Relazione Bioetica.pdf - Liceo Ginnasio Statale Orazio di Roma
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Le “ragioni” della scienza L. Terrenato – conferenza del 16 febbraio 2005 La bioetica: campo di confronto di problemi filosofico-giuridici S. Rodotà – conferenza del 7 marzo 2005 Fecondazione artificiale umana: il pensiero della Chiesa cattolica E. Sgreccia – conferenza del 5 maggio 2005 Parte seconda Le relazioni degli studenti Relazioni sulla conferenza del prof. E. Lecaldano Letizia M. Flavia M. Giulia P. Annachiara S. Relazioni sulla conferenza del prof. L. Terrenato Federica A. Federico M. Relazioni sulla conferenza del prof. S. Rodotà Paolo G. Valeria G. Annachiara S. Relazioni sulla conferenza del prof. mons. E. Sgreccia Antonio G. Azzurra P. Riccardo R.
INTRODUZIONE Nel passato, come nel presente, si è molto abusato del concetto di rivoluzione, riferendolo a fenomeni i più disparati, specie se essi abbiano manifestato caratteri di tale radicalità da sconvolgere istituzioni, assetti sociali, mezzi di comunicazione, abitudini consolidate. Forse pochi ricercatori, e per giunta ricchi di immaginazione, avrebbero potuto prevedere solo una quarantina d’anni fa, come sarebbe stata affrontata la gestione della vita, oggi, nel 2005, quando i problemi attinenti ad essa si esplicitano sempre più nel rapporto e nella connessione di biologia,medicina e diritto e richiedono un approccio filosofico scevro da ogni pregiudizio. La salute, la malattia, la nascita, la morte, ci mettono di fronte alla necessità di rivedere le nostre idee sulla dimensione “corpo”: come dobbiamo trattarlo? E’ possibile una sua manipolazione senza che ciò entri in conflitto con la “natura” e le regole consolidate dell’etica, senza che il comune sentire ne sia in qualche modo sconvolto? Se è stato possibile modificare istituti di diritto privato come la famiglia, il matrimonio, la maternità, non sarà altrettanto ammissibile utilizzare i risultati della ricerca scientifica per nascere, curarsi e morire con modalità diverse da quelle cosiddette naturali? Tali interrogativi risultano oltremodo pregnanti nel mondo adulto, a maggior ragione occorre discuterli con i giovani, perché essi si avvalgano di un’informazione adeguata e pluralista e siano spinti a studiare per giungere a posizioni intellettualmente autonome. Tale obiettivo ci ha spinti ancora una volta a cimentarci con un tema così spinoso e difficile com’è quello della Bioetica, con la chiara consapevolezza di poterne trattare, in questo ciclo di conferenze, solo alcuni aspetti e per giunta senza la pretesa di trarne conclusioni definitive. Alcune questioni concrete, si sono poste, tuttavia, con particolare urgenza. Ci si è chiesti, ad esempio, in quali condizioni si possano spiantare gli organi di un deceduto per un trapianto; in quali condizioni sia lecita l’inseminazione artificiale e che cosa si intenda per fecondazione eterologa. E ancora, se sia possibile usare cellule di origine embrionale o fetale per dar luogo a tessuti del corpo umano, secondo gli esperimenti che dal 1998 permettono di coltivare tali cellule in vitro. E giacchè l’uso delle cellule embrionali è possibile solo distruggendo l’embrione, la finalità terapeutica giustifica tale operazione? Non si è trascurato il riferimento alla sperimentazione sugli animali e nel mondo della vita vegetale agli organismi geneticamente modificati. I ragazzi hanno ricevuto informazioni sullo status attuale della ricerca nel nostro paese ed è stato inevitabile affrontare la vexata questio della libertà dello scienziato, le forme di controllo, la scelta degli ambiti in cui investire per non rimanere esclusi o isolati a livello internazionale. Un forte interesse ha suscitato l’analisi critica della legge 40 e quegli articoli di essa che saranno sottoposti a referendum nel prossimo giugno. In tutte le quattro conferenze-dibattito, tenute rispettivamente dai professori Eugenio Lecaldano, Luciano Terrenato, Stefano Rodotà, e in ultimo da monsignor Elio Sgreccia, l’approccio a tali problematiche non ha mai disgiunto l’aspetto metodologico-filosofico dalle implicazioni squisitamente scientifiche, anche se ciascun relatore ha utilizzato i suoi “ particolari saperi” ed ogni lezione ha così assunto una sua peculiare originalità. Il razionalismo laico e pluralista, il pensiero ateo, l’illuminismo giuridico, la fede religiosa e la dottrina ufficiale della Chiesa Cattolica sono emerse come posizioni convinte e documentate nel rispetto dei nostri allievi che sono stati sollecitati ad esprimere con assoluta libertà dubbi, emozioni, chiarimenti.
