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Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma

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delle scoperte biologiche e delle loro applicazioni nel campo della me<strong>di</strong>cina e della<br />

ricerca sperimentale . Ho già fatto l’esempio della procreazione assistita, della<br />

fecondazione assistita. Oggigiorno gli esseri umani per la prima volta sono in grado <strong>di</strong><br />

far nascere un altro essere umano, un’altra persona umana, attraverso un processo che<br />

inizia in provetta. Procede poi del tutto naturalmente attraverso l’impianto e la<br />

gravidanza in quanto , come credo che voi sappiate, non è possibile che si realizzi la<br />

crescita dall’embrione fino alla nascita fuori del grembo della madre, non si vede<br />

nessuno effettivo sviluppo della ricerca in questa <strong>di</strong>rezione . Dagli anni Ottanta, si è<br />

fortemente sviluppato il processo della fecondazione in vitro. Ad esso fanno ricorso<br />

quelle persone che non riuscirebbero a far nascere la loro prole attraverso la via<br />

naturale, allora c’è la possibilità <strong>di</strong> realizzare la nascita con l’aiuto dei me<strong>di</strong>ci in<br />

laboratorio, attraverso l’unione dei gameti prima in vitro e poi impiantandoli nel<br />

grembo della madre. Qui è evidente che c’è un cambiamento ra<strong>di</strong>cale. Fino a che punto<br />

ci si può spingere, cosa si può fare? Si deve ricorrere solamente a gameti provenienti da<br />

una coppia sposata, oppure da una coppia che è stabilmente convivente? Si può ricorrere<br />

a gameti al <strong>di</strong> fuori della coppia? Si può ricorrere a gameti provenienti da una persona<br />

che per ipotesi è già morta? Si può ricorrere a una madre “surrogata”? Non era mai<br />

accaduto, mai era stato possibile che gli esseri umani nascessero in questo modo e in<br />

conseguenza gli esseri umani sono andati alla ricerca e vanno ancora alla ricerca <strong>di</strong> una<br />

risposta eticamente adeguata a tutte le questioni legate all’uso <strong>di</strong> queste nuove<br />

pratiche. Gli anni Ottanta, Novanta e anche l’attuale decennio sono , quin<strong>di</strong> ,<br />

caratterizzati dal fatto che nei Paesi in cui viviamo Parlamenti , tribunali, comitati etici<br />

hanno esaminato questo tipo <strong>di</strong> problemi e molti altri nuovi problemi alla ricerca <strong>di</strong> un<br />

chiarimento . Su quasi tutte queste questioni non c’è ancora una soluzione etica<br />

con<strong>di</strong>visa. Ci sono ancora parecchie contrapposizioni e contrasti, e secondo me non<br />

dobbiamo preoccuparci troppo, è probabile infatti che non ci sia e non debba in<br />

definitiva esserci un’unica soluzione. Quello che dobbiamo però realizzare , e quin<strong>di</strong> è<br />

per questo che io tengo molto che voi proviate a seguirmi ed eventualmente<br />

interveniate con domande e critiche su quello che sto <strong>di</strong>cendo , è la consapevolezza da<br />

parte della gente che queste questioni le toccano da vicino. Le persone devono<br />

informarsi e devono essere in grado <strong>di</strong> riflettere in modo tollerante nei confronti degli<br />

altri, perché la cosa tremenda è se la gente non si informa, se la gente non vuole<br />

riflettere, se la gente si occupa d’altro, <strong>di</strong> sciocchezze, mentre dovrebbe tentare <strong>di</strong><br />

capire le cose importanti della vita. E <strong>di</strong> certo questa è una cosa importante: come<br />

devono nascere i figli? Quali possibilità dobbiamo dargli?<br />

La bioetica in senso stretto, lo ripeto per l’ennesima volta , si occupa dei problemi<br />

che riguardano il trattamento della vita umana. E, in genere, il trattamento della vita<br />

umana significa nascita, morte, cura. Sono completamente trasformate negli ultimi<br />

trent’anni, e continuano ad essere trasformate per le innovazioni della biologia e della<br />

me<strong>di</strong>cina, le con<strong>di</strong>zioni in cui gli esseri umani nascono, muoiono e si curano. Se si sono<br />

trasformate ra<strong>di</strong>calmente le con<strong>di</strong>zioni in cui gli esseri umani nascono, muoiono e si<br />

curano, è evidente che questa trasformazione hanno portato gli esseri umani a dover<br />

affrontare dei problemi morali che prima non c’erano: cosa dobbiamo fare? Cosa è giusto<br />

fare? Cosa dobbiamo pretendere dagli altri? Cosa invece dobbiamo lasciare alla libertà<br />

degli altri? È utile che si sia posta la questione se è giusto o non è giusto ricorrere a un<br />

gamete <strong>di</strong> una persona esterna alla coppia per evitare che la persona che nasce, nasca<br />

con una malattia: questo è un problema nostro, sul quale voi dovrete riflettere adesso,<br />

in questi mesi, per il referendum. Diciamo che cinquant’anni fa nessuno si trovava <strong>di</strong><br />

fronte ad un problema del genere. È solo la nostra generazione che si è posta questo<br />

preciso problema. Ecco perché la bioetica è tanto, come <strong>di</strong>re, pervadente, perché ci

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