Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma

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17.06.2013 Views

anni è persona o non è persona? E se lo uccido a sette mesi è persona o non è persona? E se lo uccido a sette giorni è lo stesso ontologicamente, nella realtà? Giuridicamente non era capace di scrivere, di denunciare nessuno, ma ontologicamente è lui. Nel Comitato Nazionale di Bioetica, dalla cui fondazione, quindici anni fa, sono cambiati i presidenti, la composizione, ma mi hanno sempre voluto dentro, c’è stato un momento in cui abbiamo fatto un documento sull’embrione umano, interrogandoci su quale fosse il valore dell’embrione umano. Questo documento è uscito, e devo dire che è stato firmato anche dall’onorevole Levi Montalcini che allora si esprimeva un po’ diversamente da adesso, e dice che l’embrione umano è uno di noi. Ad un certo punto, però, qualcuno aveva posto la questione sul pre-embrione. La Warnock, il Comitato Warnock,discuteva anche su questo. Allora un mio collega, medico legale, disse: “ Portatemi un libro, un manuale di embriologia in uso presso le università, dove si nomini il pre-embrione e dove si dica che la vita comincia a quindici giorni. Se voi troverete questo manuale di bioetica, allora mettiamolo dentro, ma se non siete capaci di trovare un manuale universitario che nomini il pre-embrione allora non vi permettiamo di scriverlo in un documento serio come questo”. Nessuno ha portato il libro ed io ho ancora una risposta già scritta e non pubblicata, a causa della morte del Papa, ma spero la pubblichino, per l’onorevole Amato che insiste su questo punto. Cito il maggior biologo di oggi, Gilbert, autore di un manuale classico che gira in tutto il mondo ov’è la definizione di embrione – gliela ripeto – e cito quello che dice qui: “Perchè la vita comincia quando comincia, perché non è che lo possiamo stabilire noi di farla cominciare a quindici o a ventuno giorni e perché non a sedici”. Quindi ontologicamente si deve parlare, e l’ontologia della persona comincia dalla fecondazione. L’aspetto giuridico comincia quando la legge glielo consente, l’aspetto psicologico quando avrà un certo sviluppo, ma l’aspetto ontologico, cioè reale, comincia dal momento in cui comincia la sua individualità, la sua esistenza, la sua organicità, un organismo completo che si sviluppa per sua forza. San Tommaso, che è stato studiato e ristudiato quando dice che l’anima spirituale potrebbe giungere nel feto quando il feto è formato, quando ha già una certa organizzazione, dice che prima però è umano e non si può distruggere perché c’è il suppositum, il presupposto della spiritualizzazione. Il Cottier, attuale Cardinale e teologo, ha scritto in una sua pubblicazione, Scritti etici, che anche assumendo la tesi di San Tommaso non si può dire che l’embrione comincia quando è spiritualizzato: comincia prima, riceve la vita spirituale quando Dio lo stabilisce. Ecco perché non si vede lo Spirito. San Tommaso in questo però non conosceva la genetica, perché se avesse conosciuto la genetica avrebbe visto che la forma, la struttura c’è anche prima ed è individualizzata. Lui pensava che la struttura dell’embrione del feto si formasse con l’organogenesi, quando ci sono gli organi. Invece noi sappiamo che gli organi vengono dopo, la struttura genetica c’è prima. Se lui avesse saputo questo lo avrebbe espresso con i suoi stessi concetti, e comunque dice che non si può fare l’aborto e che l’aborto è peccato grave. Non solo ma nel caso di Gesù Cristo, San Tommaso stesso dice che la vita di Gesù, Figlio di Dio fatto Uomo,comincia nel seno di Maria, dal momento dell’annunciazione non dopo quarantacinque giorni. Lui stesso avverte che l’inizio della presenza dell’individuo è l’inizio di un essere umano. Quando scompare l’influenza c’è sempre già una direzione che lo porta al finalismo e che lo porta a sviluppare tutto se stesso fino ad essere intelligente, capace di parlare, il presupposto dell’individualità ontologica riconosciuta anche da Tommaso. Questo aspetto gli studi tomistici lo comprovano, quindi oggi che conosciamo da dove comincia la strutturazione individuale dell’individuo, dell’essere umano, si sa che comincia per il contatto dello spermatozoo, per il contatto dei due patrimoni genetici con la fecondazione.

