Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma

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17.06.2013 Views

suo successivo reimpianto nel grembo della donna. L'applicazione di queste innovative tecniche solleva però numerosi problemi etici. Il relatore cita, ad esempio, un caso veramente insolito di maternità di sostituzione: un embrione formato dai gameti della figlia e da quelli del marito che viene poi impiantato nel grembo della madre della ragazza che desidera avere un figlio. A questo punto il bambino nato è al tempo stesso fratello e figlio della madre genetica. Sono fatti questi che sconcertano. Non si tratta dunque di semplici questioni giuridiche ma di questioni che toccano nel profondo i sentimenti umani. Gli interrogativi che sorgono nell’ambito della bioetica sono numerosissimi e la maggior parte sono ancora senza risposta. Ad esempio chi ha il diritto di utilizzare queste tecniche offerte dalla scienza? Solamente chi ha un rapporto di coppia stabile o anche una donna single? Ad una attenta analisi notiamo come questi siano problemi che in qualche modo mettono in discussione lo stesso diritto di uguaglianza sociale. Posso negare infatti ad una donna di superare l’infertilità solo perché questa non è sposata? L’articolo 3 della Costituzione Italiana dice che non si può essere discriminati per le condizioni personali. Il prof. Rodotà tiene ancora una volta a sottolineare come questi problemi non nascano perché noi siamo meno rispettosi della vita ma perché la tecnologia e la scienza hanno fatto tali passi da consentire operazioni un tempo inimmaginabili. E’ il caso ad esempio del trapianto di organi che porta ancora una volta ad un altro grave problema in progressivo aumento: la vendita di parti del corpo. Una pratica terrificante che in paesi come la Moldavia è addirittura legalizzata. In conclusione la bioetica giudica con il metro della morale gli sviluppi della scienza per indicare quali siano accettabili e quali no; peraltro la morale stessa è un fatto strettamente legato ai tempi ed è in continua evoluzione. Pertanto ciò che appare inaccettabile oggi potrà essere giudicato accettabile tra qualche anno. Paolo G.

Relazione sulla conferenza tenuta dal prof. Stefano Rodotà Il professore, da giurista, ci ha esposto il suo pensiero riguardo le questioni più importanti della bioetica. Ha cominciato col dire che non bisogna usare leggi per imporre un punto di vista autoritario. Ciò è molto rischioso, specialmente per quanto riguarda questa scienza. Serve invece un ordinamento per stabilire i comportamenti che dobbiamo assumere in questo nuovo campo di conoscenze. La parola bioetica è nata, infatti, solo all’inizio degli anni settanta. Per quanto riguarda la procreazione Rodotà ha detto che questo processo, che solo trent’anni fa era assolutamente naturale, ora è stato completamente modificato dall’innovazione scientifico-tecnologica. Si possono depositare, infatti, gameti sia maschili che femminili per poi dare origine alla vita. E’ importante porre l’accento sul fatto che questa non è una questione puramente giuridica, ma che riguarda anche i sentimenti delle persone. Per esempio, in alcuni paesi, i soldati che vanno in guerra depositano il loro seme in modo da dare un figlio alla moglie nel caso morissero, così da prolungare il legame affettivo con la donna. Vi è poi il problema della sterilità: è un fenomeno in crescita, che può riguardare sia uomini che donne, e può essere dovuto allo stress,all’inquinamento o ad altri fattori. Ora la bioetica ha dato una risposta: la ricerca ha fatto passi da gigante. Bisogna, però, capire se i cosiddetti figli “della provetta” siano la risposta ad un problema reale di sterilità e, ad ogni modo, queste tecniche hanno avuto successo per ora solo nel 20% dei casi. Ci si chiede se sia giusto riporre troppa fiducia nelle tecnologie. Quindi, chi può usufruire di queste tecniche?Visto che esse devono tutelare la salute di chiunque ne abbia realmente bisogno, anche una donna sterile sola, per esempio. Non deve esserle negato questo diritto. L’ articolo tre della nostra costituzione dice proprio che non si deve discriminare qualcuno solo per le condizioni personali. Per quanto riguarda invece le fecondazione eterologa con seme di donatore( ovvero il caso in cui il marito è sterile), essa è vietata in Italia, perché il bambino che nascerà grazie a questa tecnica avrà metà del patrimonio genetico della madre e metà di quello di un’ estraneo. Ciò naturalmente provocherà dei turbamenti nel bambino e anche quando diventerà grande. E’ interessante il risultato di una recente statistica,secondo la quale almeno il 10% di noi non è figlio del padre legale; dato abbastanza scioccante se si pensa alle conseguenze. Per questo è importante porre l’ attenzione sul fatto che, alla fine, conta di più il legame affettivo di quello biologico, ovvero le esperienze condivise con i genitori, siano esse belle o brutte,e l’ educazione data al proprio figlio. In America hanno addirittura inventato un test fai da te di paternità. Ciò è pericoloso, perché si rischia come al solito il fenomeno di massa e quindi ciò comporta che, chi non lo fa, ha qualcosa da nascondere. Il professore ha proseguito parlando del rapporto medico-paziente. Prima si era sotto la completa tutela del proprio medico; oggi il rapporto si è totalmente invertito. Il dottore deve sempre informare il paziente, chiedere il suo consenso e, solo dopo, procedere con la terapia. Da un lato vi è stato un progresso; bisogna, però, considerare anche gli aspetti negativi della questione. Per esempio recentemente, due persone hanno rifiutato l’ amputazione

