<br />

nuc<strong>le</strong>are). Il ticket <strong>del</strong>la prima visita, è di 22,70 euro, quello <strong>del</strong>la visita di controllo<br />

è di 14,20 euro, quello per il test all’ipossia di 36,15 euro.<br />

Per ulteriori informazioni: medicina.montagna@uslaosta.com, te<strong>le</strong>fono attivo<br />

negli orari di ambulatorio 0165.543319, prenotazioni presso CUP 848 809090 (da<br />

te<strong>le</strong>fono fisso, no cellulari).<br />

Oriana Pecchio<br />

mente avvantaggiati <strong>del</strong> pianeta. Come<br />

scrisse il giovane McCand<strong>le</strong>ss prima<br />

<strong>del</strong>la sua sfortunata fine in Alaska, “c’è<br />

tanta gente infelice che tuttavia non<br />

prende l’iniziativa di cambiare la propria<br />

situazione perché è condizionata dalla<br />

sicurezza, dal conformismo, dal tradi-<br />

zionalismo, tutte cose che sembrano<br />

assicurare la pace <strong>del</strong>lo spirito, ma in<br />

realtà per l’animo avventuroso di un<br />

uomo non esiste nulla di più devastante<br />

di un futuro certo. Il vero nuc<strong>le</strong>o vita<strong>le</strong><br />

di una persona è la passione per l’avventura”.<br />

Maser<br />

LO SCARPONE, APRILE 2008 - 19

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