La signora, nell’intervento di prima, diceva: “Torniamo ai Padri”. Voi sapete che ci sono dei Padri come San Gregorio Nisseno, come Tertulliano, che sono molto prima di San Tommaso e dicono che la vita umana comincia dalla fecondazione, e Tertulliano dice che è gia uomo colui che lo sarà dal momento della fecondazione. Quindi d’altra parte la concezione stessa portava a queste conclusioni su questo punto, ma ancora c’è il dibattito. Ma voi sapete che poi c’è un principio morale, ed è qui la morale. Chiudo il mio intervento. C’è un documento della Chiesa, si chiama Donum vitae, che dice che anche se rimanesse nella testa di qualcuno il dubbio che non si tratti ancora di persona, quando ha nove mesi, sette mesi, cinque mesi o sessanta giorni o prima ancora, se rimanesse il dubbio, l’obbligo è di non toccarlo, perché nel dubbio bisogna stare dalla parte più sicura: è il cosiddetto tuziorismo. Si porta questo paragone: se un cacciatore va a caccia e vede che dietro un cespuglio c’è qualcosa che si muove, potrebbe essere un cerbiatto o potrebbe essere un bambino che gioca, non deve sparare. Nel dubbio bisogna tenere la parte più sicura. Quindi anche il ginecologo che dubitasse che sia già una persona, che abbia già un’anima spirituale, siccome nel dubbio deve stare dalla parte della vita umana, deve preservarla. D’altra parte, da dove viene fuori la persona? Viene fuori da un cespuglio d’erba? Viene fuori dall’individuo biologico e sta dentro l’individuo biologico. In realtà non c’è uno iato che dice “fin qui c’è l’individuo biologico e poi diventa persona”, non c’è questo, è un continuo. Quindi pensiamoci bene a quello che scientificamente e razionalmente si può dire su questo punto. Io non vado oltre. La signora chiedeva della condizione della donna. Io ho parlato con diverse donne che sono reduci dalla fecondazione. Ultimamente una coppia aveva fatto tre tentativi qui a Roma (e non dico il ginecologo), aveva pagato quindici milioni per volta e non aveva ricevuto niente dalla fecondazione. La donna era umiliata per il trattamento animalesco che subiva. Era sottoposta a stimolazioni, punture ormonali e poi l’operazione per carpire gli ovuli, poi riprova, riprova di nuovo, metti un ovulo, mettine due, continue operazioni: si sente veramente tutta l’artificialità e l’umiliazione. Chi l’ha vissuto confessa che questo trattamento non rispetta la dignità della donna. Per parte nostra rimaniamo quindi al punto che la sposa diventi madre attraverso lo sposo. Prof.ssa Fierro: Ci sono ancora domande? Vieni, vieni! Se qualcuno deve fare delle domande, venga tranquillamente. Io veramente però volevo porre la questione sul fatto che un certo tipo di ricerca potesse dare frutti positivi senza distruggere né la dignità umana né quella fisica della donna e che per potersene avvalere si dovesse pagare moltissimo denaro per accedere a quei risultati. Questo era il senso della mia domanda. Comunque do la parola a Francesca. Francesca: Senta, Lei prima ha detto che praticamente con la fecondazione artificiale potrebbe essere messo in dubbio il valore della famiglia. Quindi anche con l’adozione questo potrebbe avvenire? Comunque non sono genitori naturali quelli adottivi? Prof.ssa Fierro: Aspetti, Monsignore, anche qualche altra domanda. Non è che poi possiamo approfittare molto della presenza del Monsignore che se ne deve andare. Chi ha da fare le domande venga adesso, così Monsignore risponde, se ce ne sono ancora! Prof. Carini: Volevo dire questo, affrontare il problema del referendum dal lato politico. Il Cardinale Ruini, Presidente della CEI, ha indicato l’astensione per i cattolici. Questa è una scelta che mi lascia un pochino perplesso, perché quando si è trattato di difendere un principio, come per esempio la legge Baslini-Fortuna nel 1974, i laici scesero in campo, le forze laiche scesero in campo e riuscirono a vincere il referendum. Ora da

La signora, nell’intervento <strong>di</strong> prima, <strong>di</strong>ceva: “Torniamo ai Padri”. Voi sapete che ci<br />

sono dei Padri come San Gregorio Nisseno, come Tertulliano, che sono molto prima <strong>di</strong><br />

San Tommaso e <strong>di</strong>cono che la vita umana comincia dalla fecondazione, e Tertulliano<br />

<strong>di</strong>ce che è gia uomo colui che lo sarà dal momento della fecondazione. Quin<strong>di</strong> d’altra<br />

parte la concezione stessa portava a queste conclusioni su questo punto, ma ancora c’è<br />

il <strong>di</strong>battito. Ma voi sapete che poi c’è un principio morale, ed è qui la morale.<br />

