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Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma

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La conclusione relativa alla natura e identità dell’embrione umano è <strong>di</strong> capitale<br />

importanza per valutare le tecniche <strong>di</strong> procreazione artificiale dal punto <strong>di</strong> vista etico,<br />

perché molte tecniche <strong>di</strong> procreazione artificiale umana comportano, come è noto, la<br />

<strong>di</strong>struzione, la per<strong>di</strong>ta, la selezione e il congelamento degli embrioni.<br />

Di più, tutte le tecniche <strong>di</strong> fecondazione artificiale offendono la <strong>di</strong>gnità propria<br />

dell’embrione umano, perché l’embrione umano è un figlio, e fin dal primo momento<br />

della fecondazione merita il rispetto che si deve alla persona umana; al contrario, il<br />

concepimento tecnologico tratta l’embrione come “prodotto”, come se fosse un oggetto<br />

che si costruisce artificialmente. Per documentare la per<strong>di</strong>ta degli embrioni, ad es. nelle<br />

tecniche <strong>di</strong> FIVET, è stato statisticamente comprovato con ripetute indagini a <strong>di</strong>stanza<br />

che su 100 embrioni fecondati in laboratorio con tecniche FIVET soltanto 6-7 giungono<br />

bambini in braccio alla madre. Va notato che i dati in letteratura sono forniti con<br />

riferimenti <strong>di</strong>versi, ora si fa riferimento agli embrioni trasferiti, ora a quelli impiantati,<br />

ora (più raramente) a quelli sopravvissuti. 14<br />

Per quanto riguarda l’eugenismo e la selezione che vengono implicate dalla<br />

fecondazione artificiale umana, basti pensare alla possibilità <strong>di</strong> selezionare gli embrioni<br />

nella fase <strong>di</strong> fecondazione in vitro con la <strong>di</strong>agnosi preimpiantatoria o anche<br />

semplicemente osservazionale, oppure alla pratica della “riduzione embrionale” in casi<br />

<strong>di</strong> indesiderate gravidanze plurigemellari. Ma la selezione eugenetica comincia già nella<br />

scelta dei donatori dei gameti che vengono reclamizzati nei Centri <strong>di</strong> fecondazione<br />

artificiale.<br />

Se alle coppie che chiedono <strong>di</strong> accedere alla fecondazione artificiale si spiegassero<br />

tutte queste per<strong>di</strong>te e manipolazioni degli embrioni, si può presumere che molte<br />

rinuncerebbero a <strong>di</strong>ventare complici <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> fatti negativi dal punto <strong>di</strong> vista<br />

semplicemente umano.<br />

B) Fecondazione artificiale: matrimonio e famiglie.<br />

Un secondo livello <strong>di</strong> problematiche etiche riguarda le ripercussioni della fecondazione<br />

artificiale sul matrimonio e la famiglia.<br />

Anche in questo campo il giu<strong>di</strong>zio critico e negativo che la Chiesa Cattolica propone<br />

non si basa soltanto sul dato <strong>di</strong> fede che riconosce la famiglia umana fondata sul<br />

matrimonio-sacramento, ma considera anche il fatto che il matrimonio, fondamento<br />

della famiglia, è una istituzione naturale che consiste nell’unione stabile <strong>di</strong> un uomo e <strong>di</strong><br />

una donna, aperta alla procreazione. Pressoché tutte le Costituzioni democratiche<br />

riconoscono il binomio matrimonio-famiglia come cellula della società ed elemento<br />

in<strong>di</strong>spensabile del suo equilibrio sul piano dalla educazione dei figli ed anche sul piano<br />

economico e giuri<strong>di</strong>co.<br />

14 Per quanto riguarda la percentuale <strong>di</strong> successi bisogna <strong>di</strong>stinguere la percentuale <strong>di</strong> successo dovuta alla raccolta<br />

dell’ovocita maturo (95%), alla fecondazione (90%), all’inizio dello sviluppo (58%) ed alle gravidanze iniziate (17,1) e<br />

condotte a termine (6,7%). Di conseguenza la per<strong>di</strong>ta totale <strong>di</strong> embrioni è pari al 93-94 per cento. E’ <strong>di</strong>fficoltoso, però,<br />

valutare la per<strong>di</strong>ta totale <strong>di</strong> embrioni dal momento che la maggior parte degli stu<strong>di</strong> valuta la percentuale <strong>di</strong> successo in<br />

rapporto agli embrioni dal momento che la maggior parte degli stu<strong>di</strong> valuta la percentuale <strong>di</strong> successo in rapporto agli<br />

embrioni trasferiti e non a quelli fecondati. Secondo quest’ultimo criterio, la percentuale <strong>di</strong> successo della FIVET è<br />

compresa tra il 14% e il 20%. M. Seppala, The world collaborative report on in vitro fertilization and embryo<br />

replacement: current state of the art in January 1984, «Annals of the New York Academy of Sciences», 1985, 42, pp.<br />

558-563; D.S.Guizick-C. Wilkes- H.W. Jones, Cumulative pregnancy rates for in vitro fertilization, «Fertility and<br />

Sterility, 1986, 46, pp. 63 ss.; H.C. Liu-H.W. Jones-Z. Rosenwaks, The efficacy of human reproduction after in vitro<br />

fertilization and embryo-transfer, «Fertility and Sterility», 1988, 49, pp. 649-653; M.G.R. Hull, Infertility treatment:<br />

relative effectiveness of conventional and assisted conception methods, «Human Reproduction», 1992, 7, pp.785-796.

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