<strong>Relazione</strong> sulla conferenza<br />

tenuta dal prof. Stefano Rodotà<br />

Il professore, da giurista, ci ha esposto il suo pensiero riguardo le questioni più<br />

importanti della bioetica. Ha cominciato col <strong>di</strong>re che non bisogna usare leggi per<br />

imporre un punto <strong>di</strong> vista autoritario. Ciò è molto rischioso, specialmente per quanto<br />

riguarda questa scienza. Serve invece un or<strong>di</strong>namento per stabilire i comportamenti che<br />

dobbiamo assumere in questo nuovo campo <strong>di</strong> conoscenze. La parola bioetica è nata,<br />

infatti, solo all’inizio degli anni settanta.<br />

Per quanto riguarda la procreazione Rodotà ha detto che questo processo, che solo<br />

trent’anni fa era assolutamente naturale, ora è stato completamente mo<strong>di</strong>ficato<br />

dall’innovazione scientifico-tecnologica.<br />

Si possono depositare, infatti, gameti sia maschili che femminili per poi dare origine alla<br />

vita.<br />

E’ importante porre l’accento sul fatto che questa non è una questione puramente<br />

giuri<strong>di</strong>ca, ma che riguarda anche i sentimenti delle persone.<br />

Per esempio, in alcuni paesi, i soldati che vanno in guerra depositano il loro seme in<br />

modo da dare un figlio alla moglie nel caso morissero, così da prolungare il legame<br />

affettivo con la donna.<br />

Vi è poi il problema della sterilità: è un fenomeno in crescita, che può riguardare sia<br />

uomini che donne, e può essere dovuto allo stress,all’inquinamento o ad altri fattori.<br />

Ora la bioetica ha dato una risposta: la ricerca ha fatto passi da gigante. Bisogna, però,<br />

capire se i cosiddetti figli “della provetta” siano la risposta ad un problema reale <strong>di</strong><br />

sterilità e, ad ogni modo, queste tecniche hanno avuto successo per ora solo nel 20% dei<br />

casi. Ci si chiede se sia giusto riporre troppa fiducia nelle tecnologie.<br />

Quin<strong>di</strong>, chi può usufruire <strong>di</strong> queste tecniche?Visto che esse devono tutelare la salute <strong>di</strong><br />

chiunque ne abbia realmente bisogno, anche una donna sterile sola, per esempio. Non<br />

deve esserle negato questo <strong>di</strong>ritto. L’ articolo tre della nostra costituzione <strong>di</strong>ce proprio<br />

che non si deve <strong>di</strong>scriminare qualcuno solo per le con<strong>di</strong>zioni personali.<br />

Per quanto riguarda invece le fecondazione eterologa con seme <strong>di</strong> donatore( ovvero il<br />

caso in cui il marito è sterile), essa è vietata in Italia, perché il bambino che nascerà<br />

grazie a questa tecnica avrà metà del patrimonio genetico della madre e metà <strong>di</strong> quello<br />

<strong>di</strong> un’ estraneo. Ciò naturalmente provocherà dei turbamenti nel bambino e anche<br />

quando <strong>di</strong>venterà grande.<br />

E’ interessante il risultato <strong>di</strong> una recente statistica,secondo la quale almeno il 10% <strong>di</strong> noi<br />

non è figlio del padre legale; dato abbastanza scioccante se si pensa alle conseguenze.<br />

Per questo è importante porre l’ attenzione sul fatto che, alla fine, conta <strong>di</strong> più il<br />

legame affettivo <strong>di</strong> quello biologico, ovvero le esperienze con<strong>di</strong>vise con i genitori, siano<br />

esse belle o brutte,e l’ educazione data al proprio figlio.<br />

In America hanno ad<strong>di</strong>rittura inventato un test fai da te <strong>di</strong> paternità. Ciò è pericoloso,<br />

perché si rischia come al solito il fenomeno <strong>di</strong> massa e quin<strong>di</strong> ciò comporta che, chi non<br />

lo fa, ha qualcosa da nascondere.<br />

Il professore ha proseguito parlando del rapporto me<strong>di</strong>co-paziente. Prima si era sotto la<br />

completa tutela del proprio me<strong>di</strong>co; oggi il rapporto si è totalmente invertito. Il dottore<br />

deve sempre informare il paziente, chiedere il suo consenso e, solo dopo, procedere con<br />

la terapia.<br />

Da un lato vi è stato un progresso; bisogna, però, considerare anche gli aspetti negativi<br />

della questione. Per esempio recentemente, due persone hanno rifiutato l’ amputazione

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