Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma
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<strong>Relazione</strong> sulla conferenza<br />
tenuta dal prof. Eugenio Lecaldano<br />
Giovedì 20 gennaio 2005 il prof. Eugenio Lecaldano, docente <strong>di</strong> storia della filosofia<br />
morale all’università “La Sapienza” <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>, ha tenuto presso il nostro liceo una<br />
conferenza sulla bioetica: la prima <strong>di</strong> un ciclo <strong>di</strong> cinque incontri, durante i quali si<br />
succederanno intellettuali <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse aree per parlare ai ragazzi del medesimo<br />
argomento, fornendo <strong>di</strong>versi punti <strong>di</strong> vista.<br />
E’ stata scelta la bioetica poiché tema d’interesse attuale, in quanto per maggio è<br />
previsto un referendum per la legge del 2003 sulla procreazione assistita.<br />
Il proce<strong>di</strong>mento per la nascita <strong>di</strong> un bimbo al <strong>di</strong> fuori del grembo materno partì negli<br />
anni ’70 con la fecondazione in vitro, che prevede l’impianto nel grembo <strong>di</strong> gameti uniti<br />
al suo esterno. Questo è solo un esempio <strong>di</strong> come le innovazioni dovute al progresso <strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>cina e biologia abbiano posto gli uomini <strong>di</strong> fronte ad interrogativi <strong>di</strong> tipo etico mai<br />
affrontati prima.<br />
La bioetica, appunto, è la scienza che stu<strong>di</strong>a le implicazioni morali nell’applicazione<br />
delle nuove tecnologie. Essa è una nuova <strong>di</strong>sciplina nata negli anni ’70, periodo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />
trasformazioni nel campo della biologia, ma si innesta in una tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> riflessione<br />
filosofica più antica, la quale riguarda l’etica che ha a che fare con la vita. Una volta<br />
avviata un’imponente sperimentazione nel campo della biologia, molecolare e genetica<br />
soprattutto, il modo <strong>di</strong> conoscere ed intervenire sulla vita è ra<strong>di</strong>calmente cambiato,<br />
portando l’intera umanità ad un insieme <strong>di</strong> riflessioni su problemi etici che riguardano le<br />
varie forme <strong>di</strong> vita.<br />
La bioetica, infatti, si può <strong>di</strong>videre in due gran<strong>di</strong> rami: il primo, inerente alla vita umana<br />
e ai problemi nati dal rapporto tra uomini, quali le trasformazioni delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />
nascita, morte e cura, è la bioetica intesa in senso più stretto, mentre la bioetica in<br />
senso più ampio riguarda le relazioni tra l’uomo e ogni qualsiasi altra forma <strong>di</strong> vita<br />
vegetale o animale.<br />
Il punto focale <strong>di</strong> tutta questa scienza morale si ritrova nell’interrogativo: “E’ giusto o<br />
sbagliato?”<br />
Per esempio, parlando della bioetica in senso più stretto, si può ritenere giusto o<br />
sbagliato il nuovo modo <strong>di</strong> attestare la morte <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo? Infatti, mentre prima il<br />
decesso veniva <strong>di</strong>chiarato una volta arrestatasi l’attività car<strong>di</strong>aca, ora è la necrosi del<br />
cervello a risultare fondamentale, pur essendo cuore e polmoni perfettamente<br />
funzionanti. A tale proposito si inserisce <strong>di</strong>rettamente un altro problema riguardante la<br />
possibilità <strong>di</strong> impianto o espianto <strong>di</strong> cuore: su chi? E come farlo? Si può ritenere corretto<br />
l’espianto da uomini deceduti solo cerebralmente?<br />
O ancora, è giusto o sbagliato mantenere in vita persone ormai ridotte allo stato<br />
vegetativo? Mentre prima vi erano morti improvvise, oggi le cause <strong>di</strong> decesso sono le più<br />
svariate: dagli incidenti all’ictus o all’arresto car<strong>di</strong>aco. A questo le nuove tecnologie<br />
hanno cercato <strong>di</strong> porre rime<strong>di</strong>o me<strong>di</strong>ante l’utilizzo <strong>di</strong> macchine che, nutrendo e<br />
idratando, mantengono in vita in<strong>di</strong>vidui, come Eliana Engaro, con ormai poche, se non<br />
nulle, relazioni con il mondo.<br />
Passando poi alla bioetica intesa in senso più ampio, è giusto o sbagliato effettuare la<br />
clonazione, della quale un esempio noto a tutti è quello della pecora Dolly? E fino a che<br />
a punto è possibile la sperimentazione sugli animali? E’ tutto lecito oppure ci devono<br />
essere dei limiti? Bisogna accettare o meno la produzione <strong>di</strong> organismi geneticamente