Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma
Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma
Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Ora, invece, è possibile creare degli embrioni, non in Italia, perché attualmente la<br />
nostra legge lo vieta, ma lo era fino a poco tempo fa, mentre in molti paesi è possibile.<br />
Facciamo l’ipotesi che se ne crei uno nel 2004 e uno nel 2005, con la stessa coppia, dopo<br />
<strong>di</strong> che si decide <strong>di</strong> impiantare prima l’embrione creato nel 2005 e dopo l’embrione<br />
creato nel 2004. Secondo un tipo <strong>di</strong> regola il primogenito dovrebbe essere quello del<br />
2004 e invece nasce prima quello del 2005: già questo ci mette in qualche modo in<br />
<strong>di</strong>fficoltà.<br />
Inoltre c’è stato qualche caso <strong>di</strong> maternità <strong>di</strong> sostituzione, cioè un embrione viene<br />
accolto nel grembo <strong>di</strong> una donna per un’altra donna che non ha la possibilità <strong>di</strong> portare<br />
avanti la gravidanza. Questo è un tema molto complesso e spero che poi qualcuno mi<br />
faccia delle domande al riguardo, perché possiamo approfon<strong>di</strong>rlo. Ma perché lo cito in<br />
questo momento? C’è stato qualche caso rarissimo - credo proprio che nel mondo si<br />
contino sulle <strong>di</strong>ta <strong>di</strong> una mano e che perciò non possa essere generalizzato - <strong>di</strong> una<br />
madre che, avendo una figlia che non era in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> portare avanti la gravidanza,<br />
ha accolto nel proprio grembo un embrione che era stato formato con i gameti <strong>di</strong> sua<br />
figlia e <strong>di</strong> suo marito. A questo punto, il bambino che è nato è, nello stesso tempo,<br />
rispetto alla madre, se usiamo la terminologia e la logica tra<strong>di</strong>zionali, fratello o sorella<br />
della madre, perché è stato partorito dalla stessa donna che aveva partorito lei. Ora voi<br />
vedete che, rispetto all’antropologia profonda del genere umano relativa alla parentela,<br />
questi fatti certamente sconcertano e su <strong>di</strong> essi dobbiamo riflettere, anche se non sono<br />
la normalità. Per cui il fatto <strong>di</strong> non accettare questo tipo <strong>di</strong> attività non significa<br />
mettere in <strong>di</strong>scussione tutto il resto. Ho voluto ricordare questo caso, perché credo che<br />
sia ragionevole avere dei dubbi in questa materia. Ma ve<strong>di</strong>amo qual è la normalità.<br />
Mi <strong>di</strong>ceva Emanuele Lauricella che i misteri della riproduzione sono tanti e, in<br />
particolare, una volta mi <strong>di</strong>sse: “Senti, quando vengono certe coppie, anche se<br />
certamente poi farò l’intervento, mi viene sempre il dubbio che potrei <strong>di</strong>re loro che,<br />
invece <strong>di</strong> spendere tutti questi denari con me, se andassero per quin<strong>di</strong>ci giorni in un<br />
posto molto piacevole, seguendo con impegno la via naturale, forse le loro possibilità <strong>di</strong><br />
procreare sarebbero le stesse”. Questo per <strong>di</strong>re come noi non dobbiamo correre<br />
necessariamente sulla strada delle tecnologie, sul cui uso io metto sempre un po’ in<br />
guar<strong>di</strong>a. Battuta a parte, che però riflette un dato reale che vi ho voluto onestamente<br />
rappresentare, non è che in questi casi ci sia il cento per cento <strong>di</strong> successo. La<br />
percentuale va crescendo, perché la scienza affina i propri mezzi, ma è ancora<br />
abbastanza bassa. Però facciamo l’ipotesi <strong>di</strong> una coppia, in cui la donna sterile ha,<br />
soltanto con l’uso <strong>di</strong> queste tecniche, la possibilità <strong>di</strong> avere dei figli. Dobbiamo<br />
precluderle questa possibilità offerta dalla scienza, anche se possiamo biasimare questo<br />
tipo <strong>di</strong> tecnica? Del resto per molto tempo si ritenne immorale dare la morfina agli<br />
ammalati per lenire il loro dolore, mentre la legittimità <strong>di</strong> questo uso è un’acquisizione<br />
molto recente; c’è voluto un decreto del ministro Sirchia per ammettere con larghezza<br />
le terapie antidolore, ma fino a qualche tempo fa c’era chi <strong>di</strong>ceva che questo non si<br />
poteva fare, perché la morfina era uno stupefacente. Oggi, in realtà nessuno pensa <strong>di</strong><br />
usare questo criterio <strong>di</strong> valutazione morale personale, per impe<strong>di</strong>re a una persona <strong>di</strong><br />
soffrire <strong>di</strong> meno. Possiamo anche dare il giu<strong>di</strong>zio morale che vogliamo, ma <strong>di</strong>amolo per<br />
quanto ci riguarda, non per imporre a tutti una stessa regola <strong>di</strong> comportamento.<br />
Naturalmente non risolve il problema ammettere la procreazione assistita in ogni caso,<br />
con le madri <strong>di</strong> sostituzione, con il cosiddetto affitto dell’utero e via <strong>di</strong>cendo. No,<br />
occorre stabilire alcune regole.<br />
A questo punto ci imbattiamo in due problemi, il primo: chi ha <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> utilizzare<br />
queste tecniche? soltanto chi ha già una relazione <strong>di</strong> coppia stabile o legalilizzata con il<br />
matrimonio, o anche una donna sola ? So <strong>di</strong> toccare un punto molto delicato, ma non<br />
posso girare intorno ai problemi che abbiamo. La domanda che io vi rivolgo è questa: se