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Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma

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sicuro che proceda. Voi capite che non è una ragione biologica, se non lo si impianta c’è<br />

qualcuno che non lo vuole impiantare e se lo si impianta è sempre lui che si sviluppa ed<br />

è già lui quello che si sviluppa, non comincia a svilupparsi quando si impianta, è già<br />

attivo e già in via <strong>di</strong> sviluppo anche fuori, perché già nella vaschetta inizia il suo<br />

sviluppo. Viene impiantato a trentadue ore perché dopo <strong>di</strong>venta troppo grande per<br />

entrare in una siringa, ma si sviluppa anche in vaschetta e noi non sappiamo fino a che<br />

punto può svilupparsi. Ad un certo punto muore perché gli mancano le con<strong>di</strong>zioni<br />

alimentatrici materiali, ma lo sviluppo è cominciato prima. E quando entra nell’utero,<br />

nella tuba è l’embrione stesso che si impianta, mette le ra<strong>di</strong>ci, è attivo, per incontrare<br />

l’alimento della madre, quin<strong>di</strong> è attivo. E’ già in via <strong>di</strong> sviluppo, è cominciato lo sviluppo<br />

quando si impianta, oserei <strong>di</strong>re, non è ancora perché non è impiantato. Ma cosa si sta<br />

impiantando? Una cosa che esiste già e che è attiva già e che ha già cominciato il suo<br />

sviluppo. Un’altra ragione ho detto: fino a quin<strong>di</strong>ci giorni questo embrione si potrebbe<br />

<strong>di</strong>videre in due, l’argomento della gemellazione. Allora non sarebbe Pietro ma potrebbe<br />

essere Giovanni e Giacomo. Voi sapete che anche in natura un embrione si può <strong>di</strong>videre<br />

in due, e che la parte che rimane continua e la parte che si <strong>di</strong>stacca incomincia, ma non<br />

è che la parte precedente viene <strong>di</strong>strutta, continua il suo sviluppo e la parte che si<br />

<strong>di</strong>stacca incomincia lo sviluppo. Nasce, così, un fratellino per gemellazione invece che<br />

per generazione, ma è già uno che continua ed è sempre Pietro, l’altro sarà Giovanni o<br />

Giacomo che comincia qualche momento più tar<strong>di</strong>. I gemelli monozigoti, quelli cioè che<br />

nascono da uno stesso embrione fecondato, hanno qualche ora <strong>di</strong> età <strong>di</strong> più l’uno<br />

dell’altro. L’altro argomento, poi, è quello che <strong>di</strong>ce la Montalcini: non c’è il cervello.<br />

Questo, tuttavia non è un argomento perché l’embrione il cervello se lo costruisce da<br />

dentro. L’embrione lo possiede in quanto il co<strong>di</strong>ce genetico fa da cervello e costruisce<br />

tutto l’organismo e ad un certo punto anche il sistema centrale, quando poi è<br />

sviluppato, presiede a tutta la vita in<strong>di</strong>viduale. Ma chi lo costruisce questo cervello? Non<br />

è mica lo scienziato a portar dentro i geni che costruiscono il cervello, è l’embrione<br />

stesso che se lo costruisce. La ra<strong>di</strong>ce del cervello, quin<strong>di</strong>, esiste già e la causa genetica<br />

<strong>di</strong> esso, perciò qui è questione <strong>di</strong> intendersi anche sul problema persona o non persona.<br />

Mi perdoni signora se passo alla terza domanda. Anche i documenti della Chiesa<br />

prescindono dalla parola persona e si esprimono così: si tratta <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

un essere umano perché deriva dall’embrione, un essere umano perché deriva dalla<br />

specie umana, <strong>di</strong>verso dal padre e dalla madre perché ha un co<strong>di</strong>ce genetico nuovo,<br />

attivo, in<strong>di</strong>vidualizzato perché ha tutti gli elementi dell’in<strong>di</strong>vidualizzazione, compresi i<br />

geni, e in continuo sviluppo, lo sviluppo che non fa salti <strong>di</strong> qualità. Allora questo<br />

in<strong>di</strong>viduo biologicamente definito, in<strong>di</strong>vidualizzato, è <strong>di</strong>verso dalla persona? La parola<br />

persona si può usare giuri<strong>di</strong>camente, allora uno <strong>di</strong>venta persona quando può compiere<br />

atti giuri<strong>di</strong>ci. Si può usare psicologicamente la parola persona, personalità, quando<br />

allora comincia i primi sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> emozioni, <strong>di</strong> risposta all’ambiente, al <strong>di</strong>alogo con la<br />

madre. Si può usare altresì la parola persona ontologicamente, cioè riguardando la<br />

realtà, e nella realtà tra l’in<strong>di</strong>viduo e la persona non c’è <strong>di</strong>fferenza, sono sempre io. Se<br />

ognuno <strong>di</strong> voi pensa a se stesso, quando ho cominciato ad esistere? Certo ad andare a<br />

scuola a sette anni o cinque o sei, all’asilo a quattro, ma io quando ho cominciato ad<br />

esistere? Dal momento della fecondazione, ma ero sempre io e ho formato dall’interno il<br />

co<strong>di</strong>ce genetico, tutto l’impianto genetico e i miei organi. Il cuore comincia a battere, il<br />

cervello, dato che la stria cerebrale comincia dopo i quin<strong>di</strong>ci giorni, ma è tutto costruito<br />

dall’interno. La realtà ontologica dell’embrione è quella ed è la stessa che noi troviamo<br />

nella persona adulta, non possiamo <strong>di</strong>re che la persona comincia a sette anni, perchè a<br />

sette anni comincia ad andare a scuola, o a <strong>di</strong>ciotto anni perchè gli si dà la patente.<br />

Ontologicamente comincia dall’inizio della sua vita in<strong>di</strong>viduale e nel documento della<br />

Chiesa c’è: può un in<strong>di</strong>viduo umano non essere persona? Se io uccido uno prima <strong>di</strong> sette

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