Chiudo il mio intervento. C’è un documento della Chiesa, si chiama Donum vitae,<br />

che <strong>di</strong>ce che anche se rimanesse nella testa <strong>di</strong> qualcuno il dubbio che non si tratti<br />

ancora <strong>di</strong> persona, quando ha nove mesi, sette mesi, cinque mesi o sessanta giorni o<br />

prima ancora, se rimanesse il dubbio, l’obbligo è <strong>di</strong> non toccarlo, perché nel dubbio<br />

bisogna stare dalla parte più sicura: è il cosiddetto tuziorismo. Si porta questo paragone:<br />

se un cacciatore va a caccia e vede che <strong>di</strong>etro un cespuglio c’è qualcosa che si muove,<br />

potrebbe essere un cerbiatto o potrebbe essere un bambino che gioca, non deve<br />

sparare. Nel dubbio bisogna tenere la parte più sicura. Quin<strong>di</strong> anche il ginecologo che<br />

dubitasse che sia già una persona, che abbia già un’anima spirituale, siccome nel dubbio<br />

deve stare dalla parte della vita umana, deve preservarla. D’altra parte, da dove viene<br />

fuori la persona? Viene fuori da un cespuglio d’erba? Viene fuori dall’in<strong>di</strong>viduo biologico<br />

e sta dentro l’in<strong>di</strong>viduo biologico. In realtà non c’è uno iato che <strong>di</strong>ce “fin qui c’è<br />

l’in<strong>di</strong>viduo biologico e poi <strong>di</strong>venta persona”, non c’è questo, è un continuo. Quin<strong>di</strong><br />

pensiamoci bene a quello che scientificamente e razionalmente si può <strong>di</strong>re su questo<br />

punto. Io non vado oltre. La signora chiedeva della con<strong>di</strong>zione della donna. Io ho parlato<br />

con <strong>di</strong>verse donne che sono reduci dalla fecondazione. Ultimamente una coppia aveva<br />

fatto tre tentativi qui a <strong>Roma</strong> (e non <strong>di</strong>co il ginecologo), aveva pagato quin<strong>di</strong>ci milioni<br />

per volta e non aveva ricevuto niente dalla fecondazione. La donna era umiliata per il<br />

trattamento animalesco che subiva. Era sottoposta a stimolazioni, punture ormonali e<br />

poi l’operazione per carpire gli ovuli, poi riprova, riprova <strong>di</strong> nuovo, metti un ovulo,<br />

mettine due, continue operazioni: si sente veramente tutta l’artificialità e<br />

l’umiliazione. Chi l’ha vissuto confessa che questo trattamento non rispetta la <strong>di</strong>gnità<br />

della donna. Per parte nostra rimaniamo quin<strong>di</strong> al punto che la sposa <strong>di</strong>venti madre<br />

attraverso lo sposo.<br />

Prof.ssa Fierro: Ci sono ancora domande? Vieni, vieni! Se qualcuno deve fare delle<br />

domande, venga tranquillamente. Io veramente però volevo porre la questione sul fatto<br />

che un certo tipo <strong>di</strong> ricerca potesse dare frutti positivi senza <strong>di</strong>struggere né la <strong>di</strong>gnità<br />

umana né quella fisica della donna e che per potersene avvalere si dovesse pagare<br />

moltissimo denaro per accedere a quei risultati. Questo era il senso della mia domanda.<br />

Comunque do la parola a Francesca.<br />

Francesca: Senta, Lei prima ha detto che praticamente con la fecondazione artificiale<br />

potrebbe essere messo in dubbio il valore della famiglia. Quin<strong>di</strong> anche con l’adozione<br />

questo potrebbe avvenire? Comunque non sono genitori naturali quelli adottivi?<br />

Prof.ssa Fierro: Aspetti, Monsignore, anche qualche altra domanda. Non è che poi<br />

possiamo approfittare molto della presenza del Monsignore che se ne deve andare. Chi<br />

ha da fare le domande venga adesso, così Monsignore risponde, se ce ne sono ancora!<br />

Prof. Carini: Volevo <strong>di</strong>re questo, affrontare il problema del referendum dal lato politico.<br />

Il Car<strong>di</strong>nale Ruini, Presidente della CEI, ha in<strong>di</strong>cato l’astensione per i cattolici. Questa è<br />

una scelta che mi lascia un pochino perplesso, perché quando si è trattato <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere<br />

un principio, come per esempio la legge Baslini-Fortuna nel 1974, i laici scesero in<br />

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