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INTRODUZIONE<br />
Nel passato, come nel presente, si è molto abusato del concetto <strong>di</strong> rivoluzione,<br />
riferendolo a fenomeni i più <strong>di</strong>sparati, specie se essi abbiano manifestato caratteri <strong>di</strong><br />
tale ra<strong>di</strong>calità da sconvolgere istituzioni, assetti sociali, mezzi <strong>di</strong> comunicazione,<br />
abitu<strong>di</strong>ni consolidate.<br />
Forse pochi ricercatori, e per giunta ricchi <strong>di</strong> immaginazione, avrebbero potuto<br />
prevedere solo una quarantina d’anni fa, come sarebbe stata affrontata la gestione della<br />
vita, oggi, nel 2005, quando i problemi attinenti ad essa si esplicitano sempre più nel<br />
rapporto e nella connessione <strong>di</strong> biologia,me<strong>di</strong>cina e <strong>di</strong>ritto e richiedono un approccio<br />
filosofico scevro da ogni pregiu<strong>di</strong>zio.<br />
La salute, la malattia, la nascita, la morte, ci mettono <strong>di</strong> fronte alla necessità <strong>di</strong><br />
rivedere le nostre idee sulla <strong>di</strong>mensione “corpo”: come dobbiamo trattarlo? E’ possibile<br />
una sua manipolazione senza che ciò entri in conflitto con la “natura” e le regole<br />
consolidate dell’etica, senza che il comune sentire ne sia in qualche modo sconvolto? Se<br />
è stato possibile mo<strong>di</strong>ficare istituti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto privato come la famiglia, il matrimonio, la<br />
maternità, non sarà altrettanto ammissibile utilizzare i risultati della ricerca scientifica<br />
per nascere, curarsi e morire con modalità <strong>di</strong>verse da quelle cosiddette naturali?<br />
Tali interrogativi risultano oltremodo pregnanti nel mondo adulto, a maggior ragione<br />
occorre <strong>di</strong>scuterli con i giovani, perché essi si avvalgano <strong>di</strong> un’informazione adeguata e<br />
pluralista e siano spinti a stu<strong>di</strong>are per giungere a posizioni intellettualmente autonome.<br />
Tale obiettivo ci ha spinti ancora una volta a cimentarci con un tema così spinoso e<br />
<strong>di</strong>fficile com’è quello della <strong>Bioetica</strong>, con la chiara consapevolezza <strong>di</strong> poterne trattare, in<br />
questo ciclo <strong>di</strong> conferenze, solo alcuni aspetti e per giunta senza la pretesa <strong>di</strong> trarne<br />
conclusioni definitive.<br />
Alcune questioni concrete, si sono poste, tuttavia, con particolare urgenza. Ci si è<br />
chiesti, ad esempio, in quali con<strong>di</strong>zioni si possano spiantare gli organi <strong>di</strong> un deceduto per<br />
un trapianto; in quali con<strong>di</strong>zioni sia lecita l’inseminazione artificiale e che cosa si<br />
intenda per fecondazione eterologa. E ancora, se sia possibile usare cellule <strong>di</strong> origine<br />
embrionale o fetale per dar luogo a tessuti del corpo umano, secondo gli esperimenti<br />
che dal 1998 permettono <strong>di</strong> coltivare tali cellule in vitro. E giacchè l’uso delle cellule<br />
embrionali è possibile solo <strong>di</strong>struggendo l’embrione, la finalità terapeutica giustifica tale<br />
operazione?<br />
Non si è trascurato il riferimento alla sperimentazione sugli animali e nel mondo della<br />
vita vegetale agli organismi geneticamente mo<strong>di</strong>ficati. I ragazzi hanno ricevuto<br />
informazioni sullo status attuale della ricerca nel nostro paese ed è stato inevitabile<br />
affrontare la vexata questio della libertà dello scienziato, le forme <strong>di</strong> controllo, la scelta<br />
degli ambiti in cui investire per non rimanere esclusi o isolati a livello internazionale. Un<br />
forte interesse ha suscitato l’analisi critica della legge 40 e quegli articoli <strong>di</strong> essa che<br />
saranno sottoposti a referendum nel prossimo giugno.<br />
In tutte le quattro conferenze-<strong>di</strong>battito, tenute rispettivamente dai professori Eugenio<br />
Lecaldano, Luciano Terrenato, Stefano Rodotà, e in ultimo da monsignor Elio Sgreccia,<br />
l’approccio a tali problematiche non ha mai <strong>di</strong>sgiunto l’aspetto metodologico-filosofico<br />
dalle implicazioni squisitamente scientifiche, anche se ciascun relatore ha utilizzato i<br />
suoi “ particolari saperi” ed ogni lezione ha così assunto una sua peculiare originalità.<br />
Il razionalismo laico e pluralista, il pensiero ateo, l’illuminismo giuri<strong>di</strong>co, la fede<br />
religiosa e la dottrina ufficiale della Chiesa Cattolica sono emerse come posizioni<br />
convinte e documentate nel rispetto dei nostri allievi che sono stati sollecitati ad<br />
esprimere con assoluta libertà dubbi, emozioni, chiarimenti.