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Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma

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sono delle ragioni che bisogna considerare onestamente: è lecito far morire un fratellino<br />

per fare del bene alla sorellina? Questo è il caso in cui si fa la fecondazione artificiale:<br />

per avere un fratellino o una sorellina, bisogna farne morire molti altri, fecondarli <strong>di</strong> più<br />

e farli morire poi. Potrà esserci qualcuno <strong>di</strong> voi che <strong>di</strong>ce “a me non importa niente <strong>di</strong><br />

quelli che muoiono”. Tenga pure questa persuasione, ma io <strong>di</strong>co che il motivo per cui la<br />

Chiesa <strong>di</strong>ce no alla fecondazione artificiale, è perché per produrre un in<strong>di</strong>viduo se ne<br />

devono far morire altri. Secondo perché, si arriva ad avere un figlio non attraverso un<br />

atto d’amore e terzo perché, generalmente ne va <strong>di</strong> mezzo il matrimonio e la famiglia,<br />

non c’è l’identità tra genitori e sposi. Questi sono i punti per cui <strong>di</strong>scutiamo, perché se<br />

non ci fossero questi saremmo subito d’accordo tutti, ma non le ho inventate io le<br />

<strong>di</strong>fficoltà.<br />

Michela: Io sono Michela, quin<strong>di</strong> non ho capito, cioè, se una persona nasce sterile e non<br />

c’è modo <strong>di</strong> guarire e non può avere figli né con l’adozione né con la fecondazione<br />

assistita… (Interruzione) Sì, però lei prima ha detto che comunque è un modo anche<br />

quello, cioè non rovina una famiglia… (Interruzione) Sì, però lei prima ha detto dando<br />

precedenza alla famiglia generatrice… (Interruzione) Quando c’è, il bambino viene<br />

strappato in un certo modo alla famiglia generatrice da quella famiglia che lo ha<br />

adottato… (Interruzione) Se però poi il bambino ritorna alla famiglia generatrice, non è<br />

comunque un rovinare un’altra famiglia? Comunque sia quel bambino chiamava papà<br />

anche il padre adottivo.<br />

Mons. Sgreccia: Per questo … (Interruzione) Non si fanno queste operazioni <strong>di</strong> ritorno<br />

alla famiglia naturale, se il bambino è troppo piccolo. Bisogna farle quando anche il<br />

figlio è d’accordo. Questo è un conto, ma <strong>di</strong>co che nell’adozione la famiglia è salva e<br />

l’adozione è una forma tra le più belle <strong>di</strong> amore sociale, la raccoman<strong>di</strong>amo. Anzi<br />

<strong>di</strong>ciamo: invece <strong>di</strong> fare la fecondazione artificiale, adottate i bambini che ci sono,<br />

questo è quello che <strong>di</strong>ciamo… (Interruzione) Lasci, lasci stare il battesimo, che adesso<br />

non c’entra! L’età è quella in cui il ragazzo riesce a capire che suo padre e sua madre<br />

non sono quelli lì che lo hanno aiutato fino adesso, ma ha un papà e una mamma che lui<br />

non conosceva. Quando questo bambino è in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>re “Sì, io voglio tornare da papà<br />

e mamma, <strong>di</strong> cui porto il sangue e l’identità”, allora si fa. I tribunali, le varie<br />

associazioni fanno il passaggio dall’uno all’altro, però adesso an<strong>di</strong>amo a finire lontano…<br />

Questo è un rime<strong>di</strong>o, quello dell’adozione, che è benedetto, apprezzato da tutti, credo.<br />

Noi lo suggeriamo: invece che la fecondazione artificiale, invece <strong>di</strong> produrre un<br />

massacro <strong>di</strong> bambini per averne uno proprio, ci sono i bambini già nati, in genere, che<br />

hanno bisogno. Adottateli, <strong>di</strong>ciamo, e dobbiamo anzi aiutare ad adottarli. Io però,<br />

finendo volevo con<strong>di</strong>videre quello che ha detto la bambina Maria, la ragazza Maria, che<br />

parlava <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto al figlio. Il <strong>di</strong>ritto al figlio non c’è: gli sposi hanno il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> unirsi tra<br />

<strong>di</strong> loro, perché se viene il figlio possono accettarlo, ma non c’è un <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> una persona<br />

sopra un’altra persona. I <strong>di</strong>ritti si hanno sulle cose e non sulle persone, se non sarebbe<br />

un riproporre la proprietà sulle persone, la schiavitù. Il figlio lo si accoglie, si ha <strong>di</strong>ritto<br />

fra i coniugi sposati ad avere rapporti perché il figlio possa venire, ma non si tratta <strong>di</strong><br />

“<strong>di</strong>ritto al figlio”. La Chiesa non approva questa espressione. Vi ringrazio per la vostra<br />

pazienza.<br />

Don Giorgio: Mi faccio portavoce <strong>di</strong> un problema che, per motivi <strong>di</strong> tempo, non si è<br />

potuta affrontare. Mi è capitato più volte <strong>di</strong> ascoltare queste domande nelle classi dove<br />

insegno, quin<strong>di</strong> è importante toccare queste punto. Si parla tantissimo oggi <strong>di</strong> rapporto<br />

tra la libertà della ricerca scientifica e le decisioni dell’etica. Un argomento<br />

delicatissimo, oggi più che mai, ovviamente, perché vede che ci sono tantissime

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