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Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma

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tra due scienziati, due ricercatori del San Raffaele <strong>di</strong> Milano, l’uno favorevole, l’altro<br />

contrario a questa legge. Anche quello che era favorevole alla 40 2004, però,<br />

ammetteva che essa preclude la possibilità <strong>di</strong> sperimentare, per es., sui trentamila<br />

embrioni che ci sono, congelati; allora questa è la mia domanda: con questa legge,<br />

questi trentamila embrioni congelati che fine fanno? Lo chiedo al campo <strong>di</strong> coloro che<br />

<strong>di</strong>fendono i <strong>di</strong>ritti della persona identificandoli in quelli dell’embrione. Anch’io,<br />

professore, con<strong>di</strong>vido la sua opinione che l’embrione non sia una persona, però<br />

trasferendomi nell’altro campo, mi chiedo: che fine fanno queste trentamila persone<br />

che stanno lì? Oltretutto, questo scienziato ammetteva che con questa legge non è più<br />

possibile la ricerca sulle cellule embrionali, ma che essa deve continuare perché da<br />

questi esperimenti si potranno ottenere risultati non solo ai fini procreativi ma anche ai<br />

fini <strong>di</strong> trovare rime<strong>di</strong> a malattie genetiche e degenerative oggi quasi incurabili, come<br />

l’Alzheimer o il Parkinson. Ora se io avessi avuto <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> interloquire, cosa che non era<br />

possibile, sappiamo come è fatta la televisione, io avrei voluto chiedere a questo<br />

stu<strong>di</strong>oso, non so se fosse un genetista ma penso <strong>di</strong> sì: Ma scusa, non sei in<br />

contrad<strong>di</strong>zione ? Chi deve continuare la ricerca? Certo non gli italiani. Allora lo devono<br />

fare gli stu<strong>di</strong>osi degli altri paesi europei? Francamente la sua posizione mi è sembrata<br />

più contrad<strong>di</strong>ttoria <strong>di</strong> quella dell’altro ricercatore che era contrario a questa legge.<br />

Quello che mi ha colpito positivamente, devo <strong>di</strong>re, è stato che entrambi lavorassero nel<br />

San Raffaele. Ci sono varie domande in questo mio intervento, professore, se lei può<br />

rispondere la ringrazio molto.<br />

Antonio: Volevo ripartire da un’ammissione che lei ha fatto e cioè che le leggi sulla<br />

nascita della vita sono legate a criteri arbitrari, infatti una ragazza ha chiesto prima<br />

perché l’aborto è praticabile esattamente entro tre mesi, e non oltre, ma quando lei ha<br />

parlato della procreazione ha detto che l’unico salto qualitativo è proprio nella fusione<br />

del citoplasma delle due nuclei, oltre questo, non c’è nessun salto qualitativo, non si<br />

può scindere il processo <strong>di</strong> formazione della vita. Allora come si può decidere quando<br />

nasce o non nasce la vita umana?<br />

Prof.ssa De Nichilo: Io ho sentito da lei che con questa legge non è possibile una<br />

selezione dell’embrione, mentre arrivati al terzo mese il padre, la madre potrebbero<br />

decidere <strong>di</strong> abortire; si parla <strong>di</strong> un rischio <strong>di</strong> selezione della specie, come se i genitori<br />

volessero e potessero programmare la nascita <strong>di</strong> un Einstein, si parla <strong>di</strong> eugenetica, si<br />

evocano fantasmi che secondo me non hanno ragion d’essere, considerata la<br />

pericolosità soprattutto per la madre <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> procreazione assistita.<br />

Prof. Terrenato: Lo sviluppo dell’embrione fino alla nascita non è una linea retta, ma<br />

una spezzata, ha vari salti. Lo zigote ha probabilità pari a zero <strong>di</strong> sopravvivenza<br />

autonoma. Un feto <strong>di</strong> nove mesi ha probabilità <strong>di</strong> sopravvivenza autonoma pari al<br />

99,95%. Tra lo 0% e quasi il 100% c’è una funzione che si muove. Quando la probabilità <strong>di</strong><br />

sopravvivenza comincia a <strong>di</strong>ventare consistente, cioè dopo il terzo mese <strong>di</strong> vita, a quel<br />

punto si considera non più lecito intervenire con un aborto perché si va a <strong>di</strong>struggere un<br />

essere vivente che ha una probabilità <strong>di</strong> sopravvivenza autonoma che è abbastanza<br />

elevata. Perché non vi do un valore per questa probabilità? Perché il numero è<br />

progressivamente crescente, le tecniche si affinano, dove prima la probabilità <strong>di</strong><br />

sopravvivenza era del 40% oggi è del 70%, <strong>di</strong>pende dalle con<strong>di</strong>zioni me<strong>di</strong>che in cui si<br />

svolge questo fenomeno. In questa situazione, I) la impossibilità <strong>di</strong> stabilire un confine<br />

preciso perché il processo <strong>di</strong> sviluppo è un continuum, II) l’impossibilità <strong>di</strong> definire il<br />

livello <strong>di</strong> probabilità al <strong>di</strong> sopra del quale il feto è completamente autonomo, si è<br />

sviluppata un’opinione me<strong>di</strong>a con<strong>di</strong>visa che al <strong>di</strong> sotto del terzo mese <strong>di</strong> gestazione non

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